"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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giovedì 17 gennaio 2013

Ancora sulla "primogenitura" dei coscritti

Il MV di ieri ha pubblicato una lettera che riapre la discussione su a chi spetti fregiarsi della qualifica di "coscritti doc". Per l'autrice non ci sono dubbi: la primogenitura tocca ad Alesso....



Coscrizione. Una usanza nata ad Alesso 

Messaggero Veneto, 16 gennaio 2013

Domenica 30 dicembre 2012 questa testata ha dato, per mezzo della penna del cronista Piero Cargnelutti, una singolare, ma falsa notizia, secondo la quale, nel comune di Trasaghis, sarebbe il paese di Avasinis a tramandare una pratica da lungo tempo consolidata, ovvero la gran Festa dei coscritti. Non me ne vogliano il giornalista, della cui buona fede non oso dubitare (il quale però, la prossima volta, non dovrebbe affidarsi a voci più o meno autorevoli, ma documentarsi seriamente), né gli abitanti di Avasinis, a cui voglio bene se non altro per i numerosi personali conoscenti e amici che vi abitano; qualora fossero stati loro a dare la notizia al giornale, avrebbero senz’altro dato prova di spendersi molto bene, con un assicurato tornaconto d’immagine per il loro paese (le loro feste sono molto belle, ben organizzate e divertenti), tuttavia è necessario sanare codesta scorrettezza. È giusto che l’avasinese assessore alla cultura del comune di Trasaghis, Elena Rodaro, abbandonando un forzato campanilismo d’altri tempi, riconosca che l’usanza della Coscrizione, nel comune, è nata ad Alesso, il centro principale della Val del Lago. Noi alessani siamo ben felici di aver dato l’input a tutta la valle che ormai si riconosce in feste simili, aggreganti e ricche di significato comunicativo e identitario, ma, almeno per la nostra zona transtiliaventina, sarebbe giusto si dicesse che è Alesso la madre della Festa dei Coscritti, com’è storicamente e filologicamente provato. Ufficialmente la coscrizione dura tre anni e trova protagoniste le annate dei 19enni, i cadetti (detti «chei da verza»), i 20enni, ovvero i «coscrits», protagonisti dei più importanti avvenimenti riguardanti il paese nel corso dell’anno, e i 21enni, che escono dalla festa e cedono il passo ai 20enni. Queste tre fasi, che si son fuse con terminologia e costume patriottico-militare relativamente moderni, testimoniano un ancestrale passaggio all’età adulta che affonda le radici nella notte dei tempi e nelle più arcane usanze delle popolazioni autoctone alpine. Per chi volesse partecipare alla Festa dei Coscritti si raccomanda di scegliere l’originale: quella di Alesso, dove, nella serata di San Silvestro fino allo scoccare della mezzanotte di capodanno, i ragazzi in vestito tradizionale, incrociano le rispettive e personalizzate bandiere d’Italia e del Friuli cucite insieme. Tutto ciò avviene ogni anno, in una cornice notturna di luci, fuochi, botti, brindisi e allegria, nella piazza principale, dove sono appese le bandiere delle «classi» che dall’inizio del XX secolo hanno preso parte al rito, vigili e storiche testimoni della tradizione. 
Celestina Tomat in Verdini, San Daniele del Friuli



1 commento:

  1. Belle parole signora Tomat.Piccola precisazione: la festa, ad Alesso, dura 4 anni, il primo anno è l'anno della Viscja(quest'anno era la classe 95) che adorna determinate vie del paese appunto appendendo la viscja.
    Ora e sempre viva i coscritti di Alesso!
    Mattia Stefanutti

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