"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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giovedì 16 gennaio 2014

Lago, la Regione dice sì al by-pass (II)

Come abbiamo riferito ieri, rilanciando subito la notizia, la IV commissione del Consiglio Regionale ha approvato la bozza del Piano di Tutela delle Acque nel quale sono previste importanti novità per il futuro del Lago.

Vi si dice infatti, in uno specifico paragrafo:

Tutela del Lago di Cavazzo Carnico e del Fiume Tagliamento a valle di Ospedaletto.

Da più parti viene auspicata la realizzazione di un collegamento tra il canale emissario del Lago di Cavazzo Carnico con il sistema derivatorio irriguo del Consorzio Ledra-Tagliamento. Tale fonte di approvvigionamento alternativa consentirebbe di diminuire la portata prelevata dal Tagliamento in corrispondenza dell’opera di presa di Ospedaletto, in comune di Gemona del Friuli, e garantire un maggiore deflusso lungo l’alveo del Tagliamento, con un notevole miglioramento dello stato ambientale del fiume garantendo allo stesso tempo la portata di concessione del Consorzio di Bonifica Ledra Tagliamento. La Commissione prende atto che tale previsione è già contenuta negli indirizzi del piano.
 Tuttavia, viene segnalato che anche il Lago di Cavazzo si trova in condizioni di criticità ambientale, a causa dell’avanzata modificazione dello stato di qualità delle sue acque, dovuta alla pluridecennale immissione delle acque di scarico della centrale idroelettrica di Somplago, provenienti dalla Carnia tramite il sistema derivatorio ex ENEL, ora Edipower, e quindi da ecosistemi profondamente diversi da quello originario del lago. Al fine di mitigare il progressivo snaturamento dell’ambiente lacustre, viene contestualmente chiesto che sia presa in considerazione la possibilità di realizzare un canale di by-pass che convogli le acque della centrale direttamente all’emissario del lago per recuperarlo ad una condizione di naturalità.
 La Commissione ravvisa una possibile utilità nell’integrazione delle due soluzioni sopra prospettate, al fine di conseguire la salvaguardia ambientale sia del Tagliamento a valle di Ospedaletto  che del Lago di Cavazzo. Pertanto, ritiene opportuno che negli indirizzi del PRTA sia presa in considerazione tale  possibilità, mediante gli studi e le valutazioni necessarie.

La prima presa di posizione "politica" sul documento è stata quella di Giulio Lauri di SEL:

"Dopo anni di inerzia e ritardi rispetto alle altre regioni, il Friuli Venezia Giulia si dota finalmente di un buon Piano di tutela delle acque. È uno strumento fondamentale per regolamentare le derivazioni idroelettriche e riportare in pareggio il bilancio idrico, programmando una progressiva ricarica della falda freatica e di quella artesiana". Lo ha affermato Giulio Lauri (SEL), vicepresidente della Commissione ambiente, commentando il parere favorevole dato dalla IV Commissione. Aggiunge Lauri: "È molto importante il forte atto di indirizzo alla Giunta con cui la Commissione ha voluto accompagnare il parere: rispetto al progetto di Piano predisposto dalla Giunta Tondo, infatti, la tutela viene rafforzata e vengono previste misure più stringenti per le aree di pregio naturalistico non ancora interessate da opere di presa, come la Val Arzino, e lo stesso si prevede per i bacini già degradati che possono invece avere un rilancio turistico fondato sui valori ambientali, come il lago di Cavazzo". 

E' appena giunta, inoltre, la presa di posizione ufficiale da parte dei Comitati:

I Comitati che si sono battuti contro il disastroso progetto Edipower di pompaggio sul lago di Cavazzo , per il recupero ambientale e la valorizzazione dello stesso accolgono con soddisfazione  la posizione dalla quarta Commissione Consiliare espressa , senza voti contrari, in sede di resa del parere sul Piano Regionale di Tutela delle Acque (PRTA).
    Infatti, la Commissione segnala  “che anche il Lago di Cavazzo si trova in condizioni di criticità ambientale, a causa dell’avanzata modificazione dello stato di qualità delle sue acque, dovuta alla pluridecennale immissione delle acque di scarico della centrale idroelettrica di Somplago, provenienti dalla Carnia tramite il sistema derivatorio ex ENEL, ora Edipower, e quindi da ecosistemi profondamente diversi da quello originario del lago. Al fine di mitigare il progressivo snaturamento dell’ambiente lacustre, viene contestualmente chiesto che sia presa in considerazione la possibilità di realizzare un canale di by-pass che convogli le acque della centrale direttamente nall’emissario del lago per recuperarlo ad una condizione di naturalità”.
    Inoltre la Commissione “ravvisa una possibile utilità nell’integrazione delle due soluzioni sopra prospettate, al fine di conseguire la salvaguardia ambientale sia del Tagliamento a valle di Ospedaletto  che del Lago di Cavazzo. Pertanto, ritiene opportuno che negli indirizzi del PRTA sia presa in considerazione tale  possibilità, mediante gli studi e le valutazioni necessarie”
    I Comitati ringraziano i Consiglieri Regionali componenti della quarta Commissione per l’attenzione rivolta al lago di Cavazzo, per aver considerato positivamente le loro posizioni portate avanti con serietà, responsabilità e tenacia in questi anni, continuaranno la loro attività di sensibilizzazione, di proposta, di vigilanza a che alle parole seguano i fatti.Una volta accantonato definitivamente il progetto Edipower di pompaggio i Comitati ritengono che si apra una pagina nuova in cui  il recupero ambientale e la valorizzazione del lago di Cavazzo richieda la massima collaborazione tra tutti gli Enti Pubblici, le Associazioni, i Comitati e la popolazione della Valle e regionale, perché non è né concepibile, né accettabile, né ammissibile in una società civile che il maggior lago naturale della nostra regione finisca,  come dimostrato sia dall’ing. Garzon incaricato dai Comuni rivieraschi, sia dall’ing. Franzil dei Comitati, riempito di fango tra 110 anni circa. Tanto più per interessi altrui e lontani dal Friuli.
Franceschino Barazzutti  per i Comitati del Lago di Cavazzo   


Ovviamente, il Blog continuerà a seguire la discussione che apre prospettive importanti sul futuro del Lago. Ai lettori, l'invito a continuare a seguire questo sforzo di informazione e documentazione, intervenendo con osservazioni e commenti.




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