"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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venerdì 1 ottobre 2010

Dibattito sul Lago, l'opinione di C. Polano

PROGETTO EDIPOWER. Uno studio indipendente

da: Messaggero Veneto, 30 settembre 2010

Mentre purtroppo il ministro per l’Ambiente, come ormai assodato, il 15 settembre ha firmato l’approvazione della Via del progetto Edipower, sorge spontanea una domanda. Chi e perché, a questo punto, ha paura della verità? Parlamentari e partiti, solitamente loquaci in altri campi, seppur ripetutamente sollecitati a prendere posizione, osservano invece un rigoroso silenzio sul citato progetto, che, se malauguratamente posto in essere, decreterà la morte biologica definitiva del Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni. A dirlo sono i Comitati, supportati da ingegneri, biologi e geologi, che si battono da tempo affinché questo impattante progetto sia sottoposto all’esame di un gruppo di esperti, di chiara fama e soprattutto indipendenti. Tanto più che i costi di questo studio dovrebbero, come prevede la legge, essere sopportati dal committente e cioè da Edipower. Invece la Regione nicchia e si nasconde dietro un dito, adducendo tale comportamento all’assenso al progetto a suo tempo superficialmente e frettolosamente dato dai sindaci dei Comuni interessati. Comuni che, seppur tardivamente, hanno poi sposato in regolari delibere consiliari questa legittima richiesta dei Comitati, che oltre a comprendere l’opzione zero prevede l’elaborazione di un modellino di funzionamento in scala in modo che siano evidenti le ricadute sul nostro lago del progetto in questione. Inoltre ora sembra che sarà dato dai Comuni rivieraschi un regolare incarico a un esperto trentino di valutare le criticità del progetto in questione! A questo punto, dovrebbe essere chiaro a tutti che le argomentazioni di Edipower e dei loro tecnici, essendo di parte, non possono essere la “verità”. Uno studio indipendente, ricordiamolo, a costo zero per la collettività e un modellino in scala svelerebbero molte cose all’opinione pubblica. È questo che si teme? Ricordiamo alla nostra classe politica regionale che, negli anni 80, Biasutti e Comelli commissionarono uno studio indipendente sul progetto di laminazione di Dignano. Studio che provocò, dopo la sua analisi tecnico/scientifica, la battuta d’arresto di quel progetto. Hanno paura che succeda la stessa cosa per il progetto Edipower? Questo silenzio della Regione e della politica locale deriva forse da ordini romani o padani? Sottolineiamo infine alcune “perle” che il ministero ha messo tra le prescrizioni al progetto. A tre anni dall’attuazione del progetto (sic!) dovrà essere inviata al ministero una relazione che illustri in maniera dettagliata le modificazioni indotte dall’intervento, in particolare sui sedimenti di fondo. Infine la «possibilità di messa in opera di un sistema di filtraggio dei fanghi in sospensione». Quest’ultima riguarda il filtraggio delle masse d’acqua, milioni di metri cubi giornalieri, che transiteranno incessantemente tra i due laghi. Esiste un impianto al mondo in grado di effettuare questa operazione, con quei quantitativi e con quella pressione (110 mc/sec)? È lecito dubitarne e allora ci dimostrino che non è, come noi reputiamo, “fumo anzi fango negli occhi”!
Claudio Polano Gemona

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