"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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domenica 26 febbraio 2012

Val del Lago sul Web. Escursione al Gran Pala

Dal Blog "Il Ravanatore" (http://ilravanatore.wordpress.com/2012/02/13/granpala-1347-m-un-monte-peloso/), la descrizione di una escursione al monte Gran Pala, dalla Val d'Arzino all'Armentaria e oltre.


Granpala 1347 m, un monte peloso

L’inverno 2012 scarso di neve per contro è piuttosto gelido e non invita a grandi imprese, d’altronde non si può essere sempre al top, allora fra le cime mai viste individuo sulla carta questa cima proponendola ai due compari disponibili. Saliamo la valle dell’Arzino fino a San Francesco e alla vicina frazione di Seletz, 395 m. Il parcheggio, a sinistra della strada si trova di fronte all’inizio della stradella con indicazioni per la Forca Armentaria (si potrebbe anche partire da Alesso, vicino al lago di Cavazzo). Dieci gradi sottozero alla partenza, ci vestiamo e partiamo rapidamente ben imbacuccati, trascuriamo un primo bivio a sinistra per procedere nel solco principale a saliscendi, fino al torrente dove la strada si esaurisce. Guadiamo il rio passando in sinistra orografica salendo una antica mulattiera ridotta a sentiero dalla vegetazione, con qualche passaggio franato in corrispondenza dei canaloni costeggiando sempre il ruscello con belle pozze  e cascatelle. Dove il corso si secca cambiamo versante per continuare sulla forestale (che arriva dalla valle del lago) fino alla forca dove ormai da qualche decennio non transitano più gli armenti, a un bivio scegliamo la destra arrivando a una bella casera ristrutturata ma chiusa a chiave. Qui non ci sono più né segni, solo labili tracce che si dipartono in varie direzioni, saliamo quindi la larga boscosa dorsale sovrastante, dove si assottiglia saliamo in cresta e al sole, poi si allarga nuovamente e troviamo la prima neve, il terreno diventa alquanto scivoloso sì che Ermanno si attarda a mettere i ramponi. Usciamo sul crestone Est, ricoperto da una bella faggeta e a destra guadagniamo infine la quota più alta, siamo ancora circondati dalla vegetazione, ma continuando qualche decina di metri ancora usciamo in terreno aperto, punto trigonometrico dell’IGM e da dove si gode di un bel panorama e il clima è più clemente. In discesa ci caliamo troppo velocemente e a destra, per rientrare sulla retta via siamo costretti a un lungo traverso su terreno alquanto impervio, arrivando alla stradina un centinaio di metri più a Est della casera. Il resto è senza storia, per il giro poco più di sei ore, soste comprese per i mille metri di dislivello. Per il dopogita la piacevole sorpresa dell’osteria di Manazzons, ottimi il merlot sfuso (ma di Prepotto), il formaggio salato e gli affettati. Gennaio 2012.

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