"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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sabato 22 marzo 2014

Farfalle di Bordano, NO a "un’eredità fatta di odio, rancore e invidia"

Si è discusso parecchio in queste giornate della situazione e soprattutto delle prospettive della Casa delle Farfalle. Vi sono stati interventi delle cooperative direttamente coinvolte e prese di posizione che riguardavano i riflessi politico-amministrativi della vicenda. Il Blog ha riferito delle diverse posizioni con l'auspicio, nemmeno troppo velato, che non andasse dispersa l'esperienza di quello che è stato chiamato il "miracolo Bordano", un'idea geniale di marketing del proprio territorio.
Nelle diverse posizioni, nelle varie  contrapposizioni, è mancato talvolta il parere diretto da parte dei bordanesi. In quest'ottica va salutato l'articolato  contributo di Claudia Picco, apparso su facebook  che, col consenso dell'autrice, riproduciamo in  buona parte. E' una chiave di lettura un po' diversa dal solito, che merita di essere conosciuta e sulla quale sarebbe opportuno confrontarsi.  (A&D)
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Io… sto con le Farfalle 

Che alla quasi totalità della gente di Bordano importasse poco o niente della Casa delle Farfalle era ovvio. Mi chiedevo perché. Ho fatto una piccola indagine personale.
E… la situazione che si è venuta a creare oggi, risale a dieci anni fa con l’apertura della stessa Casa delle Farfalle.
In questi dieci anni la stragrande maggioranza di noi bordanesi, ha riversato nel gran pentolone della Casa delle Farfalle le proprie frustrazioni, la rabbia, il rancore.
Torti personali derivati da quella o quell’altra persona, coinvolgendo in una fitta ragnatela e in maniera intrinseca i propri famigliari e amici.
In questi dieci anni la Casa delle Farfalle ha fagocitato al suo interno e a sua insaputa tutta questa miseria umana, e come un cancràt, piano piano, l’ha invasa. 
Siamo molto bravi a colpevolizzare gli altri, sempre pronti, quello mi ha detto, quello mi ha fatto. Sono sempre gli altri. Noi invece, siamo bravi e buoni. “LE VITTIME”.
Ma gli altri chi sono? Sono gli Alieni? I Marziani?... Gli altri, siamo sempre noi! 
Negli anni ottanta/novanta tutti quanti hanno goduto di un benessere generale post terremoto e di un notevole salto qualitativo, anche a livello culturale. Se in quel periodo abbiamo fatto un bel salto in avanti, negli ultimi dieci anni siamo andati a ritroso. Siamo regrediti, e di passi ne abbiamo fatti cento, ma in senso inverso soprattutto a livello umano.
Ho sempre rispettato la gente di Bordano e guardato con benevolenza anche i bordanesi d’adozione.
Quando ero una giovane trentenne, lavoravo a Udine. Se mi chiedevano, “tu di dove sei”? Rispondevo dicendo: “Abito in un paese vicino a Gemona”. Se dicevo che ero di Bordano nessuno sapeva manco dov’era.
Quale soddisfazione “poi” alla domanda “dove abiti?” ed io “ a Bordano"! Ah… a Bordano! Il paese delle farfalle? Mi sentivo orgogliosa! Sapete perché? Perché finalmente avevo acquisito un’identità legata al territorio, o meglio al nuovo da quale provengo. 
Prima, ero una paesana x, che abitava in un paesino x di cui nessuno conosceva nemmeno l’esistenza.
Ehilà ragazzi! Questo non è il mio tempo, è il vostro momento. Il momento dei miei figli, dei vostri figli. Facciamo in modo che loro possano godere di cose belle, che accresce la loro cultura, che li renda liberi e indipendenti. Non lasciamo loro un’eredità fatta di odio, rancore e invidia. 
Non lasciamo loro in eredità la nostra miseria umana. Quella non porta da nessuna parte.
La miseria ha sempre generato povertà.
Se faccio un giro per Bordano, non vedo facce sorridenti (se non poche) visi sereni. Vedo invece; volti cupi e sorrisi spenti. Molti resi duri dalla rabbia e dal rancore. 
Una cosa riesce ancora a strapparmi un sorriso in questo momento di profonda amarezza, ed è la consapevolezza. 
La consapevolezza di sapere che se anche un giorno la Casa delle Farfalle non ci sarà più per volontà nostra o di altri, Bordano è, e resterà, il Paese delle Farfalle. 


2 commenti:

  1. Ringrazio il Blog di avermi invitato a leggere ed eventualmente lasciare un commento su questa "faccenda"..Premetto che io da quasi trent'anni vivo a Tolmezzo e ,a scanso di equivoci ,voto nel paese di "Tor Piccotta" Che dire in merito alla gente di Bordano e le farfalle...? Da voci di corridoio posso affermare che la maggior parte delle persone non conosce le vicende ,qualcuno sa troppo e a qualcuno non interessa l'argomento.. Dal 1967 in poi ho partecipato in prima persona a tutte le attività culturali "atte " a far conoscere questo piccolo paese ai forestieri, e stavolta ero orgoglioso di "Essere del Paese delle Farfalle" ma come ho imparato a mie spese "Bordan è sempre Bordan " Mandi

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  2. Nonn voglio finire anch’io in quello che tu definisci “Pentolone” cara amica… voglio invece provare a capire il tuo sfogo…
    Conoscendoti oramai da un decennio circa, e correggimi se sbaglio. Ho percepito in questo tuo scritto, più che accuse, un’amarezza, che oso quasi definire impotenza. Considero questa lettera un coraggioso gesto d’amore non solo verso la tua e "mia" gente e il suo territorio, ma verso il pianeta terra! Non posso che condividere quello che dici stando però ben attenta “IO” a non lasciarmi trasportare o sentire il diritto di essere incoraggiata dall’umana rabbia scaturita nello scorrere le tue parole.
    Non è certo quello che si vuol dire il modo migliore, per essere uniti.
    La guerra dei poveri lascia solo cadaveri spogli dell’unica ricchezza che possiedono, la capacità di comprendersi e la condivisione di quello che non hanno (il niente.)
    Parafrasando il tuo dire, l’odio e il rancore non son altro che padre e figlio del dolore…Un’ultima considerazione sull’Homo Sapiens e L’Animale… non ho dubbio alcuno che la specie umana ha molto ancora dallo stesso da imparare...
    Non altro aggiunge il mio dire.
    Volevo solo far chiarezza, su quello che mi par di aver capito, poteva sfociare solamente in un susseguirsi di commenti che vanno a snaturare il vero messaggio che a noi tutti tu volevi far giungere.
    Spero di non finire in un altro calderone.

    Con affetto Adelia

    PS. ribadisco il concetto: “Spudorata creatura”.

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