"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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giovedì 1 marzo 2012

Il Lago e la richiesta di referendum. Riflessione sul metodo

Nei mesi di ottobre e di novembre  2011 la minoranza consiliare di Trasaghis ha deciso di promuovere una raccolta di firme  con  la richiesta di indire un referendum consultivo sul problema del raddoppio della centrale. In tempi non sospetti su questo Blog si erano avanzate perplessità sulle modalità di proposta dell'iniziativa, ipotizzando che essa andasse incontro a una bocciatura, perché tecnicamente  "non proponibile".  La raccolta si è comunque conclusa con il deposito, avvenuto il 29 novembre, di 660 firme  (una quota superiore al 25% dell'elettorato).
Leggendo l'ultimo numero del Notiziario comunale, si apprende che "Il Sindaco di Trasaghis ha più volte ribadito (prima, durante e dopo le operazioni di raccolta delle firme) che  non può applicarsi al problema in discussione la formula del referendum, trattandosi di un tema che supera la  competenza comunale" e questo sulla base del  "parere tecnico-legislativo chiesto  alla "Direzione Centrale della Funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme" della Regione Friuli Venezia Giulia che, in un documento prodotto il 21 settembre 2011,  ha ribadito  che "i referendum consultivi devono riguardare materie di esclusiva competenza locale"  aggiungendo che "una materia non può ritenersi di esclusiva competenza comunale qualora il Comune abbia un ruolo di co-protagonista nel procedimento e non di protagonista esclusivo" e che "non è sufficiente che la collettività dei cittadini avverta un problema come proprio perché il Comune possa ricorrere al referendum consultivo, essendo necessaria la competenza primaria ed esclusiva del Comune".
Attenzione alla data: 21 settembre 2011. Significa che, quando è stata avviata in maniera massiccia la raccolta delle firme, i proponenti erano già a conoscenza del documento tecnico della Regione.
Quindi, se i proponenti hanno proseguito nell'iniziativa, ci si sarebbe aspettato che avessero dalla loro un fior fiore di pareri autorevoli di segno contrario. Invece, sempre leggendo il Notiziario, si apprende:
"Alla luce del parere espresso dalla Regione, dopo il deposito delle 660 firme con la  richiesta di indizione del referendum consultivo, il Sindaco ha convocato un incontro con la minoranza consiliare. 
Il 2 gennaio, alle 18,  si è tenuto l'incontro con la minoranza, con la partecipazione del Sindaco e della giunta;  il confronto è avvenuto in un clima di reciproco rispetto e in toni molto pacati.
Il Sindaco ha spiegato nel dettaglio le ragioni giuridiche che impediscono l'indizione del referendum (elencate dettagliatamente nel parere tecnico della Regione). La minoranza ne ha preso atto, chiedendo comunque che anche il Consiglio comunale ne prenda atto alla prima convocazione utile. Alla richiesta, il Sindaco ha  risposto affermativamente".
Chiaro? I proponenti "prendono atto" di un atto già noto da più di tre mesi. Con ciò si chiude il capitolo "richiesta di referendum". Non è che i 660 firmatari hanno qualche ragione per pensare, se non di  essere stati un po' presi in giro,  quantomeno che si sia sprecata una esperienza di partecipazione?  (A&D)

2 commenti:

  1. La foglia di fico rinsecchisce prima o poi e non potrà più celare ciò che non si vuol manifestare.

    Meni III dinastia dei Mentis

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  2. Se la foglia di fico gliela mettono a Belen, devono spostare Sanremo in autunno...ma che spettacolo! Mandi.

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