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venerdì 7 marzo 2014

Uno sfratto per le farfalle di Bordano? (IV)

Si è svolta ieri l'annunciata conferenza stampa promossa dalla Cooperativa "Pavees"  per illustrare la posizione della Cooperativa dopo l'intimazione di sfratto ricevuta dal Comune di Bordano.

Casa delle farfalle, 

la coop: disponibili a un confronto


di Piero Cargnelutti
BORDANO. «Pavees è ancora disponibile a un confronto con il Comune per trovare una soluzione». E' la sintesi dell’infinita (tre ore) conferenza stampa tenutasi alla Casa delle farfalle, all'indomani dello sfratto ricevuto dal Comune in concomitanza con la data di fine gestione della struttura da parte della cooperativa che l'ha portata avanti per tutti questi undici anni.
Un incontro che ha richiamato numerose persone, sia del paese che dello staff della coop, alla presenza dei consiglieri regionali Barbara Zilli (Ln), Enio Agnola (Pd), l'assessore provinciale Francesca Musto, insieme al presidente del Parco delle Prealpi Giulie Stefano Di Bernardo, e il capogruppo di opposizione in consiglio comunale Valter Stefanutti: «Noi non abbiamo mai chiesto l'affidamento diretto della struttura - ha detto Ylenia Cristofoli, presidente di Pavees - e abbiamo invece presentato la richiesta al Comune di una proroga per salvaguardare le specie che ci sono nella casa delle farfalle, che non possono essere trasferite da un giorno all'altro. Nel contratto di gestione che abbiamo firmato lo scorso 25 febbraio c'era un articolo che prevedeva la possibilità di concordare fra le parti una proroga, ma l'amministrazione ci ha risposto con lo sfratto».
La Cristofoli ha ripercorso tutte le fasi dell'ultimo anno da quando, dopo che nel dicembre 2012 era scaduta la convenzione decennale, il 20 di quel mese il Comune avviò l'avviso per la manifestazione di interesse a cui partecipò solo Pavees, che dovette attendere fino a marzo per ottenere l'affidamento della struttura, ma per la firma del contratto di gestione 2013 si è dovuto attendere fino allo scorso 25 febbraio: «Solo a dicembre - ha detto Cristofoli - il Comune ci ha fatto sapere che la documentazione consegnata in febbraio dell'anno scorso non era completa. Ci siamo sempre presentati alla firma del contratto, e quando non lo abbiamo fatto abbiamo sempre avvisato con puntuale documentazione che può essere visionata». Insomma, per Pavees, i ritardi non sono dovuti alla coop che si è solo riservata di far verificare dai propri commercialisti clausole che non riteneva convincenti.
Ma ciò che più ha creato allarmismo nella coop è stato il ritardo nella presentazione del bando per la nuova gestione: «Lo abbiamo richiesto - ha detto Cristofoli - fin dalla scorsa estate proprio nella necessità di programmare o meno la prossima stagione. Senza risposte abbiamo continuato a spendere per mantenere la struttura, i cui costi ammontano a 3 mila euro al mese; al momento abbiamo già 3 mila prenotazioni per i prossimi mesi, e qua ci chiedono di andarcene con la nostra roba, ma ancora non è stato fatto l'inventario preciso tra quello che è di nostra proprietà e quello che è del Comune».



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