"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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venerdì 28 dicembre 2012

Il Punto: per i Comitati è ora di voltare pagina


E' uscito Il PUNTO, la pubblicazione informativa dei Comitati datata   dicembre 2012. Il numero, graficamente piuttosto curato, esce dopo la presentazione di "Lago Energia Ambiente", la "proposta alternativa" redatta dall'ing. Franzil e a questa si richiama in parecchie pagine, illustrandone i contenuti e le prospettive.  Altri approfondimenti sono dedicati alla situazione societaria delle multiutility che gestiscono l'energia,  alle ipotesi di realizzazione di centraline sui torrenti della Val del Lago, alla richiesta di utilizzare le acque in uscita dal Lago per l'irrigazione.
La "filosofia" che sta alla base del  discorso  è dunque  il fermo invito a far propria e condividere la "proposta alternativa" capace, secondo i Comitati,  di  consentire di "voltare pagina", passando dalla logica delle compensazioni a quella dell'affermazione dei diritti, attraverso gli interventi per la rinaturalizzazione del lago, "puartant fur il scaric da central".
Tali concetti sono espressi in primo luogo nell'editoriale di copertina, che qui si riporta:

Voltare pagina

E' ora passata di voltar pagina nella Val del Lago. E' ora di smettere di parlare di "compensazioni" per parlare invece di "diritti". La "compensazione" presuppone un danno. La nostra valle di danni ne ha subiti già troppi per interessi altrui per subire l'ulteriore danno del progetto Edipower che decreterebbe la morte del lago. Se non ci fosse danno o se ci fosse addirittura un miglioramento del lago – come impudentemente sostengono Edipower e i nostri Sindaci - non ci sarebbe motivo di compensare un danno che non c'è. La "compensazione" è sempre minore del danno arrecato. Il valore – se si può usare questa parola - del nostro lago è infinito, mentre quello della "compensazione" è limitato.
La "compensazione" è limitata, mentre il danno è permanente.
La "compensazione" ha un po' il sapore della carità.
La "compensazione" cela un sottofondo di prepotenza in chi la concede e di sottomissione in chi la riceve, mancando di dignità. La "compensazione" è una cosa miserevole rispetto allo scenario della trasformazione del lago in palude entro 110 anni a causa dell'apporto di fango della centrale, come risulta dalla perizia sia dell'ing. Garzon che dallo studio dell'ing. Franzil. I "diritti" sorgono da fatti e circostanze. Tali fatti e circostanze sono per la Val del Lago le rovinose maxí opere subite, che si chiamano: centrale di Somplago, oleodotto e annessa stazione di pompaggio, l'autostrada.
I "diritti" vanno esercitati. Nel caso della Val del Lago esercitarli significa:
dire agli azionisti lombardi, piemontesi, liguri, emiliani, trentini e sudtirolesi di fare il pompaggio nei loro laghi, non nel nostro; chiedere non "compensazioni", ma la rinaturalizzazione del lago convogliando con una condotta lo scarico della centrale direttamente allo scarico nel Leale, evitando così che le acque fredde e fangose finiscano nel lago. Il recente studio dell'ing. Franzil contiene preziose indicazioni in merito. Chi in tutti questi anni ha solo guadagnato con la centrale, l'oleodotto, l'autostrada paghi! Che è ora.
La Regione, che ha permesso e tollera tutte queste malefatte nella Valle del Lago, verso la quale è debitrice, faccia almeno una cosa giusta, dicesi una. Faccia lei ciò che non fanno i Sindaci ammaliati dalle "compensazioni" e prigionieri di Edipower: adempia al suo dovere istituzionale di tutelare il più grande lago del suo territorio, rinaturalizzandolo, prendendo esempio dalla vicina Austria, dove i laghi sono un aspetto preminente dell'industria turistica.
Già, la pagina nuova la devono scrivere anche gli abitanti della nostra valle. Per farlo la prima cosa da fare è uscire dall'indifferenza e trovare la volontà di farlo: essere cittadini e non sudditi!

2 commenti:

  1. Complimenti a Dino Franzil per l'ottimo lavoro svolto a difesa del lago raccolto nella sua puntigliosa e corposa relazione LEA.
    Una onesta' intellettuale appena sufficiente avrebbe pero' consigliato di ringraziare pubblicamente anche i geologi Roberto Cella e Dario Tosoni che a suo tempo hanno prodotto uno studio di 80 pagine in merito alle problematiche geologiche generate dal potenziamento della centrale che nessuno ha mai smentito e su cui si basa gran parte del dissenso al progetto.

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  2. Ringrazio personalmente tutti coloro (Franzil, Tosoni, Cella, Gruppo Subacquei, simpatizzanti, associazioni...) che hanno partecipato attivamente a valorizzare una della valli più belle del Friuli. Quello che purtroppo si osserva che alcuni politici guardano ai problemi a breve termine (ossia fare cassa - vedasi mitigazioni o altre ambizioni politiche) e non pensando che la natura sia un patrimonio da trasmettere alle nuove generazioni.
    Se è vero che tra circa 100 anni il Lago di Cavazzo (vedasi relazione Ing. Garzon) diventerà una grande "sabbia mobile" piena di fango allora la silenzioso e assordante omologazione alla frase "Tant a fasin dut ce ça vulin", questa valle diventerà la "Valle delle lacrime" per non dire peggio... dove i giovani dovranno scappare per vivere e trovare lavora!
    Non dimentichiamo la storia del Lago: Una volta era metà di turisti, bagnanti, pescatori... oggi non si sa... domani???
    Concludo con una frase:
    Quando per risolvere un proprio problema, alla fine si va a creare uno ancora più grande che saranno i posteri a pagare!!!

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