"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

martedì 30 novembre 2010

Lago e Val del Lago, lettera aperta di "Luci" al Sindaco di Trasaghis

Riceviamo e pubblichiamo un nuovo contributo alla discussione in atto offerta da "Luci". Sono posizioni personali, ma che possono essere dibattute e su cui ci si può confrontare. (A&D)
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Ambientalismo un po' di comodo
                   
 
         Si parla, si scrive tanto di ambiente,di amministratori pronti vendere territorio,acqua, vento, pur di rimpinguare le casse dei propri municipi, accusati di vendersi loro stessi al miglior offerente pur di raggiungere le scelte fatte, senza informare i propri concittadini, tutto al buio,come vecchi carbonari, magari con riunioni fatte nei sottoscala, nelle cantine,dove è più facile accordarsi, con nuovi e vecchi speculatori, pronti ad offrire vantaggi economici e conpensazioni  ( e posti di lavoro, con nomi già scritti, come un noto politico locale ha lasciato intendere, memore di comportamenti usuali suoi, quando sedeva su quelle sedie ).
Ma è proprio così? Abbiamo scelto Sindaci incapaci, pronti ad aprire la propria bancarella al mercato,e vendere la mercanzia, dote che i suoi concittadini,con il voto gli hanno dato da amministrare?. Sono spreconi? Hanno davvero svuotato le casse per opere inutili? Certo che qualche opera lascia qualche dubbio sulla reale utilità,forse non stanno dando i risultati sperati, finanziati non interamente,sono ricorsi a dei mutui che non possono considerarsi debiti,fin quando si pagano le rate,  a fine anno, i bilanci consuntivi obbligatori si chiudono in pareggio, o con qualche piccolo tesoretto (come chiamano adesso gli avanzi di bilancio)... soldi impiegati poi in opere minori, per così dire. Potrebbero questi amministratori fare di meglio? Certamente sì, credo che un buon amministratore, si ponga per primo questa domanda, ma poi decide,   prendendosi le proprie responsabilità, con atti pubblici ,nel bene o nel male, convinto di aver agito per il meglio, non si nasconde tra le pieghe dell'apparato pubblico,e mette fuori la testa, per criticare o dissentire,solo quando, anche a distanza di anni il timoniere non è più al suo posto, per volontà popolare e non.
Salvare l'ambiente, preservarlo, dovrebbe essere impegno di tutti, preservarlo, significa tenerlo pulito, ripristinare tutte quelle cose ed opere che con il tempo si deteriorano ( argini ,muri a secco ecc.). I nostri padri fino agli anni '70 ce lo consegnarono quasi integro,siamo noi, generazione venuta dopo, e quella venuta dopo di noi, ad averle trascurate, anche per motivi contingenti: autostrada,terremoto,che cambio il nostro modo di vivere e di lavorare...si potrebbe almeno usare la L.R.16/6/2010. Diamoci una Raddrizzata!...
E' di questi giorni la polemica innescata ,dalla decisione del comune di Trasaghis di favorire, nel suo territorio, la possibilita di creare un parco eolico, con società già pronte alla realizzazione , non appena avranno la documentazione necessaria e il VIA dalla Regione, questo lasciano intendere le delibere legittime del Comune di Trasaghis,con le finalità, certo di avere un ritorno economico ma anche  di agevolare la produzione di energia pulita da fonti rinnovabili.Ma questo non va bene per gli  ambientalisti nostrani,le pale eoliche sono ingombranti, e poi producono... non sono a loro immagine e somiglianza, e questo disturba,non vanno bene per il Sindaco di Forgaria e il suo vice (chissà se l' opinine dei suoi concittadini coincide ).Non vanno bene per il guardiano dei Grifoni,ambientalista noto, preoccupato che il volo di questi uccelli venga in qualche modo disturbato dalle pale, forse immagina il nostro territorio come una pista di un aeroporto,dove gli aerei qualche volta vanno fuori pista, per errore, o per altri motivi; nell' intento di preservarli dal pericolo gli propongo di chiedere la chiusura della strada Provinciale, c'è sempre il pericolo che vengano investiti da qualche vettura, se sbagliano l'atterraggio, prosciugare il lago di Cornino perché c'è il  rischio che anneghino.... al problema si potrebbe trovare soluzione anche soddisfacente, ma ci vuole fantasia e volontà,che mi pare non alberghi da quelle parti.
Il nostro comune ha poche risorse da sfruttare in modo intenso,   industriale,abbiamo,acqua,vento e un grande  terreno,che se sfruttate intelligentemente,queste  risorse,potrebbero creare posti occasioni di lavoro e indirettamente benefici per tutti. 
Un consiglio al nostro Sindaco: non è il caso che lei continui con il botta e risposta sui giornali ogni volta che  qualche comitato, ente, qualche ex di turno, o cittadino, scrive a un giornale: faccia le assemblee ,spieghi le sue ragioni, e soprattutto non mortifichi il suo consiglio comunale,ritornando sulle decisioni prese. I suoi consiglieri devono sentirsi orgogliosi di lei e delle decisioni prese insieme a lei. 
Come si dice... Fuori gli Attributi Sindaco!.  
Auguri.

Luci

domenica 28 novembre 2010

Il lago, i Comitati .... e l'Arcivescovo - II

A stretto giro di ... mail, arriva la comunicazione di uno dei rappresentanti dei Comitati che hanno preso parte all'incontro con l'Arcivescovo Mazzoccato, a spiegare i contenuti e le modalità dell'iniziativa. Grazie a Remo per la sensibilità dimostrata.

Cjârs amîs Il gno non al è Remo Brunetti ‘o soi di Cjavàç e ‘o scrîf par ringraziaus di vei informât i letôrs di chest blog, da consegne al vescul di Udin Mazzocato, a la fin dal so incuintri cu la popolazion di Dalés, des relazions fatis dai geolics Cella e Tosoni e da l’ingignîr Franzil sul cont des pecjis dal progjet Edipower. I comitâts che a scombàtin pe salvece dal lâc, savût che il vescul Mazzocato al è un om unevore atent su pes cuestions ambientâls e sociâls, a àn pensât ben di informâlu su pes conseguencis che chest progjet al vares tant pes popolazions, che par chel lâc che tai timps passâts al furnive di pes lis cusinis dai patriarcjis. E cussì l’ingignîr Dino Franzil, Tiziana De Cecco e jo, ‘o vin vude la incariche di consegnai al vescul Mazzocato chescj documents. Pre Gjulio al a organizât il dut presentantnus al vescul a la fin dal so incuintri cui Dalessans. Forsit cualchidun al vares volût dai plui risalt a di chest at, ma nô ‘o vin preferît no lâ sore marcjât. Tant no mancjaràn altres ocasions par discori di chestis cuestions. Ancjemò grazie a vualtris, redatôrs di chest blog, e un salût ai letôrs. Mandi Remo Brunetti

sabato 27 novembre 2010

Il lago, i Comitati ... e l'Arcivescovo

Alla fine  della visita dell'Arcivescovo Mons. Mazzocato ad Alesso, alcuni rappresentanti dei Comitati hanno approfittato dell'occasione per consegnare al presule una memoria documentaria sulle tematiche legate al raddoppio della centrale di Somplago e alle relative conseguenze  sul lago. L'Arcivescovo ha ascoltato con attenzione quanto esposto, riservandosi di approfondire l'argomento.


NOTA: l'iniziativa, di per sè significativa, non è stata, nei fatti,  percepita dalle numerose persone presenti (che magari, avrebbero potuto manifestarvi interesse e attenzione), dal momento che essa non era stata preannunciata nè prima nè durante l'incontro con l'Arcivescovo. Non sappiamo pertanto se i Comitati avessero inteso attribuire un carattere pubblico all'iniziativa.
Qualora ritenessero utile approfittare di questo spazio web per informare i frequentatori del Blog delle proprie iniziative e dei propri intendimenti... come sempre, la porta è aperta. (A&D)

Il Vescul a Dalès

Il Vescul, bons. Andrea Bruno Mazzocato, intal so gîr pa Forania di Glamona, al è passât par Dalès intabuinora di vuê, sabida 27 di novembre.
Compagnât di don Candusso, di don Grosso e di prè Gjulio, al à vût mût di jodi la comunitât di Dalès e di vê una prima cjerça dal so jessi. Tonino e prà Gjulio a àn inlustrât un sclip di ce che al è il paîs e il Vescul al à invidât cun fuarça a tegnî salt chest mût di jessi.
A la fin, un "mandi" di afiet  da banda di tuta la int al Vescul.




Lago, affidato l'incarico per uno studio indipendente sull'impatto della centrale

Una risposta alle domande poste dai Comitati  si ha dall’articolo pubblicato  il 27 novembre sul Messaggero Veneto, dove si dà notizia dell’avvenuto affidamento  - ancora lo scorso 19 novembre - dell’incarico per uno studio indipendente sulla questione “raddoppio centrale” .
Dopo aver pubblicato il testo del volantino  e nel riproporre in calce  - proseguendo nello sforzo di documentare l’andamento della discussione -  l’articolo sulla risposta del sindaco di Trasaghis , è semplice essere facili profeti nel sostenere che la questione non si chiuderà qui. Interessante comunque la notizia, contenuta nell'articolo, che il tecnico avrebbe già contattato i Comitati per uno scambio di dati e informazioni. Sarà interessante seguirne gli sviluppi. Nei fatti e nelle rispettive  strategie di comunicazione.
(A&D)


Ampliamento della centrale: ora arriva una super-perizia

Messaggero Veneto — 26 novembre 2010

TRASAGHIS. I Comuni di Trasaghis, Bordano, Cavazzo e Verzegnis hanno affidato, con una determina dello scorso 19 novembre e con il supporto economico del Bim e delle comunità montane, l’incarico a un professionista terzo per lo studio e la valutazione del progetto dell’ampliamento della centrale di Somplago presentato da Edipower. Ad annunciarlo è il sindaco di Trasaghis Augusto Picco: «L’incarico è stato affidato all’ingegner Franco Garzon, uno tra gli esperti di maggior spicco in tutta Italia per quanto riguarda impianti idroelettrici di questo tipo». A Garzon perciò sarà affidato il delicato compito di stabilire, al di sopra di ogni parte, se il progetto di ampliamento della centrale avrà o meno ripercussioni ambientali e di evidenziare eventuali criticità. L’esperto intanto si è già messo in questi giorni in contatto con i comitati per la difesa e lo sviluppo della Val del Lago, da sempre contrari alla realizzazione dell’opera, per raccogliere tutti gli studi effettuati sul territorio. «Le considerazioni a cui giungerà Garzon – spiega il sindaco – saranno valutate in sede di conferenza dei servizi». 
Dario Venturini

venerdì 26 novembre 2010

Lago, i Comitati chiedono: "E quello studio indipendente?"

Comitati all’attacco, per ottenere delle risposte in merito all’ annunciato affidamento a un tecnico esterno di uno studio indipendente sulle conseguenze dell’eventuale raddoppio della centrale sul lago. Dopo la distribuzione  porta a porta di un volantino, sabato scorso, su tale richiesta sono usciti gli articoli “I comitati: che fine ha fatto lo studio sul lago?” sul Messaggero Veneto  del  23 novembre,  e  Centrale Edipower, protesta sugli incarichi che ritardano  sul Gazzettino dello stesso giorno.
Il 24 novembre, sempre il Messaggero ha pubblicato una lettera di Franceschino Barazzutti  dal titolo “Quell’incarico non ancora dato” (che in pratica ripropone il testo del volantino).



La Regione non ascolta i Comitati, ma non dà peso neppure ai Comuni! Questi ultimi non sanno o non vogliono farsi valere. Questa è l’unica spiegazione di fronte all’assoluto silenzio della Regione sulla richiesta dei Comitati, poi fatta propria dai Comuni di Trasaghis e di Cavazzo, avanzata alla Regione perché la stessa istituisca un gruppo di lavoro, composto da esperti qualificati e super partes, per esaminare il progetto Edipower di pompaggio delle acque dal lago di Cavazzo o dei Tre Comuni nel bacino dell’Ambiesta. Richiesta peraltro formalizzata in una mozione a firma di diversi consiglieri, giacente in consiglio regionale. Ma i Comuni, una volta deliberata tale richiesta alla Regione, non hanno spinto in quella direzione. È quindi legittimo pensare che questa deliberazione dei consigli comunali sia stata strumentale, adottata soltanto per “salvarsi la faccia”, per “calmare le acque” e tentare così di placare il forte malcontento popolare. Nulla si sa inoltre dello sbandierato incarico dei Comuni a un tecnico trentino, che avrebbe dovuto studiare il progetto in questione e rilevarne le molte criticità. Cosa già rilevata dai Comitati, nero su bianco, con l’aiuto disinteressato di biologi, ingegneri e geologi. Ben venga anche lo studio del tecnico trentino se i Comuni gli hanno assegnato il compito di evidenziare gli aspetti e le conseguenze negative del progetto. Se invece – come si evince da un primo esame – il compito assegnato si limitasse a una pennellata tranquillizzante, non serve che i sindaci vadano fino in Trentino, basta che si rivolgano – come hanno fatto finora – ai tecnici di Edipower! E inoltre, per evitare magre figure, è opportuno che i sindaci spieghino al tecnico trentino che il progetto non è proposto da Enel, ma da Edipower! La verità è che i sindaci sono andati in Trentino per non andare a Trieste a pretendere con forza che sia la Regione a commissionare quello studio richiesto sia dai Comitati sia dai Comuni. Ma non sono andati neanche alla passeggiata sul lago con la loro gente! Ma ciò che desta forte sorpresa e qualche interrogativo è il fatto che al momento non c’è alcun incarico dei Comuni al tecnico trentino. Eppure il Consorzio Bim ha da tempo concesso ai Comuni un contributo per questo studio, ma la somma giace tuttora inutilizzata. Per questo incarico anche la Comunità montana del Gemonese, Canal del Ferro e Valcanale ha stanziato un contributo. Ma a Trasaghis, Comune capofila per il conferimento dell’incarico, al momento non risultano atti ufficiali d’incarico. Perché si ritarda? Si aspetta forse l’inizio dei lavori? Rimane infine in piedi il capitolo delle tanto famose quanto fumose “compensazioni” tanto sbandierate dai sindaci e da Edipower. “Compensazioni” che dovrebbero ripagare il territorio della Val del Lago per gli effetti negativi del progetto. Dal momento che sia Edipower sia i sindaci sostengono che il progetto non provocherà danni, ma che anzi porterà «qualche benefico effetto» al lago, c’è da chiedersi perché mai Edipower dovrebbe indennizzare il territorio, visto che i Comuni interessati hanno da tempo superficialmente, frettolosamente e improvvidamente deliberato parere favorevole al progetto. Oltretutto, i sindaci, che sono anche componenti dell’assemblea del Consorzio Bim, e particolarmente il consigliere Del Negro che ne è il vicepresidente, visto che fanno tanto affidamento sulle “compensazioni” scaturenti dalla “generosità” di Edipower, diano una chiara risposta alla seguente domanda: c’è o non c’è un contenzioso fra Edipower e il Bim per negati sovraccanoni derivanti dall’esercizio da parte di Edipower della centrale di Luincis di Ovaro? La risposta è interessante per distinguere le illusioni (presenti) dalla realtà (futura). Inoltre c’è la vertenza tra la Federazione dei Bim e i gestori di centrali per il pagamento dell’Ici ai Comuni. Mentre si avvicina sempre più la Conferenza dei servizi, che dirà l’ultima parola sul progetto, e l’unico parere contrario al momento è quello dell’Ente tutela pesca del Fvg, c’è il concreto rischio che al danno si sommi pure la beffa!
Franceschino Barazzutti per il Comitato per la difesa e lo sviluppo del lago Tolmezzo

giovedì 25 novembre 2010

Il prin sclip di Nadâl

Voja o no voja, a è deventada una tradizion, che ancja chest an a è stada rispietada. 
Il prin a piâ las lûs di Nadâl, inta so cjasa dongja da plaça, al è stât, como che al sucèt di cualchi an, Galìni. 
A na sarà una gnova che a nus gambia la vita... ma a è un segnâl: di atenzion, di fiesta, sperìn ancja di pâs.
Las lûs di Galìni .... leìnlas como un segno di sperança.

Lago, alcuni recenti contributi alla discussione

In una lettera pubblicata sul Messaggero Veneto il 12 novembre, il sig. Carlo Alberto Mainardis, anche sulla base della propria passata esperienza amministrativa, esprimeva alcune  considerazioni sulla “questione lago”. Essendo il discorso sviluppato assieme ad altre tematiche, forse non è stato adeguatamente preso in esame e per questo viene riproposto qui di seguito.

Si sta distruggendo l’unico lago della nostra regione, quello di Cavazzo. Quando negli anni 50 il Lumiei fu immerso nel lago, il senatore Gortani e la Comunità prospettarono i pericoli dell’alterazione della flora e della fauna del lago. Cosa puntualmente avvenuta. Non sono un tecnico, ma andare oggi «a scherzare» con i livelli del lago e con l’invaso sovrastante, in una zona altamente sismica con precedenti geologici dolorosamente distruttivi, mi pare un atto incosciente e privo di novità non positive. Inviterei i sindaci interessati a non vagheggiare compensi. Anch’io ho fatto il sindaco e chiudere il bilancio con i sovraccanoni non mi pareva cosa giusta. Sursum quindi! Un piatto di lenticchie! 
(Carnia, riflessioni sui tre problemi, Messaggero Veneto — 12 novembre 2010)

 

Articolato intervento  del geologo Dario Tosoni a proposito delle effettive conseguenze, per il lago, dell’eventuale attuazione del raddoppio della centrale di Somplago.
Il contributo è apparso sul “Messaggero Veneto” del 18 novembre, col titolo “Le oscillazioni verosimili” e su “La Vita cattolica” del 20 novembre col titolo “Edipower non dice tutta la verità”

Il potenziamento della centrale di Somplago nasce dall’esigenza di produrre una maggiore quantità di energia nelle ore di massima richiesta, quindi nei giorni lavorativi tra le 9 e le 21. Di qui la necessità di installare due nuove turbine e di costruire una nuova condotta di adduzione parallela a quella esistente in modo da aumentare la portata d’acqua turbinabile che passerà da 66 a 110 metri cubi il secondo. Nelle ore notturne una parte dell’acqua riversata nel lago di Cavazzo durante il giorno sarà ripompata nel serbatoio dell’Ambiesta per ricostituire il volume d’acqua necessario a far funzionare l’impianto il giorno successivo. L’operazione è di per sé illogica in quanto per pompare un metro cubo d’acqua dal lago di Cavazzo al serbatoio dell’Ambiesta si consuma in media il 40% in più dell’energia che si riesce a ricavare facendo scendere lo stesso metro cubo dal serbatoio al lago di Cavazzo. L’operazione diventa però remunerativa nei giorni lavorativi grazie alla differenza di prezzo dell’energia tra le ore diurne, in cui la richiesta è maggiore, e le ore notturne, quando la domanda di energia è minore. La differenza tra il prezzo di vendita dell’energia nelle ore di punta e il costo dell’energia nelle ore notturne può essere di 10 volte o anche maggiore; di qui l’enorme business che ruota intorno a questo genere di progetti. Dai dati Edipower risulta che nell’assetto futuro a 5 turbine la potenza installata a Somplago sarà di 290 MW per una produzione annua presunta di energia elettrica pari a 677 GWh. Per produrre una tale quantità di energia sono necessarie più di 2.300 ore di produzione che, ripartite sui giorni lavorativi presenti in un anno (250-260 circa), portano a un funzionamento della centrale di almeno 9 ore il giorno. Questo dato è incompatibile con la quantità d’acqua corrispondente a un abbassamento di 9 metri del serbatoio dell’Ambiesta. Pur tenendo presente che in questo serbatoio arriva dagli impianti dell’Alto Tagliamento (Sauris, Caprizi, Ovaro) un flusso d’acqua che può essere anche di 30 metri cubi il secondo, rispettare il limite di 9 metri significa far lavorare la centrale per non più di 5 ore il giorno, rendendo quindi molto lontano l’obiettivo dei 677 GWh annui. Se invece si utilizzano i 3,0 milioni di metri cubi contenuti nel serbatoio dell’Ambiesta tra quota 484 (livello di max invaso ordinario) e quota 465 (livello di minimo ordinario) e quindi si abbassa il serbatoio dell’Ambiesta di ben 19 metri i conti tornano: anche ipotizzando l’afflusso di 20-30 metri cubi da monte le ore necessarie per abbassare il livello del lago da quota 484 a quota 465 variano tra le 9 e le 10 e 30 ore, valori pienamente compatibili con la producibilità elettrica prevista in sede di progetto. Un volume d’acqua di tale ampiezza spiega bene anche l’oscillazione di 2,5 m prevista per il lago di Cavazzo e regolarmente riportata nello studio di impatto ambientale a corredo del progetto. Se si tiene conto, infatti, che la superficie del lago è di 1,18 chilometri quadrati i 2 metri e mezzo di oscillazione del livello del lago corrispondono proprio a un volume d’acqua molto prossimo ai 3 milioni di metri cubi, la stessa quantità d’acqua stoccabile nel serbatoio dell’Ambiesta tra le quote di max e minimo invaso ordinarie. In conclusione a quanto esposto appare verosimile, quindi, un’oscillazione giornaliera del livello del serbatoio dell’Ambiesta vicina ai 19 metri e di 2,5 metri per il lago di Cavazzo.
Dario Tosoni, Cavazzo Carnico 

mercoledì 24 novembre 2010

Una singolare proposta: sì all'elettrodotto in cambio del no al raddoppio della centrale

Nel pieno della discussione sulla realizzazione dell’elettrodotto  Wurmlach-Somplago, l’ex sindaco di Tolmezzo, Igino Piutti, lancia un messaggio che, apparentemente,   sembra andare controcorrente:“Si all’elettrodotto”.  E’ comunque un sì all’oleodotto interrato, una proposta  per creare un fronte comune, una sorta di comitato di pressione per ottenere l’elettrodotto interrato e la partecipazione ai conseguenti vantaggi economici per tutta la gente della Carnia.  Singolare, comunque, l’ipotesi di una sorta di baratto: “se passa l’elettrodotto, rinunciate al raddoppio della centrale di Somplago”. Ecco comunque il testo del pensiero del prof. Piutti, così come compare qui sul suo blog “La mia Carnia”:
Perché non raccogliere l’invito di don Geretti nell’ultimo numero de “La Vita Cattolica” e passare al Comitato del “Si all’elettrodotto”?… Due bei si!
- Si purchè sia interrato, con un percorso che minimizzi l’impatto ambientale.
- Si purchè si preveda la partecipazione del territorio ai vantaggi derivanti dall’opera. Nel progetto, ai privati si unisce la Comunità Montana, (o una sua società) e l’utile legato alla sua quota di partecipazione viene riversato sul territorio, con tariffe agevolate o con agevolazioni indirette a vantaggio di tutta la popolazione.
Visto che al no ci siamo fatti la bocca, potremmo bilanciare i due sì con un no al progetto sul lago di Cavazzo. Anche un carnico dal cervello grosso e dalle scarpe fini, intuisce che questo andirivieni d’acqua non può che segnare in breve la morte del lago!!!…
Che fare per raggiungere gli obiettivi? Scendere di nuovo in piazza?…Mah! Sarebbe forse meglio attivare dei Comitati di pressione a livello di ogni singolo Comune! Sai che risultato per il territorio se il Comitato del Si all’elettrodotto alla fine fosse costituito dai 28 Sindaci di nuovo uniti a fare Comunità di Carnia!!!

Ai lettori del Blog, così attenti alle tematiche ambientali, una nuova occasione di dibattito e discussione.

Blog: palla al centro e ripartiamo

E' da parecchi mesi che è  iniziata l'avventura di "Alesso e dintorni". Siam partiti in sordina, siamo cresciuti ... poi, a un certo punto "s' è rotto qualcosa".
Forse c'è stata un po' di supponenza da parte del Blogger... ma diversi frequentatori, celandosi dietro l'anonimato, han giocato sporco e avvelenato gli animi.
E allora?
Anche una persona mite come il "Feo di Braulins", a un certo punto della sua vita, ha sbottato: "E cumò vonde democrassìe!!". Non arriviamo a una conclusione così drastica, ma si impone comunque un mutamento di metodo.
L'esperienza di questi mesi di Blog ha  visto momenti significativi e assai interessanti, ma ha anche dato  spazio all’emergere di atteggiamenti deleteri.
Il Blog andrà avanti, nel rispetto dei tanti frequentatori e per non dare una soddisfazione immediata a quanti, come si diceva, hanno "giocato sporco".
Il Blog non si riproporrà però identico: di tante osservazioni, anche critiche, si cercherà di tener conto. Abbasseremo la cresta: non ci sarà la frenesia del gradimento, la rincorsa dei lettori... rimarrà però sicuramente l'onestà di fondo, lo sforzo per creare uno spazio di informazione e di discussione.
Una scelta obbligata, però:  ci saranno delle modifiche  nella gestione dei commenti. Come accade in tantissimi altri Blog, non saranno più accettati commenti senza nemmeno uno pseudonimo di riferimento, nè dai contenuti offensivi; verrà  introdotta una "camera di decantazione" dove i commenti saranno filtrati e, a seconda dei casi, immessi subito in rete, oppure ne verranno selezionate parti di interesse immediato per la pubblicazione. Ci si riserva la possibilità  di unificare in un unico post commenti diversi a tematica unica o anche, di fronte a casi gravi, di non dare spazio alla pubblicazione.
E' – come accennato, purtroppo - un passaggio obbligato. Sarà un po' piu' laborioso all'inizio, ma dovrebbe presto, in breve, "andare a regime" se si manterrà l'interesse dei tanti amici del Blog.
Mano tesa anche a quelli che sinora hanno remato contro: speriamo che, nella correttezza e nell'onestà, possa venire anche da loro un contributo.
Divisioni ce n'è già troppe: dinsi una man par tegnî vîf un imprest impuartant!

martedì 23 novembre 2010

Blog: il senso ("si fâs par mût di dî") del sondaggio

Si è chiuso (finalmente, tocca dire a questo punto), il sondaggio. Prima di tutto un grazie a quanti ci hanno creduto e hanno espresso con sincerità una valutazione (positiva o negativa).
Chiaramente il sondaggio si è ridotto (lo hanno ridotto) a non avere  alcuna validità, dal momento che il risultato è stato falsato dal gioco sporco di quanti vi si sono inseriti non per fornire un utile contributo ma per demolire, dissacrare, distruggere.
Questi signori - che, per esempio, non pare abbiano fornito il loro contributo a "girogirolago" nè siano intervenuti per lamentarsi che "salviamoillago" o "cheididiladalaghe" non vengano aggiornati da inizio ottobre - si sono invece dati da fare, anima e corpo, per sputtanare uno spazio di informazione, discussione e confronto. Come lezione di spirito democratico non c'è male!
Alcuni hanno annotato, stupiti, che effettivamente "il Blog era sotto assedio" e c'è chi ha sottolineato, con una mail, che "i continui attacchi personali e la scarsità di partecipazione costruttiva da parte degli utenti, non sono d'aiuto a proseguire (sinceramente avrei perso la pazienza molto tempo fa). Sono in rete da parecchio ma è la prima volta che mi capita di assistere ad una situazione simile, sono sconcertato...".
Senz’altro, rimane  l’amaro in bocca.
Ringraziando nuovamente quanti hanno contribuito con commenti e votazioni sincere, diamo appuntamento al prossimo post per le decisioni sul futuro del Blog.

venerdì 19 novembre 2010

Blog, una serranda sotto assedio

Come tutti i frequentatori del Blog si saranno accorti, è in atto una azione coordinata, scortese e carogna per zittirlo.
Di fronte a una proposta di discussione libera e democratica, quale quella del sondaggio proposto, alcuni Anonimi personaggi  hanno gongolato di soddisfazione per l'occasione che veniva loro offerta su un piatto d'argento: quella di sputtanare e ridicolizzare  una voce scomoda.
E' partita così, dapprima in sordina, con un sottile passaparola, poi in maniera sempre più  sfacciata e volgare,  anche  sfruttando con abilità trucchetti informatici,  la campagna per sommergere il Blog di commenti negativi.
Abbiamo troppo rispetto  delle regole del gioco e non intendiamo fare alcunchè per impedire che questi signori continuino con la loro campagna demolitoria.
Ripetiamo però a questi signori solamente il concetto già espresso: VERGOGNAISI! e invitiamo quanti non condividono questo modo di fare a  dare un segno del proprio dissenso attraverso un voto nel sondaggio (anche se sarà sistematicamente  coperto da un raddoppio di segno contrario) e da un  commento individuale.
(A&D)

domenica 14 novembre 2010

Un pertugio dalla serranda - 2

Non è chissachè gradevole la percezione del mondo da dietro una serranda, ancorché metaforica. Tutto appare attutito e lontano. E' un mondo che fagocita  e che assimila, senza nemmeno un ruttino, le Letizie, le Daddarie, le Rubyconde.  E' un mondo succube del Power, più che dell'Edi. 
E' un mondo sazio, che si interroga poco.


L'unica proposta di riflessione, in questi ultimi giorni,  è apparsa ieri sul Messaggero. Sono tematiche anche dure, su cui si è discusso - anche - sul Blog: il senso dell'impegno, le dimensioni del rapporto col territorio e col potere, l'interrogarsi su quale energia cercare, produrre, usare.


Dal pertugio della serranda, filtra dunque la riproposta di questo discorso. 
Che ci sia o no il Blog, saranno tematiche da tener presenti. (A&D)
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COMUNI. I delegati alle decisioni 

da: Messaggero Veneto — 13 novembre 2010

Credo che in molti se ne saranno accorti! I tagli del Governo hanno creato nuove povertà. Questa volta è toccato anche alle amministrazioni dei piccoli comuni, tanto da indurre qualche sindaco a chiedere quasi la carità! Certamente è toccato ai meno “virtuosi”, quelli, cioè, che hanno speso per opere non proprio necessarie, e poi, per “sanare” il proprio bilancio, hanno accettato “proposte indecenti” da privati o da imprese. Questo, almeno, è quello che appare al semplice cittadino! Quali siano, in realtà, gli interessi in gioco è difficile da stabilire, in particolare per un osservatore esterno, di solito poco e male informato dalle stesse amministrazioni comunali. Dopo la disdicevole situazione legata alla proposta di ampliamento della centrale idroelettrica di Somplago che ha minato i decennali rapporti di amicizia anche tra persone diversamente impegnate, siamo giunti al punto che si nascondono i termini di “ipotetici accordi verbali”, per accettare proposte speculative di privati che insidiano l’integrità ambientale di questa valle. E mi riferisco all’altisonante progetto di dotare la nostra vallata di alquanto “ingombranti” pale eoliche. Ci si scontra su cosa è meglio ed è richiesto di schierarsi senza nemmeno conoscere ciò di cui si parla, perché, da queste parti, o si è a favore o si è contro! Bianco o nero! Buono o cattivo! Ciò che è malamente digeribile sono “i delegati alle decisioni” che, invece di coinvolgere, approfondire, decidere in armonia con gli abitanti e, mediante un corretto comportamento, rassicurare, prendono decisioni estremamente importanti per l’intera collettività, senza una vera consultazione, ritenendo di possedere già la verità o di agire, con molta presunzione, solo nell’esclusivo interesse delle popolazioni insediate. In poche parole, si continua a tamponare provvisoriamente le insidie (o le opportunità, dipende dai punti di vista), delegando ad altri (Regione) la decisione finale (pessimo esempio di gestione, molto poco federalista) e, imperterriti, si continua a non avere il benché minimo progetto di sviluppo, neanche sostenibile, per questi luoghi. Una bella prova del loro “senso di responsabilità”! Una situazione desolante! Siamo in presenza di situazioni e problemi gestiti con metodi da Terzo mondo, e, contemporaneamente, si fa strada, sempre più, l’idea che per alcuni è più conveniente farsi passare per inetti, pur di garantirsi, comunque, un tornaconto... politico, naturalmente! Se anche amministratori navigati si atteggiano a “tecnici” senza esserlo, vuol proprio dire che il tanto decantato “progresso tecnico-scientifico” segna l’irreversibile decadenza del pensiero umanistico, ma anche quello “scientifico” è in discussione, relegato a un mero ricordo del passato. E così la tecnica (non più mezzo, ma giustificazione per qualsiasi intervento) e l’economia (intesa soltanto come guadagno) hanno preso il sopravvento su tutto: sull’etica, sulla morale e anche sui sentimenti. Deve essere proprio questo il nostro futuro e quello dei nostri figli? 
Luigi Stefanutti , Alesso

sabato 13 novembre 2010

Un pertugio dalla serranda

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non
conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire
un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi
non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando
gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicità.

( Martha Medeiros )

C'entra qualcosa col Blog o col destino del Blog? Forse, chissà. Può essere letto come un'autocritica o come un atto d'orgoglio.
Ma può essere, forse e soprattutto,  un motivo di riflessione. 

sabato 6 novembre 2010

Blog: in attesa di tempi migliori

Quando don Gjulio andava in processione con le rogazioni, intonava: "Tempora bona veniant"". Era la preghiera, l'auspicio che, dopo le difficoltà, venissero tempi migliori.
E' così anche per il Blog?

Temporaneamente, abbassiamo le serrande. 
Non è una chiusura, ma una pausa di riflessione. 


Se il  Blog deve servire  - come sta avvenendo ultimamente - a raccogliere insulti, contumelie, cattiverie  ….  È inutile.
Se solo i detrattori trovano la volontà (qualche volta il divertimento) di intervenirci, è inutile.

Se ritenete che uno spazio di informazione e di discussione sia invece utile, ditelo, ma DITELO FORTE!  Coloro i quali frequentano e consultano il Blog sono assai più numerosi  di quelli che intervengono. Fatevi sentire, allora!

Intervenite coi commenti, intervenite partecipando al  nuovo sondaggio… per  far capire  se quelle serrande metaforiche debbano restare abbassate o se sia  il caso di ritirarle su!

Mandi
Alesso & Dintorni

mercoledì 3 novembre 2010

Lago, Val del Lago e .... - Il contributo di Luci

Qualche giorno fa, e più volte, qualche Anonimo frequentatore del Blog ha messo in dubbio l'esistenza di "Luci", attribuendola a una fantasia del Blogger. "Luci", per marcare la propria identità ("diffidate dalle imitazioni!") ci ha mandato un pdf (così da far capire che si tratta di opera di suo pugno, non manipolata dal Blogger o da altri) per ribadire quali sono le sue posizioni sulle tematiche di cui stiamo discutendo. Grazie a "Luci" e ... continuiamo  a ragionarci su.  (A&D)

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martedì 2 novembre 2010

Lago, Somplago caput mundi? Forse no

Ricordate quando, nelle scorse settimane, era parso che i percorsi paralleli di elettrodotto e raddoppio della centrale si intersecassero grazie ad una regia perversa che progettava di rendere Somplago "caput mundi" di un "magna magna energetico"? Pare non sia così.
Il Messaggero veneto del 31 ottobre, con un articolo di Alessandro Cesare (Elettrodotto, l' Ue vieta tariffe scontate) offre un angolo alquanto nuovo di lettura delle vicende in corso, soprattutto relativamente al dibattito avviato:
Il nuovo elettrodotto Somplago-Wurmlach rischia di non portare vantaggi per l’abbattimento del prezzo dell’energia elettrica né per i proponenti del gruppo Alpe Adria Energy, né per i cittadini della Carnia. La Commissione europea infatti, come afferma un dirigente in un documento della società austriaca E-Control (che gestisce la rete nazionale elettrica), pare intenzionata a gestire direttamente i ricavi derivanti dalla vendita dell’energia importata, in questo caso dall’Austria, impedendo così ai costruttori di linee transfrontaliere di dar vita a sperequazioni sul prezzo dell’energia. In pratica, se questa disposizione europea trovasse attuazione, Alpe Adria Energy, una volta entrato in funzione l’elettrodotto Somplago-Wurmlach, non disporrebbe nemmeno di un kW di energia elettrica, ma soltanto dei denari derivanti dalla vendita di tale energia al prezzo stabilito dalle aste pubbliche in borsa. Non ci sarebbe spazio, quindi, per abbassare le tariffe ed importare l’elettricità a costo più basso. Di conseguenza una delle motivazioni addotte per la realizzazione dell’infrastruttura, e cioè il tentativo di accedere ad un prezzo dell’energia più basso da parte dei tre gruppi industriali coinvolti (Pittini, Fantoni e Burgo), verrebbe meno.

La vicenda ha riflessi anche sulla questione del preventivato raddoppio della centrale. Dice infatti  ancora l'articolista:
Sull’elettrodotto Somplago-Wurmlach pende inoltre un ulteriore rischio: nel caso in cui la centrale di Edipower sul lago di Cavazzo venisse potenziata, non ci sarebbe più spazio per l’energia proveniente dall’Austria, che non potrebbe più essere importata, a causa della congestione del nodo elettrico di Somplago. La linea quindi, potrebbe diventare una sorta di “cattedrale nel deserto” non più utilizzabile.

Renato Garibaldi, per "Carnia In Movimento" ha commentato:
 La notizia data in anteprima dal Messaggero di domenica 31 ottobre è di quelle che tolgono il sonno.


Non a noi che lo andiamo ripetendo da tempo che quella dei posti di lavoro è una scusa che ha ormai assunto i connotati del ricatto.


Toglie il sonno a coloro, e mi riferisco ai politucoli di turno, che hanno fatta propria la bugia di Pittini e Fantoni per dare l’ok al famigerato elettrodotto che sfregerebbe per sempre le Valli Carniche. (…)


La notizia è inequivocabile. L’energia importata non potrà essere utilizzata da chi realizza l’infrastruttura, ma può essere solo venduta per incassare il differenziale di prezzo tra l’energia in Italia e quello in Austria. Come è giusto che sia, d’altra parte; altrimenti sarebbe concorrenza sleale tra chi ha le fabbriche nell’estremo nord dell’Italia rispetto a chi è lontano dai confini. Il che significa che l’energia costerà a Pittini, Fantoni e al gruppo Burgo quanto prima. Nessun risparmio sui costi di produzione.

Allora come la mettiamo con la fandonia dei posti di lavoro?    (…)
Noi vorremmo piuttosto che si abbassasse la presunzione dei politici che ci amministrano e che si alzasse il livello di guardia a difesa del nostro insostituibile territorio.


Renato Garibaldi

I nostri vecchi dicevano "a na si sa di ce muart murî". Noi diciamo: guardiamoci in giro criticamente, cerchiamo di capire il mondo, di dare un contributo all'affermazione di valori positivi. Ai lettori, un nuovo filone di approfondimento e di discussione.

lunedì 1 novembre 2010

Parliamo del Blog, parliamo di galateo

Scusate se siamo costretti ad occupare questo spazio per tematiche di etichetta.

A tutti, in generale: grazie per gli interventi, che arricchiscono la discussione;  cerchiamo però di non alzare la voce e di confrontarci civilmente. Anche se elettronica, questa è una "agorà" dove tutti hanno il diritto di dire la propria, esporre il proprio parere, essere ascoltati. Ci piace pensare al Blog (forse l'abbiamo già detto) come a una discreta osteria di paese, dove uno può andare a leggere il giornale, bersi un tajut o una bibita e confrontarsi pacatamente col vicino di tavolo. Diamo tutti un contributo in questo senso, per favore!

Caro amico "Deles" (ritorni dopo mesi o sei l'anonimo che è intervenuto più volte  ultimamente?) il tuo discorso (almeno quello delle 10.31) è assolutamente illogico. Il Blog ha avuto, nei mesi di settembre e ottobre, 2000 visitatori, dei quali 570 nuovi: 570 computer diversi che si sono collegati e hanno trovato motivi di interesse nel frequentare queste pagine.  E' stato A&D che, in due mesi, è entrato in 570 case diverse (in Italia e all'estero) solo per farsi bello con le statistiche? Il parossismo arriva quando sostieni che le riflessioni articolate di Dallas, di OG Loc, di Luci … sono opera della stessa persona. Ma crostu che no vetin nujati ce fâ?
Se ti serve un contentino, ammettiamo che "A&D"   e "Otelma" possono essere considerati "redattori di Alesso e Dintorni", cioè che quando compare un commento così siglato è attribuibile a chi sta dietro al Blog. Per il resto…. Avonda monadas! Se vuoi dare il tuo contributo alle (tante) discussioni avviate, sei il benvenuto (vale anche per gli "Anonimi" sulla tua lunghezza d'onda). In caso contrario … c'è la pesca, il calcio, le figurine, le donne, il bonsai, la lettura, il cinema e millanta altre cose.





Dibattito sul Lago, l'opinione di C. Tomat

LAGO Un bene inestimabile 

da: Messaggero Veneto — 31 ottobre 2010

Una volta, la popolazione della Val del Lago e del Friuli aveva un bellissimo lago. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, essendo impreparata e poco accorta, si è lasciata rovinare quel patrimonio ambientale, perché la Sade facesse una centrale elettrica. La gente ha capito troppo tardi che la bellezza di un simile bene non era da toccare, né quella volta, né mai! Allora si erano fatte promesse e assicurazioni che il lago non ne avrebbe risentito. Invece, negli anni successivi, non ci sono state ricadute positive a questa infelice operazione, ma parecchi danni economici, turistici e la pescosità è andata distrutta. Ora ci risiamo! Ieri la Sade, oggi la Edipower parte all’attacco. Questa società vuole sfruttare, più di quanto non lo siano già, le acque del lago per incrementare la produzione di energia elettrica. Questo è un vero e proprio attentato all’ambiente e alla popolazione che ne fa parte. Con quale coraggio si vogliono rimettere le mani sul lago, pensando solo agli interessi di chi non ha capito niente dell’importanza e della salvaguardia di questo bene ambientale, sociale ed economico? Contro tal proposito, domenica 10 ottobre, si è svolta la manifestazione, con corteo, organizzata dal comitato per la difesa del Lago. Eravamo in tanti e tra questi anche dei politici intelligenti, che ringrazio. I sindaci però non c’erano (coda di paglia?). Eravamo soli a protestare e a difendere le nostre serie ragioni da tale obbrobrio. Questi “tecnici” credono di avere prove e verità in mano che tutto quel che si teme non avverrà e che la nostre paure sono infondate. Invece, su questo giornale, nei mesi scorsi, sono state molte le persone competenti che hanno spiegato e documentato proprio il contrario. Solo per citarne due, il signor Dario Tosoni e l’ex sindaco Barazzutti, entrambi di Cavazzo Carnico, senza contare le numerose assemblee e riunioni con la gente. Secondo loro e anche secondo la popolazione, i problemi e i danni che si presenteranno non saranno indolori, ma molto seri. Per questo motivo, noi non vogliamo rischiare un’altra volta di compromettere questo nostro (e di tutto il Friuli) bene inestimabile. Tutti sappiamo che in Italia il costo dell’energia grava molto sull’economia, ma non si può pensare di risolvere questo problema a scapito sempre della natura. Cari sindaci, voi siete stati eletti per un programma, il quale, certamente, non contemplava la seconda svendita del Lago. Prendetene atto, siate coscienti, anche se il progetto è per voi “allettante”. Tutta la gente della valle merita rispetto e ascolto. Non ci stiamo a passare come dimostranti isterici, ciechi alle ricadute economiche per comuni e imprese, ma, cari politici, ingegneri e confindustriali, non ci va nemmeno che approfittiate della sete di energia per mettere, indiscriminatamente, le mani e gli occhi sul Lago. Noi, a differenza di voi, ci mettiamo il cuore.
Celestina Tomat, San Daniele del Friuli