"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

domenica 31 luglio 2011

Lago, conferenza stampa dei Comitati - V

L'ultimo numero de "La Vita Cattolica" dedica un servizio, a firma di Monika Pascolo, alle prospettive emerse nel corso della conferenza stampa dei Comitati del 27 luglio, sottolineando, anche nel titolo, la proposta di indizione di un referendum consultivo.



I COMITATI DEL NO ALL’AMPLIAMENTO DELLA CENTRALE
DI SOMPLAGO: «I CITTADINI DECIDANO IL FUTURO DEL LAGO»

Referendum salva-Cavazzo



UN REFERENDUM PER decidere la sorte del lago di Cavazzo. Lo chiedono i due comitati che si battono – a suon di raccolta di firme, manifestazioni e iniziative legali – per fermare il raddoppio della centrale idroelettrica di Somplago. Destinatari della richiesta i Sindaci di Cavazzo Carnico, Trasaghis, Verzegnis (amministrazioni che hanno dato un giudizio positivo all’ampliamento), e Bordano (non ha firmato alcun atto, ma equivale ad un assenso).
Così, dopo mesi passati a studiare gli incartamenti e i disegni di Edipower (società proprietaria dell’impianto), analizzando minuziosamente anche la perizia che sul disegno ha fatto l’ingegnere Franco Garzon (incaricato dai Comuni, nella relazione finale ha scritto che «il progetto risulta molto approssimativo e il corrispondente studio di impatto ambientale è banale in maniera imbarazzante», ma ha comunque giudicato l’opera fattibile, perché le criticità saranno tenute sotto controllo nel tempo), il fronte del no ritorna, dunque, a far sentire la propria voce. «Chiediamo che i Comuni facciano subito marcia indietro, azzerando le delibere a favore del progetto», ha detto Franceschino Barazzutti, ex sindaco di Cavazzo Carnico e rappresentante del comitato «per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento» che opera insieme a quello per «la difesa e sviluppo del lago».
«Ci sono ancora spazi per agire in tal senso, prima che l’iter burocratico, ora fermo in Regione per approfondimenti, vada avanti», ha fatto sapere, durante la conferenza stampa di mercoledì 27 luglio, indetta alla sede della Regione a Udine, per fare il punto della situazione.
Costituisce novità, infatti, la lettera con la quale il Ministero dell’Ambiente ha risposto alla diffida dei comitati
che chiedevano di annullare il parere di compatibilità ambientale, visti i numerosi rischi messi in evidenza anche dallo studio Garzon. Da Roma è arrivata risposta negativa, ma si è comunque appreso che osservazioni e opposizioni si possono avanzare nelle sedi opportune. Uno spiraglio, dunque, che fa rimescolare le carte e riapre i giochi. E soprattutto alimenta la speranza di quanti vogliono ferma- re quello che definiscono «uno scempio ambientale che porterà nel giro di 100 anni a trasformare il lago in una palude».
Per questo si continua a lavora freneticamente su più fronti, cercando di tenere informata la gente su quanto sta accadendo. «Cosa che le amministrazioni si sono ben guardate dal fare», è stato il commento di Dino Rabassi, già sindaco di Trasaghis. Da qualche settimana tutte le famiglie dei 4 comuni interessati al progetto hanno ricevuto una pubblicazione, edita dai comitati, che ripercorre tutti i capitoli della vicenda. Nel frattempo
ci si chiede quale sia lo stato di fatto delle trattative portate avanti dai Comuni con la proprietà della centrale,
sulla questione compensazioni. Al proposito, è stato detto in conferenza stampa, pare che «l’affare non risulti
più vantaggioso come prospettato in partenza». È stato dato conto, infatti, di una dichiarazione del primo cittadino di Verzegnis, Luciano Sulli, che in un incontro davanti alle commissioni (2ª e 4ª) del Consiglio regionale ha parlato «di posizione assolutamente negativa e non accettabile» tenuta da Edipower sul tema. Per chiarire questo e altri nodi i comitati (che possono contare anche sull’appoggio di Wwf e Legambiente), chiamano nuovamente i cittadini in piazza.
L’appuntamento per un dibattito è ad Alesso, venerdì 5 agosto, alle 20 (se piove al centro sociale). Sono invitati anche i 4 Sindaci.

Monika Pascolo

Da: LA VITA CATTOLICA
VENERDÌ 29 LUGLIO 2011




sabato 30 luglio 2011

Lago, l'opinione di C. Polano

Il Messaggero Veneto di ieri ha ospitato una lettera di Claudio Polano (che in gran parte riprende i contenuti già apparsi ne "Il punto" di luglio) rinnovando la richiesta di un referendum per decidere sul progetto di raddoppio della centrale.


Lago di Cavazzo. Si dovrebbe fare un referendum 


Cari sindaci della Val del Lago e zone limitrofe, mentre si avvicina sempre di più la conferenza dei servizi, che dirà l’ultima parola (positiva senz’altro, visto che l’unica opposizione sarà quella dell’Etp), riguardo al progetto Edipower di ripompaggio delle acque del nostro lago, assistiamo allibiti alla vostra strenua difesa dello stesso, nonostante che, oltre ai Comitati che si battono contro, spiegando il perché in un giornalino in distribuzione nei giorni scorsi in valle, anche il tecnico da voi incaricato e retribuito con soldi pubblici (quindi non super partes come affermate, ma proprio di parte, cioè la vostra, perché è stato pagato dalle vostre Amministrazioni!), abbia evidenziato le sue criticità dichiarando che «il progetto di potenziamento della centrale idroelettrica di Somplago presentato da Edipower risulta molto approssimativo; il corrispondente Studio di Impatto ambientale è addirittura banale in maniera imbarazzante, perché eccetera». Nonostante tutto ciò, forse con il miraggio di milionarie compensazioni per i danni arrecati (ma secondo Edipower il lago non ne avrebbe addirittura tratto beneficio e allora perché le compensazioni?), voi continuate a sostenerlo e a sponsorizzare un devastante progetto. Per fare un po’ di fumo e dissimulare il fango prossimo venturo, avete messo in piedi una bella festa sul lago, purtroppo funestata da Giove Pluvio e ripulito ben bene la viabilità dello stesso in occasione del passaggio del Giro d’Italia. La festa e il Giro sono passati, ma il problema del famigerato progetto resta, spada di Damocle sulla Val del Lago. Inoltre è semplicemente pietoso lo scaricabarile con il Ministero e la Regione, per difendere una vostra e soltanto vostra decisione, affrettata e superficiale, presa senza approfondire le molte ombre, da molti denunciate, che si celano dietro a questo progetto. Un progetto, che lungi dal produrre più energia, anzi, è fondamentalmente e solamente di supporto a una speculazione finanziaria per collocare sul mercato dell’energia i Kw prodotti, nel momento in cui si vendono al miglior prezzo. Ma prima dell’ultimo atto, che sacrificherà il nostro lago sull’altare economico di Edipower, avete ancora una possibilità di riscatto. L’ultima! Abbiate il coraggio, personale e politico, di affrontare la vostra gente in un pubblico incontro, spiegando chiaramente i motivi della vostra scelta, accettando un confronto che è mancato fin dall’inizio di questa triste vicenda. Dirò di più. Se proprio volete essere veramente gli autentici rappresentanti dei vostri paesi, abbiate il coraggio di indire un referendum consultivo sul progetto, senza nascondervi dietro una foglia di fico di natura burocratica, dichiarando di accettarne il risultato, qualunque esso sia. Infine diteci se le cosiddette migliorie al progetto, proposte anzi sbandierate guarda caso dal vostro tecnico, per renderlo più “digeribile” alla pubblica opinione, sono fattibili (chi lo ha accertato?) e soprattutto chi le pagherà, che è un particolare non da poco, perché saranno, sempre secondo lui, dell’ordine di 5/6 milioni di euro. Infine diteci una buona volta, se ne avrete il coraggio, a quanto ammonteranno le sempre più evanescenti compensazioni economiche, affinchè si sappia una volta per tutte, il prezzo finale della svendita del Lago dei Tre Comuni. 
Claudio Polano _ Gemona


(Messaggero Veneto, 29 luglio 2011)

venerdì 29 luglio 2011

Quel che si muove a ... Bordan. La "festa dell'emigrante"


BORDANO
La festa dell’emigrante punta
sul rapporto tra cani e bambini

Venerdì 29 Luglio 2011, Il Gazzettino
BORDANO (d.z.) Parte quest'oggi la tre giorni della Festa dell'Emigrante di Bordano, con un ricco carnet di iniziative e collaborazioni nell'ambito del progetto "Gemona Città dello Sport". La Festa dell'Emigrante, nata per essere il trait d'union tra chi vive sul posto e chi puntualmente ritorna, è capace di sconfinare, coinvolgendo visitatori, collaboratori, artigiani e diverse associazioni. Il programma infatti propone concerti, dimostrazioni sportive, gare, raduni e la partecipazione di gruppi folcloristici e artigiani, comprendendo naturalmente momenti di ristoro dedicati al gusto e ai sapori. Tra gli avvenimenti clou in programma il 30 luglio, c'è la dimostrazione di Pit Bike e Mini Moto e l'Esposizione Cinofila amatoriale aperta a tutte le razze e la pesca sportiva alle 17. Il giorno seguente, il 31 Luglio, pronti dalle ore 9 con il Cross Ippico e il primo Raduno di paramotore a cura di Volo Libero Friuli e incontro-presentazione con l'Associazione Cinofila «L'impronta del nord est» che simulerà una ricerca con i cani di soccorso e spiegherà le principali tecniche di addestramento. Interessante, a questo proposito, l'approfondimento che sarà dedicato al rapporto tra i bambini e i cani. La manifestazione è organizzata dalla Pro Loco di Bordano-Interneppo e patrocinata dal Comune di Bordano.

Bordano e i colibrì: spunta un'ipotesi "salomonica"

Nuovo capitolo dell'infinita saga del trasferimento dei colibrì di Miramare ad una nuova sede, per cui era stata ipotizzata la destinazione Bordano.
Il "Piccolo" di ieri, come cortesemente segnalato da un lettore, dava la notizia del possibile "smembramento" della colonia e del suo conseguente dirottamento su più destinazioni, tra cui Bordano. Starìn a viodi....


Colibrì, la colonia si divide tra Bordano Marche e Miramare

di Gabriella Ziani 
Nuovo ribaltone nell’infinita storia che si avvolge e svolge attorno al trasloco della colonia di colibrì a Miramare. È in campo l’ennesima soluzione, che sbaracca in parte le precedenti, dal Centro delle farfalle di Bordano in Friuli al Comune di Matelica nelle Marche che s’era candidato. Sorpresa: i colibrì, quelli capaci di riprodursi, potrebbero restare proprio a Miramare. Si torna dunque alla stazione di partenza. Ma forse né Bordano (tuttora in attesa di decisioni ufficiali) né Matelica (che aveva avanzato anche un accordo con la Costa che gestisce l’Acquario di Genova per organizzare attività espositive) resteranno senza i preziosi volatili, il cui caso è sul tavolo della Prefettura di Trieste, dove siedono anche l’Avvocatura dello Stato, la Regione, la direzione regionale dei Beni culturali e l’Università di Udine. In poche parole, la colonia potrebbe smembrarsi. Degli oltre 80 colibrì solo una parte sembra ora destinata a restare a casa. Le serre storiche, su cui pende la denuncia di occupazione abusiva di spazio demaniale (e sotto sfratto esecutivo) dovranno essere liberate, il nuovo posto è stato individuato nelle «serre nuove» del parco. Meno preziose, ma più piccole. Progetti di rifacimento sono già stati elaborati. A Bordano andrebbe una parte della colonia. Francesco Barbieri, il responsabile scientifico della Casa delle farfalle, dice che per quest’anno non se ne fa nulla: «Settembre è l’ultimo momento per spostare i delicatissimi uccelli, di fronte a questi nuovi scenari ogni cosa è da rideterminare». L’ennesima proroga per la fornitura di acqua e luce (che nessuno paga) però scade il 31 agosto. (...)  Gli unici soldi in arrivo sono 200 mila euro del Lotto, assegnati dal ministero dei Beni culturali (oltre al milione per il riassetto del parco) per il restauro delle serre storiche. Soldi ha promesso anche la Regione, ma per il parco, e non per i colibrì. Da qui la nuova proposta: Miramare. «Importante dal punto di vista culturale - afferma Giangiacomo Martines, direttore regionale dei Beni culturali - è stata Margherita Hack, secondo cui Trieste è città della scienza, e un centro di riproduzione dei colibri è ente scientifico, dunque il suo posto è a Trieste». «Siamo di nuovo in stallo - afferma Piero Susmel, il docente di Alimentazione animale all’Università di Udine consulente del Centro, candidato a subentrare nella gestione -, ma sembra che la soluzione di Miramare possa diventare definitiva». Dopo tante alternanze, qualche dubbio resta. 

Lago, conferenza stampa dei Comitati - IV



Il “Comitato per la difesa e sviluppo del Lago” di Alesso e il “Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento” durante la conferenza stampa di ieri in Regione a Udine, ha chiesto un passo indietro alle amministrazioni comunali coinvolte nel progetto di ampliamento della centrale di Somplago. «Giacché le tanto decantate milionarie compensazioni e gli interventi di ripristino ambientali sono venuti meno – spiega Franceschino Barazzutti portavoce dei Comitati –, così almeno risulta dalle recenti dichiarazioni del sindaco di Verzegnis che ha lamentato in audizione presso le commissioni regionali, un’improvvisa rigidità sul tema da parte della proponente Edipower, è arrivato il tempo che tutti i sindaci e le amministrazioni comunale della Val Del Lago, facciano un deciso passo indietro revocando il parere positivo dato anni fa alla realizzazione dell’opera». «Gli stessi sindaci si facciano promotori una volta tanto di un’opera di trasparenza pubblicando lo stato della trattativa tra Comuni ed Edipower». 
Dario Venturini 
(da: Messaggero Veneto, 28 luglio 2011)

giovedì 28 luglio 2011

Lago, conferenza stampa dei Comitati - III

Somplago, cerino in mano ai sindaci
di Piero Cargnelutti
da: Il Gazzettino,  Giovedì 28 Luglio 2011

UDINE - Sul progetto di raddoppio della centrale Edipower a Somplago, l'ultima parola spetta ai sindaci della val del lago, e di Verzegnis. A ribadirlo, ieri in conferenza stampa presso la sede della Regione, i comitati che da tempo si battono contro l'opera, accompagnati dai presidenti regionale di WWF Roberto Pizzutti e provinciale di Legambiente Marino Visintini, e Luciano Zorzenone del Cordicom. Il Ministero dell'ambiente ha risposto «picche» alla diffida nei confronti del via libera all'opera, presentata dallo stesso comitato tramite l'avvocato Franco Giunchi (anche lui presente in conferenza stampa).
      La nota del Ministero ricorda che la procedura relativa all'opera proposta da Edipower si è conclusa con giudizio di compatibilità ambientale, oltre a ricordare che «l'articolazione di una serie di prescrizioni specifiche non denota insufficienza o incompletezza dell'istruttoria ma, al contrario, risponde alla precipua esigenza dell'ente competente di adattare il progetto al sito prescelto, al fine di rispondere meglio al bisogno collettivo di compatibilità ambientale». In poche parole, alcuni miglioramenti sarebbero già stati fatti, e il Ministero si riserva di effettuare un controllo più stringente sulle possibili prescrizioni solo in fase finale di rilascio dell'autorizzazione unica: «A questo punto - ha detto Franceschino Barazzutti del comitato - la decisione spetta ai sindaci e alla Regione, in fase di conferenza dei servizi. Per quanto ci riguarda chiediamo ai comuni la revoca del parere positivo inizialmente assegnato, e l'indizione di un referendum nella vallata per chiedere direttamente ai cittadini se davvero vogliono quest'opera a casa loro. Allo stesso tempo, chiediamo ai sindaci di essere più trasparenti e di rendere pubblico qual è il loro rapporto con Edipower in merito alle compensazioni promesse in cambio del via libera all'opera: per questo motivo, promuoveremo un incontro pubblico a cui inviteremo i sindaci, in programma il 5 agosto al centro sociale di Alesso, a Trasaghis».
      I dubbi sollevati sull'entità delle future compensazioni dal sindaco di Verzegnis Luciano Sulli, quelli espressi dal consigliere regionale Enio Agnola (IDV) in audizione presso la commissione ambiente del consiglio regionale, e soprattutto le modalità con cui si è svolto l'iter del progetto continuano a non convincere i rappresentanti del comitato: «Il problema - ha spiegato l'avvocato Franco Giunchi - è che la procedura non ha previsto l'approvazione di un progetto preliminare prima ed uno definitivo successivamente, ed inoltre lo stesso studio effettuato per conto dei comuni dall'ingegner Franco Garzon, che pure i comitati contestano, esprime forti dubbi sul progetto iniziale e le problematiche sollevate dallo stesso professionista vanno risolte per ottenere l'autorizzazione». La parola ora spetterà agli amministratori locali: in proposito, la questione interessa due ordini del giorno inseriti nella seduta di consiglio comunale a Trasaghis lunedì prossimo alle 20.

Lago, conferenza stampa dei Comitati - II

'Sul progetto Edipower
i sindaci hanno la possibilità di opporsi'



di David Zanirato

Nuova conferenza stampa dei Comitati della Valle del Lago che si oppongono al potenziamento della Centrale idroelettrica di Somplago. Chiesto anche un referendum sui territori del quattro comuni interessati.'Sul progetto Edipower
i sindaci hanno la possibilità di opporsi'
Il “Comitato per la difesa e sviluppo del Lago” di Alesso e il “Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento”, affiancati dal wwf e da Legambiente, oltre che dall'avvocato Franco Giunchi che ha presentato l'istanza presso il Ministero dell'Ambiente per la revoca della Compatibilità ambientale dell'opera,hanno chiesto un passo indietro alle amministrazioni comunali coinvolte nel progetto di ampliamento della centrale di Somplago

"Visto che le tanto decantate milionarie compensazioni e gli interventi di ripristino ambientali sono venuti meno – ha spiegato Franceschino Barazzutti portavoce dei Comitati –, così almeno risulta dalle recenti dichiarazioni del sindaco di Verzegnis che ha lamentato in audizione presso le commissioni regionali, un’improvvisa rigidità sul tema da parte della proponente Edipower, èarrivato il tempo che tutti i sindaci e le amministrazioni comunale della Val Del Lago, facciano un deciso passo indietro revocando il parere positivo dato anni fa alla realizzazione dell’opera".


(da: http://altofriuli.com/in-primo-piano/-sul-progetto-edipower-i-sindaci-hanno-la-possibilita-di-opporsi-.htm)

Lago, leggendo "Il punto" di luglio - I

Qualche riflessione su "Il punto" di luglio, la pubblicazione diffusa dai Comitati per offrire spunti di discussione sulla "Questione Lago". "Il Punto" rompe un silenzio, anche da parte degli stessi Comitati, che era stato segnalato con preoccupazione anche dal Blog, e getta parecchi "sassi nello stagno" delle discussioni valdelaghine.
Innanzitutto il formato inusuale: anzichè il semplice volantino, una pubblicazione di 24 pagine: uno sforzo editoriale rilevante "sostenuto unicamente dai contributi volontari", difficilmente ripetibile ("non avremo molte altre possibilità di raggiungere le vostre case") ma dettato dall'esigenza di ottenere "chiarezza, non mistificazioni".
Dall'analisi e dalla rilettura che i Comitati fanno della vicenda, nessuno si salva: non i Comuni "ciechi dinanzi ad ogni prova fattuale", non Edipower (che ha prodotto apparentemente una "bella favola", in realtà "un progetto devastante"), non la Regione ("Tondo e la sua giunta si sono completamente disinteressati della questione"), non il Ministero dell'Ambiente ("ha completamente ribaltato quello che dovrebbe essere il buon senso"), non i parlamentari friulani ("tutti zitti e buoni e nemmeno una parola sul Lago e la centrale")
La richiesta che i Comitati fanno, dopo un'analisi serrata della questione, è che vengano revocate le delibere consiliari di parere favorevole al progetto Edipower, venga reso pubblico lo stato dei rapporti tra i Comuni ed Edipower (soprattutto per le "tanto decantate compensazioni"), venga indetto un referendum tra la popolazione in modo che sia la stessa a decidere sul futuro del progetto.

Da parte nostra (per quel che può valere), pensiamo che:
- Sarebbe opportuno che i Consigli comunali affrontassero nuovamente ed approfonditamente la questione: ben venga quindi la mozione presentata dal gruppo di minoranza che sarà discussa nel Consiglio comunale di Trasaghis di lunedì prossimo;
- Sarebbe interessante sapere se le Amministrazioni comunali (visto che la stessa relazione Garzon ha dimostrato che il progetto Edipower, sul quale è stato espresso un parere favorevole, era in realtà, per tanti aspetti, lacunoso) intendono, se non revocare le citate delibere,  sposare "in toto" le risultanza della Perizia Garzon e conseguentemente sapere in quali maniere e attraverso quali contrattazioni con Edipower garantire la realizzazione delle imponenti procedure previste (dragaggi, condotte...)
- Sarebbe altresì interessante sapere dai Comitati attraverso quali procedure essi ritengono possibile arrivare all'attuazione dell'auspicato "Fûr dal lâc il scaric da centrâl" con l'ancor più utopistico "paghi chi finora ha sfruttato le nostre acque". Se l'ipotesi "by pass" non ha trovato accoglienza negli anni '80-'90, quando non si parlava ancora di raddoppio della centrale, quante possibilità concrete vi sono oggi? Zero, via zero, zeràc ... dicono ad Alesso.
                                                                 A&D

mercoledì 27 luglio 2011

Lago, conferenza stampa dei Comitati - I

Si è svolta  questa mattina, alle 10, al palazzo della Regione a Udine, la conferenza stampa dei Comitati a proposito della recente risposta data dal Ministero dell'Ambiente ai Comitati stessi.
All'incontro hanno preso parte anche l'avvocato Franco Giunchi e il presidente regionale del WWF Roberto Pizzutti.
In attesa di poter entrare nello specifico dei contenuti emersi, si propone il servizio  che  Telefriuli ha dedicato alla manifestazione, con l'intervista a Franceschino Barazzutti.

http://www.youtube.com/watch?v=sLU7LxLQiQY

E' morto don Ottavio, per 12 anni Parroco di Trasaghis, Braulins e Peonis

E' morto don Ottavio Ferin   
Fu parroco di Tissano, S. Stefano Udinese e Trasaghis
Lutto nella Chiesa friulana per la morte di don Ottavio Ferin, per tanti anni parroco a Santo Stefano Udinese e poi a Trasaghis, Braulins e Peonis dal settembre del 1992 al marzo del 2004. Don  Ferin aveva 76 anni, era stato ordinato nel 1960 e da  7 anni era residente  nella casa della Fraternità sacerdotale. Don Ferin fu parroco a Santo Stefano dal 1971 al 1992 e poi  per quasi 12 anni a Trasaghis, Braulins e Peonis. Dal 2004 era  cappellano della residenza per anziani “I faggi” di Udine. I funerali di don Ferin saranno celebrati dall’Arcivescovo mons. Mazzocato, giovedì 28 alle ore 10.30 a Sevegliano,  paese natale del sacerdote scomparso.  La salma verrà tumulata nella tomba di famiglia



Quel che si muove a ... Trasâgas. Inaugurato il nuovo murales

E' terminato a Trasaghis un laboratorio di Graffiti – Writing rivolto a giovani d’età compresa fra i 15 e i 18 anni residenti nello stesso Comune. Dal 4 al 20 luglio undici ragazzi sono stati impegnati nella realizzazione di un dipinto murale da loro stessi ideato con la tecnica dell’Aerosol-Art sulla parete del parcheggio perimetrale della sede municipale.

Tema dell’opera, che  è stata presentata alla comunità venerdì 22 luglio alle ore 17.30 presso il Municipio, “TRASAGHIS VISTO DAI GIOVANI”. Il laboratorio rientra all’interno dei progetti del Servizio sociale dei Comuni dell’Ambito distrettuale n. 3.1 volti alla promozione del benessere di bambini, ragazzi e giovani residenti nel territorio. È svolto in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Trasaghis, la Parrocchia di Trasaghis e Aracon Cooperativa Sociale Onlus.

Si pone come obiettivi principali quelli di favorire la partecipazione attiva dei giovani alla vita della comunità e di promuoverne la socializzazione tramite il confronto costruttivo e lo scambio di opinioni. Il Sindaco Augusto Picco ha espresso soddisfazione per il bel lavoro realizzato dai ragazzi. A coordinare e seguire l’esperienza Federico Pace, educatore di Aracon Cooperativa Sociale Onlus e Francesco Patat, esperto nella pratica di Graffiti – Writing.

(da: http://altofriuli.com/dai-comuni/trasaghis--successo-per-il-laboratorio-graffiti.htm )

domenica 24 luglio 2011

A proposito di connessioni in Val del lago...


CAVAZZO
La "banda larga"
con il privato

Giovedì 21 Luglio 2011, Il Gazzettino
CAVAZZO (d.z.) Mentre la Regione con Ermes ha attivato nei giorni scorsi la fibra ottica da Amaro a Forni di Sopra lungo la Val Tagliamento (per il momento solo per gli enti pubblici), i comuni di Cavazzo Carnico e Cercivento fanno da se sfruttando la banda larga via radio nell'ambito del progetto «1.000 Comuni» di Vodafone. Con le ultime adesioni sono 11 le amministrazioni locali del Friuli-Venezia Giulia che hanno ottenuto il collegamento in banda larga via radio dell'operatore privato. «È sempre più importante disporre di comunicazioni ad alta velocità la cui assenza penalizza la cittadinanza - commentano i sindaci Dario Iuri (Cavazzo) e Dario De Alti (Cercivento) - Abbiamo subito creduto nel progetto e siamo determinati nel cogliere i benefici che la banda larga può portare alla nostra comunità». Accanto al progetto 1000 Comuni, Vodafone Italia ha avviato l'iniziativa «InFamiglia» con l'obiettivo di sensibilizzare ed educare genitori, nonni e figli a utilizzare internet, telefono cellulare e nuove tecnologie.

sabato 23 luglio 2011

Quel che si muove a … Dalès: il gruppo corale propone "Il mio canto Libero"

Nell'ambito delle iniziative di "Delès in fiesta" proposte dalla Pro Loco di Alesso, si segnala, per domenica 23, alle 19.30, il concerto del gruppo corale di Alesso, in uno spettacolo denominato "Il mio canto libero".
In serata, la conclusione dei festeggiamenti con il gruppo "Tac Band".


venerdì 22 luglio 2011

Quel che si muove a … Dalès: Concerto dei "Da Est"

Nell'ambito delle iniziative di "Delès in fiesta" proposte dalla Pro Loco di Alesso, si segnala, per sabato 23, alle 17 animazione per i bambini con "La piccola fattoria" e, dopo le 21, la serata musicale con il complesso "Da est" che, per i pochi che non lo conoscono, ha questa formazione:
Massimiliano Vidoni - voce, tastiere
Mario Sabadelli - Batteria
Roger Tomasino - chitarre, cori
Simone Di Ottavio - chitarre, cori
Damiano Toffoletto - basso

Lago, un nuovo, articolato " punto" dei Comitati


CAVAZZO - Mentre si avvicina sempre più l'appuntamento della Conferenza di servizi che dirà l'ultima parola sul progetto Edipower per il raddoppio della centrale idroelettrica di Somplago, si riaccende la guerra, a colpi di volantini e pubblicazioni, tra le Amministrazioni comunali interessate dall'iniziativa (Cavazzo Carnico, Verzegnis, Trasaghis e Bordano) ed i Comitati che stanno battagliando in difesa del Lago di Cavazzo. Nelle scorse settimane erano stati i sindaci di Trasaghis e Bordano a dare alle stampe un nuovo opuscolo fatto recapitare nelle case dei rispettivi cittadini. In questi giorni invece sta circolando una pubblicazione informativa, "Il Punto", redatta e distribuita dai "Comitato difesa e sviluppo del Lago" di Alesso e dal "Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento". Si tratta di uno «strumento limitato, realizzato in proprio, e sostenuto unicamente dai contributi dei volontari», come si legge nell'incipit dell'editoriale. Ventiquattro le pagine arricchite da fotografie, nelle quali si affronta la questione del potenziamento della centrale, dagli albori sino ai giorni nostri; si passa poi agli "ipse dixit" raccolti da una «mosca che si trovava per caso nello stesso locale in cui si è tenuta la cena organizzata da Edipower per illustrare ai parlamentari friulani il progetto». Quindi si cerca di confutare le varie versioni, viene pubblicata la risposta del ministero dell'Ambiente all'atto di significazione e diffida inoltrato dai comitati per chiedere la revoca del parere di compatibilità ambientale, fino ad arrivare all'appello ai primi cittadini dei quattro comuni, partendo dalle osservazioni della perizia Garzon. «Prima dell'ultimo atto, che sacrificherà il nostro Lago sull'altare economico di Edipower, avete ancora una possibilità di riscatto. Abbiate il coraggio di affrontare la vostra gente durante un incontro pubblico, ed indite un referendum consuntivo sul progetto; infine - conclude l'appello - diteci una buona volta a quanto ammonteranno le sempre più evanescenti compensazioni economiche, affinchè si sappia il prezzo finale della svendita del Lago». 



(Articolo di David Zanirato da "Il Gazzettino" del 20 luglio 2011)

giovedì 21 luglio 2011

Quel che si muove a … Dalès: spettacolo teatrale con i "Pignots"

Interessante appuntamento teatrale alle 20.30 del 22 luglio nel centro servizi di Alesso dove la compagnia "I pignots" di Artegna presenta lo spettacolo "Dal miedi".
La compagnia: “I Pignots” de Companie Instabil di Artigne, è nata quasi per caso nel 1991, in occasione di un Palio delle Borgate, organizzato dalla Pro Loco per i festeggiamenti del Ferragosto Arteniese, che richiedeva la stesura e la rappresentazione di un testo in friulano su tema. In seguito ha mantenuto e potenziato la propria capacità inventiva ed espressiva, sostenuta ed incoraggiata dall’ampio riconoscimento ottenuto, dapprima nell’ambito della propria comunità e poi anche all’esterno di essa. Il gruppo si definisce “Instabil” perché può variare nelle presenze a seconda delle occasioni e della disponibilità dei componenti; costante rimane invece il desiderio e l’intento di far rivivere l’autenticità del vivere friulano, libero dai condizionamenti imposti dalla cultura moderna. In particolare si vuole valorizzare l’immediatezza e la musicalità del linguaggio, nei limiti del possibile di quello arteniese, “pignot” per essere precisi, caratterizzato da una cadenza unica nella zona e quasi in Friuli. Dopo i primi tentativi, la compagnia ha allargato la sua attività, proponendosi ad un pubblico sempre più vasto che ha risposto con entusiastici consensi nelle platee di molte località della regione.
La compagnia si fonda su un consolidato affiatamento che le consente di produrre, ampliare e migliorare i testi e di gestire in modo autonomo regia e realizzazione scenica e tecnica.

L'ingresso è a offerta libera; i ricavati saranno devoluti a opere parrocchiali. Lo spettacolo rientra nelle manifestazioni di "Estate sul Lago".

martedì 19 luglio 2011

Riflession di prè Gjulio: Cemût sìno fra di nô?

Sul numero appena uscito di "Dalès un timp par vivi",  prè Gjulio fa una interessante analisi  sulla situazione della Alesso di oggi, sui cambiamenti sopravvenuti nella vita di paese, sulle prospettive.

Cemût sìno fra di nô?


Dopo tancj agns ch'j sei cun vuâtis e j mi cjati ben, j pos dî che Dalès al è un paîs positîf, che al va indevant cun tantas rôbas fatas insiema. Cuistions, causas, lotas a no mancjn, ma a son ancja tantas 'sociazions e compagnias ch'a fasin alc di biel. L'ostaria, metìn, culì di nô, a è simpri stada un puest di incuintri. A jè vera che tanta int che a lava massa ta ostaria a jè muarta pal bevi, parceche tantas, massa ostarias a erin una ocasion continua di bevi massa.   
E cumò? Las ostarias a son pui dismiezadas. Las 'sociazions a son ancjimò tantas. 
Parâtri, como in dutas las rôbas, ancja la vita di paîs a gambia. Prin di dut j sin calâts di numar, tant calâts. La causa di fonda a jè che la muart a na à creanza e il nassi al dipent di tantas rôbas, e tanta int a à massa paura da responsabilitât  di un frut. Ma esa vera che la int a Dalès a no è pui tant unida? Ancjiamò su la plaza, tor miesdì, al è cualchi troput che a si la conta, ma nancja meti 25-35 agns indaûr! Ancja il taramot al à zovât a sierâ la int intai siei fastidis e cussì, planc planc, ognun al pensa par sé e la union a mola. Una volta la int a si judava di pui: no si podarèssia, ognun intal so cjâf, tornâ unìn indaûr, viergi i voi cuant che cualchidun al à dibisugna par viodi di lui o fâ ce che al coventa? 
E dapît, us tiri il claput da Messa: a Messa a si sta insiema e a si impara a vivi insiema; a si impara a gjoldi das bielas rôbas insiema, a tignî dûr cuant che a si patìs inta vita e a fâ dal ben par amôr di Crist, ancja a chei che a no mertin.

Lo spazio è naturalmente disponibile se qualcuno vuole intervenire sulle tematiche poste da prè Gjulio.

lunedì 18 luglio 2011

Ancora sulle manifestazioni di "Estate sul Lago"

Anche il sito "Alto Friuli" ha elencato le diverse manifestazioni promosse nel Comune di Trasaghis nell'ambito di "Estate sul Lago":


Sabato 16 e domenica 17 luglio è la volta della tradizionale Sagra “Delès in Fiesta”: serate musicali con diverse band, arte visiva, specialità culinarie, giochi per bambini, gara di pesca sportiva e calcio.

Il 22 luglio invece, andrà in scena “Dal Miedi”, presentato dai “Pignots” della Compagnia Instabile di Artegna. Ancora musica, questa volta al Campo Sportivo sul Lago, con la “InfraROSSI Band” tribute band di Vasco Rossi, il 30 luglio alle 20.30.

In agosto, si può dire che sia tutta festa senza riposo ma con estremo divertimento. Protagonista la luce suggestiva della candele, in tutte le sue possibili forme e colori: è la Festa delle candele in programma ad Alesso il 6 agosto. Prepararsi ad una serata d'atmosfera con musica in sintonia con il tema. Il 10 agosto in occasione della Notte di San Lorenzo, si terrà in Trasaghis, nella Sala Consiliare del Comune, un conferenza con l'astrofisico Antonio Cucchiaro del Centro Spaziale di Liegi su “Missione dell'ESA: PLANCK, il viaggio verso le origini dell'universo”.

Un'altra occasione da non perdere è rappresentata dalla manifestazione che viene organizzata ogni anno ad Avasinis: la Festa del Lampone e del Mirtillo. Nei giorni dal 12 al 15 agosto, è possibile partecipare a questa festa che racchiude musica e allegria a gogò, gustando piatti cucinati con questi frutti o acquistando confetture, grappe, sciroppi ed elisir. Inoltre, ogni sera vi si trovano coinvolgenti gruppi in concerto. Ecco i nomi: i “Rock Party”, i “Sunny Boys”, tribute dei Beach Boys, i “Creedence Clearwater Revived”, i “Da Est” e gli “Smokout”.

Il 14 agosto è tradizione conclamata lo spettacolo dei fuochi artificiali che si riflettono colorati di notte sulle acque del lago e che attira, da sempre, innumerevoli visitatori dai paesi vicini alle città lontane, alle ore 21. La puntualità è d'obbligo, in questo caso.

E non è ancora finita... il 20 agosto, luogo d'incontro e divertimento si trova presso l'Area Campeggi della Riva Ovest del Lago: i “Da Est” e gli “Angry Dogs”, in concerto.


domenica 17 luglio 2011

Buon compleanno, "Alesso e dintorni"!

Il 17 luglio, la dì da sagra dal paîs, ricorrono i due anni da quando è cominciata l'avventura di "Alesso e Dintorni".  E' il caso allora di augurare buon compleanno al Blog? Speriamo di sì. Si è trattato di una iniziativa partita in sordina, con prospettive minime … ma che col tempo è cresciuta, si è guadagnata un suo spazio e un suo ruolo.
Soprattutto va sottolineato che il Blog, nato con predominanza di "Alesso", si è col tempo allargato ai "dintorni", sino a rappresentare uno dei pochi spazi di discussione sul territorio della Valle del lago presenti sulla Rete.
Vogliamo dare qualche dato, per comprendere il percorso seguito? In due anni, il Blog ha pubblicato 1095 articoli (49 nel 2009, 200 nel 2010,  e 249, sinora, nel 2011 )  con una evidente crescita esponenziale e arrivando quindi a presentarsi come una presenza informativa  di non poco conto.
Le pagine viste sono state 38.125, da tutti i continenti).
I "picchi" di frequentazione del Blog  sono quelli dell'ottobre 2010 (all'epoca della "passeggiata sul Lago") e quelli dello scorso maggio.
La questione Lago è stato dunque uno degli argomenti che maggiormente  sono stati dibattuti: un tema che è valido ancora (chi ci segue ricorda anche le pagine in cui abbiamo analizzato il progressivo "smarcamento" da parte di quanti seguivano il problema e il fatto che il Blog sia rimasto uno dei pochi spazi ove il tema venga ancora dibattuto).

Naturalmente anche la vita del Blog non è sempre stata semplice: i lettori più affezionati ricorderanno i giorni delle "serrande chiuse", le discussioni sul senso dell'iniziativa, i "colpi bassi" nelle votazioni in un sondaggio… Quello che è importante è che il Blog (anche attraverso il parallelo lavoro sulla pagina di Facebook) continui a incontrare l'interesse e la simpatia di tanti lettori. Buon compleanno, allora: ma se lo dite Voi, cari lettori, con un commento qui o sulla pagina facebook, gli auguri saranno ancora più graditi.

sabato 16 luglio 2011

Quel che si muove a … Dalès: mostra di pittura "Cui vôi di Sandro"

Sabato 16 e domenica 17, nei locali del Centro Servizi, si potrà visitare la mostra di pittura "Cui vôi di Sandro".
Sandro Stefanutti vuole trasmettere, attraverso i quadri, le emozioni e la passione che fin da giovane lo hanno spinto a camminare sui trois delle nostre montagne, alla ricerca di scorci panoramici inusuali, di animali in libertà, di piante e fiori nascosti in un ambiente incontaminato …  Sono stati viaggi complessi, non privi di difficoltà (sintetizzati con la frase "Fan, fum, frêt e fastidis") che hanno prodotto l'ispirazione per una serie di quadri che colpiscono per la sensibilità e la cura dei particolari.
La mostra verrà inaugurata sabato 16 alle 15, con gli interventi del sindaco Augusto Picco, del consigliere regionale Enore Picco, del presidente della Pro Loco Igor Cucchiaro e del direttore della riserva di caccia di Comeglians Ermanno Collinassi.



venerdì 15 luglio 2011

Quel che si muove a … Dalès: torna la Sagra di Luglio

Torna il tradizionale appuntamento con la "sagra di luglio", quest'anno denominata "Delès in fiesta 2011". Come lo scorso anno, la Pro Loco ha deciso di riproporre la festa sulla piazza, riprendendo la "location" che tanto  successo  aveva avuto nelle prime edizioni.

Si inizia sabato 16, alle 15, con l'inaugurazione della mostra di pittura "Cui vôi di Sandro" e, alle 17,  con i giochi per i bambini. Alle 18 apertura dei chioschi (specialità cinghiale, capriolo, gnocchi al sapore di Lago e frittelle di patate dalessane) e, in serata, musica con gli Underwood.

Domenica 17 i chioschi si apriranno alle 11. In mattinata avrà luogo anche la gara di pesca sportiva, curata dall'APS "Val del lago", denominata "27° trofeo Val del Lago". Nel pomeriggio, dimostrazione di volo in parapendio con l'ass. "Volo Libero Friuli" e, in serata, musica con "La contrada del Folk".

Nel piazzale del Centro Studi … intrattenimento per piccoli e meno piccoli con le giostre.

Quel che si muove … intal Cumun di Trasâgas. Gli appuntamenti di "estate sul Lago"

L'Amministrazione comunale di Trasaghis ha diffuso il volantino delle manifestazioni di "Estate sul Lago", una sorta di contenitore nel quale trovano spazio iniziative promosse dall'Ente e iniziative nate su dimensione locale che poi hanno trovato un supporto e un sostegno più ampi.
Nel dépliant vengono quindi elencati gli appuntamenti ad Alesso (la sagra dal 16 al 24 luglio, la festa delle candele il 6 agosto), ad Avasinis (la festa del lampone e del mirtillo dal 12 al 15 agosto) a Trasaghis (conferenza del dott. Cucchiaro sulla missione spaziale dell'Esa "Planck" il 10 agosto), sul Lago (la gara di Triathlon del 17 luglio, il concerto della InfraRossi Band il 30 luglio, i fuochi d'artificio il 14 agosto,  la serata di musica live il 20 agosto).
Ampio spazio viene dedicato all'attività nautica promossa sul Lago dalla Società Nautilago.
Molto bello e curato l'aspetto grafico del dépliant.



giovedì 14 luglio 2011

Val del Lago, Val Canale, Val di Susa: analogie e differenze

Si discute pressoché continuamente di TAV, della lotta popolare in Val di Susa contro il passaggio della linea ad alta velocità…Come spesso accade, le posizioni sono assai divergenti, attorno al "peso" da dare agli interessi locali e a quelli generali. Ci ha colpito, per esempio, la drastica presa di posizione di Fabrizio Rondolino  secondo cui "nessuna comunità locale può avere il diritto di bloccare un'infrastruttura strategica. (…) Sta qui la differenza fra una nazione matura e solidale e un coacervo di tribù in lotta ciascuna per i propri privilegi e benefici immediati".  Se lo guardiamo in dimensione locale, sembrerebbe una bacchettata per quegli abitanti della Val del lago che si sono opposti, negli anni, con alterni risultati, al passaggio dell'autostrada, alla costruzione dell'area di servizio, al prelievo delle acque del Lago da parte del Consorzio Ledra-Tagliamento, al ventilato raddoppio della centrale di Somplago. Eppure, visti dall'ottica della Valle del Lago, ragioni ce n'erano, eccome!

Un nuovo interessante filone di riflessione viene ora offerto da Franceschino Barazzutti, già presidente dell’Associazione dei Sindaci della ricostruzione del Friuli,  che ha scritto una lettera aperta per mettere a confronto la situazione della Val di Susa con quella della Val Canale - Canal del Ferro, ricordando il periodo post-terremoto durante il quale si progettarono due infrastrutture simbolo della vallata, l'Autostrada e la ferrovia, interrogandosi ora sulle ricadute che tali opere hanno avuto sulle comunità locali e allargando il discorso agli altri "temi aperti" in materia del rapporto tra economia e ambiente in Friuli.

La Val Canale-Canal del Ferro? 
'La nostra Val di Susa'


In questi giorni di 35 anni fa le tendopoli sostituivano i paesi e le tende le case. Nonostante le tante difficoltà conseguenti al terremoto, la discussione sul futuro era partecipata, intensa, animata. Le diverse posizioni emerse trovarono presto una sintesi in cui si riconobbero la popolazione, la classe dirigente, la Chiesa, le Associazioni di categoria. La sintesi trovò espressione in poche ma chiare parole d’ordine. “Dov’era e com’era” sul dove e come ricostruire. “Prima le fabbriche, poi le case e infine le chiese” sulle prorità.

“La ricostruzione abitativa ai Comuni, lo sviluppo agli Enti superiori” sulla divisione dei compiti. Ma il grido riassuntivo forte e tagliente che usciva dalle tante assemblee era “ricostruzione e sviluppo”! Già, lo sviluppo. Per sviluppo s’intendeva non la semplice ricostruzione dell’esistente, ma approfittare della ricostruzione per una riscoperta dei valori profondi del Friuli, per un complessivo ammodernamento tecnologico e produttivo, per più avanzati rapporti di produzione, per dotare il Friuli di una rete infrastrutturale adeguata al suo ruolo geopolitico.

Di queste infrastrutture, interamente finanziate dalla legislazione sulla ricostruzione, le più importanti furono il completamento dell’autostrada da Amaro a Tarvisio e la nuova ferrovia Udine-Tarvisio. Su quest’ultima, in particolare, è il caso di svolgere alcune osservazioni rispetto allo stato dell’Europa di allora ed alla situazione politica in Italia e in regione. La prima. La lungimiranza ebbe la meglio sul rischio che la nuova ferrovia restasse senza uscita andando a sbattere contro il muro di Berlino e la cortina di ferro che allora dividevano l’Europa in due parti impermeabili. La seconda. Nonostante quel rischio, la decisione di costruirla fu unanime a tutti i livelli grazie anche al particolare clima della ricostruzione.

Così, la nuova ferrovia, moderna e altamente veloce, fu! Crollarono il muro di Berlino e la cortina di ferro! Già fu, ma com’è oggi quella ferrovia? E’ decisamente sottoutilizzata e per servizio passeggeri e per transito merci, mentre gli autocarri intasano le nostre autostrade. E che cosa ha dato alla valle attraversata? Nulla. Anzi, ha tolto quasi tutto. Infatti, la ferrovia, l’autostrada, i gasdotti, la statale 13 e vari altre opere, oltre a sconvolgere il Canal del Ferro rendendolo più fragile alle alluvioni, hanno provocato la perdita di quelle attività tradizionali e redditi che le preesistenti infrastrutture trasportistiche avevano assicurato nei secoli ai residenti e un flusso migratorio che ha drastricamente ridotto l’anagrafe. Percorrere Via Roma di quella che fu la fiorente Pontebba dà l’immediata triste sensazione della ricaduta negativa subita.

A chi, come me, visse intensamente le speranze di rinascita della nostra montagna nel periodo della ricostruzione postsismica, queste ricadute negative impongono alcune serie riflessioni anche in relazione ad alcune situazioni attuali.

La prima. C’è voluto l’intervento sulla stampa di un alto dirigente della ferrovie per ricordare alla classe dirigente regionale (e non solo) l’assurdità di realizzare la TAV Venezia-Trieste, quando giace sottoutilizzata la nuova pontebbana, che è in grado di offrire le stesse prestazioni verso l’est e il nord Europa.

La seconda. E’ fuori discussione che la catena alpina vada superata. Discutibile invece è il modus con cui la si supera, dove per “modus” va inteso non solo l’aspetto tecnico delle soluzioni progettuali, del minor tempo di percorrenza, del minor costo, del minor impatto ambientale, delle procedure di VIA, ma innanzitutto l’approccio culturale, socioeconomico - in breve - politico, per cui l’opera non deve essere di uso da parte di territori forti a scopo di mero attraversamento delle deboli vallate alpine, ma deve integrarsi con le caratteristiche particolari di queste valli valorizzandole e preservandole contemporaneamente (altro che compensazioni!), producendo positivi effetti moltiplicatori delle risorse e potenzialità locali e non già distruttive ricadute su tutti i piani. Di ciò il Canal del Ferro è eloquente esempio, nonché di quello che potrebbe diventare la Val di Susa post operam.

La terza. Questo nuovo modus – di civiltà, di rispetto dell’ambiente alpino e del futuro delle popolazioni montane - richiede l’abbandono della superficiale “politica del fare” per far posto alla “politica del pensare”, del pensare bene prima di mettersi a fare, a scavare. 


La quarta. Il “pensare bene” e il conseguente “fare bene”, unitamente all’integrazione dell’opera con le caratteristiche particolari del luogo sì da preservarle e valorizzarle, non sono conciliabili – perché non ne necessiterebbero - con le “compensazioni” che i proponenti delle opere, Stato e Regione offrono alle comunità dalle stesse interessate per far passare “il fare” anche quando ciò non sarebbe ammissibile.

Peraltro, la compensazione presuppone un danno arrecato. Ricordo bene le compensazioni allora offerte al Canal del Ferro, che, quando ci sono state, non hanno evitato il degrado complessivo del fondovalle.

A Pontebba hanno portato via persino lo scalo lasciando solo la speranza, dura a diventare realtà, di salire in quota sul Pramollo per respirare un po’d’aria e di futuro.

A Chiusaforte un casello autostradale e una zona artigianale mai realizzati e - anche qui - la boccata d’aria e di futuro in quota a Sella Nevea.

A Dogna addirittura il nulla, cinto dal nuovo viadotto della strada statale. 


La quinta. Lo Stato e la Regione sono in colpa ed in debito verso il Canal del Ferro: per esso non ci sono stati “ricostruzione e sviluppo” ma “ricostruzione e recessione”.

L’introduzione di una royalty di transito a favore della valle sulle enorme ricchezza (gas) che l’attraversa sarebbe doverosa , come lo sarebbe per le valli della Carnia attraversate dall’oleodotto. Gli stati attraversati da simili infrastrutture pretendono le royalty di transito, eccome. Nonostante la lezione del Canal del Ferro, i fautori del fare senza pensare, ovvero del fare per il fare, i proponenti di compensazioni e i destinatari ingenui veri o in malafede sono ancora all’opera in Carnia con l’autostrada Cadore-Amaro, l’elettrodotto Wurmlach-Somplago, il potenziamento della centrale di Somplago mediante pompaggio.

Costoro vanno fermati e costretti a cambiare quel modus, quell’approccio che ha prodotto i guasti delle grandi opere nel Canal del Ferro e altrove. Stiamo saccheggiando la Terra. E per cosa, poi? Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.

Franceschino Barazzutti, già presidente dell’Associazione dei Sindaci della ricostruzione del Friuli.

(da: http://altofriuli.com/discussioni/la-val-canale-canal-del-ferro---la-nostra-val-di-susa-.htm )

Il Blog è a disposizione per accogliere commenti e riflessioni sui riflessi "valdelaghini" di queste tematiche.

mercoledì 13 luglio 2011

"Dall'acqua al cielo", dal Lago al San Simeone: domenica 17 l'Xtrim Triathlon

Per definizione, XtriM Triathlon vuole identificare tipologie di gare praticate in ambienti estremi ed inserita in contesti naturalistici unici, non nell’acqua amica di una piscina o più semplicemente del mare, nelle strade della pianura oppure nei parchi cittadini. Infatti si richiede agli atleti partecipanti un grosso impegno per portare a termite ogni singola frazione: il nuoto in lago dove la muta e’ sempre obbligatoria, crono-scalata con frazione ciclistica senza scia e corsa in quota con dislivello.
Nella nostra Regione sono presenti alcuni eventi dedicati alla triplice disciplina che rivestono un importante significato promozionale ma di rilevante caratteristiche tecniche.
Manca da sempre un grande evento, capace di attrarre l’attenzione, anche da fuori regione, di coloro che apprezzano la difficoltà di questa disciplina sportiva.
Il lago dei Tre Comuni è da sempre considerato un ambiente difficile per la pratica del Triathlon, ma allo stesso tempo molto affascinante e stimolante per le caratteristiche del paesaggio e la bellezza della località immersa in una cornice tipica montana nonostante sia situata  a pochi chilometri dalla pianura.
Il lago si presenta come un ambiente difficile per le temperature che caratterizzano lo specchio d’acqua e l’orografia che lo circonda impone per il percorso ciclistico  una difficile scalata al Monte San Simeone.

Tre Comuni in Extreme

Triathlon - Domenica 17 luglio scatta l’edizione ‘zero’ della gara olimpica sul lago di Cavazzo. Una prova per veri ironman, su un tracciato spettacolare, immerso nella natura carnica

triathlon -
Dall’acqua al cielo, grazie a un percorso da veri intenditori, completamente immerso nella natura. E’ questa l’offerta innovativa dell’XtriM Triathlon di Trasaghis che,domenica 17 luglio alle 12, prenderà vita con la sua edizione ‘zero’. Una prova unica nel suo genere in regione, per le caratteristiche spettacolari del tracciato, ricavato nel territorio del lago dei Tre Comuni, e le sue difficoltà tecniche. Per definizione, infatti, l’XtriM identifica gare praticate in ambienti estremi e inserite in contesti naturalistici unici.
PERCORSO OLIMPICO. Non si nuota nell’acqua amica di una piscina o del mare, e non si corre su strade pianeggianti. Ai partecipanti, insomma, è richiesto un grosso impegno per portare a termite ogni singola frazione. Si parte con 1.500 metri nel lago(nei quali la muta, viste le temperature dell’acqua, è sempre obbligatoria), per poi proseguire in crono-scalata nella frazione ciclistica di 40 chilometri (senza scia) che, dopo un giro completo del bacino di Cavazzo, prevede il passaggio attraverso gli abitati di Pioverno e Bordano e, quindi, l’inizio della vera gara, in costante ascesa verso il monte San Simeone (dislivello 1250 metri).
Quindi, la corsa in quota per dieci chilometri. La formula prevede due zone di cambio, una a terra e una in vetta, ed è riconosciuta per il Rank olimpico Fitri. Per informazioni:www.extremetriathlon.org.