"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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giovedì 2 febbraio 2012

"Nel cratere della ricostruzione" non c'è spazio per Trasaghis?

Qualche anno fa era uscito un dvd dell'Auser che iniziava facendo un panorama di quel che, di interessante, può essere offerto dal territorio che va dal Tagliamento all'Arzino.  Si citavano i centri storici di Gemona e di Venzone, le "pavees" di Bordano, il Lago dei Tre Comuni … e via, fino al Centro grifoni sul Lago di Cornino. 
Ora questa zona, che ha rappresentato anche "il cratere" del terremoto ed il fulcro del fenomeno della ricostruzione, diventa anche oggetto di un'ipotesi progettuale, lanciata  dall’associazione dei Comuni del terremoto e sindaci della ricostruzione, col sostegno della Regione, dove si ipotizza un "pacchetto turistico" che raccoglie … i centri storici di Gemona e di Venzone, le "pavees" di Bordano, il Centro grifoni sul Lago di Cornino. 
Tutto bene, per carità. Ma un pensierino per il Comune di Trasaghis, nue? Possibile che da Braulins al Lago e dal Lago  a Peonis non ci sia nulla che possa suscitare un interesse ambientale, storico, culturale o  quant'altro? E, se c'è, possibile  che a nessuno sia venuto in mente? E, se c'è, possibile che nessuno lo abbia proposto? (A&D)



La Ricostruzione diventa un pacchetto turistico
Da: Messaggero Veneto,  25 gennaio 2012

VENZONE Il Gemonese guarda al turismo come a una delle risorse per venire fuori dalla crisi e rilanciare un territorio che fino a oggi, salvo sporadiche iniziative, non ha saputo approfittare abbastanza delle proprie ricchezze storico, artistiche e ambientali. È da questa considerazione che l’associazione comuni del terremoto e sindaci della ricostruzione, con il prezioso assist del consigliere regionale Enore Picco (Ln), e quello dell’assessore regionale Federica Seganti, intende mettere a punto un pacchetto turistico forte dei principali siti d’interesse della zona. Siti che devono essere al contempo peculiari e unici, capaci di convincere il turista che val la pena raggiungere quest’angolo di Friuli per vedere, tra l’altro, la casa delle farfalle di Bordano, il museo “Tiere motus” di Venzone, il tesoro del Duomo di Gemona, la riserva naturale del lago di Cornino. Dell’idea gli amministratori hanno potuto parlare lunedì pomeriggio approfittando della presenza a Venzone della Seganti, invitata dall’associazione comuni terremotati presieduta da Fabio Di Bernardo, che spiega: «Abbiamo voluto far toccare con mano all’assessore quel grande patrimonio che è Tiere Motus condividendo la necessità e di conseguenza la richiesta di far rientrare il museo in un pacchetto turistico tarato sul Gemonese e avvallato da Turismo Fvg». «La Seganti – continua Di Bernardo – è stata entusiasta dell’esposizione e ci ha garantito il suo sostegno nella promozione del territorio e di questo progetto». In concreto, nel giro di 15 giorni i promotori intendono articolare la proposta (da sottoporre poi al vaglio della Regione), individuando i siti che costituiranno il potenziale percorso di visita dei turisti. Venzone punterà sul museo del terremoto e sulle mummie, Bordano sulla casa delle farfalle, Gemona sulla mostra fotografica e sul laboratorio interattivo dedicati al sisma, ma anche sul tesoro del Duomo. Senza dimenticare altre perle del territorio quali la riserva naturale del lago di Cornino e lo stesso Gemonese, in qualità di esempio, mirabile, di ricostruzione post sisma. La parola d’ordine, secondo il consigliere Enore Picco, dev’essere “sinergia”. «Basta coltivare i propri singoli orticelli. Non è così che si fa turismo. È ora di dar corpo a una vera operazione imprenditoriale – conclude l’esponente del Carroccio -. Finalmente Venzone l’ha capito e si prepara a strutturare una proposta il cui obiettivo è portare nella pedemontana migliaia di persone. A Bordano ci siamo riusciti e le 50 mila persone che ogni anno visitano la casa delle farfalle rappresentano un patrimonio che va distribuito sul territorio».
Maura Delle Case

1 commento:

  1. Per quanto attiene l’articolo a firma del Blog: “Nel cratere della ricostruzione non c’è spazio per Trasaghis”, vorrei rammentare che alcuni anni fa qualcuno affermò: “Trasaghis deve tornare a contare di più all’esterno!” Non ho mai capito, però, se questa considerazione fosse rivolta al presunto scarso peso politico/sociale di Trasaghis, oppure alle cariche istituzionali future e personali da ricoprire da parte di chi lo diceva che, comunque, ben poco frutto hanno poi portato a tutti noi.
    Al di la di ciò, nel 1991 i Sindaci di Cavazzo, Amaro, Bordano, Trasaghis e Venzone, tentarono di varare quello che grazie alla Legge 42/1990 già allora prevedeva: l’unione dei piccoli Comuni! Una via d’uscita a quello che già a quei tempi, ma anche oggi, è lo strapotere politico/decisionale imposto da Gemona e Tolmezzo alla periferia, che contribuisce ad impoverire il nostro territorio sotto tutti i punti di vista.
    Il progetto si basava sugli interessi comuni che l’unione potrebbe portare tuttora tra cui: il peso politico di quasi 9000 abitanti (oggi circa 7000), l’ambiente (lago, parchi, fiumi, energia), ambiti storici, economici delle nostre piccole aree industriali ecc.! Tutto si perse per il solito servilismo, ai ras politici locali di rango, da parte di alcuni consiglieri non appena seppero di questi incontri.
    Non so se questa prassi oggi continui! So però che i nostri Comuni insistono ad andare ciascuno per la propria strada e, nel lamento dei conti che non tornano, cedono pian piano la nostra autonomia ed i nostri servizi o alla Conca Tolmezzina o a Gemona le quali, come sempre, succhieranno risorse e vantaggi politici/economici da questa situazione.
    Accentreranno ogni potere decisionale cercando di riparare ai loro errori commessi in passato quando, litigando tra loro come i polli di Renzo, non si accorsero che altri portavano via ospedali, preture, tribunali ecc.
    Ovviamente si rivarranno poi come sempre su noi, debole periferia, nel raccattare quanto rimane e facendoci morire, non accorgendosi che, come per il corpo umano, anche il cuore è destinato a morire quando vengono a mancare gli organi esterni.

    Dino RABASSI

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