"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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giovedì 24 marzo 2011

Cjantons di Val dal Lâc: in Palas

Proseguendo nella politica di segnalare quel che viene pubblicato in rete a proposito della nostra valle (non rubiamo niente, anzi: di ogni materiale diamo correttamente la fonte e indichiamo dove trovare il sito originario) proponiamo un interessante post pubblicato sul Blog di "SentieriNatura" dove viene descritta un'escursione agli stavoli di Palas.

Il faggio degli stavoli Palas

Approfittando delle giornati miti che questa metà febbraio ci sta regalando abbiamo compiuto un'escursione di mezza giornata alla scoperta del mondo degli stavoli sopra Alesso. La sentieristica era un tempo fitta, bisogna immaginare la zona, fino agli anni 50 e oltre, sfalciata e curata dalla popolazione che in quota portava a pascolare gli animali appoggiandosi ai numerosissimi stavoli.
Col terremoto del '76 gli stavoli, già abbandonati, hanno avuto il colpo di grazia e si sa, caduto il tetto il resto segue presto. Ora in qualche punto si stenta a riconoscere la traccia in quanto i noccioli e la sterpaglia stanno avendo il sopravvento. Ma noi avevamo il nostro asso della manica: la guida d'eccezione Luigi Stefanutti, una miniera di informazioni sulla vita dei tempi che furono e divulgatore generoso di testimonianze, nato e cresciuto ad Alesso: Ha scritto sulla storia degli stavoli e conosce praticamente ogni metro della zona.

Stavoli Pradas

















Siamo passati quindi per stavoli Pradas, dalla cucina economica corrosa dalla ruggine, salendo poi a Garmoran e più in alto Palas. Tutti diroccati, avevano diverse cisterne per la raccolta dell'acqua di cui ogni proprietario era geloso.



lI faggio secolare abbattuto dal vento

















Il faggio monumentale davanti agli stavoli Palas (un faggio sicuramente ultracentenario che misura oltre 4,5 di diametro) purtroppo due anni fa è stato abbattuto dal vento. Presenta ora un moncone enorme dal legno corroso ed esausto. Il resto del fusto invade completamente il vialetto di collegamento tra uno stavolo e l'altro.
Estese colonie di funghi rivestono le superfici legnose.
Per la discesa ci siamo fatti guidare verso lo stavolo Folchiar, lungo il pendio est della cima Sompalis.


Lago di Cavazzo dalle pendici del Folchiar

















Percorso ripidissimo. Durante il periodo di necessità nella seconda guerra mondiale c'era un capofamiglia che lo percorreva in salita col fieno per gli animali sulle spalle fino agli stavoli Palas. Ah, non è tutto. Era inverno e con gli scarpes sarebbe scivolato. Creati dei tappi sulla neve dura, effettuava la salita con i calzettoni.

1 commento:

  1. Sandra - SentieriNatura27 marzo 2011 alle ore 16:30

    Ringrazio per l'iniziativa e auguro buone escursioni nelle vostre zone, nelle quali come avete visto sono stata di recente... Mandi
    Sandra

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