"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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venerdì 17 agosto 2012

Turisti sul Palar. Accolti a braccia aperte o con qualche sana riserva?

Frequentatissimo, quest'estate, il torrente Palar, anche dopo che  il "Messaggero Veneto" lo ha citato tra le spiagge "low cost" più gettonate del Friuli.
Come ogni estate si è quindi riaperta la discussione sull'entità e le caratteristiche di questo afflusso, sul rapporto tra i "locali" e i "forests", sulla necessità che questo utilizzo di un bene ambientale avvenga in forma rispettosa.

Di questo si è parlato anche sulla nostra pagina facebook, con numerosi e interessanti interventi di cui diamo qui sotto una sintesi. I lettori del Blog possono proseguire, anche qui, la discussione, con osservazioni e proposte.



Valentino Roiatti: Bene sul torrente Palar. Però i residenti potrebbero organizzarsi un po' meglio con qualche chiosco magari verso sera. O non interessa a nessuno del luogo?

Alessio Furlan: Pare che la Pro Loco avesse chiesto di aprire un chiosco sul Palar, ma vi sono stati intoppi burocratici per le concessioni...

Valentino Roiatti:  Io credo che dei Veneti o dei Meridionali farebbero un bel business. COme ripeto non so se alla gente poi interessa. Io vado volentieri a visitare mi piace la zona.
Sono soprattutto ragazzi che vanno sul Palar e forse questo lo protegge dal turismo di massa che distrugge tutto. Io non sapevo neppure che esistesse anche se sono stato decine di volte sul lago
Sul Palar si può parcheggiare ci vorrebbero a valle delle docce e dei servizi a pagamento. Farebbero davvero la differenza

Alessio Furlan: Il Palar è "speciale" proprio perchè rimane esente da commercializzazioni spinte. Sul Blog l'anno scorso c'è stata una discussione serrata su come conciliare la promozione con il rispetto dell'ambiente...


Valentino Roiatti:  I frequentatori in gran parte lo ho visti rispettosi. Io pensavo a Sud del Palar i chioschi per "spiumare" i visitatori. gelati porchetta etc.etc. Gestito dalla gente del luogo ovviamente.


Marchetti Fausto: Buono il discorso sul Palar...
Io lo conosco perfettamente da oltre 30anni...quando era ancora un torrente con la "T" maiuscola!....Per i ragazzini che frequentano il briglione basterebbe andar giu' duri un paio di volte...Lasci in giro la lattina?....Son 200euro di multa!

Valentino Roiatti: Comunque bello davvero.


Marchetti Fausto:  Il Palar e' bello sopra...il Leale forse ancora di piu'...ma son luoghi difficili...
 e' questo che salva questi ambienti e le loro splendide trote!


Aurelia Peressini: Per l'amor del cielo, niente chioschi sul Palar!!!!! Già è rovinato abbastanza così dalla gente che non lo rispetta. L'anno scorso sono rimasta sconvolta dall'idea del bagnino. Meglio tenerli nascosti i nostri bei posti con la gente incivile!!!!
 Vogliamo rovinare il Palar, il Leale e gli altri fiumi e torrenti della zona lasciamoli stare per favore. Abbiamo già rovinato il Lago, vogliamo perdere anche quel poco che abbiamo?!

Alessio Furlan: Si può far tutto, a questo mondo, basta che ci sia "il sintiment". Ci si è sempre lamentati della scarsità di azioni imprenditoriali locali; se i giovani della Pro Loco avessero potuto concretizzare l'idea di un intervento (discreto e rispettoso) capace di produrre un utile da reinvestire sul posto, non sarebbe stata una malvagità. Anche perchè (lo si è visto con la storia del Lago) se "i potentati esterni" fiutano l'affare .... state sicuri che non si limitano a un chioschetto! Grazie comunque a tutti per le interessanti riflessioni.

Aurelia Peressini: I chioschetti costruiti anni fa sul lago quanto sono durati? Manca la mentalità giusta e la voglia di fare arrivare la gente giusta! Non tutti i turisti mancano di rispetto alla natura!

Valentino Roiatti: Ecco Aurelia prima volevo dire solo questo. Se la gente del luogo non vuole turismo di massa, vuol dire che va bene così. Ma chiosco non significa necessariamente confusione e spazzatura. Chiosco è per rendere l 'idea del commercio ambulante.

Aurelia Peressini: Per me sul Palar non ci deve essere nessun commercio, ma questa è la mia opinione!!! Il Palar era bellissimo anni fa, ora non so se mi piacerebbe più tanto...

Valentino Roiatti: E' ancora bello. Quando giro per la Carnia, per le valli e per il Friuli in genere mi dispiace vedere tante possibilità che non vengono sfruttate. Ma in molti casi sono proprio i residenti del Friuli a non volere.

Aurelia Peressini: Il problema è lo stesso nella zona in cui abito ora. Posti bellissimi, ma mentalità "contadina". Non esiste solo il turismo di massa, ma anche un turismo di "Cultura", ma...

Alessio Furlan: Sul "Boletìn di Dalès", anni addietro, vedendo che la gente di Alesso andava sempre meno sul Palar, era stata posta una domanda per una riflessione: la gente era stata "espropriada" o si era volontariamente "metuda da banda"? Non sono state fatte analisi approfondite, ma il Palar continua a essere frequentato soprattutto dai "forests" che lo hanno scoperto. Mandarli via non è possibile, e sarebbe ingiusto. Si tratta dunque di vigilare perchè l'afflusso avvenga con rispetto ... e studiando magari qualche strategia di "ritorno" per i "locali". Se rileggete i post sul Blog, vedrete che la discussione, per esempio, ha riguardato anche i ticket sui parcheggi: giusto metterli, ma cosa si ottiene in cambio, oltre all'acqua pulita?

Aurelia Peressini: Secondo me i locali non ci vanno più tanto, appunto perché ci sono troppi "forests". :-) Ripeto quello che ho detto prima... per me il Palar era fantastico quando c'era molto meno gente, niente bagnini (cosa ridicola su un torrente) e soprattutto era un posto "selvaggio". Se deve diventare Lignan o altro, non ci andrò più o continuerò ad andare dove comunque la massa non arriva!!!! Dici poco Alessio: acqua pulita... Acqua bellissima, trasparente e ghiacciata che fa rinascere pure i morti, cosa volete di più? Io niente!

Loris Franzil: come già detto piu volte da Alessio, la Pro Loco ha preso iniziativa ed interesse a proporre "servizi" ai turisti del Palar ma la burocrazia ha impedito di concrettizzare le buone idee dei giovani del paese...non mi piace molto il discorso di Valentino sulla mentalità e la non voglia di fare. diamo due numeri per far capire come stanno le cose...
la Pro Loco Alesso conta di circa una 90ina di tesserati che diventano una 10ina "attivi sul campo", con età compresa trai 18 e i 40anni. di questi VOLONTARI piu della metà lavora regolarmente durante il periodo estivo, l'altra dedica le proprie ferie appunto alla pro loco...quindi senza polemica ma io eviterei di criticare continuamente tutte le associazioni e considerare gli altri sempre migliori!!

Alessio Furlan: Può essere interessante rileggere quanto proposto dal Blog l'anno scorso alla fine della discussione sui rifiuti nel Palar:

"La soluzione (relativamente) più semplice potrebbe essere (visto che il Palar è la località che "accoglie" maggiormente un afflusso di "fruitori", più del Leale, più del Tagliamento - aree accomunate dall'ordinanza di divieto deposito rifiuti - ) quella di creare un'isola ecologica sul piazzale della chiesa nei pressi dei lavadôrs, sul modello di quanto posto in essere al Lago. In tale area, previa una opportuna informazione (cartelli, volantini…) i "fruitori del Palar" potrebbero e dovrebbero portare i rifiuti già suddivisi per genere. Va da sé che il funzionamento di tale soluzione dovrebbe appoggiarsi a due altre condizioni:
- il mantenimento dei ticket dei parcheggi ( i quali, ricordiamolo, sono stati istituiti per "liberare" il piazzale della chiesa e le vie adiacenti dalle "soste selvagge" che arrivavano persino a intralciare il transito dei funerali!)
- l'utilizzo dei proventi dei parcheggi (come veniva - viene ancora? - fatto per il Lago) per l'assunzione temporanea di personale da impegnarsi nella supervisione della raccolta differenziata (verificando per esempio la corretta suddivisione per tipologia di rifiuto prima del passaggio dei mezzi di raccolta) e magari (compatibilmente con la normativa vigente) avente la facoltà di infliggere sanzioni per i ticket non esposti o di fronte a evidenti infrazioni della normativa sui rifiuti".

Onestamente…. Lucido e preveggente!
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Addenda 18-8-12:

  • Valentino Roiatti Io non volevo criticare se non me stesso, che sono friulano DOC. Amo la mia terra e la mia gente, ne osservo i pregi e i difetti. Perchè me li sento addosso. So bene cos'è il volontariato. L'ho fatto per decenni e ancora se mi chiamano ci sono. QUello che volevo dire è questo. La vostra zona è bellissima , io credo che se continuerà il flusso turistico arriverà qualche imprenditore forestiero a lucrarci sopra. Tutto qui.


  • Valentino Roiatti BEne il parcheggio a pagamento perchè i prezzi sono contenuti. Io vedrei delle iniziative, anche oltre il bagno e la tintarella. La sagretta culturale ad esempio. Così si attira un po di turismo ma più tranquillo.

12 commenti:

  1. Vorrei precisare che non sono contraria all'arrivo di turisti che portano rispetto a Madre Natura... Vorrei che non ci venissero quelli che la distruggono.
    L'anno scorso durante la discussione ho spiegato, ad esempio, che io ero andata sul Palar senza i miei due cani (dopo che per anni avevo potuto farlo!!!!) rispettando la legge, ma ne avevo trovati e fotografati tanti... Le regole o sono valide per tutti o per nessuno. Per me gli animali dovrebbero poterci andare ancora. Non sono loro a sbagliare, siamo noi!
    Lo stesso vale per i rifiuti lasciati in giro, ecc. ecc.
    Se non siamo in grado di rispettare semplici regole, è meglio che il torrente venga restituito alla Natura!

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  2. Da pseudo forestiero, visto che ho parenti a Trasaghis e da 28 non rinuncio ad almeno 7gg in questi luoghi, mi trovo un pò spiazzato nel vedere e sentire ancora chi pensa di sfruttare economicamente il Palar..
    Questo è un luogo che per molti è nel cuore perchè lo ha visto quando, come me, la gente era poca, e il corso era pulito e le alghe praticamente non esistevano e si sono sicuramente formate per il continuo deposito di materiale organico umano ed animale.. Per me il Palar và lasciato così com è naturale e non va sponsorizzato.. Perchè come dice il cartello all'ingresso scritto da qualche poeta; "Meglio i cani che gente di m...."..
    Luoghi così vanno rispettati e chi ci arriva non deve pensare a come cambiarlo altrimenti stia a casa sua.
    E' un luogo naturale e selvaggio che così deve rimanere..
    Poi, invece di pensare a come sfruttare meglio il Palar, la gente dovrebbe pensare a cosa fare per salvare il suo gemello altrettanto bello Leale.
    Poichè è in fase di approvazione la costruzione di un altra bella centralina idroelettrica che sta passando un pò in sordina e che ho scoperto con tristezza che nessuno del paese sapesse della sua realizzazione.
    Pensiamo al lago e al Leale che il Palar cosi com è è già abbastanza sfruttato.



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  3. Lo scopo dell'iniziativa della Pro Loco Alesso era quello di poter dare un servizio aggiuntivo ai turisti, locali e non. Certamente qualche provente sarebbe rimasto togliendo le spese ma di certo, non avendo le pro loco scopo di lucro, sarebbe stato investito in materiale, in promozioni e in eventi locali. Tengo a precisare che era intenzione della Pro Loco anche l'allestimento di una "piazzola ecologica" in loco (accanto al chioschetto), in modo tale da sopperire, almeno in piccola parte, allo smaltimento dei rifiuti prodotti dai locali e dai "forescj".
    Tutto ciò non è stato possibile non per il parere contrario dell'amministrazione comunale (la quale era ben disposta a sostenere tale iniziativa), ma per il fatto che i possibili luoghi da adibire a chiosco&ecopiazzola erano di proprietà demaniale, quindi fuori dalla loro competenza.
    Mandi.

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  4. Le osservazioni di Aurelia e di Roby sono in larga parte condivisibili, ma debbono tener conto di un fatto incontrovertibile: la gente ("e massime i forests") continuerà, ora che l'ha scoperto, ad andare sul Palar. Si tratta quindi di trovare strategie capaci di ottimizzare e salvaguardare. La proposta della Pro Loco (giustamente ricordata da Igor) andava in questa direzione, consentendo "un ritorno" e "una sorveglianza". Perché ci si ritrova davanti all'eterno dilemma: se non c'è la coscienza e l'educazione, si dà spazio a chi auspica la pura repressione dell'illecito. Noi continuiamo a auspicare "creance e sintiment".

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  5. il palar e frequentato dai locai quant que i forestj a na son a rompi las ...... locai impossibile farsi rispettara e rispettare il luc. chioschetti? con tutti i bars e i negozzi che ci stanno ad alesso? a sempre funzionato cosi: un gelato, un caffè , una pizza quando si scende. una birra o un aranciata da portare su con una merendina... e si tornano a portare giu la spazzatura. cosi tutti contenti/ gente con tutto quello che serve a due passi! eh si l'importante e questo palar selvaggio gente a piedi o in bici. macchine solo per chi non puo camminare. e poi fonziona bene per i comerci negozianti di alesso. e se non conviene cosi alla gente di città che si sposta solo in macchina che vuole tutto senza sforzo, perchè non va nei posti adatti? con ombrelloni, chioschi, bagnini, e chi pensa soltato a farsi vedere, ai soldi, al materiale... perche no ? un servizio internet che vi porta bevande in mano al palar? se uno vuole un bel posto naturale bisogna amare la natura e rispettarla. seno ci sono le foto!!! o si trasforma un posto naturale in autostrada per turisti che non rispettano niente!!gente egoista cha ancora non ha capito che si deve diffendere la natura e la terra prima che sia troppo tardi!

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  6. oddio come siamo ancora antichi, la parola turismo e sfruttamento del turismo la identifichiamo in uno spregio alla natura, ma provate ad andare in Austria, dobbiamo sempre farci fregare le idee dagli altri. pensare che negli anni 20 i nostri nonni gia sfruttavano il turismo del lago, noi nemmeno se ce li mettono in mano sappiamo prenderli......
    dalesan

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    1. Le persone che maggiormente si sono occupate di promozione turistica sul Lago e nella zona avevano cognomi "foresti"; nell'ordine: Jaconissi, Valle, Fachini, Leskovic, Micheletto, Micossi, Gamberini.... Forse questo vuol dire qualcosa
      (e senza togliere meriti ai locali Piazza, Turisini, Cucchiaro....)

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    2. Sig. Stefanutti io in merito ho un opinione diversa alla sua e vorrei chiarire alcune sue affermazioni, a mio parere inesatte. Stiamo parlando di “promozione turistica”? Evidentemente qualcuno confonde il commercio turistico, fatto esclusivamente per interessi e fini propri, con la vera promozione turistica. Va da se, e lo sappiamo tutti, che chi esercita un attività commerciale, sfruttando le potenzialità turistiche di un luogo, promuova di conseguenza anche il territorio. Aimè però, a volte anche negativamente (ne abbiamo in giro al lago alcuni esempi di attività abbandonate o non funzionanti). Invece siamo più precisi e chiariamo bene che; la vera promozione turistica sul lago è stata fatta, specialmente negli ultimi trent’anni, con risultati abbastanza soddisfacenti, prevalentemente dagli enti pubblici del territorio. Abbiamo visto impegnati nelle dovute proporzioni i vari enti; Comunità Montana del Gemonese, Comune di Trasaghis, Comune di Bordano, mentre il Comune di Cavazzo (latitante) sembra non gli è ne freghi poi molto. Per quanto riguarda i sig. da lei citati, alcuni non ho avuto il piacere di conoscerli ma a quanto mi risulta presumo fossero e sono dei commercianti ad esclusione del Leskovic che era prevalentemente uno studioso, ed aveva sposato una commerciante del luogo. Infine, vorrei far notare che, far promozione turistica in modo serio ed efficace costa, e tanto anche. Pertanto un privato, anche se commerciante e magari del luogo, trovava e trova evidenti problemi a racimolare i fondi per investire in una valida e proficua “promozione turistica”. Sandro

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    3. Chiedo scusa, ma nel mio post precedente forse per troppa fretta, ho dimenticato di citare altri protagonisti di spessore che hanno favorito, sempre negli ultimi tren'anni, una proficua "promozione turistica" dei nostri territori, non me ne vogliano. E sono: alcune associazioni sportive ma sopratutto il Cosetur e le varie ProLoco locali che hanno dato tanto nel loro costante impegno di volontariato, per il bene di tutti ed i guadagni di pochi, senza mai chiedere nulla in cambio. Sandro

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    4. Sig. Sandro, probabilmente non la pensiamo tanto diversamente.... Chiarisco i nomi citati: Jaconissi, Valle e Fachini hanno "messo in piedi" l'albergo negli anni '20, Micheletto era un commerciante tolmezzino che aveva rilevato negli anni '30 l'osteria di Somplago, Giovanni Micossi di Artegna è stato il più noto albergatore sul lago (tanto che i più anziani chiamano ancora la zona "vi da Micòs). Di Leskovic si è detto più volte; le esperienze imprenditoriali relativamente recenti della fam. Gamberini, di Olivo Turisini e dei fratelli Cucchiaro sono note. I nomi citati indicavano proprio un occhio di riguardo ed una sensibilità nei confronti del Lago e del territorio che andava al di là del puro riscontro economico. Il giustamente ricordato intervento dell'Ente pubblico è nato (anche?) per riempire spazi non coperti dai privati...
      Mandi

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  7. Come immaginavo, nessuno di voi, se pur informati, non conosce l'Associazione lago dei tre comuni, nata da poco ma attiva nell'organizzare eventi e manifestazioni sul lago.
    Dalesan.
    dalesan

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  8. @Dalesan- E tu conosci la mia nipotina di due anni? E' un vero amore, sempre sorridente e piena di gioia e voglia di vivere. Che dici, sarà una brava mamma? Credo che bisognerà aspettare un pò di tempo per avere certe risposte; e così anche per la tua neonata "Associazione". Berto

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