"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

venerdì 30 aprile 2010

Dibattito sul Lago: nuova assemblea ad Alesso



II Comitato per la difesa e sviluppo del lago
e

Il Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento


Invitano i cittadini e gli amministratori
della Val del Lago all'

INCONTRO DIBATTITO
sul potenziamento della centrale di Somplago
Venerdì 30 aprile 2010, ore 20,30
presso il Centro sociale di Alesso

All'incontro relazioneranno:


i geologi dott. Roberto CELLA e dott. Dario TOSONI sul tema:
"Criticità geologiche sul progetto di potenziamento della centrale di Somplago"


l'ing. Dino FRANZIL sul tema:
"Potenziamento, della centrale di Somplago: Ingegneria industriale o semplice speculazione?
(Un esempio di come, lucrando sulla diversità dei prezzi dell'energia, l'ingegneria industriale si unisce all'ingegno speculativo di chi vuole "fare soldi senza alcuna considerazione dell'ambiente)

Si tratta, riferiscono i proponenti, di

"Un contributo dei Comitati per approfondire la conoscenza su un progetto che:
consuma più energia di quanta ne produce;
si basa solo sulla differenza di prezzo del Kw tra giorno e notte (quanto durerà?);
sacrifica definitivamente il lago e l'ambiente sull'altare del profitto degli azionisti di Edipower"

lunedì 26 aprile 2010

A 65 anni dal bombardamento di Alesso


Il 26 aprile ricorre il 65° anniversario del bombardamento di Alesso, attuato da una squadriglia alleata per colpire l'insediamento cosacco. L'azione venne compiuta - come è stato accertato dalle ricerche di Michele D'Aronco - da una squadriglia del 14th Fighter Group della Army Air Force (composta da 16 velivoli P-38j Lightning) decollata dalla base di Triolo (Foggia).

Per ricordare l'avvenimento, che ha segnato la storia di più di una generazione, riproponiamo una memoria di Zuan Cucchiaro:



Chel 26 di avrîl dal '45

A son passâts tancj agns, ma par chei che a an vivût di persona chei moments, al è como che al fos cumò.
A erin forsi las dîs di buinora e tanta int di Dalès a era inta campagna a meti sorc o a picâ patatas. I cosacs, che cualchi mes indeur a na lassavin svizinasi la int che a era sfolada a Somblâc, a Voncedas e Vasinas, forsi a vevin capît che a stava par finî dut, par lôr, e a si erin unin musulîts e a lassavin jentrâ intal paîs. Fint inche volta, chei che a erin a Somblac, par la a comprâ il pan a Voncedas, a scognevin passâ ju pa campagna. I cosacs, oramai, a na crodevin pui a dutas las balas che a ur contavin i todescs, su la "vittoria finale" di Hitler e su la nova patria, il Kosakenland.
Inche dì dal 26 di avrîl, a son capitats una sdruma di "Mosquito" merecans e a an scomençat a samenâ ancja lôr (ma bombas, e no patatas). La int a veva capît che oramai a era cuestion di zornadas e, dopo siet mes che a si era a tor pal mont, al sameava massa biel podê tornâ a cjasa. Ma chei 4-5 bulos che a an mandât a bombardâ, a an ruvinât dut. Figurâsi, fa bombardâ Dalès, nancja che al fos stat un puart di mar, una polvariera o un scalo merci! La colpa dal paîs a era che di vê tas cjasas i cosacs: alora, bombardantlu - secont l'inteligjença di chel capo, bulo e plen di supierbia, cul fazzolet tal cuel - se a si bombardava il pais i "mongui" a saressin scjampâts. Ma i merecans a na savevin nancja che al esistes Dalès: al sares bastât spietâ cualchi dì e i rus a saressin lâts via di bessoi. A si veva pur spietât siet mes...
E cussì a son tacadas a plovi bombas, su pas cjasas dal Taiz e di Ceto, e dopo, ju par Pidiberi, in chês da Cacjara e di Gjenio; in plaça ta cjasa dal Fari da Pici, tal borc dal Gjenio tas cjasas da Paulina, di Ninz e di Dolfo, su par Nariu tas cjasas da Lopa e di Pieressut, tal borc da Paula tas cjasas di Toninuta, dal Podar e da Lagjent e dopo ancja in Centas, inta val di Cjarendon e par deur da cjasa di Marion ju pa Cisa dal Vuarp. E cussì, cjasas sbregadas e pui di 60 muarts tra oms, feminas e fruts cosacs: in grazia di chei "esperti di strategia militare", tantas fameas, tornadas dongja, a an cjatat la cjasa intun grum. Sarâe davêr colpa di chel bulo, che al à insistût par che a si bombardàs il pais? Di sigûr al è che, cuant che al à provât a presentâsi in plaça, a vuera finida, la int a lu à fat cori a panets, fint ju par da Roia, e al è passat unavôra di timp prin che al ves il coragjo di puartâ ancjmò la musa a Dalès!


(Zuan Cucchiaro - Dalès Un Timp Par Vivi n.41, luglio 2003, rid.)

mercoledì 21 aprile 2010

Dibattito sul Lago: un articolo uscito su "Il Diari"

Su "Il Diari" del 7 ottobre 2009 era uscito un interessante articolo, par furlan, utile a definire i termini del dibattito in corso; si ritiene utile riproporlo anche in questa sede.






giovedì 15 aprile 2010

Dibattito sul Lago: due Comuni concordano sulla necessità di un nuovo studio


I sindaci: centrale, sì allo studio

da: Messaggero Veneto — 13 aprile 2010

I sindaci di Trasaghis e Bordano, rispettivamente Augusto Picco e Gianluigi Colomba, riprendendo le posizioni dei consiglieri di maggioranza di Cavazzo, sono d'accordo, al di là della procedura di Via, nel formalizzare una richiesta alla Regione affinché quest'ultima affidi a un gruppo di qualificati specialisti un approfondito esame del progetto di Edipower, dei suoi reali impatti ambientali, delle possibili alternative, opzione zero compresa, nonché la costruzione di un modellino idraulico in scala di funzionamento in modo da rendere chiari e visibili a tutti le conseguenze del progetto sul territorio. Operazione che, tornando a Cavazzo invece, era rimasta indigesta al sindaco, Dario Iuri, che aveva addirittura minacciato le dimissioni. "Ben vengano – dichiarano unisono Picco e Colomba – gli approfondimenti della Regione, tanto più con copertura dei relativi costi a carico della proponente, come prevede l'art.4 della L.R 43/1990 al fine di valutare le ricadute dell'opera. Questa richiesta, lo ricordiamo, era già stata formulata da noi più volte anche attraverso la stampa. Se questa proposta non dovesse trovare accoglimento, costringerebbe i nostri Comuni a commissionare tale studio a terzi . Nel caso in cui invece andasse a buon fine, ci permetterebbe di risparmiare risorse finanziarie che potrebbero essere destinate ad altri progetti". "E' da tempo – continuano i due sindaci – che sollecitiamo un intervento alla Regione anche perchè il Lago dei Tre Comuni ha rilevanza regionale e non solo. Le nostre posizioni sono sempre state chiare: siamo favorevoli al progetto solamente nel caso in cui non dovessero emergere criticità per il territorio, in caso contrario saremo i primi a rivalutare la nostra posizione segnalandola in sede di conferenza di servizi. Attendiamo perciò che la Regione affidi a una struttura terza lo studio delle conseguenze del progetto in particolare sul bacino di Verzegnis, sul Lago dei Tre Comuni, sulla valle e sull'asta del Tagliamento". (D.V.)

lunedì 12 aprile 2010

Dibattito sul Lago: una riflessione di P. Stefanutti ed E. Vidoni


Sul lago di Cavazzo (o dei Tre Comuni) si discute animatamente, da almeno un anno, a proposito del progetto presentato da Edipower per il raddoppio della funzionalità della centrale di Somplago. È in atto una discussione che vede spesso contrapposte le amministrazioni comunali con i comitati sorti spontaneamente a difesa del lago, con le forze politiche spesso divise tra loro e la popolazione in buona parte disorientata. Certo che, a proposito del lago, solo da settembre 2008 a marzo 2010 è uscita sulla stampa almeno una settantina di articoli sull’argomento; di più sono nati siti di documentazione (come http://lagofriuli2.altervista.org ), blog che registrano le discussioni in atto (come http://cjalcor.blogspot.com/ ), addirittura gruppi su Facebook (per esempio “Giro giro lago” o “Quelli che ad Alesso”). C’è dunque un “bisogno” reale e concreto di informazione, cui si attinge attraverso i canali tradizionali e non solo e da cui consegue, come abbiamo anche cercato di sottolineare sul Messaggero lo scorso 19 settembre, che «sarebbe un peccato disperdere la domanda di partecipazione popolare». La discussione ha comunque visto fasi di contrapposizione dura, anche sul piano personale, soprattutto tra amministratori ed ex amministratori, con alcuni contributi per una riflessione etica attorno al problema avanzati soprattutto da Remo Brunetti e Luigi Stefanutti. La situazione sembra attualmente in stallo, in attesa dei pareri della Regione, con la popolazione incerta sulla percezione degli sviluppi. Nel dubbio, anziché dare spazio all’ipotesi di referendum (un problema mal posto, che rischia di richiamare le scontate antitesi del “Volete burro o cannoni”), c’è piuttosto da salutare positivamente la proposta emersa dai comitati e da un’interrogazione in consiglio regionale presentata dai consiglieri regionali della Sinistra Arcobaleno Kocijancic, Antonaz e Pustetto per chiedere l’affidamento a uno studio “terzo” del progetto di potenziamento della centrale idroelettrica di Somplago. Bisognerebbe però fare un ulteriore salto di qualità. Un nuovo progetto non dovrebbe limitarsi soltanto a stabilire se la proposta di Edipower è compatibile con l’ambiente ma anche effettuare un’analisi precisa di quelle che sono le condizioni del lago dopo cinquant’anni di funzionamento della centrale ed elaborare conseguentemente una proposta generale per il futuro. Questo perché va tenuto conto che il lago, se certamente non è quella strana entità a proposito della quale fu chiesto a fine Ottocento all’ingegner Marioni di Forni di preparare un progetto per prosciugarlo, non è nemmeno più quell’angolo romantico immortalato dalle cartoline di Bujatti e così bene descritto dalla penna di Arturo Manzano negli anni 50 (il lago, con i suoi cieli lieti e tristi, con la sua acqua ocra, verde, blu, argento o d’oro, con i suoi pioppi, lecci, querce, castagni, roveri, arbusti, fichi, con i suoi tappeti d’erba medica, con la sua luce fastosa e soffice dell’estate, cristallina e arida dell’inverno, con le sue ombre piene di sorrisi arcani, con i suoi orizzonti pieni di silenzi. Tutto il lago con quel suo che di virginale, con le sue antiche leggende che sembrano quasi affiorare da questo continuo gioco del chiaro e dello scuro, da questo continuo affacciarsi del vero e del sognato)! Cinquant’anni di funzionamento della centrale hanno portato una serie di gravi conseguenze elencate, per esempio, ancora nel 1977, dal gruppo “Val Manaria”: 1) notevole abbassamento della temperatura delle acque (inquinamento termico); 2) forte depauperamento del patrimonio ittico e fenomeni involutivi per la flora acquatica; 3) scomparsa del “gradiente termico” con conseguente uniformizzazione della temperatura a quote diverse; 4) eliminazione della “termostasi lacustre”, cioè dell’effetto equilibratore e moderatore attuato dal lago in precedenza sul clima; 5) consistente apporto di materiale solido in sospensione e deposito dello stesso sul fondo; 6) otturamento delle polle sotterranee di alimentazione del lago; 7) impaludamento progressivo delle rive nord e sud; 8) forte riduzione della superficie lacustre; 9) notevoli oscillazioni del livello dell’acqua; 10) erosioni delle rive; 11) formazioni di correnti e vortici; 12) ripercussioni negative sull’agricoltura, la pesca e il turismo. Si tratta dunque di un lago (qualcuno l’ha definito ormai un fiume, dal momento che l’apporto degli immissari naturali risulta minimo e l’acqua in transito è soprattutto quella proveniente dalla centrale) profondamente ferito, che negli ultimi anni ha faticosamente cercato di risollevarsi (grazie agli investimenti sostenuti in primo luogo dal Comune di Trasaghis) attraverso interventi di miglioramento ambientale e di promozione turistica. Un nuovo progetto dovrebbe quindi dire come poter intervenire su un lago ferito, trovando un giusto equilibrio tra le esigenze della produzione energetica, quelle della salvaguardia naturalistica, quelle della promozione turistico-culturale. In questo senso è forse opportuno rifarsi alle proposte di rinaturalizzazione avanzate dall’ingegner Pillinini (anche sul Messaggero del 10 ottobre) e allo spirito della proposta avanzata su questo giornale dal signor Dino Franzil lo scorso 7 gennaio. Va da sé che attorno a un tavolo per la definizione di un progetto per il futuro del lago dovrebbero sedere, con spirito costruttivo, amministratori e rappresentanti dei comitati.

Pieri Stefanutti - Elena Vidoni, Alesso

sabato 10 aprile 2010

Dibattito sul Lago: discussioni a Cavazzo


Comune sull'orlo della crisi per colpa della centrale

da: Messaggero Veneto — 09 aprile 2010


CAVAZZO. Aria di crisi in consiglio comunale a Cavazzo Carnico: sei consiglieri di maggioranza propongono un ordine del giorno, il sindaco si rifiuta di discuterlo minacciando le dimissioni. Sei consiglieri hanno infatti chiesto al sindaco Dario Iuri di intervenire al presidente della giunta regionale e all’assessore regionale all’Ambiente e lavori pubblici affinchè affidino, al di là della procedura di Via, a un gruppo di qualificati specialisti di chiara fama un autonomo approfondito esame del progetto di Edipower spa, dei suoi reali impatti ambientali, delle possibili alternative, opzione zero compresa, nonché la costruzione di un veritiero modello idraulico in scala di funzionamento del progetto in modo da rendere chiare e visibili a tutti le reali conseguenze del progetto sul territorio e in particolare sul bacino di Verzegnis, sul lago di Cavazzo e la sua valle, sull’asta del Tagliamento; e nello stesso tempo disporre di tutti gli elementi certi per assumere decisioni fondate, responsabili e condivise. Un’operazione che sembra indigesta al sindaco, che così si trova a contrapporsi con sei membri della propria lista. Nel paese, infatti, non esiste la minoranza in quanto alle elezioni si è proposto una solo schieramento. I sei consiglieri hanno rilevato come il progetto proposto da Edipower sia di notevoli dimensioni e "andrebbe a incidere fortemente e definitivamente nei secoli futuri sul territorio di questo comune, sul lago di Cavazzo, sull’intera Valle del Lago e sull’asta del Tagliamento a valle dello scarico del lago stesso". Pare quindi logico, "rilevato che la stessa Edipower è stata finora la fonte unica, di parte in causa e quindi interessata, a cui sono stati attinti gli elementi informativi finora a disposizione di questo consiglio comunale nonché del tecnico assistente questo comune" che oltre alla valutazione di impatto ambientale, questo progetto "debba essere sottoposto a un minuzioso, ampio e approfondito esame in tutti i suoi aspetti da parte di un gruppo di esperti di chiara fama che, quale soggetto terzo e indipendente, esprima una valutazione sul progetto, sul suo impatto sul territorio, sulle alternative attraverso l’ elaborazione di un modello idraulico in scala del funzionamento del progetto in modo da disporre di dati chiari e certi per assumere decisioni fondate e responsabili verso le popolazioni interessate e le future generazioni". Per questo i sei consiglieri ritengono necessario che un gruppo di esperti "sia incaricato dalla Regione, con copertura dei relativi costi a carico della proponente Edipower spa, come prevede l’art. 4 della L.R. 43/1990" a valutare le ricadute dell’opera". Una soluzione che pare inopportuna al primo cittadino che avrebbe minacciato, qualora i consiglieri non desistessero dalla loro proposta, di rassegnare le proprie dimissioni da sindaco. ( g.g. )

venerdì 9 aprile 2010

Dibattito sul Lago: confronto tra minoranza e sindaco di Trasaghis


Sulle pagine del Notiziario Comunale di Trasaghis (n. 1/2010) confronto tra il gruppo di minoranza ed il sindaco a proposito del progetto di raddoppio della centrale.


Il gruppo "In Comune" ha scritto:



QUESTIONE LAGO: NO ALL’AMPLIAMENTO DELLA CENTRALE
Uno dei primi problemi che abbiamo affrontato è stato quello del progetto per il raddoppio della centrale di Somplago. Già il precedente Consiglio Comunale nella seduta del 04/08/2008 aveva espresso un voto favorevole sulla proposta della ditta Edipower.
Il progetto prevede la costruzione di una nuova galleria di adduzione e l’installazione di due nuovi gruppi reversibili che porterebbero la potenza produttiva da 156 MW a 270 MW. Affinché questo progetto sia autorizzato è necessario che la Regione esprima un proprio parere positivo in merito alla valutazione di impatto ambientale, a tale riguardo la Legge Regionale n. 43 del 07/09/01990 stabilisce tra l’altro che la popolazione debba essere informata sui progetti e le problematiche che potrebbero derivare da queste opere.
Considerato che né la passata amministrazione Comunale né quella attuale avevano provveduto ad informare la popolazione e nel frattempo avevano adottato atti esprimendo in due circostanze pareri favorevoli alla realizzazione dell’opera, abbiamo presentato una interrogazione al Sindaco affinché ci chiarisca le motivazione di questo silenzio che escludeva la popolazione da qualsiasi possibilità di esprimere le proprie considerazioni su un argomento cosi delicato. Abbiamo chiesto inoltre che la questione venga portata all’attenzione del Consiglio Comunale per un confronto sereno e costruttivo.
Nel frattempo si sono svolti due incontri pubblici sull’argomento a cui hanno partecipato esponenti politici regionali e locali, rappresentanti di associazioni ambientaliste, imprenditori, e cittadini. Importante è stato l’intervento dell’Assessore regionale all’ambiente Elio De Anna che ha ribadito l’importanza dei pareri espressi dai sindaci dei comuni interessati nell’ambito del procedimento regionale di Valutazione dell’impatto ambientale.
Anche diversi cittadini sono intervenuti nel dibattito esprimendo perplessità e mettendo in evidenza diverse problematiche sull’aspetto ambientale del progetto Edipower: la temperatura dell’acqua scenderebbe ancora, la continua variazione di livello porterebbe ad una erosione delle sponde e ad un ulteriore degrado dell’habitat lacustre, inoltre i fanghi depositati sui fondali e provenienti dal bacino di Verzegnis verrebbero continuamente movimentati dalle correnti di pompaggio e ricaduta dell’acqua.
Alla luce di questo dibattito abbiamo collaborato con il Comitato per la difesa e lo sviluppo del Lago e ci siamo impegnati a raccogliere sottoscrizioni per una petizione che verrà inviata al Ministero dell’ambiente, alla Regione Fvg e ai sindaci della Valle del Lago affinché questi enti assumano decisioni condivise con la popolazione.
Nel Consiglio Comunale svoltosi in data 27/11/2009 su questo argomento il nostro capogruppo Giorgio Rodaro è così intervento "Siamo sicuri che questa Amministrazione non voglia essere ricordata dalle generazioni future come l’amministrazione che ha acconsentito a deturpare l’amenità di questa valle. Il nostro consiglio è di rivedere le proprie posizioni accogliendo quanto abbiamo richiesto nella nostra interrogazione ovvero revocare le delibere assunte in merito dimostrando il vostro interesse verso un fiorente sviluppo turistico e ambientale della Valle del Lago e non verso la crescita economica di una società privata i cui singoli soci forse nemmeno conoscono la bellezza di questa valle ma il cui unico scopo è dividere i tornaconti d’impresa nulla interessandosi dell’ambiente, del turismo e di noi tutti cittadini che popoliamo queste terre".

Gianni Toffoletto, Flavia Di Daniel, Daniele Costantini, Daniele Rossi, Giorgio Rodaro


Il sindaco ha replicato:



Nel ringraziare la minoranza per il contributo portato alla discussione di tematiche inerenti l'intero Comune, penso sia opportuno far conoscere alla popolazione la posizione dell'Amministrazione comunale in merito alle tematiche che sono state evidenziate sia per mezzo delle interrogazioni presentate in Consiglio sia attraverso lo strumento informativo del Notiziario comunale.


Centrale
Il Comune di Trasaghis ha, in questa vicenda, tenuto un comportamento sempre corretto e serio a tutela del lago e dei cittadini di Trasaghis.
Nel merito ha pubblicato sul primo bollettino comunale in uscita dopo aver ricevuto la notizia, la richiesta di Edipower con uno stralcio del progetto e appena avuti i dovuti approfondimenti ha organizzato una serata informativa per tutta la popolazione.
La questione è difficile e delicata e va affrontata con serietà. Il comune, in base al progetto presentato ed alle integrazioni richieste dal Ministero in seguito alle prime segnalazioni dei Comuni, ha espresso un parere favorevole imponendo nel contempo precise e vincolanti condizioni affinché il parere fosse ritenuto tale.
L’amministrazione si è altresì impegnata ad approfondire gli argomenti ritenuti più critici, contattando un esperto di questo tipo di impianti.


Prescrizioni a tutela del lago e dei propri concittadini.
Da notare le recenti aperture dei comitati contrari alla realizzazione del progetto che in una recente dichiarazione dell’ex sindaco Dino Rabassi dicono: "non siamo contrari a prescindere al progetto, ma vogliamo che gli aspetti carenti vengano approfonditi".
Si tratta di una posizione completamente diversa dal no secco finora espresso, che è certamente apprezzabile in quanto di fatto riconosce che il modo giusto di gestire la problematica è quello di tutelare innanzitutto il lago ed il suo ambiente e, se ciò è possibile, permettere la realizzazione del progetto. Posizione questa tenuta fin dall’inizio dai Comuni.


Augusto Picco

domenica 4 aprile 2010

Buina Pasca



Buina Pasca a ducj i dalessàns e a chei che a vegnin a lei chest blog.

Un'ata Pasca, cui problemas di simpri e la sperança di ganbiâ e comedâsi (par chei che a crodin al è ancja chel un segno dal resurî).

Fâ Pasca, intun paîs, al ûl dî ancja stâ deûr ai segnos da tradizion e, culì di nô, ai ulîfs, a procession di vinars sant, as fujaças benedidas in glesia.

Un benvignût ai fruts che a tachin a svisinâsi a chest mût di vivi.

Un ricuart a chei che a nus compagnavin in procession e che a na son pui cun nô.

Un auguri, fuart, a ducj, par judâsi a cressi, un cu l'ati.



giovedì 1 aprile 2010

Dibattito sul Lago: quei volantini contestati



Volantinaggio al convegno, arrivano i Cc

GEMONA. Non è piaciuta l’intrusione dei comitati per la difesa del lago, ieri, al convegno “Gli impianti idro-elettrici con accumulo mediante pompaggio” organizzato dal Comune di Bordano, dalla Scuola dell'energia del lago dei Tre comuni e dal Dipartimento di Energetica e macchine dell'Università di Udine nell'aula magna dell'Isis R. D'Aronco, dove alcuni esponenti dei comitati hanno distribuito volantini anche agli studenti partecipanti. Ieri infatti, durante il convegno scientifico, alcuni rappresentanti del comitato per la difesa e lo sviluppo del lago di Alesso e del comitato tutela acque del bacino montano del Tagliamento, stando alle testimonianze, hanno distribuito volantini all'interno e all'esterno dei locali scolastici. Secondo quanto riportato nel volantino, dietro al convegno di ieri sarebbe nascosta «un’iniziativa che ha lo scopo ben poco scientifico di “dare una mano” al progetto di potenziamento mediante pompaggio della centrale di Somplago». Il preside dell'Istituto Giuseppe Santoro, una volta accortosi dell'accaduto, ha subito informato i Carabinieri, intervenuti sul posto per compiere le necessarie verifiche. «Ci siamo accorti – dichiara Maurizio Maci, vicepreside del D'Aronco – che delle persone distribuivano volantini senza autorizzazione all'interno e all'esterno della scuola ai nostri studenti. Siccome il convegno aveva una natura scientifica ben definita e perciò non aveva nulla a che vedere direttamente con l'ampliamento della centrale di Somplago, abbiamo ravveduto nel volantinaggio un chiaro gesto di strumentalizzazione politica». Lo scopo del convegno però, cui hanno preso parte diversi amministratori del comprensorio, oltre a esperti dell'ateneo friulano, era quello di approfondire in generale gli impianti idroelettrici con accumulo mediante pompaggio, dato che a oggi rimane l'unica tecnologia disponibile per l'accumulo di energia su larga scala, legata all'utilizzo della fonte rinnovabile. Nessun riferimento esplicito perciò, a Somplago. «È nell'interesse della scuola pubblica – fa eco il preside Giuseppe Santoro – organizzare convegni di questo tipo in cui gli studenti, grazie all'intervento di numerosi esperti possano approfondire tematiche di alto valore. La scuola si occupa di educazione e di formazione dello studente, senza nessun tipo di logica di schieramento». Dello stesso avviso il vicesindaco di Gemona Roberto Revelant che condanna l'accaduto: «E' una polemica strumentale fuori luogo che non ha nulla a che vedere con il convegno». «Non era semplicemente la sede giusta – conclude Colomba, sindaco di Bordano – dove manifestare la propria contrarietà al progetto di Edipower».
Dario Venturini

Volantini al convegno, Barazzutti replica

BORDANO. «Organizzare un convegno sugli impianti idroelettrici con accumulo mediante pompaggio col chiaro scopo di mettere in evidenza gli aspetti positivi di questa tecnologia, in un momento in cui non si fa altro che discutere sull'ampliamento della centrale di Somplago, è come parlare di corde in casa di un impiccato». La metafora, in tutta la sua particolarità, serve a Franceschino Barazzutti del comitato per la tutela delle acque del bacino montano per spiegare come non poteva sfuggire ai gruppi di cittadini che si battono per la salvaguardia del lago il collegamento tra il recente convegno organizzato dal Comune di Bordano (favorevole al progetto di Edipower) e l'ampliamento della centrale di Somplago (in cui è previsto l'accumulo di energia attraverso pompaggio). «Dove vivono il preside e il vicepreside dell'Isis D'Aronco – si chiede Barazzutti –? Non si sono forse accorti che a qualche chilometro dalla sede del loro istituto da oltre un anno, proprio su questo argomento, è in atto un'aspra dialettica tra gli amministratori del territorio e i comitati per la difesa del Lago dei Tre Comuni?» «E' normale che i Comitati perciò si siano organizzati per produrre e distribuire pacificamente un volantino che voleva evidenziare come secondo loro il convegno aveva lo scopo “di dare una mano” al progetto di potenziamento mediante pompaggio della centrale di Somplago». Barazzutti rivendica la libertà di pensiero e sulla distribuzione del volantino puntualizza: «I volontari sono entrati sì all'interno della scuola ma per consegnare il volantino solamente nelle mani del sindaco di Bordano, il quale, dopo l'arrivo dei Carabinieri ha invitato gli stessi a seguire il dibattito all'interno dei locali scolastici. Gli altri volantini sono stati consegnati all'esterno della struttura. Al convegno c'era solo una tesi e una voce sul tema ed è per questo che i Comitati si sono attivati producendo il volantino. Inoltre, gli avvisi del convegno pubblico erano stati affissi un po' ovunque, perciò di fatto la riunione, seppur scientifica, era pubblica e soggetta a qualsiasi tipo di manifestazione». «Il vice sindaco di Gemona – conclude Barazutti – dovrebbe pronunciarsi ed interessarsi di più dal canto suo alla difesa del lago che è patrimonio di tutti i gemonesi».
(d.v.)