"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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domenica 28 aprile 2013

Val del Lago sul Web. Luca e Marisa sui sentieri della memoria del Monte Festa

Ogni tanto segnaliamo alcune pagine web che trattano argomenti riguardanti la Valle del Lago. Questa volta citiamo  Luca e Marisa, appassionati della montagna, che sul blog "Montagne sottosopra" ieri hanno pubblicato un post dedicato a  MONTE FESTA: paesaggio della memoria. Si tratta del resoconto di una escursione al forte di Monte Festa, ove vengono fornite preziose informazioni sul tragitto e sulla storia del luogo, corredate da immagini veramente belle.
Ripubblichiamo qui la descrizione dell'itinerario con alcune fotografie; chi vuol leggere tutto l'articolo e "gjoldisi" tutte le foto può andare alla pagina http://my.opera.com/montagnesottosopra/blog/2013/04/27/monte-festa-paesaggio-della-memoria.
Come sempre sono graditi, da parte dei lettori del Blog, osservazioni e commenti e, magari, l'invio di materiali similari utili a conoscere la Val del lago.
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MONTE FESTA: paesaggio della memoria.

Marisa e Luca 25 Aprile 2013 c

Il Friuli, durante la grande guerra, fu segnato profondamente dagli avvenimenti bellici. Oggi a memoria di quella che fu una cruenta carneficina di vite umane restano numerose costruzioni militari, fortificazioni, trincee, postazioni. Fin dai tempi antichi considerato terra di confine, anche durante la prima guerra mondiale fu teatro di dure battaglie. Oggi è possibile sulle nostre montagne raggiungere luoghi a molti sconosciuti, abbinando splendide escursioni alla storia, in una sorta di affascinante viaggio nel tempo.

Le postazioni di alta montagna dalle Dolomiti, passando per le Alpi Carniche e Giulie fino all’Isonzo costituivano la prima linea. Dietro queste, sorgevano dei veri e propri baluardi a difesa di possibili invasioni ed erano costituiti dai Forti del sistema difensivo del Friuli. Il Forte del Monte Festa, sentinella delle Prealpi forse è quello che più ne conserva i ricordi.
Lo vediamo praticamente ogni volta che andiamo sulle montagne del Friuli, come un vero e proprio nido d’aquila lo osservi dall’autostrada, sul fianco del S.Simeone. La sua via di accesso principale è una strada militare che si raggiunge dalla Sella di Interneppo nei pressi di Bordano.
Camminiamo lungo la strada inizialmente asfaltata e dalla pendenza dolce. Una mezz’oretta di tranquillo procedere lungo i fianchi poderosi del monte, coccolati dal fresco della vegetazioni, con qua e la qualche scorcio panoramico sul lago di Cavazzo. Poi ci infiliamo sul sentiero, l’838, salita diretta al Forte del Monte Festa, che già si vede sul promontorio. Il sentiero si inerpica sul pendio, acquistando quota nella splendida boscaglia di orniello e carpino nero, tagliando numerose volte la strada militare. In corrispondenza di un belvedere facciamo una sosta, finalmente si può vedere oltre le fronde e spaziare sul lago e sui monti che lo circondano.

Ripreso il sentiero sempre piuttosto ripido, superato il primo bivio per il San Simeone, si esce dopo circa un’oretta di salita, ora immersi nel bosco di faggio, acero e maggiociondolo, sulla strada in corrispondenza di una bella fontana incastonata nei muraglioni di pietra. Ancora un tratto di sentiero per tagliare l’ultimo tornante e finalmente siamo sulla radura della sella di Monte Festa dove, nell’ampio pianoro prativo, sono presenti numerosi resti di caserme e strutture militari ormai in precarie condizioni. Dalla Sella un primo sguardo sul versante del Tagliamento, spuntano il Plauris, il Pisimon e lo Zuc del Bor.
A questo punto manca poco, seguendo la strada ecco che spunta sulla vetta, imponente, sul culmine roccioso il Forte. L’accesso originale è una bella scalinata in pietra da cui si accede a sinistra alle prime gallerie. All’interno è ancora visibile il montacarichi che collegava il magazzino munizioni con i piani superiori. Procediamo in direzione della selletta che divide la cima vera e propria dalla quota dove sorgevano le batterie esterne.






Posto unico, ci lasciamo guidare dai camminamenti, lasciando che le emozioni si impressionino e trovino il giusto posto nei cassetti della nostra mente. Deviamo a destra e saliamo sul piano dove sorgevano le 4 batterie. Ormai all’interno sono visibili solo i perni su cui erano fissati i cannoni e i vani per il deposito delle munizioni.
Testimonianze e panorami, un bel lavoro oggi per le nostre menti, alla fine la sensazione non è facile da descrivere, ma è piacevole, mi piace chiamarla il Paesaggio della Memoria.
Per salire al Forte imbocchiamo la galleria che introduce alla mulattiera sotto i muraglioni fino dove una volta c’era un cancello in ferro. Saliamo sulla spianata superiore per ammirare ancora una volta il paesaggio della memoria. Resti di altre batterie e profili di montagne lontane e vicine si fondono insieme.









Ci fermiamo parecchio in cima, lasciandoci cullare dal sereno della primavera prima di scendere. Prendiamo il ripido ma breve sentierino che ci lascia sulla selletta, ancora un ultimo sguardo verso l’Amariana, al Zuc dal Bor e al Plauris, che sembra poterli toccare e poi giù per la strada, per il sentiero con il passo necessario per interpretare il tempo e lo spazio.
Siamo sempre stati particolarmente affascinati dai sentieri della memoria, tanto che spesso dedichiamo il nostro andar per monti alla visita di questi siti. La cosa più bella è mettere insieme il ricordo al contesto ambientale, posando silenziosamente i nostri passi sui sentieri del tempo, mescolando le verità storiche al piacere vero e proprio dell’escursionismo.

2 commenti:

  1. Ben felici di poter essere stati utili alla diffusione e alla conoscenza di angoli di uno splendido territorio chiamato "Friuli", gentilmente ringraziamo.

    Luca e Marisa

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  2. Ringraziamo per l'apprezzamento, fa tanto piacere. Sono andato a vedere il vs. blog e lo trovo molto interessante. Tempo fa abbiamo percorso anche un anello sul Bedovet alla ricerca delle tracce dei "Resinars" e naturalmente anche una felice scorpacciata alla sagra di Avasinis. Un caro saluto
    Luca e Marisa

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