"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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lunedì 29 aprile 2013

La crisi e la Val del lago. "Cancellata la zona produttiva tra Bordano e Trasaghis", secondo la Cisl


Dal 2008 a oggi persi 7 punti di Pil

UDINE È una crisi trasversale che morde quasi tutti i comparti produttivi, con qualche rarissima eccezione, vedi l’agroalimentare, che ancora tiene duro. Non è incoraggiante l’istantanea scattata dalla Cisl Fvg sulla situazione delle imprese in regione. Spesso anche sane e potenzialmente competitive, ma messe alla prova, oltre che dal periodo di recessione, da difficoltà di accesso al credito, da mancati pagamenti e ancor prima da un peso del fisco tra i maggiori d’Europa. «Dal 2008 a oggi, la nostra regione ha perso 7 punti percentuali di Pil e ha visto contrarsi in modo allarmante sia le attività imprenditoriali che l’occupazione. Solo a febbraio – ha denunciato ieri il segretario generale di Cisl Fvg, Giovanni Fania – sono state autorizzate 1,59 milioni di ore di cassa integrazione». Stando ai dati forniti da Cisl a oggi si contano 70 mila persone coinvolte dagli ammortizzatori sociali di cui 20 mila in mobilità, dunque senza lavoro e senza concrete possibilità di reimpiego a breve. (...)  Nel comparto metalmeccanico i posti andati persi sommano come detto alla vertiginosa quota di 6 mila. Investono tutte e quattro le province della regione e rischiano di colpire a morte un territorio già svantaggiato come l’area montana e pedemontana della provincia di Udine. 
Dall’inizio della crisi a oggi è stata praticamente “cancellata” una zona produttiva come quella di Bordano-Trasaghis dove hanno chiuso i battenti realtà come Leader Pumps ed Ektron e dove – fa sapere Cisl – il concordato preventivo chiesto dalla Sata Energy, azienda leader in impianti fotovoltaici, potrebbe non andare in porto. Restando in Alto Friuli, il “bollettino di guerra” parte da Tarvisio, con 60 persone in mobilità alla Weissenfels e altre 20 alla costola Traction, passando per la Carnia e la zona collinare dove sono circa 150 i posti di lavoro persi tra le chiusure e i fallimenti di aziende come Emmesei di Amaro, Mister e Carnialed di Tolmezzo, Sora di Osoppo e Detas di Coseano. Il resto delle imprese, chi più chi meno, ha ricorso o sta ricorrendo agli ammortizzatori sociali per far fronte al momento salvo una mosca bianca, stranamente di “casa” Fiat, che in questo territorio si chiama Automotive lighting: a Tomezzo dà lavoro a oltre 700 persone e, nonostante il calo del mercato dell’auto, registra un andamento positivo. (m.d.c.)

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