"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

venerdì 31 dicembre 2010

... ma la festa degli Alessani è in piazza con i coscritti!

Veglioni, festa del Gemonese.... iniziative simpatiche, ma per i dalessàns l'appuntamento principe di fine anno è quello in piazza, con i coscritti!
Avevamo scritto lo scorso capodanno un trafiletto che rimane evergreen, mantiene sempre la sua validità:


Chissà cos'è che ancora una volta ti riporta in piazza, a mezzanotte del 31 dicembre, a far festa assieme ai coscritti? Sarà il commovente incedere degli ottantenni, o il fresco schiamazzo dei ventenni?

Fattosta che ogni volta ci si chiede cos'ha di speciale questa festa, perchè e come mai riesca a mantenersi viva e vitale, come riesca (senza pubblicità, ma con un fitto passaparola) a far arrivare ogni volta sempre più gente, i cui volti sono dapprima sconcertati, poi dubbiosi, infine presi dalla magia della not dai coscrits... e ogni volta ci si ritrova a dire "Fantats, tegnîla dura chesta fiesta, che a è una das rôbas che a dàn savôr al paîs"!


Non serve aggiunger molto, dunque.
Chi, da forest, volesse documentarsi sulla tradizione, può leggere le pagine pubblicate sul Blog del Centro di Documentazione (http://blog.libero.it/centrodocalesso/6172178.html) oppure sfogliare il materiale pubblicato sul gruppo di Facebook "Alesso e i suoi coscritti" (http://it-it.facebook.com/group.php?gid=57687899001&v=wall&ref=ts).
Per  tutti, l'appuntamento irrinunciabile in piazza. E, naturalmente, con i più sinceri auguri da parte di "Alesso & Dintorni".

Festa di capodanno itinerante nel Gemonese: tocca a Osoppo

Appuntamento  a Osoppo per la grande festa di Capodanno che stasera richiamerà in piazza Napoleone centinaia di persone, una festa caratterizzata dall'intrattenimento, dall’offerta enogastronomica, dallo spettacolo pirotecnico finale. Funzionerà il  servizio di bus navetta gratuito che consentirà alle persone residenti nei comuni limitrofi di lasciare la macchina a casa e raggiungere Osoppo in tutta sicurezza. La festa raccoglie il testimone da Gemona, dove l’anno scorso si è consumata la prima edizione del Capodanno in piazza, firmato in collaborazione dagli enti locali e dalle Pro loco di Artegna, Bordano, Buja, Gemona, Montenars, Osoppo e Alesso di Trasaghis. Il sipario si alzerà alle 18.30 in piazza Napoleone, cuore pulsante dell’evento, dove dalle 20 sarà possibile degustare varie specialità locali e dove, alle 20.30, i sindaci saluteranno i propri concittadini. Alle 21 scatterà l’ora delle danze con la musica di dj di radio Studio Nord.  Dopo la mezzanotte, spettacolo di fuochi d'artificio dal colle del forte.
Per raggiungere Osoppo sarà attivo un servizio di bus navetta che parte da Tolmezzo alle 20.30  e alle 22.30 e passa poi per Cavazzo, Somplago, Alesso, Trasaghis, Braulins, Pineta per arrivare infine a Osoppo.
Ripartenze dall'una in poi.

Lago, dai comitati un "no all'esibizione di code di paglia"

Sull'accoglimento del lavoro del tecnico incaricato per uno studio "super partes", lo scorso 21 dicembre il sindaco di Trasaghis aveva dichiarato al MV: "«Auspico nell’onestà intellettuale, ma non ho dubbi in tal senso – riprende Picco –, di tutti i componenti dei Comitati, che spero accetteranno senza preconcetti il responso di uno tra i principali esperti del settore, senza metterne in dubbio la buona fede o la professionalità se non dovesse raggiungere le stesse conclusioni degli esperti precedentemente contattati dai Comitati. Garzon si è subito messo in comunicazione con i Comitati per raccogliere tutti gli elaborati al fine di valutare ogni aspetto. Le Amministrazioni hanno sempre cercato di collaborare con tutte le parti in causa»".


Due rappresentanti dei comitati hanno allora inviato una lettera, sempre al MV, per contestare lo spirito di tali affermazioni.


SOMPLAGO. Il parere? Prima e non dopo


da: "Messaggero Veneto" - 30 dicembre 2010


Il sindaco di Trasaghis – Augusto Picco – si appella all’onestà intellettuale dei componenti i Comitati affinché pendano dalle labbra dell’ing. Garzon, incaricato dai Comuni rivieraschi di approfondire il progetto Edipower di potenziamento della centrale idroelettrica di Somplago mediante pompaggio. L’affermazione del Sindaco ci delude e ci offende nello stesso tempo. Riteniamo infatti che prima di appellarsi all’altrui onestà intellettuale, una persona dovrebbe ella stessa attenersi a tale onestà, diversamente non ha titolo d’invocarla da altri. Infatti, con tutto il rispetto per l’ing. Garzon, a conferirgli l’incarico sono stati unilateralmente i Comuni, non i Comitati, quindi egli è il tecnico dei Comuni. Comuni che sin dall’inizio si sono schierati a favore del progetto Edipower. I Comitati hanno altri referenti tecnici, professionisti preparati non meno dell’ing. Garzon. Come fa allora il sindaco a sostenere che l’ing. Garzon è super partes? Tra l’altro, a conferire tale incarico si è aspettato, non a caso, che le procedure di approvazione del progetto andassero avanti sino e oltre all’approvazione della Valutazione di impatto ambientale da parte del ministero dell’Ambiente.
I Comuni avrebbero dovuto conferire l’incarico di esaminare criticamente e a fondo il progetto Edipower prima di dare il parere favorevole, non dopo e con tanto ritardo. Se si sono attivati soltanto ora, sorge il legittimo dubbio che si tratti di una tattica per tentare di salvarsi la faccia. Insomma si comportano come quella volpe che avendo bruciato la coda per essere stata troppo vicina al fuoco, per ostentata sicurezza, ne esibisce una di paglia per confondere gli sprovveduti. Ma quanti sono ancora gli sprovveduti nella Val del Lago che credono che quella coda sia vera? La prima brochure di presentazione del progetto è stata consegnata ai Comuni nel maggio 2008. Come giustifica il sindaco Picco, allora vicesindaco, il fatto che già il 7 luglio 2008 il progetto era presentato dall’allora sindaco Ivo Del Negro in termini talmente positivi da citare pedissequamente la parte della brochure descrivente il progetto tutto rose e fiori e che avrebbe comportato addirittura «effetti benefici sulla flora e fauna esistenti»?
E inoltre, come giustifica il sindaco di Trasaghis il successivo parere formale positivo reso il 4 agosto dello stesso anno, a soli due mesi dal ricevimento della brochure, senza alcun approfondimento e senza il minimo coinvolgimento della popolazione? Questi sono solo alcuni degli errori gravi commessi dall’ex vicesindaco Augusto Picco e dal ex sindaco Ivo Del Negro. Sono gli errori-madre di tutta questa brutta vicenda! Di conseguenza, l’operato dei Comitati è volto a sollecitare un intervento per porre rimedio, in tempo, a questi errori e non certo a colpire coloro che hanno errato. Ci stupisce oltremodo l’affermazione del sindaco Picco che «le amministrazioni hanno sempre cercato di collaborare con tutte le parti in causa» (...ma quando?). Le amministrazioni si sono arroccate, collaborando con Edipower finendo nelle tasche di quest’ultima, hanno preferito le “compensazioni” alla salvezza del lago, non solo non ascoltando i Comitati, ma neanche la gente.
I sindaci, così ferventi sostenitori del progetto, devono ancora spiegare come fa il lago – come sostengono – a migliorare se l’acqua in esso scaricata dalla centrale passerà dagli attuali 66 mc/sec a 111 mc/sec: lascino i miracoli al Signore! Ma già, a loro interessano le compensazioni, non il lago. Dal breve incontro avuto con il sindaco Picco e l’ing. Garzon su richiesta di quest’ultimo abbiamo ricavato la sensazione che si sia tentato di coinvolgere i Comitati in responsabilità che sono tutte degli amministratori comunali e che lasciamo a loro. Collaborare dovrebbe significare lavorare assieme per un fine (lago) comune, non per porre fine al lago. Non è compito dei Comitati fornire lo zucchero ai sindaci e a qualche loro “farmacista” di fiducia per far inghiottire alla gente la pillola amara del progetto Edipower: unicuique suum! A ciascuno il suo!
Tiziana De Cecco
e Valentino Rabassi
Alesso di Trasaghis


Come sempre, si rinnova l'invito, a chi lo desidera, ad utilizzare anche questo spazio web per commentare e dibattere sulla discussione in atto.

giovedì 30 dicembre 2010

Lago, posizioni diversificate in Consiglio a Trasaghis

Il progetto Edipower per il raddoppio della centrale di Somplago continua a far discutere. Anche nel Comune di Trasaghis le posizioni sono assai diverse, come si evince anche dall'ultimo numero del Notiziario comunale, in corso di distribuzione.
Il Notiziario ospita infatti la posizione della minoranza consiliare e l'editoriale del sindaco: entrambi i pezzi si soffermano, con differenza di stile e di contenuti, sulla "questione lago".


Questo un estratto dell'articolo proposto dalla minoranza consiliare:


Domenica 10 Ottobre abbiamo partecipato sulle rive del nostro Lago alla manifestazione organizzata dal Comitato per la difesa e lo sviluppo del Lago al fine di manifestare la nostra contrarietà al progetto Edipower per il potenziamento della centrale di Somplago. In questo progetto sono state messe in luce diversi aspetti di criticità: l’erosione delle sponde, il problema dei fanghi, la temperatura dell’acqua e la variazione dei livelli sarebbero un colpo mortale per la fauna acquatica e per la fruibilità a scopo balneabile e  turistico del Lago.
Ma ciò che ci lascia perplessi è il concetto stesso del progetto: non si produrrà più energia di quella attuale, anzi ne verrà consumata il 40% in più nella fase di pompaggio notturno verso il bacino di Verzegnis ( quando l’energia costa meno ed è prodotta da fonti non rinnovabili) rispetto a quella prodotta con la caduta della stessa acqua durante il giorno (l’energia costa molto di più e viene venduta come energia pulita da fonti rinnovabili). In pratica il progetto di Edipower non ha come obiettivo la produzione di energia pulita ma la speculazione sul prezzo dell’energia e sui certificati verdi che rappresentano il vero affare di Edipower.
Alla manifestazione hanno partecipato molti cittadini della zona e numerose associazioni sensibili a queste tematiche ma pochi esponenti politici si sono preoccupati di partecipare, pare infatti che il progetto presentato da Edipower vada bene così com’è…
Su questa problematica abbiamo da poco presentato una interrogazione al Sindaco per conoscere:
1) se è ancora intenzione dell’Amministrazione  nominare un esperto per l’approfondimento delle tematiche ambientali come da diversi mesi annunciato ma mai incaricato
2) la posizione che l’Amministrazione  intende tenere in sede di conferenza di servizi considerato che il Ministero dell’ambiente con un suo decreto ha espresso parere favorevole sulla fattibilità dell’opera. L’iter per l’autorizzazione al progetto Edipower continuerà ora con una conferenza di servizi cui parteciperanno tutti gli enti interessati e in cui dovranno essere discusse, condizioni, contropartite, limitazioni e vincoli cui la società proponente dovrà rispettare.


Il sindaco di Trasaghis, invece, nell'editoriale, scrive:

In questi mesi abbiamo assistito e stiamo tuttora assistendo ad una serrata e, a volte, aspra discussione in merito ad alcuni progetti che interessano il territorio del nostro Comune.
Il più “famoso” è la proposta di ampliamento della centrale idroelettrica Edipower di Somplago, per approfondire il quale il nostro Comune, insieme ai Comuni di Bordano, Cavazzo Carnico e Verzegnis ha incaricato un progettista molto qualificato che analizzerà a fondo gli aspetti più critici e indicherà quali azioni dovranno essere poste in essere per la tutela ambientale del nostro Lago. (...)
Com’è noto il fabbisogno di energia elettrica è sempre più alto e la necessità di soddisfare la richiesta, senza peraltro consegnare ai nostri figli un mondo irrimediabilmente compromesso, è appunto la sfida che il mondo occidentale deve affrontare.
È certamente difficile fare scelte che comportino l’utilizzo del proprio territorio, non è facile riuscire a capire se il vantaggio della scelta di utilizzare un’energia alternativa sia ripagato da un’adeguata attenzione per l’ambiente.
Ma un Amministratore in quanto tale è chiamato a decidere, a fare scelte che sono talvolta, forse, impopolari, ma che devono essere prese nell’interesse dei propri cittadini e del proprio territorio.

E’ difficile prendere decisioni importanti e dal forte impatto “mediatico”, ma è certo molto più irresponsabile non farlo, lasciando magari ad altri tale compito oppure, più comodamente, fare scelte incentrate sulla miglior visibilità  e sul maggior ritorno in termini di consenso ed immagine.

Il bene dei propri concittadini e del proprio Comune si ottiene perseguendo la verità senza preclusioni o preconcetti; chi sta dalla parte del "no comunque vada" od anche, certamente, del "si per forza", sbaglia e continua a sbagliare; e quanto è successo nei decenni passati, con le scelte fatte allora,  è sotto gli occhi di tutti.
L’Amministrazione  comunale di Trasaghis, con la sua posizione chiara, lineare e sempre coerente farà propri i risultati che l’esperto ci fornirà con i suoi approfondimenti e procederà secondo le indicazioni che verranno dallo studio.
Appena l’Amministrazione comunale sarà in possesso dello studio la popolazione verrà immediatamente informata; organizzeremo un’assemblea pubblica e pubblicheremo un numero dedicato del Notiziario con tutte le notizie su questo aspetto.
Questo significa tutelare i propri concittadini; questo è prendersi le proprie responsabilità.

Ovviamente, chi volesse commentare o ragionare sul contenuto delle due posizioni, e in generale, della problematica "Lago", sa che il Blog offre spazio e occasioni di confronto.

Alesso, un altro affettuoso ricordo del "Bar Sport"

Ad Alesso si è chiusa una pagina di storia

da: "Messaggero Veneto", 29 dicembre 2010

Questa sarà una fine d’anno diversa per la comunità di Alesso: sicuramente più vuota, meno allegra di tante altre. Con la chiusura del bar Sport si cancellano una pagina di storia del paese e, per tanti, un punto di riferimento. Nel 1890 nasceva una certa Antonia Franzil la quale, fin da ragazza, possedeva notevoli doti imprenditoriali, sicuramente non comuni per quell’epoca: infatti all’età di 19 anni aprì un negozio di mercerie prendendo in affitto una casa in via Nazionale di proprietà di Pietro Valent “Buduc”. Nel 1925 acquistò, col marito, una casa dove riaprì il negozio di alimentari e mercerie e il bar dal quale partì appunto il toponimo “Da Toninuta”. Nel 1966 a Toninuta è subentrato il nipote Gino assieme a Maria Piazza, che ha sposato proprio in quell’anno e dalla cui unione sono nate Angela, Antonella e Arianna. Nel 1976 la falce del terremoto non ha avuto pietà per l’intero paese, ma le mani laboriose della gente hanno saputo ben presto rimettersi all’opera; così Gino e Maria, per continuare l’attività, hanno messo in piedi un box in un prato ai margini del paese. Lì sono rimasti per otto anni. Nel 1984 si completò la ricostruzione del negozio, ma proprio in quell’anno morì Toninuta lasciando definitivamente la sua vita laboriosa e cedendo a Gino e Maria in eredità le doti e le qualità per continuare con bravura ciò che lei aveva iniziato. L’ambiente rinato dal terremoto è stato battezzato con il nome di Bar Sport. In seguito, con il sorgere dei grossi centri commerciali della vicina Gemona e nelle grandi piazze del Friuli, aiutati da una politica che ha portato a sopprimere le piccole attività (compra tre e paghi due), nel 1991 Gino e Maria han dovuto cessare l’attività di alimentari: da ricordare che in questo negozio ha lavorato per diversi anni una commessa di nome Gioietta. Comunque il Bar Sport rimaneva veramente un punto di riferimento poiché Gino, con tanta passione, trovava sempre argomenti per richiamare persone, anche dai paesi limitrofi. Lui, grandissimo sportivo e appassionato di ciclismo, è riuscito a portare a «bevi un tai» nel suo bar campioni dello sport come Giorgio Di Centa, Pontoni, Valentina Turisini eccetera. Appassionato anche di scrittura e fotografia, Gino non mancava di ricordare con dediche e foto le persone che venivano a mancare. Poi, con Gino e Maria, quante discussioni per sport, politica, per i fatti accaduti nel paese! Personalmente mi è sempre piaciuta la schiettezza di Gino e l’elegante, espressiva parlata di Maria. Peccato! Peccato che ora non potrò più ritrovarmi al Bar Sport, punto di riferimento del paese. A nome di tutti gli amici del Bar Sport, un grazie di cuore a Gino e Maria.

Mauro Franzil
Alesso di Trasaghis

mercoledì 29 dicembre 2010

Le tante facce dell'associazionismo sul Lunari di Dalès

A fine dicembre si rinnova l’appuntamento con l’uscita del calendario “Lunari di Dalès”, dedicato ogni anno alla documentazione fotografica su aspetti caratteristici della storia e delle tradizioni di Alesso.
L’edizione di quest’anno si intitola “Fâ alc insiema ” e vuole presentare un viaggio tra la tante facce dell'associazionismo locale, sia attraverso una ricostruzione di esperienze del passato (la banda sorta a inizio Novecento, le esperienze cooperativistiche, i gruppi di marciatori) sia con l'elencazione delle varie associazioni operanti (dalla Soms alla latteria alla Pro Loco, dalla società calcistica alle associazioni di pescatori e cacciatori, al coro, ad associazioni, infine, che operano su tutto il territorio comunale, come la Protezione Civile o i Donatori di Sangue).
Il Lunari è stato  messo assieme da un gruppo redazionale ormai affiatato, che ha già curato, negli anni scorsi, l’edizione di 18 numeri: Zuan Cucchiaro, Luigi Stefanutti, Pieri Stefanutti, Decio Tomat, Elena Vidoni e don Giulio Ziraldo. Rilevante è, come sempre, la partecipazione della popolazione, chiamata a collaborare nella raccolta di fotografie (oltre 60 quelle pubblicate sul Lunari) e informazioni.
Edito dalla Parrocchia di Alesso col contributo del Comune di Trasaghis e la collaborazione del Centro di Documentazione sul Territorio, il Lunari, stampato dalla Graphis di Fagagna, sarà presentato  giovedì 30  dicembre, alle 20.30, nel Centro Servizi di Alesso, dopo di che sarà in distribuzione nei principali esercizi pubblici del paese.

lunedì 27 dicembre 2010

Lago, appello ai parlamentari friulani

I Comitati hanno rivolto ai parlamentari friulani una lettera aperta:


Onorevoli parlamentari friulani, su invito del portavoce Aldevis Tibaldi, giorni fa abbiamo partecipato alla conferenza stampa indetta dal Comitato per la difesa del Friuli rurale che si oppone all’elettrodotto aereo della Terna chiedendone l’interramento. Crediamo che Tibaldi abbia ritenuto opportuno invitarci perché accomunati dalla stessa problematica: quella energetica. Infatti anche noi da due anni ci opponiamo al progetto Edipower di potenziamento della centrale idroelettrica di Somplago che prevede il pompaggio dell’acqua dal lago di Cavazzo (naturale!) al sovrastante bacino artificiale di Verzegnis, dove sarebbe accumulata con conseguenti notevoli oscillazioni alternate dei livelli sia del lago sia del bacino. Ci opponiamo ritenendo che il pompaggio possa essere adottato solo da bacino artificiale a bacino artificiale, ma non da lago naturale, a meno che questo ultimo non sia di notevoli dimensioni come, a esempio, il Garda.
La popolazione rivierasca e i Comitati, ritenendo che questo progetto sia devastante per il lago e il suo ecosistema e che, tra l’altro, lo scavo della galleria di 8,5 km comprometta le sorgenti alimentanti gli acquedotti di 4 paesi, hanno proposto ai sindaci di indire un referendum in merito, ma la richiesta è stata respinta poiché essi hanno preferito anteporre alla difesa del lago le “compensazioni”, la cui natura e ammontare sono tuttora ignoti. Mentre la Regione si rifiuta di commissionare uno studio super partes del progetto.
Durante la conferenza stampa non abbiamo fatto altro che esporre le posizioni su tale progetto del “Comitato per la difesa e lo sviluppo del lago”, costituitosi nella Val del Lago, e dal “Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento” operante dal 1994, nonché il parere negativo dell’Ente tutela pesca. Posizioni già esposte in diverse circostanze e supportate dallo studio del progetto eseguito gratuitamente dai geologi e dall’ingegnere dei Comitati, che ne hanno individuato le criticità.
Inoltre abbiamo lamentato la vostra completa assenza alle tante iniziative e assemblee pubbliche, l’assoluto silenzio vostro e della politica locale su tale progetto, come se fosse un tabù, e quanto abbiate tenuto la vostra attenzione lontana dal lago di Cavazzo, lasciando inascoltata la voce della popolazione della valle e dei Comitati. La stessa distanza tenuta anche dagli esponenti istituzionali regionali a eccezione del consigliere Picco. Quella di Edipower, pur essendo di parte, è stata assunta a unica verità indiscutibile! Per aver espresso queste nostre posizioni siamo stati tacciati di demagogia, di pregiudizio ideologico e il nostro intervento definito offensivo dal senatore Pegorer e dall’onorevolo Strizzolo. Per rassicurarvi e dimostrarvi che non siamo né demagoghi né ideologici, consegneremo a ciascuno di voi gli studi sul progetto Edipower, eseguiti dai tecnici volontari dei Comitati, nonché la copia dei provvedimenti ministeriali relativi al progetto affinché possiate documentarvi su come il ministero abbia adottato l’assurdo criterio, mascherato dalle prescrizioni, di autorizzare prima l’attuazione del progetto e di demandare solo a dopo la verifica delle conseguenze sul lago.
A chi pensasse, anziché prevenire i danni, che non valga la pena di preoccuparsi per il lago di Cavazzo ritenendolo già morto – sebbene sia vivo – perché così gli fa comodo per i propri fini, è il caso di ricordare che in presenza del “morto” sarà la Procura della Repubblica ad accertare chi lo abbia ammazzato e un tribunale a emettere una sentenza di condanna penale e una sentenza civile di risarcimento dei danni.
Poiché la trasparenza, come la partecipazione, è una componente essenziale della democrazia, gli elettori della Val del Lago – e non solo loro – hanno diritto di sapere se il progetto di Edipower abbia o no ricevuto un qualche vostro assenso politico, se vi sia stato qualche incontro conviviale romano in cui sia stato presentato tale progetto da Edipower (che, ovviamente, lo avrà magnificato) e se il silenzio da voi osservato sul progetto sia o no il derivato di tale eventuale assenso politico.

 
È pure diritto dei friulani conoscere in quali località sarà attuato «l’ulteriore programma di interventi» con «l’installazione presso il nucleo di Udine di impianti di pompaggio per 258.700 Mwh addizionali», come dall’accordo del 7 luglio 2009 tra il ministero dell’Ambiente ed Edipower, richiamato a pagina 6 del verbale del parere 319 del 28.07.2009 della Commissione tecnica di Via. A differenza della ricchissima Edipower noi vi invitiamo solo a un pubblico incontro con la popolazione, da svolgersi dopo che avrete letto la documentazione fornitavi, sperando che accettiate l’invito e che rompiate il silenzio finora osservato sul progetto Edipower, sul destino del lago di Cavazzo e della sua valle. Sarà una buona occasione anche perché possiate, visitando la valle, rendervi conto delle troppe rovinose opere ivi realizzate per i «... superiori interessi» altrui!
Non è per demagogia, ideologia o carriera che osteggiamo questo progetto, ma perché siamo nati e cresciuti su queste sponde. Sia da sindaci sia da semplici cittadini, assieme a tante altre persone della nostra valle, abbiamo combattuto tutta la vita per migliorare le condizioni del nostro lago e non possiamo accettare che esso sia distrutto, per rendere ancora più ricchi i già ricchi azionisti di Edipower.



Franceschino Barazzutti
già sindaco di Cavazzo Carnico, per il “Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento”

Loredano Tomat
già sindaco di Trasaghis, per il “Comitato per la difesa e lo sviluppo del lago” Val del Lago



La lettera è stata pubblicata sul "Messaggero Veneto" del 27 dicembre col titolo "Appello ai parlamentari per il lago di Cavazzo".

venerdì 24 dicembre 2010

Auguri ad Alesso, auguri ai Dintorni

A chei che  a gjoldin  pa nassita di chel Frutin pojât intuna trasêf.

A chei che a na rivin a crodi in chel frutin pojât intuna trasêf,
ma a si domandin distès dai parcès da vita

un grant auguri di Pâs:

Pâs intas nestas cjasas,
Pâs cuant che j si cjatìn pas stradas,
Pâs cuant che si incrosìn sul Web.

Pâs e Sintiment a chei che ur tocja di decidi
Pâs e sintiment par ducj.

Bon Nadâl!
                               A&D


Lago: con 'sta pioggia e con 'sto vento...

Ebbene sì: con 'sta pioggia  e con 'sto vento, coi brividi prenatalizi, con l'assenza assoluta di novitâts, con la poca voglia di discuterci ancora su ....
pigliamocela con uno sconsiderato avventuriero estivo, da guardare ma non da imitare.

mercoledì 22 dicembre 2010

Lago, in troppi mettono già il cappello sul parere tecnico che dev'essere ancora elaborato

Riassunto delle puntate precedenti: tra il 22 ed il 24 novembre i Comitati hanno fatto un massiccio "fuoco di sbarramento" sul fatto che non si sapesse nulla sull'incarico per uno studio indipendente promesso dal Comune di Trasaghis e dagli altri Comuni coinvolti.
Il 26 novembre si è saputo dalla stampa che l'incarico in questione era stato affidato, ancora il 19 novembre, all'ing. Franco Garzon "uno tra gli esperti di maggior spicco in tutta Italia".
Sempre sul Messaggero Veneto, il 30 novembre è apparsa la notizia che l'esperto aveva già incontrato i Comitati    (a proposito, dai Comitati stessi non c'è stato alcun comunicato ufficiale, nè per dire "orpo, siam contenti che le nostre preoccupazioni sian state fugate, dal momento che l'incarico auspicato era già stato affidato", nè per dar conto del contenuto dell'incontro).  La stampa ha comunque riferito della richiesta avanzata dai comitati  al tecnico di procedere con "l'opzione zero cioè la bocciatura del progetto".

Leggete allora quanto ha riferito ieri la stampa:


Trasaghis, il sindaco: i comitati accettino il responso di Garzon

TRASAGHIS. Risponde il Comune di Trasaghis dopo che i Comitati contrari all’ampliamento della centrale di Somplago avevano “accusato” i Comuni coinvolti dal progetto, e in particolar modo Trasaghis, di aver cercato una collaborazione tardiva solamente dopo l’incontro con l’ingegnere Garzon, incaricato dalle stesse amministrazioni di approfondire il progetto di Edipower. Replica affidata al sindaco Augusto Picco: «Vanno chiariti subito alcuni punti onde evitare malintesi che furbescamente qualcuno vuole alimentare. L’approfondimento al progetto e l’incarico all’ingegner Garzon è una promessa mantenuta che avevamo fatto ai nostri cittadini, affinché un professionista al di sopra delle parti verifichi la completa compatibilità del progetto con il territorio e la totale assenza di rischi, cosa che la Regione non ha voluto fare. Se da questo studio dovesse emergere la compatibilità tra il progetto e il territorio forse sarebbe il caso che i Comitati prendessero in considerazione anche l’opzione uno (realizzazione dell’opera) e non solo l’opzione zero e perciò la rinuncia completa al potenziamento della centrale». «Auspico nell’onestà intellettuale, ma non ho dubbi in tal senso – riprende Picco –, di tutti i componenti dei Comitati, che spero accetteranno senza preconcetti il responso di uno tra i principali esperti del settore, senza metterne in dubbio la buona fede o la professionalità se non dovesse raggiungere le stesse conclusioni degli esperti precedentemente contattati dai Comitati. Garzon si è subito messo in comunicazione con i Comitati per raccogliere tutti gli elaborati al fine di valutare ogni aspetto. Le Amministrazioni hanno sempre cercato di collaborare con tutte le parti in causa».(d.v.) 



La domanda sorge spontanea: se tutti hanno già in serbo nel profondo del cuore di ottenere,  magari come regalo di natale, un ben determinato responso - e solo quello -  dal parere tecnico, alora, ce si lu clamial a fâ, l'ingignîr?

martedì 21 dicembre 2010

Ampio spazio alla visita dei cosacchi ad Alesso nell'ultimo libro di Leo Zanier

La riedizione del libro "Carnia/Kosakenland/Kazackaja Zemlja" di Leonardo Zanier dedica ampio spazio alla recente visita fatta ad Alesso da una delegazione di cosacchi. Nella riproposizione del ricordo di quei lontani momenti visti attraverso gli occhi di "un frut inta vuera", una apposita sezione descrive quel che è accaduto dopo, col fenomeno dei "cosacchi che tornano" (ed il caso di Alesso è uno dei più significativi).





Il libro è stato così recensito da G.P. Carbonetto sul "Messaggero Veneto" del 18 dicembre:

Carnia invasa, l'epopea dei cosacchi
di GIANPAOLO CARBONETTO


In un periodo in cui la memoria storica è considerata inutile, se non addirittura fastidiosa, Leonardo Zanier appare come uno di quegli “accumulatori di memorie” che custodivano nel loro cervello i contenuti di quei libri che erano proibiti nella società disegnata da Ray Bradbury in Fahrenheit 451.
Ma, attenzione! Il poeta di Maranzanis dà il giusto peso ai propri ricordi, non li mitizza: «Questa storia – dice – è memoria incarnita. Esatta e approssimativa come ogni memoria. Mai spenta e riattizzata oggi. Portata appresso, acquattata per cinquant’anni, e poi messa su carta» 
La memoria di cui parliamo in queste righe si riferisce a Carnia / Kosakenland /Kazackaja Zemlja, libro edito da Forum (134 pagine, 14.50 euro) che ha avuto una prima versione nel 1995 e che ora esce arricchito da una postfazione del compianto Mario Rigoni Stern. Ed è una memoria che si solidifica anche per mezzo dell’orgoglio di essere nato in una terra che per un breve, ma fulgido periodo è stata quasi l’unica isola a sbucare da quella marea nera e bruna che stava sommergendo l’Europa, opponendosi a una barbarie di forze preponderanti, con una magistratura non diretta dall’alto, con una scuola pubblica, con un suffragio davvero universale e con l’abolizione della pena di morte.
E questa memoria è filtrata dalla coscienza civile di Zanier che, ben conscio della sua condizione di emigrante inizialmente emarginato dagli svizzeri, si rifiuta di massificare interi popoli sotto definizioni di comodo, ma ingiuste. “Tedeschi”, per lui, non vuol dire automaticamente “nazisti”, né “cosacchi” è sinonimo di invasori. «Semplificare in quel modo – scrive nell’introduzione – sarebbe come dire che gli alpini della Julia erano tutti fascisti». E il libro tenta proprio di rievocare il periodo dei cosacchi in Carnia: cacciati dai sovietici dalla loro terra e cooptati dai nazisti con la promessa di dare loro una nuova patria: la Carnia, appunto.
È un compito difficile quello di dare giudizi sereni su fatti e persone immersi in una guerra che, come tutte, si è distinta per spietatezza. E Zanier sceglie genialmente l’unico metodo possibile: quello di scavare nell’innocenza dei suoi ricordi di ragazzino il cui animo non era già incrostato di rancori e pregiudizi, di odi e di paure di perdere ciò che era suo, anche perché di suo non c’era niente.
E ripropone queste sue testimonianze dal “basso“ di un bimbo – che in realtà sono “dall’altissimo” dell’imparzialità – in cinque racconti, scritti in carnico e poi tradotti in italiano, dedicati a mamma Lisuta, al partigiano garibaldino Gori, al cosacco Ivan, al compagno di classe Chila e all’altro cosacco più giovane, Givi.
Sono cinque storie piccole, ma densissime capaci di restituirci anche le più minuscole sfaccettature di quel complicatissimo corpo estraneo che è stato la guerra.
Poi Leo Zanier si è messo sulle strade del mondo per lavorare, faticando e talora soffendo, ma trascinando sempre con sé l’ideale, più che l’idea, che anima questo libro e che al meglio si estrinseca nel finale del terzo racconto. «Quando Ivan prese la strada della tragica ritirata, quel 2 maggio 1945, e ci salutò, parabello a tracolla e colbacco in mano, stava quasi per piangere. Nessuno parlò perché così doveva essere, ma se avesse detto: “Nascondetemi, voglio restare qui”, credo che avremmo risposto: “Resta”».

lunedì 20 dicembre 2010

Quel che si muove a ... Dalès. Spettacolo di natale e presentazione di una ricerca alla scuola primaria

Martedì 21 dicembre, alle 18, nella scuola primaria, avrà luogo il tradizionale  appuntamento  di Natale, con la proposta di canti, danze e riflessioni sul senso del periodo natalizio.
Nell'occasione, verrà presentata anche la ricerca "Vecjos imprescj", un lavoro che la scuola primaria ha eseguito negli anni precedenti, andando a riscoprire quali fossero gli attrezzi "par lavorâ la tiere e fâ fen", gli oggetti tipici quindi del mondo contadino. Tale ricerca è stata pubblicata nella collana "Un puint tra îr e vuê" promossa da anni da "Collinrete".
A illustrare i contenuti della ricerca saranno i Dirigenti scolastici Silvano Bernardis e Maurizio Driol e gli insegnanti che hanno seguito il lavoro.
L'invito è esteso, oltre che alle famiglie degli alunni, a tutti gli interessati.

domenica 19 dicembre 2010

Quel che si muove a ... Vasinas. Annunciati un nuovo libro e una nuova band

Da Alesso ... ai dintorni. Ad Avasinis è stata preannunciata, dalla direzione della Pro Loco, la stesura di un nuovo libro "Avasinis cuore di storia" e la costituzione della "Moleas & Cirigniculas Street Band", un gruppo musicale che "reintrepreterà la tradizione centenaria della musica popolare della Val del Lago, per affiancarsi così al coro già esistente nel Comune", quello di Alesso.  Dalla Pro Loco si cita poi  "la sorprendete partecipazione popolare nei lavori di recupero della Maina del Santo Spirito"  ed il prossimo appuntamento, la notte del 24 dicembre, con le musiche tradizionali dell'avvento friulano proposte da Andrea Del Favero, Giovanni Floreani e Glauco Toniutti (musicisti ben noti in Friuli per le esperienze nei gruppi "Sedon Salvadie", "Strepitz" e "Carantan".
Sono proposte interessanti, quelle che vengono dai "cugini" di Avasinis, da seguire con attenzione.

sabato 18 dicembre 2010

Ciao Gianna! (anche da Alesso) - II

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Riporto uno stralcio, da un'intervista del 2004 (un po' più "Alesso" e meno "Dintorni"):

"Mi ricordo una volta, che tornavamo su dopo un’azione e arrivammo stanchi morti ad Alesso. Per salire in montagna bisogna andare piano piano e noi eravamo arrivati appena appena sopra il paese, ma non si poteva camminare in piedi perché c'avrebbero visti dalla strada e così abbiamo camminato a gattoni e poi siamo arrivati già sulla discesa e lì non si respirava neanche perché i tedeschi si erano fermati, si erano accorti che era successo qualcosa perché la gente del paese era come impacciata, preoccupata che ci avessero scoperto: allora lì avrebbero potuto piazzare una mitraglia e ammazzarci tutti.
Nemmeno si respirava e non so perché ma loro salivano fino a un certo punto e poi non andavano più oltre, scesero e ripartirono. Noi abbiamo visto la popolazione venire a portarci il latte, il caffé (non quello vero che non c'era, ma quello d'orzo) ed eravamo tutti come pezze da piedi.
Ecco noi lì ci siamo salvati perché Dio ci ha messo una mano sopra!
E lì abbiamo detto: è un miracolo!
Lì non si è combattuto e per fortuna, perché noi eravamo pronti a combattere ma ci avrebbero ammazzati tutti visto che erano in tanti e riposati."


Mi permetto di citare le parole di Henderson, un altro combattente, venuto (e vergognosamente rispedito) da lontano:
"Il nero ed il bianco, uniti nell'amicizia e nell'amore,
lasceranno le vili caserme dei padroni vuote ed abbandonate."


Ciao Gianna.
OG Loc. 

venerdì 17 dicembre 2010

Il Gruppo corale di Alesso propone il Concerto di Natale

Il   GRUPPO CORALE DI
ALESSO
in collaborazione col il COMUNE DI TRASAGHIS

propone il 
CONCERTO DI NATALE
che si terrà 
nella Chiesa Parrocchiale di Alesso
Sabato 18 Dicembre 2010
alle ore 20.30

INTERVERRANNO:
GRUPPO CORALE DI ALESSO (Dir. Sergio Vuerich)
GIONA IOB — organo
LETIZIA RILLA — voce e chitarra
LAURA DI CENTA — chitarra
ALICE CORADAZZI — basso e chitarra

Al termine del concerto tutti  sono  invitati al rinfresco presso la sala dell'asilo, rimessa a nuovo, per un momento conviviale e per lo scambio degli auguri di Natale.

mercoledì 15 dicembre 2010

Ciao "Gianna"! (anche da Alesso)

Ricordiamo anche sulle pagine di "Alesso & Dintorni" la figura di una protagonista del periodo della guerra partigiana, che per alcuni mesi operò anche in queste zone.

Se ne è andata Fidalma Garosi ved. Lizzero, la partigiana “Gianna”, membro del Comitato Provinciale dell’Anpi.
Salita in montagna ancora il 10 ottobre 1943, fu certamente una delle prime partigiane d’Italia. La sua attività nel movimento di liberazione si svolse sui monti a nord di Udine fino al rastrellamento del novembre ’43; quindi in pianura come staffetta e nei Gruppi di difesa patriottica (GAP) fino alla primavera del ’44, quando, ricercata dal comando della SD di Udine, fu di nuovo chiamata in montagna, dove trascorse il periodo. delle zone libere.
Operò anche nella Valle del Lago: nel suo libro di memorie raccontò l'arrivo sulle baite sopra Avasinis:

Sono tornata in montagna che erano i primi di maggio del 1944.
Arrivo a Monteprat, sopra Avasinis, e lì trovo Furore, che non vuole donne:
“Non voglio donne nel mio reparto, e buona notte”.
“Guarda, quando verrà Andrea o Ninci, vedremo la situazione; ma intanto in
pianura non posso più stare, resto qua e buonanotte”.
Dopo tre, quattro giorni, Biella, il commissario della brigata, mi vuole
mandare giù in pianura a portare una roba, un ordine.
“Stai scherzando?”
Non mi era ancora passata l’angoscia, perché quando si è rcercati, si vive nel
terrore, ti sembra che ti debbano prendere da un momento all’altro.
“Non vado giù neanche morta!”
“Tu devi ubbidire”.
Devo andare giù. C’erano degli stavoli, un 150 metri in linea d’aria, verso
San Rocco di Avasinis. Vado a dormire nell’ultimo perché, se devo scendere, è
meglio essere già sulla strada. Bene, la notte ho sognato quello che sarebbe
successo.
La mattina degli spari mi svegliano, mi accorgo che la mia cuccetta è tutta
bucata.
Mi alzo e vedo fuori tedeschi dappertutto, non avevo via d’uscita….
(Da “Storia di Gianna”, Publicoop-Anpi, 2007)
Seguì il durissimo ultimo inverno di guerra, tra i pochi partigiani rimasti sui monti, braccati dai cosacchi. Partecipò alla liberazione di Udine e continuò la sua attività come responsabile dei feriti partigiani, finché la situazione si normalizzò.
Nel dopoguerra, sposò l’ex commissario delle brigate Garibaldi Mario Lizzero “Andrea”, poi  diventato esponente del PCI udinese e deputato. Coltivò sempre la sua passione per la politica, che per lei significava ansia di giustizia, partecipazione, dignità della persona.

martedì 14 dicembre 2010

Trasaghis e dintorni: il problema dell'occupazione

C'e il lago, c'è il problema energetico ... ma in tante (troppe) famiglie l'emergenza più rilevante riguarda il lavoro.

Appello
del sindacato
per le ex operaie
"Dub Pumps"

Da "Il Gazzettino" di Martedì 14 Dicembre 2010
TRASAGHIS- (pt) Appello dalle organizzazioni sindacali per gli ex-dipendenti della «Dub Pumps», già «Leader Pumps», di Trasaghis. Vista la chiusura definitiva dell'azienda, che non opera più dal 31 luglio scorso, Cgil, Cisl e Uil avevano firmato un accordo di cassa integrazione straordinaria di un anno per gli oltre 60 addetti dello stabilimento, perlopiù donne residenti in zona montana. La trattativa prevedeva poi ulteriori 12 mesi di cigs ma solo nel caso il 30% delle maestranze fosse riuscita a trovare una nuova collocazione nel mondo del lavoro. «Percentuale che non è stata ancora raggiunta - spiega Luigi Oddo di Uil Udine - mentre è vicino l'esaurimento del primo anno di cassa straordinaria, che scade il 19 aprile del 2011». A oggi manca un nuovo lavoro per otto persone. «Alcuni ex-dipendenti del »Bud Pumps" sono stati assunti ma con un contratto a termine, che non è sufficiente - dice Oddo -; l'appello va alle aziende e alle realtà produttive del nostro territorio affinché confermino a tempo indeterminato il contratto o perché assumano nuovo personale. Solo così potremo garantire altri 12 mesi di sostegno economico a 50 persone che, altrimenti, resteranno senza supporto economico di alcun tipo". Per la «Dub Pumps» si era sperato, ma invano, anche in una riapertura, magari con meno personale, per il rilevamento dell'azienda da parte di un altro imprenditore interessato. 

domenica 12 dicembre 2010

Ohibò! Udine rende omaggio ai coscritti di Alesso?

Si è letto l'altro giorno sul giornale di una interessante manifestazione svoltasi a Udine dove, all'interno di una iniziativa per suggellare l'ingresso nella società adulta dei diciottenni, ci si sarebbe richiamati alla festa dei coscritti di Alesso, rendendo implicitamente omaggio al permanere della "nostra" tradizione.
Chi c'era, chi ne sa qualcosa, potrebbe intervenire e, come diceva De Andrè,  "rendere edotta la popolazione".  Gracias in avantrat.

Ai diciottenni il fazzoletto della maturità civica

«Festeggiare i cittadini neomaggiorenni nel ricordo della più grande conquista democratica della cittadinanza regionale: la Contadinanza del Friuli, antico contro-Parlamento popolare, organo di controllo dei governati sui governanti, rinnovando così anche il legame storico fra il territorio e la città che 507 anni or sono ne accolse e patrocinò le rivendicazioni». Con questi scopi, oggi, nel 507° anniversario della Contadinanza del Friuli, si terrà a Udine l’annuale cerimonia della “Festa di maturità civica” dedicata alla cittadinanza neomaggiorenne. Dopo un omaggio alla tradizione storica dei “coscritti” di Alesso (Trasaghis), alle 16.30, presso la Scala di Mercatovecchio dell’antica Loggia del Lionello, avverrà la consegna pubblica del fazzoletto generazionale, «frutto di liberalità popolare», a una rappresentanza di diciottenni udinesi e friulani appartenenti alla classe 1992. Il fazzoletto è dipinto dall’artista friulana Roberta Masetti e vuole essere testimonianza e ricordo «di un gesto d’accoglienza nella comunità civile adulta e un paterno richiamo a responsabilità». L’iniziativa è a cura del Circolo Academie dal Friûl e del Movimento Fogolâr Civic.

sabato 11 dicembre 2010

"Quando il vento dell'est, si fermerà...." (anche ad Alesso)

Giovedì scorso, un black out come non se ne vedevano (!) da anni: ore al buio, a riscoprire una dimensione di paese dimenticata: una animazione insolita nelle strade e in piazza, tra gente privata del "conforto" di luci di case, di negozi, di bar, di televisioni, quasi obbligata a incontrarsi e confrontarsi....
"Nol è un mâl che nol sêti un ben", dicevano i vecchi.


Disagi per il forte vento

TRASAGHIS. Forti raffiche di vento provenienti dal nord, come annunciavano le previsioni metereologiche dei giorni scorsi, hanno colpito ieri pomeriggio l’intera zona pedemontana, creando non pochi disagi soprattutto ad Alesso di Trasaghis, dove un albero ha colpito la centralina dell’Enel creando un blackout risolto solamente in serata. La frazione è rimasta senza corrente per ben 4 ore, dopo che un albero di medie dimensioni (80 cm di diametro) si è abbattuto sulla centralina della linea principale di via del Lago. L’albero, che si trovava all’interno di una proprietà privata, si è piegato su se stesso a causa delle fortissime raffiche di vento. Cadendo ha colpito la linea che è stata ripristinata solamente verso le 19, dopo l’intervento dei tecnici e del responsabile della Protezione Civile del gruppo locale che ha comunque sorvegliato la situazione durante tutto il pomeriggio. Diversi i disagi registrati anche nel gemonese dove sono stati divelti due alberi: in via Udine, sulla strada che da Gemona porta ad Artegna, nei pressi della fontana dal Turc e in piazzale Baldissera nelle vicinanze del Centro diurno. In entrambi i casi sono intervenuti subito i Vigili urbani di Gemona che hanno diretto il traffico e sorvegliato l’area fino a quando è stato ripulito il manto stradale. Nessun danno per fortuna è stato registrato nei paesi circostanti. Strappati anche alcuni addobbi natalizi e festoni mentre alcuni cassonetti sono stati trascinati dalla forza del vento per qualche metro. Dario Venturini

Cronaca-amarcord, coi i danni causati dal vento di una "borascja di San Pieri" di qualche anno addietro:


venerdì 10 dicembre 2010

Lago, nuova iniziativa dei Comitati: lettera aperta ai parlamentari

Il "Gazzettino" di oggi dà notizia dell'invio di una "lettera aperta" dei Comitati ai parlamentari friulani per conoscere la situazione e soprattutto le prospettive legate al tema Edipower. Qualora i Comitati stessi lo ritenessero utile, questo Blog è disponibile a pubblicare il testo integrale del documento citato, dal momento che diverse persone possono forse essere interessate a conoscere tale presa di posizione nel suo intero contenuto. Un invito del genere (più volte formulato anche in passato) non ha sinora trovato però riscontro.
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CAVAZZO
Centrale,
lettera aperta
dei comitati
ai parlamentari

da: Il Gazzettino di Udine, Venerdì 10 Dicembre 2010
CAVAZZO -(d.z.) «I cittadini della Val del Lago hanno diritto di sapere se il progetto presentato da Edipower per il potenziamento della centrale idroelettrica di Somplago abbia avuto o meno qualche assenso politico romano; hanno altresì diritto di conoscere in quali località verrà attuato "l'ulteriore programma di interventi" con "l'installazione presso il nucleo di Udine di impianti di pompaggio per 258.700 Mwh addizionali", come dall'accordo del 7.7.2009 tra il Ministero dell'Ambiente ed Edipower». Queste le richieste che i rappresentanti dei Comitati per la tutela del lago dei Tre comuni e del bacino del Tagliamento, Loredano Tomat e Franceschino Barazzutti, hanno avanzato tramite una lettera aperta ai parlamentari eletti in Friuli Venezia Giulia, giudicati sino ad ora "assenti dalla discussione sull'iniziativa che ha destato il malumore popolare". E sempre a loro hanno rivolto un invito ad un pubblico incontro con la popolazione, da svolgersi dopo che "gli stessi onorevoli avranno letto la documentazione fornita appositamente riguardo gli studi sul progetto Edipower, eseguiti dai tecnici volontari dei Comitati, nonchè la copia dei provvedimenti ministeriali relativi al progetto, affinchè - prosegue la nota - si possano documentare su come il Ministero abbia adottato l'assurdo criterio, mascherato dalle prescrizioni, di autorizzare prima l'attuazione del progetto e di demandare solo a dopo la verifica delle conseguenze sul lago". 

mercoledì 8 dicembre 2010

Alesso, successo per il mercatino

Si è chiuso con successo il mercatino di solidarietà organizzato dalle volontarie e dalla Parrocchia nei locali del Centro Servizi. Parecchi i lavori esposti, numerose le collaborazioni, confortante l'afflusso di visitatori.
Come ormai tradizione, il "clou" delle visite si è avuto quando sono arrivati gli amici del Comune  gemellato di Griffen in Austria.
Gli organizzatori esprimono un vivo ringraziamento a quanti hanno collaborato nelle più diverse maniere.



Riguarda anche noi: discussione sull'anonimato nei Blog

Sul sito "Carnia.La"  (lo abbiamo già citato più volte come estremamente significativo per un nuovo modo di fare informazione, oggi, tra Carnia e Friuli) è pubblicata una interessante intervista a uno dei massimi esperti di comunicazione su Internet, dove viene ribadito come l'anonimato sia  una condizione in fondo non disprezzabile, nel mondo del Web, poiché consentirebbe di stimolare gli interventi di persone altrimenti timorose o restie a prender parte a discussioni. E' un concetto ribadito più volte anche su questo Blog, dove si incoraggiava un "anonimato a pseudonimi". Tanti di quelli che intervenivano in precedenza, pare abbiano invece deciso di non farsi più sentire, dopo che è stato introdotto "il filtro". Speriamo che la lettura dell'intervista riportata in calce li faccia ricredere.
Per tutti: come era prevedibile, il "nuovo corso" ha tempi più dilatati e complessi. Il ritardo tra l'inserimento di un commento e la sua pubblicazione sul Blog non dipende però da A&D ma dai "tempi tecnici" imposti dal gestore della rete per le fasi di moderazione.
Mandi a tutti .... e continuate a seguirci!
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«“Chi teme l’anonimato ha paura di essere messo in discussione”. Intervista a Luca Sartoni su blog, post, past, commenti, social network e internet», di Francesco Brollo



Luca Sartoni, 30 anni, è Team Leader, Social Media and Online Marketing presso 123People a Vienna, sito che ti aiuta a trovare persone in tempo reale; soprattutto è un profondo conoscitore dei social media. Un guru, come si dice. Una persona che sul mondo del web ha un sacco di cose da dire e sa farlo con competenza, schiettezza e rigore.
L’ho intervistato per sottoporgli alcuni interrogativi emersi anche da commenti su Carnia.La, sui quali io stesso voglio saperne di più, consapevole che un parere qualificato aiuterà me e la comunità di lettori ad avere più strumenti a disposizione nella quotidiana frequentazione del nostro sito.
Sei favorevole all’anonimato in rete, in particolare nei commenti a notizie che appaiono su blog e siti come Carnia.La?
Sono molto favorevole all’anonimato in rete e credo che sia un valore che andrebbe protetto. Riguardo ai commenti sui blog, ritengo che l’anonimato sia importante ma allo stesso tempo l’editore del blog dovrebbe scegliere quali commenti possano dare valore alla propria pubblicazione e quali invece siano da eliminare. Non come atto di censura ma come ricerca della qualità.
Un nostro lettore ha scritto che “vietare l’anonimato o comunque stigmatizzarlo sia in qualche modo lesivo della libertà di pensiero e di espressione”, concordi?
Si sono d’accordo.
Perche consideri l’anonimato in rete un valore?
L’anonimato è un valore perchè permette di superare la censura e la paura nei regimi autoritari. Sempre tenendo conto che è impossibile bloccare l’informazione online non c’è alcuna ragione per temere l’anonimato, tranne per coloro che hanno paura di essere messi in discussione. 
 (...) La politica in chiave locale pare quindi “tirare” molto. Lo trovi strano in rapporto alla tua esperienza in chiave nazionale e internazionale?
No, credo che sia un fenomeno molto prevedibile. Non c’è più alcuna ragione per aver timore di essere iperlocali nella cronaca. Il fatto che si utilizzi un mezzo di comunicazione globale è assolutamente insignificante. Se un telegiornale nazionale parlasse esclusivamente di un piccolo paese di montagna non riuscirebbe a coprire i costi ma attraverso il web è possibile farlo. Chiaramente l’abilità sta nel trovare il giusto equilibrio per essere sostenibili.
Da guru di social network, ti occupi anche di reputazione digitale. In pratica le azioni e le impronte che lasciamo in rete ci seguiranno all’infinito, ma pare che soprattutto le giovani generazioni, i nativi digitali, facciano spallucce e pubblicano senza problemi foto e scritti che solo dieci anni fa sarebbero stati considerati sconvenienti, se non compromettenti. Siamo ciò che postiamo. E saremo ciò che avremo postato. Lo ritieni un bene e che consigli fornisci a chi vuole tutelare la propria reputazione digitale?
Quello che finisce online resterà per sempre. Indipendentemente che lo si pubblichi su un blog pubblico o su un profilo privato di un social network. Quindi bisogna sempre pensare prima a quello che si sta facendo. Ovviamente nel tempo la nostra morale mediatica sta cambiando e se pensi a come venivano visti i tatuaggi 30 anni fa, e come vengono visti oggi, è facile capire che le foto sul profilo facebook non saranno così scandalose come lo possono essere oggi, tra altri 5 anni.
Ma allo stesso modo dei tatuaggi, dipende sempre da buongusto ed eleganza nel fare le cose.
Luca Sartoni
Penso che i quotidiani su carta moriranno semplicemente perché sono al di fuori dal modo in cui oggi ci scambiamo le informazioni: internet. (Più facile linkare una informazione che voglio trasmettere, piuttosto che ritagliare la medesima scritta su carta o catturarla con lo scanner e girarla) Sei d’accordo?
La carta non è più il mezzo più pratico ed economico per distribuire notizie. Invecchia rapidamente, non è interattiva, è costosa da produrre e da distribuire. Ci sono mezzi di trasporto per le notizie molto più pratici. Non significa però che debba scomparire. Io credo che resterà com’è restata la radio e sono restate le carrozze. Avrà un ruolo diverso nella nostra vita.