"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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mercoledì 5 ottobre 2011

Quel che è successo a Porzûs nel 1945: se ne discute a Trasaghis

Per venerdì 7 ottobre, alle 20.30, l'amministrazione comunale di  Trasaghis propone  una conferenza che  approfondisce  i fatti di Porzus e del confine orientale negli anni della seconda guerra mondiale. L'appuntamento è  in sala consiliare  con il professor Paolo Strazzolini. Introdurrà la conferenza il sindaco Augusto Picco. La trattazione intende ricostruire con rigore storiografico la sequenza degli eventi, gli antefatti, i retroscena, le azioni e i destini dei vari personaggi coinvolti nella vicenda dell'eccidio di Porzus del febbraio 1945, quando partigiani dell'Osoppo vennero catturati e uccisi da partigiani della Garibaldi. Sarà un'occasione di conoscenza degli avvenimenti che sono accaduti in quel periodo e su cui non vi è ancora identità di interpretazione. Per tutti sarà dunque un momento di approfondimento per comprendere quei fatti che hanno prodotto divisioni e lacerazioni nella Resistenza friulana. L'approfondimento del dott. Strazzolini propone, analizzando i documenti  dell'epoca e confrontandoli con altri trovati  di recente, una originale lettura che mette in evidenza come gli interessi delle varie parti in causa, complici anche gli anni della guerra fredda, abbiano spesso prevalso sulla effettiva ricostruzione della verità storica.

8 commenti:

  1. Certamente è utile ogni dibattito storico e ben venga questo Convegno.

    Una domanda però non posso non farla: "Perchè non c'è pari impegno nel far conoscere i fatti del nostro recente passato anche nel fare conoscere cosa è successo nell'ex-caserma Piave a Palmanova?".

    Quanti giovani sanno che in questa ex-caserma di Palmanova - durante la guerra partigiana - furono torturati a morte tantissimi partigiani friulani (sia della Osoppo che della Garibaldi) ?

    E a farlo furono fascisti italiani agli ordini dei nazisti.

    Ho l'impressione che ci sia quasi un "accanimento storiografico" sui fatti di Porzus, nel mentre si è messo nel dimenticatoi tutto il resto....

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  2. Sulla "caserma Piave" c'è una discreta letteratura, a partire dall'insuperato "La fossa di Palmanova" di Dino Virgili del 1970(ristampato nel 1995). Il problema, per Palmanova come per tanti aspetti della storia del Novecento in Friuli, è che spesso ci si accontenta del "sentito dire", soprattutto quando questo rafforza le nostre convinzioni e ci consente di sentirci prevalere su "l'altro", il diverso, quello che non la pensa come noi. Qui da noi, a questo proposito, è illuminante il caso del 2 maggio di Avasinis, di volta in volta "tirât pa gjacheta" a seconda delle convenienze politiche. Per questo va lodato il lavoro di ricercatori come Strazzolini che non si accontentano delle verità precostituite ma sottopongono a verifica i dati, incrociano fatti e testimonianze, non si spaventano se, quel che vien fuori, non collima con la "vulgata" ma cercano di portare un contributo alla ricostruzione obiettiva dei fatti.

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  3. Ringrazio della risposta. Ma la mia domanda era: "perchè si parla e si scrive così tanto dei fatti della Malga Porzûs, e quasi nulla di tutto il resto"? E' vero che dopo anni e anni di silenzio quest'anno finalmente si è fatto un convegno sulla "Repubblica partigiana della Carnia". E' già un passo avanti.

    Questa grande attenzione mediatica su quanto accaduto alla Malga di Porzûs, può essere anche legata ad un revisionismo storico di destra che vorrebbe distinguere tra "partigiani buoni" (la Osoppo) e i "partigiani cattivi" (la Garibaldi"?

    In realtà, come gli storici seri sanno, tra la Osoppo e la Garibaldi ci fu anche molta collaborazione nella lotta ai nazi-fascisti. Inoltre non si può dimenticare, che eravamo in guerra e che il Friuli era amministrato direttamente dalla Germania nazista: questo lo scenario in cui avvennero i fatti di Porzûs.

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  4. negli ultimi anni si è un pò rivista una parte di storia che nel dopoguerra, per opportunità politica o forse per voglia di dimenticare si era un po nascosta.
    Penso si parli tanto di porzus e non di altri episodi perche è stato preso come esemplio e portato alla ribalta come caso emblematico dal ex presedente Cossiga all'indomani dello scandalo Gladio.
    Si vuole dimostrare come in quegli anni oltre che a una guerra di resistenza si viveva anche un clima di rivalità delle diverse fazioni politiche della stessa.
    Ci furono diverse situazioni che fecero temere per una possibile invasione di alcune zone del friuli da parte delle brigate di Tito, eliminando i capi partigiani della osoppo i garibaldini avrebbero avuto strada aperta.
    Ecco perchè si era costituito gladio, per contrastare un'eventuale colpo di stato comunista e sucessiva invasione dall'est con un esercito segreto che avrebbe avuto il compito di organizzare delle truppe di resistenza.

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  5. Montanaro su Wikipedia trovo di meglio.
    Romano

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  6. Romano non pretendo di essere un esperto di storia, ho semplicemente detto la mia, ti ho forse infastidito?
    e comunque la risposta non era per te.

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  7. Dato che sul Blog si era parlato delle vicende della Caserma Piave di Palmanova, ricordo che è appena uscito un lavoro di Flavio Fabbroni dedicato a "La caserma Piave di Palmanova (autunno 1944- aprile 1945)" (collana I quaderni della Resistenza n. 14 dell'Anpi Fvg) dove vengono ricostruite le vicende del centro di repressione gestito dai repubblichini e vengono riportate le vicende processuali dei militi che vennero inquisiti per i reati commessi.
    Ringrazio Lorenzo Londero dell'Anpi di Gemona-Venzone per la segnalazione.

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  8. Fra le iniziative dell'Anpi di Gemona-Venzone, è andata a buon fine quella riguardante il vergognoso "ddl fontana", almeno a Gemona: il Consiglio Comunale ha recepito l'Ordine del Giorno suggerito dall'Associazione ed ha espresso "il proprio sdegnato dissenso" nei confronti della proposta di legge che intende abrogare l'articolo della Costituzione che vieta la ricostituzione del Partito fascista ed il riconoscimento delle associazioni di ex-repubblichini. Complimenti all'Anpi ed a Gemona.
    Per non dimenticare: Roberto Revelant, Luigino Patat e Barbara Zilli si sono astenuti, Matteo Benvenuti è uscito dall'aula.
    Ovviamente l'iniziativa non influenzerà le decisioni parlamentari ma è un bell'esempio di una politica "locale" che guarda oltre i propri confini e si esprime anche su temi apparentemente non di propria competenza. E noi?

    Mandi.
    OG Loc

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