"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

domenica 30 settembre 2012

Lago-Edipower, la protesta di due esercenti - 2


Preoccupate 2 attività sul lago per il raddoppio della centrale

CAVAZZO CARNICO Il raddoppio della centrale idroelettrica di Edipower si farà? Stavolta, a richiedere insistentemente risposte sono due esercenti della val del lago: si tratta di Marisa Gamberini, proprietaria della discoteca Al Lago, e Sandra Stefanutti, titolare del ristorante-pizzeria di Alesso. Entrambi gli esercizi sono in comune di Trasaghis. Le due cittadine avevano mandato già durante lo scorso maggio una missiva a Comuni, Regione, ministero dell’Ambiente e a tutti gli enti competenti per saperne di più sul possibile potenziamento della centrale di cui si parla da anni e se l’opera sarà o meno realizzata, ma ancora non hanno ricevuto alcuna risposta. Anzi, due risposte le hanno ricevute: la prima è arrivata dal ministero che le ha informate di aver inoltrato richiesta formale alla Commissione Via-Vas, chiedendo loro di fornire un riscontro alle scriventi, ma Gamberini e Stefanutti asseriscono di non aver ricevuto alcuna risposta dalla suddetta commissione. Un’altra risposta è invece arrivata dalla direzione ambiente della Commissione europea, la quale ha fatto loro sapere che la richiesta sarà valutata secondo i criteri del diritto europeo. Di fronte alle mancate risposte, le due cittadine comunicano di voler esercitare tutte le forme legali atte a difendere i propri diritti secondo le leggi vigenti in Italia e in Europa.(p.c.)





Per chi vuol leggere l'articolo precedente uscito sull'argomento nel maggio 2012:

Trasaghis, discussione in Consiglio sulla vendita della stalla sociale - 2


«Sulla stalla di Trasaghis valuterò tutto»


TRASAGHIS. Sul futuro della stalla sociale, l’amministrazione comunale valuterà tutte le possibilità per il suo futuro utilizzo.
Lo dice lo stesso sindaco Augusto Picco, onde evitare cattive interpretazioni su possibili decisioni che ancora non sono state prese, anche dopo che in aula una parte del pubblico aveva detto la sua. «Il consiglio comunale – spiega il primo cittadino – è stato chiamato a esprimere un indirizzo sul futuro della stalla sociale in quanto il contratto di affitto in essere scadrà il prossimo novembre. Durante la discussione fra i consiglieri ne è emersa la sostanziale volontà di verificare anche la possibilità di alienare il bene. Si tratta dunque di un atto di indirizzo che autorizza la giunta a verificare le varie possibilità in essere: finora la vendita non era mai stata discussa, e a ogni modo la questione verrà riportata in consiglio con una situazione dettagliata che comprenda come detto anche la possibile vendita».
Il sindaco ci tiene a sottolineare che, qualora il punto non fosse stato portato all’ordine del giorno, l’amministrazione non avrebbe potuto avviare un’analisi attenta e puntuale di tutte le possibilità.
Sulla questione è intervenuto anche il capogruppo di minoranza Giorgio Rodaro: «In consiglio – dice – abbiamo sottolineato chiaramente quanto sia importante che l’eventuale asta pubblica non pregiudichi la conduzione agronomica del fondo della stalla sociale e non l'attuale gestione, nel senso che non si vuole incentivare alcun favoritismo».(p.c.)

da: Messaggero Veneto, 29 settembre 2012

sabato 29 settembre 2012

Trasaghis, polemiche sulla funzionalità della canonica


«Canonica indegna» Sindaco minacciato

TRASAGHIS Minacciato da un anonimo per aver trascurato l’abitazione del parroco. Lo sfortunato evento è capitato al primo cittadino Augusto Picco, al quale, negli ultimi giorni è stata recapitata una missiva non firmata in cui il sindaco viene maleducatamente offeso per le problematiche relative alla canonica della parrocchia di Santa Margherita nel capoluogo che, a causa di problemi tecnici, non permetterebbero al parroco don Fausto Quai, di soggiornarvi adeguatamente. «Neanche Stalin o Tito trattavano così i preti», si legge fra le righe della missiva caratterizzata da molti errori grammaticali, fatti appositamente per non farsi riconoscere: così scrive il misterioso autore della lettera che si definisce «un comunista di Gemona» che non si sarebbe firmato per difendere sé e la sua famiglia, ma che allo stesso tempo minaccia di intervenire se la questione della canonica non sarà risolta entro fine anno «Il problema della canonica c’è – ha spiegato il sindaco Augusto Picco – perché, a differenza di molte altre strutture di questo tipo che solitamente sono a carico della Curia, questa è di proprietà del Comune. Allo stato attuale, l’edificio ha diverse problematiche relative agli impianti che non permettono la disponibilità di un bagno oltre ad avere pavimenti da rifare: di certo, siamo i primi a riconoscere che quel luogo non è ad oggi decoroso per il nostro parroco, ma in tutti questi anni abbiamo più volte fatto richiesta di contributi alla Regione, che purtroppo non abbiamo ricevuto per cui si capirà che non è sempre facile per un Comune dalle piccole dimensioni come il nostro trovare i fondi necessari per intervenire, ma di certo siamo intenzionati a fare il possibile». La questione è emersa al recente consiglio comunale ed è stata sollevata dal consigliere di minoranza Gianni Toffoletto (In Comune): oltre alla lettera sembra che in paese ci siano delle lamentele da parte di chi vorrebbe il parroco (che ha in carico anche la parrocchia di Susans di Majano) più presente: «Abbiamo già accantonato 130 mila euro del bilancio – ha detto il sindaco Picco – ma attendiamo il via libera della Regione a novembre prima di investirli, e ciò per una questione di equilibri di bilancio. Se non ci saranno impedimenti, una parte di quei soldi saranno proprio destinati a questo, dove oltre alla sistemazione dell'appartamento del parroco, ricaveremo anche un ulteriore spazio da mettere a disposizione della comunità. Ricordo che già l’anno scorso vi investimmo 15 mila euro». 
Piero Cargnelutti 

Quel che si muove ... sul Lago. Domenica non c'è il convegno del Balducci con don Luigi Ciotti

Comunicato del Centro Balducci che, "a bot e sclop" annuncia che il previsto incontro sul Lago, presente anche don Ciotti, NON CI SARA' :


Sent: Friday, September 28, 2012 2:34 PM
Subject: COMUNICATO URGENTE - Convegno Centro Balducci: incontro con don Ciotti domenica 30 settembre al Centro Balducci anzichè al lago di Cavazzo

Portiamo alla vostra cortese attenzione
il cambio di programma del Convegno del Centro Balducci
nella giornata di domenica 30 settembre.
L'incontro previsto con don Ciotti avrà luogo
alle ore 10 al Centro Balducci
 anzichè al lago di Cavazzo
(causa incertezza delle condizioni meteo)
come inizialmente previsto.
Ringraziando per cortese attenzione
porgiamo cordiali saluti

   Il Centro Balducci

Mutamento repentino e singolare, primo perchè era stato preannunciato  che "L’evento si svolgerà con qualsiasi tempo (eventualmente al coperto in una sala nei pressi)", poi  perchè le previsioni meteo non indicano alcun "montafin" sul Lago, domenica mattina. 

Rimangono comunque validi gli appuntamenti ed i programmi previsti, solo che si svolgeranno a Zugliano. 



Il Centro Balducci  e  CARNIA IN MOVIMENTO 

a conclusione del 20° convegno, promuovono un incontro:


NON SUL LAGO, ma a ZUGLIANO

Alle 9:30 Ci troviamo sulla sponda meridionale del lago di Cavazzo  assieme a uomini e donne provenienti da diverse parti del mondo, ciascuno con la propria spiritualità, ciascuno con le proprie esperienze, per intrecciare riflessioni e testimonianze, per rilanciare insieme la questione dei beni comuni, decisiva per un futuro a misura d’uomo e non di economia. Ci incontriamo per sollecitare sensibilità, idealità, progettualità, per rinnovare l’impegno per i diritti di tutti gli esseri umani e delle specie viventi.

Ore 10:00 Testimonianze e riflessioni per ribadire l’importanza dell’acqua e dei beni comuni, per ascoltare parole autentiche di coraggio, progettualità, dedizione, impegno sociale, legalità e giustizia, accoglienza, responsabilità e soprattutto SPERANZA

Ore 11:30 Don Luigi Ciotti: Le ragioni della speranza. Giustizia e legalità; bene comune planetario, responsabilità, verità

Ore 13:00 Pranzo al sacco sulle rive del lago fornito ed offerto dal Centro Balducci. Sedie e tavoli a disposizione.

L’evento si svolgerà con qualsiasi tempo (eventualmente al coperto in una sala nei pressi)


(Le foto si riferiscono all'incontro dello scorso anno)

venerdì 28 settembre 2012

Centralina sull'Arzino: la Regione dice che non è compatibile


Bocciata la centralina in Val d'Arzino. Il Wwf esulta   versione testuale
E alla Regione chiede una lista dei torrenti di pregio da difendere
ALTA VAL D'ARZINO 

“L’idroelettrico è una fonte di energia rinnovabile e perciò meritevole di sostegno, però la sua attuazione sul territorio va fatta con criteri di compatibilità ambientale e di economicità, non può essere vista come un'iniziativa piratesca di depauperamento delle risorse locali, e per questo motivo in grado di pregiudicare lo sviluppo turistico e sociale dei territori in cui ricade”. È con queste parole che Wwf e Movimento tutela dell’Arzino plaudono alla decisione della giunta regionale di bocciare il progetto – presentato da Itv Industria tessile del Vomano srl – riguardante l’impianto idroelettrico "Di Marins" tra i comuni di Verzegnis e di Vito d'Asio in alta val d’Arzino, giudicandolo “non compatibile con l’ambiente”.
 
La decisione della giunta – sancita con delibera 1616 del 20 settembre – è secondo le associazioni, “una vittoria dell’ambiente e del buon senso, il risultato finale di una intensa e prolungata collaborazione tra Wwf, Legambiente Fvg, Movimento Tutela Arzino, Aiw Associazione italiana per la wilderness, Assieme per il Tagliamento e Comitato Arca che ha dato i frutti che tutti si aspettavano, il risultato finale della accresciuta sensibilità ambientale da parte della popolazione, non solo di quella residente, consapevole che è necessario tutelare e preservare le ultime oasi di naturalità del territorio regionale”.

Concetto, del resto, ribadito nella stessa delibera della giunta regionale dove si trova scritto che “i potenziali impatti negativi indotti in fase di esercizio dell’impianto si presentano prevalenti rispetto al beneficio ambientale legato al fatto che trattasi di energia da fonte rinnovabile considerato in particolare che la zona interessata è uno dei contesti ambientali più importanti del patrimonio naturalistico, paesaggistico e turistico dell’intero comprensorio regionale”e che quindi “…gli obiettivi di progetto sono comunque tali da generare impatti di natura ed entità non compatibili con l’ambiente interessato”.
 
Con questo atto si conclude una vicenda iniziata nel lontano 1985 quando venne rilasciata la concessione a derivare. Da allora, data anche la scarsa rimuneratività dell’investimento, il procedimento si è trascinato fino al 2009 quando, complice un generoso regime di incentivi, ha ricevuto un inaspettato impulso ed è stato sottoposto alla procedura iniziale di “screening” per arrivare poi rapidamente ai giorni nostri.

“A questo punto è necessario che la Regione – affermano le associazioni - si doti di linee guida con criteri certi e definiti per il rilascio delle autorizzazioni alla realizzazione di tali impianti, e che prima definisca l’elenco dei torrenti di particolare pregio ambientale, come l’Arzino, esclusi da qualsiasi ipotesi di sfruttamento a fini idroelettrici. Solo così l’impiego della risorsa acqua sarà compatibile con le imprescindibili esigenze di tutela del nostro territorio”.

Itinerari di San Michêl, tra Val del Lago e Gemonese

Il 29 settembre, come sempre, la gente di Braulins si ritroverà, nel pomeriggio a fare festa davanti alla chiesetta di San Michele, "in mont", sotto le rupi del Brancot. Quella di San Michele "dei Pagani" è una delle chiesette più antiche del territorio e particolarmente pregevole è l'affresco del XIII sec. all'interno, con la classica raffigurazione di San Michele intento a pesare con la bilancia le anime dei trapassati.
Braulins, chiesetta di San Michele in monte

Quello di San Michele è uno dei culti più antichi e diffusi: per rimanere in Val del Lago, si può citare la nuova chiesa di Braulins, l'affresco in una delle cappellette all'ingresso di Trasaghis  ed un quadro settecentesco dedicato al santo nella parrocchiale di San Daniele a Cavazzo.

Trasaghis, ancona votiva

Svariate anche le testimonianze nel Gemonese: una cappella a Venzone (Che das mùmias), una chiesa a Gemona (con la titolarità passata anche all'ospedale), testimonianze  a Ospedaletto e ad Artegna  sino alla chiesetta (demolita col terremoto, rimane solo una scultura in pietra) a Plazzariis di Montenars.
Plazzariis, scultura di G. Patat

Gli studiosi di storia dell'arte legano la diffusione del culto di san Michele agli insediamenti longobardi; è in ogni caso interessante una lettura "orizzontale" relativa alla presenza di tante opere d'arte,  aventi il medesimo soggetto, su uno stesso territorio.

Per i lettori del Blog .... un consiglio per  qualche visita.

giovedì 27 settembre 2012

Un Lago per Musa - 4 - I quadri di Pier Luigi

Pier Luigi  Coccolo, gemonese, ha coltivato sin da ragazzo l'interesse per l'arte e soprattutto per la pittura.  Impegnato per un quarantennio nell'attività lavorativa in banca, ha  ripreso negli ultimi anni la passione giovanile, dedicandosi in modo particolare ai paesaggi di  Gemona, dal centro storico alla piana, da Godo a  Sant'Agnese. Alcuni anni fa, partecipando ad una ex tempore, ha dipinto un bel bel quadro sul Lago (ora esposto al bar Eden a Gemona)  ma il Lago ed i suoi scorci sono stati ancora spesso oggetto della sua pregevole ricerca pittorica.


Trasaghis, discussione in Consiglio sulla vendita della stalla sociale

Il pubblico in sala blocca la vendita della stalla

Il consiglio comunale di Trasaghis all’unanimità aveva votato per l’alienazione Il sindaco pensa a un incontro pubblico: «Serve un progetto che offra lavoro»

TRASAGHIS. Il consiglio comunale aveva votato compatto per la vendita della stalla sociale situata in località Gravatis, ma dal pubblico in aula è nato un dibattito che di fatto ha bloccato, per il momento, questa eventualità.
Il sindaco Augusto Picco aveva portato l’argomento lunedì fra i punti all’ordine del giorno in virtù del fatto che a novembre scadrà la gestione affidata alla società cooperativa agricola “Stalla sociale” che vede tra i suoi rappresentanti il mulino San Giovanni di Gemona ed è presieduta dall’imprenditore Giandomenico Padoin (padre del celebre calciatore gemonese), intento nei prossimi mesi a rilanciare il settore caseario in zona con l’apertura della storica latteria di Godo.
«Visto che siamo in scadenza – ha spiegato il sindaco Augusto Picco – e visto che è pervenuta in Comune una proposta di acquisto, ci sembrava corretto aprire la discussione in consiglio per decidere su quello che pensiamo sia il giusto futuro per quella struttura e gli ettari di terreno compresi nella proprietà: possiamo scegliere se continuare a darla in gestione, o se venderla ma lo possiamo fare solo adesso, altrimenti passeranno altri sei anni prima di prendere una decisione».
Nella discussione è emerso che l’amministrazione comunale ha anche fatto fare una perizia: «La nostra preoccupazione – ha detto l’assessore Ivo Del Negro – è che il valore stimato è molto alto: certamente, è economicamente corretto ma con i tempi che corrono potrebbe essere difficile piazzarla sul mercato. Probabilmente, la via migliore è quella di avviare un’asta pubblica e, se questa risulta deserta, di procede come da norma ad abbassare il valore: la struttura necessita certamente di investimenti, per cui è chiaro che chi la compra deve essere nella possibilità di effettuarli».
Di fronte alla volontà della maggioranza di avviarsi verso una messa in vendita, l’opposizione si è posta subito sulla stessa linea d’onda: «Per noi la cosa è fattibile – ha detto il consigliere Gianni Rodaro – perché crediamo che in questa maniera sia possibile creare nuovi posti di lavoro. Riteniamo tuttavia importante fare in modo che l’asta pubblica non penalizzi l’attuale gestione che non deve subire impedimenti».
La discussione ha visto le due parti convergere verso una possibile vendita, anche alla luce del fatto che l’affitto per la struttura e i suoi circa 70 ettari di terreno, frutta la minima quota di 4 mila euro l’anno al Comune: alla fine, all’unanimità il consiglio ha votato un indirizzo a proseguire verso l’alienazione dello stabile.
Il colpo di scena si è avuto quando un gruppo di cittadini in aula è voluto intervenire chiedendo di valutare la possibilità che la stalla possa permettere la realizzazione di un progetto che veda coinvolti operatori e cittadini del luogo: tra loro, anche chi proponeva la possibilità di installare sul tetto pannelli fotovoltaici al posto dell’attuale eternit che potrebbe essere rimosso senza alcun costo facendo ricordo a particolari progetti.
Dopo la discussione, il consiglio si è detto disponibile a valutare quanto proposto: «Sono al corrente– ha detto il sindaco Picco – della presenza nella cittadina di tanti agricoltori e laureati in agraria che hanno fatto avanti proposte: ci riserviamo di ascoltarli prima, ma è chiaro che per il Comune l’importante è ci sia un progetto che favorisca l’occupazione e che possa essere motivo di stimolo anche per le scuole».
Piero Cargnelutti

(Messaggero Veneto, 26 settembre 2012)

mercoledì 26 settembre 2012

Lago, una variante per Edipower. Perché tanta fretta?


L'altro giorno, su questo Blog, Giacomo  De Vita  ha commentato: "è stato pubblicato l'o.d.g. del Consiglio Comunale di Cavazzo, previsto per venerdì 28/9 ed effettivamente è prevista la discussione di una variante al Piano Regolatore per realizzare una discarica dei materiali di risulta dello scavo della nuova galleria. Mi pare un controsenso. Non si sa ancora se il raddoppio della centrale si farà, e già ci si preoccupa di dove mettere i materiali di scavo. Qualcosa non torna.".
Effettivamente, l'ordine del giorno prevede:

ART. 36 L.R. 16/2008 PARERE ALLA VARIANTE AL PRGC PER AMPLIAMENTO IMPIANTO IDROELETTRICO E RELATIVE OPERE CONNESSE DITTA EDIPOWER A SOMPLAGO

In effetti, considerato che Edipower non pare avere più tanta premura di realizzare il progetto ("La Vita Cattolica" ha parlato espressamente di un contesto in cui si sta "ponendo per il momento in parcheggio il progetto di raddoppio della centrale friulana") e alla luce di quanto emerso anche ieri durante la trasmissione radiofonica a Radio Spazio 103 in cui è stato ribadito che la Conferenza dei Servizi è al momento "congelata" mancando un accordo (soprattutto sulle compensazioni) tra Comuni ed Edipower, e che i Comuni stessi sono disponibili a vagliare i contenuti della "proposta alternativa" elaborata dall'ing. Franzil, sembrerebbe quindi opportuno che il Consiglio comunale di Cavazzo, nella sua autonomia, decidesse quantomeno di rimandare la discussione  del punto posto all'O.d.G.
Il Blog è comunque, come sempre, disponibile ad accogliere pareri o a riportare i dati  forniti da chi si ritenesse in grado di offrire maggiori elementi informativi sulla questione.


Somplago caput mundi, la Regione in cabina di regìa?


Elettrodotti, la Giunta potrà stabilirne la pubblica utilità   versione testuale
La denuncia di Legambiente: troppi lati oscuri nel ddl energia. Scelte a favore
dei poteri forti e
un articolo ad hoc per il Wurmlach-Somplago
UDINE (24 settembre, ore 15) - «Fumo negli occhi, per occultare l'assenza totale di azioni serie e concrete» e «mettere invece al sicuro le scelte a favore dei poteri forti». Così Legambiente Friuli-Venezia Giulia definisce le intenzioni concretizzate nel disegno di legge 210 in materia di «energia e distribuzione dei carburanti» in discussione questa settimana in Consiglio regionale.
 
Nessun piano energeticoDurissime le critiche dell'associazione sul provvedimento che «vorrebbe definire in maniera organica la pianificazione energetica e i provvedimenti autorizzativi di impianti di produzione e reti di trasporto». «Per quanto riguarda il tema della pianificazione energetica – spiega Legambiente in una nota – , il provvedimento ci pare, oltreché tardivo, sostanzialmente “un menare il can per l'aia”, rimandando a futuri atti decisioni che dovrebbero essere prese oggi: il Friuli-Venezia Giulia è da anni privo di una pur minima politica energetica, di un Piano energetico regionale nuovo non c'è traccia, né c’è un percorso esplicitato per arrivarci in tempi definiti, non esiste una pianificazione territoriale per l'insediamento degli impianti energetici (e da questo discende anche una infinita serie di conflittualità locali che riguarda anche gli impianti a fonte rinnovabile)». (...)
 
Elettrodotti, la Regione terrà per sé il «potere di veto»Ma c'è di peggio. «Con l'art.17 – scrive l'associazione – si introduce una fattispecie di “concussione per legge” che nulla ha a che vedere con una procedura aperta e precedente all’autorizzazione di inserimento delle opere in un contesto territoriale, sociale e ambientale. Per gli impianti di competenza statale o regionale (tanto per chiarire gassificatori, grandi linee elettriche, centrali elettriche di potenza al di sopra di 30 MW), nel provvedimento legislativo compare un inedito potere di veto che la Giunta si attribuisce, una volta espletata la procedura autorizzativa di legge, obbligando i proponenti di impianti e infrastrutture energetiche ad accordi per negoziare compensazioni socio-economico- territoriali e ambientali. Ci troviamo di fronte all'apertura di un terreno scivoloso e viscido che riteniamo non possa essere accettato da nessun serio imprenditore».
E, ancora: «C'è un altro terreno pericoloso: quello della possibilità della Giunta regionale di dichiarare la pubblica utilità di un intervento anche oltre quanto previsto dalla legislazione esistente, permettendo quindi l'espropriazione di aree e la dichiarazione di urgenza e indifferibilità delle opere. E, per non sbagliarsi, all'art.18 questa possibilità viene chiarita per gli elettrodotti transfrontalieri, di fatto fotografando la proposta del collegamento Wurmlach-Somplago, per la felicità dei proponenti di una merchant line che non nulla a che fare con l'interesse pubblico».
 
Legambiente Fvg, che ha presentato molte proposte modificative in sede di audizione da parte della Commissione consiliare competente lamenta anche di non vederne praticamente traccia nel testo approvato dalla Commissione e che verrà discusso dal Consiglio regionale. (...)

 



martedì 25 settembre 2012

Lago, presentata la proposta alternativa - VIII

Edipower e proposta alternativa: confronto, oggi, a Radio Spazio 103


La trasmissione di radio Spazio 103 "Gjal e copasse" del 25 settembre 2012, curata da Federico Rossi,  è stata dedicata alla presentazione della proposta alternativa elaborata dall'ing. Franzil. In studio con Federico Rossi, lo stesso ingegner Franzil e, in collegamento telefonico, Franceschino Barazzutti e Dino Rabassi dei Comitati ed il Sindaco di Trasaghis Augusto Picco.


Ecco una sintesi degli interventi:

Franceschino Barazzutti
Innanzitutto un ringraziamento all'ing. Franzil per il suo complesso e disinteressato lavoro.
Il Lago viene da tempo "tormentato" da parte di Edipower, una Società composta tutta "da forests", dopo aver desertificato tutti i fiumi della Carnia.
Edipower continua a immettere 66 mcs nel lago, provocando al Lago raffreddamento e impaludamento, da più di 50 anni, con profitti notevoli,  il che "non gli basta e vogliono fare il raddoppio. Perché non lo fanno nei laghi lombardi come il Maggiore, l' Iseo, l'Orta?" La provincia di Trento ha respinto un progetto similare sul Garda.
L'acqua non può essere adoperata solo per produrre kwh, perché eè"un dono di dio" per l'agricoltura, per il turismo, l'irrigazione, il fabbisogno idrico, la bellezza … siamo di fornite a una speculazione. Per di più di fronte a Società che hanno bilanci in rosso. Ora, indebitati, sono andati dal ministro Passera proponendo la costituzione di una nuova società, chiedendo la riduzione dei contributi per il solare…  E' stato un atteggiamento coloniale, quello tenuto nei confronti del Lago, come le grandi potenze in Africa.
La proposta Franzil consente di affiancare alla produzione idroelettrica l'irrigazione e la produzione di ulteriore energia attraverso delle centraline.

Dino Franzil
Il progetto Edipower è una sorta di romanzo rosa e fiori… non c'è una reale dimostrazione dei valori di produzione. Il Ministero dell'Ambiente ha semplicemente approvato le relazioni di Edipower, senza fare un'analisi precisa. Il pompaggio non ha senso di esistere, non serve per produrre energia elettrica… si è trattato di una pubblicità ingannevole.  Non c'è raddoppio, non c'è energia di punta, perché il sistema di pompaggio non è generatore ma utilizzatore di corrente, tecnicamente fallimentare.
Il progetto a cinque turbine e due pompe di rinvio porterebbe solo al 15 % di energia in più, quindi non è giustificato.  Il trucco nasce dunque dagli incentivi, dai certificati verdi…

Franceschino Barazzutti
Attualmente Edipower sta sostituendo le tre turbine con  turbine più moderne, con contributi europei, ottenendo così anche una proroga della concessione.  E' una lobby dei produttori, con l'appoggio del mondo finanziario.

Augusto Picco

I Comuni hanno espresso un parere favorevole con prescrizioni legate alla tutela ambientale e prevedendo un corrispettivo di compensazioni. Le osservazioni dei comuni sono state recepite dalla Regione prima e dal Ministero dell'Ambiente poi. Non ho ancora avuto la possibilità di leggere i contenuti della proposta alternativa.  Mi impegno a trasmettere, quando arriverà,  ai Comuni lo studio poiché in sede di Conferenza dei Servizi è ancora possibile dibattere.

Dino Franzil
Sono disponibile a venire a spiegare i contenuti della proposta.
Il raddoppio avrebbe grosse conseguenze ambientali, sia per l'impaludamento, sia per lo stress arrecato alla diga di Verzegnis.

Augusto Picco
Secondo l'ing. Garzon  non vi erano particolari problematiche relative alla diga, se non per l'installazione di rilevatori.
La conferenza dei servizi è attualmente sospesa, in attesa della definizione di mitigazioni e compensazioni, che devono essere concluse e concordate prima della concessione delle autorizzazioni.

Dino Rabassi
Non si può essere sempre "contro", per questo abbiamo prodotto delle  proposte concrete, che saranno presentate in breve ufficialmente ai Comuni.




Augusto Picco
Prenderemo nella dovuta considerazione il progetto Franzil e lo valuteremo con attenzione.

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Sunto a cura di A&D. Per ascoltare tutta la trasmissione:
http://mediaserver.glauco.it/radiospazio103/2012/09/GjalECopasse20120925.asx 
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Trasaghis è tra i Comuni con minore imposizione fiscale

Riceviamo e pubblichiamo:

Sul  settimanale Il Friuli  del 7 settembre c'è  un interessante articolo su "La tassa del sindaco".
Mi fa particolarmente piacere poter rilevare che il Comune di Trasaghis è menzionato fra i "paradisi fiscali" e si pone al 2° posto per minor pressione fiscale.
Una politica che l'attuale amministrazione comunale sta portando avanti con convinzione ritenendo di primaria importanza poter fornire tutti i servizi che il cittadino richiede conservando nel contempo un rigido controllo sulla spesa.
Il merito di un tale risultato naturalmente va oltre che all'amministrazione in carica anche agli sforzi fatti negli anni passati dal mio predecessore Ivo Del Negro e che oggi ci premia con un risultato davvero brillante.
Mi sia permesso di essere orgoglioso di questo risultato anche se ciò non può farci dormire sugli allori ed anzi ci sprona a lavorare sempre di più e meglio.

Augusto Picco
Sindaco di Trasaghis





lunedì 24 settembre 2012

Lago, presentata la proposta alternativa - VII


La proposta: tenersi in loco l’energia elettrica prodotta


da: Messaggero Veneto, 23 settembre 2012

TRASAGHIS. L’energia idroelettrica in mano agli attori locali. È la proposta che arriva dal comitato a difesa del lago dei Tre Comuni, presentata venerdì scorso in occasione dell’incontro pubblico organizzato al centro sociale di Alesso, per presentare lo studio realizzato da Dino Franzil sul tema del raddoppio della centrale Edipower di Somplago.
La proposta del comitato prende spunto dalle concessioni richieste per la realizzazione di tre centraline idroelettriche lungo il corso del Leale e sullo scarico del torrente presso il bivio di Avasinis: «Sono richieste – ha detto Franceschino Barazzutti del comitato – che arrivano dal Cosint e da una ditta di Pordenone: di fronte a questo ci chiediamo perché non sono le realtà del territorio a realizzare questo tipo di impianti in modo che l’energia prodotta resti nella vallata e i proventi servano a ri-naturalizzare il lago. Lo studio di Franzil, dimostra per esempio che presso lo scarico del Leale è possibile realizzare una centralina nel pieno rispetto del deflusso minimo vitale».
Il comitato propone alla Regione di adottare una legge ad hoc nella quale le concessioni per le centraline siano affidate prioritariamente a Comuni, enti locali, cooperative e imprese che si impegnino a investire sul territorio i proventi dell’energia idroelettrica raccolta, e per questo chiede che si crei un fondo di rotazione dove gli stessi enti locali possano ricevere prestiti ad interessi bassi, che con il tempo possono essere rimpinguati con le rendite degli impianti realizzati. Tutto quanto, sotto il controllo dei Comuni che stabiliscano dove è possibile o meno fare questi interventi nel rispetto dell’ambiente. Sulla questione del raddoppio Edipower, Barazzutti ha accennato al fatto che «girano voci che si stia cambiando idea su quel grosso investimento, ma noi stiamo in allerta anche perché nella prossima seduta di consiglio a Cavazzo si voterà una variante che permetterà alla centrale di creare una discarica per gli inerti della galleria da 8 chilometri, prevista nel progetto».
Piero Cargnelutti

Lunedì Consiglio comunale a Trasaghis. Si discute anche della Stalla Sociale

Il Consiglio comunale di Trasaghis è convocato per le 20 di lunedì 24 settembre per discutere su questo ordine del giorno:


1 Approvazione verbali di deliberazione della precedente seduta consiliare 
  2 Comunicazioni del Sindaco 
  3 Ricognizione programmi e verifica degli equilibri di bilancio per l’esercizio finanziario 
2012 
  4 Verifica annuale dello stato di attuazione delle linee programmatiche relative al 
mandato amministrativo 2009/2014 
  5 Adozione Piano comunale di classificazione acustica 
  6 Approvazione Regolamento comunale per lavori, forniture e servizi in economia ai 
sensi dell’art. 125 del D.Lgs. 163/2006 e successive modifiche ed integrazioni 
  7 Approvazione nuovo Regolamento comunale per l’applicazione dell’imposta 
municipale propria 
  8 Rideterminazione aliquote dell’imposta municipale propria per l’anno 2012 
  9 Esame situazione della Stalla Sociale e terreni pertinenti in località "Gravatis" di 
Trasaghis Capoluogo 
10 Variazioni al bilancio di previsione 2012 
11 Ratifica deliberazione n° 88 adottata dalla Giunta comunale nella seduta del 
10.09.2012 "Variazioni al bilancio di previsione 2012 – parte investimenti.


Tra gli argomenti in discussione, oltre alla determinazione delle aliquote dell'IMU, anche la sorte dell'ex stalla sociale di Trasaghis, nelle "Gravatas":


Stalla di Trasaghis, il consiglio deciderà se venderla o no

da: Messaggero Veneto, 20 settembre 2012

TRASAGHIS Mettere in vendita la stalla sociale e i terreni pertinenti nella zona di Gravatis? La questione è uno dei punti all’ordine del giorno della seduta di consiglio convocata dal sindaco Augusto Picco per lunedì prossimo. La struttura, situata nella zona artigianale della cittadina, è fornita anche di grandi appezzamenti di circa 60-70 ettari di terreno ed è attualmente data in gestione ad una cooperativa agricola. La stalla sociale fu acquisita negli anni ’80 dal Comune e su essa furono realizzati diversi investimenti come ad esempio sui sistemi di irrigazione a scorrimento che permettono di risparmiare sull’uso delle acque. Ora, l’amministrazione comunale vuole aprire il confronto con tutti i rappresentanti del consiglio comunale: «Non c’è nessuna decisione già presa – dice il sindaco Picco –, il fatto è che a novembre scadrà la concessione in uso ai gestori e mi è sembrato opportuno portare la questione in aula per parlarne con gli altri consiglieri sulle scelte da fare relativamente a tale struttura, anche considerando i tempi di crisi che stiamo affrontando dove un stalla di quel valore potrebbe permettere ad un privato intenzionato ad investirci di creare occupazione».(p.c.)

domenica 23 settembre 2012

Un Lago per Musa - 3 - Aldo e le sue radici


Aldo Rossi, tolmezzino,  è una delle personalità più interessanti del mondo culturale carnico:  sa proporsi come apprezzato cantautore, ma anche come punto di riferimento  per la discussione e l'informazione (assai seguiti il suo blog e le pagine di facebook). A Trasaghis lo si è visto, il 6 marzo 2010, moderare con equilibrio gli interventi nella serata di discussione sulle complesse tematiche legate al "caso Englaro".  Ma Aldo, di pari tarneban, ha anche un profondo legame con il Lago e con la Valle del Lago e quindi non potevamo fare a meno di chiedergli di scavare un po' in questo background,  per accertarsi se, anche per lui, il Lago fosse davvero stato "una Musa ispiratrice".
Leggete attentamente il testo che Aldo ci ha mandato, cari amici del Blog: era da un bel po' che non si avevano sotto mano, in Val del Lago, parole capaci di trasmettere emozioni così profonde. (A&D)
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Le radici dentro al lago

di Aldo Rossi



Il ricordo è racchiuso in una immagine in cui predomina il colore bianco: bianca la strada, bianca la vecchia galleria di Interneppo, bianca la 600 di mio padre, bianca la neve caduta da poco che restringeva ancor di più la stretta carreggiata della provinciale 512 per Somplago. Il contrasto era dentro il grigio scuro dell'acqua del lago d'inverno e il colore indefinito dalla paura, negli occhi di un bambino di sei anni. La paura di dover affrontare un viaggio in un' epoca in cui le gomme da neve non esistevano proprio, le catene erano qualcosa di artigianale e la temperatura all'interno della macchina era la stessa che c'era all'esterno. Ma per mio padre la Fiat 600 era il mito della tanto cercata libertà: la 600 gli permetteva di lavorare a Udine, con la 600 aveva incontrato mia madre, il terreno dove costruire la casa (da bon Furlan) l'aveva trovato in uno dei tanti girovagare con l'auto che aveva, e che avrebbe con l'incidente capitato poco dopo, segnato in maniera definitiva la sua vita e di fatto poi anche la mia.



Tutto quello che ricordo di mio padre sta in questo e in pochi altri frammenti di immagini, il resto me lo hanno raccontato. Ed era un racconto in cui piccoli pezzi di memoria si riunivano anche a distanza di anni, quando mia madre superato il periodo in cui il pianto soffocava ogni possibilità di parlare, si apriva ai ricordi. Accadeva spesso nel periodo che precedeva i Santi, quando negli anni successivi alla morte di mio padre, in corriera o accompagnata da qualcuno, andava a sistemare fiori e lumini al cimitero della frazione: avevo già la patente quando di ritorno in macchina dal “simiteri di Tarnep”, passando davanti a un sentiero che portava sulla riva del Lago, mi disse “chi to pari al vignive ju simpri a nodà”. Avevo finalmente trovato la possibilità, dopo tanti anni, di condividere qualcosa con mio padre: era solo un piccolo lembo di territorio, ma dove tutto mi suonava conosciuto, familiare e che mi dava calma e quiete.




Tranquillità e serenità di un luogo che contrastava con il vissuto duro ed a volte crudo, della mia famiglia paterna ad Interneppo. Una storia che potevo solo intravedere nel controluce di documenti ufficiali, come lettere, resoconti o testamenti, in cui le difficoltà della vita di ogni giorno in un ambiente povero e difficile, o le misere cose da dividere, avevano segnato e lasciato tracce anche profonde nei miei congiunti. Ma davanti al Lago, i pensieri e l'amarezza spariscono; la sensazione è che il Lago sia sempre pronto a restituirti qualcosa che la durezza del vivere ti ha tolto. Lo ha offerto in passato a mio padre e lo continua ad offrire ora a chi d'inverno ci cammina intorno, alle famiglie che d'estate passano lì la piccola vacanza al mare che altrimenti non potrebbero permettersi. Ai surfisti e velisti fai da te, a chi lo sfrutta per ricavare energia e a chi la consuma. A chi ci va a pescare o a vederci i fuochi d'artificio; a chi ci pratica sport estremi. La danza di chi la notte la passa ballando o l'alba di chi si accontenta di una escursione nella zona.



Mio padre dentro il Lago ci nuotava; probabilmente è lui che mi ha trasmesso quello strano desiderio di rivedere tante volte quei posti senza annoiarmi: a me col Lago capita così, e del resto di rivedere casa tua non ti stancheresti mai. Ed è per questo il Lago fa da sfondo nella copertina del mio nuovo doppio CD “La vite e la muart”: un disco dove vado alla ricerca delle mie radici e le mie, sono proprio … dentro al Lago.



Per chi vuole approfondire:

Wiki
http://fur.wikipedia.org/wiki/Aldo_Rossi

Aldo Rossi fan club
http://www.facebook.com/groups/88686550337/

Discografia:
http://www.aldorossi.net/Discografia/tabid/119/Default.aspx