"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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lunedì 16 giugno 2014

Il futuro del Lago secondo Revelant

Il Consigliere regionale gemonese Roberto Revelant segue da tempo le problematiche del Lago. Già durante la campagna elettorale per le regionali era intervenuto sul Blog per illustrare la propria posizione (http://cjalcor.blogspot.it/2013/04/pre-voto-i-candidati-e-la-valle-del_10.html) ed in seguito si è espresso altre volte  sul problema.
Ora un articolo pubblicato ieri dal MV con notevole spazio riprende il discorso, suscitando reazioni diversificate.

Lago da problema a risorsa
Avviare un concorso di idee

Messaggero Veneto, 15 giugno 2014

GEMONA Il lago dei Tre Comuni non è un problema da risolvere, ma una potenzialità da sfruttare in tutti i sensi. A farsi sentire sulla questione, all’indomani della conferenza dei servizi sulla sfangamento dell’Ambiesta che ha interessato numerosi Comuni disposti lungo il Tagliamento, è il consigliere regionale Roberto Revelant: «Il lago non può continuare ad essere visto sempre come un problema - dice il consigliere gemonese - per le note situazioni legate all’idroelettrico. La conferma della suo apprezzamento è testimoniata anche dall’affluenza sempre maggiore che si registra negli ultimi anni anche grazie al percorso che i Comuni rivieraschi hanno intrapreso con il progetto “Gemona Città dello sport e del benstare”». Per Revelant è venuto il momento di avviare un concorso di idee internazionale che veda coinvolti non solo i Comuni della Val del lago, ma anche la Regione e la Comunità montana, per elaborare un progetto di valorizzazione turistica e ambientale: «Dovrebbe parteciparvi - dice Revelant - anche chi trae o potrebbe trarre benefici dall’utilizzo della risorsa acqua per finalità diverse: mi riferisco sia al concessionario della centrale di Somplago, sia a quel mondo agricolo che da anni attende senza risposta l’approvvigionamento da quel bacino per aumentare la superficie irrigabile della nostra regione, garantendo contestualmente il deflusso minimo vitale nel Tagliamento». Per Revelant è necessario ora riprendere in esame il progetto di collegamento tra il canale Sade di Trasaghis e il torrente Ledra a Gemona, che da tempo giace negli archivi del Consorzio Ledra-Tagliamento sotto forma di studio di fattibilità. Tale opera, dell’ammontare di diversi milioni di euro, sarebbe inserita nei piani di lavoro della Regione da tempo, ma mai finanziata: «Con quell'intervento - dice Revelant - si raggiungerebbero due risultati: da un lato venire incontro al mondo dell’agricoltura, permettendo di allargare le superfici coltivabili, dall’altro rispettare il minimo deflusso vitale superando la presa di Ospedaletto». Dunque, un lungo canale sotterraneo che attraverserebbe il Tagliamento è fermo nei cassetti da tempo ed è uno dei temi, insieme con lo sviluppo turistico e ambientale del più grande bacino friulano, su cui confrontarsi, mentre per recupero fondi Revelant fa il suo invito alla Regione: «Si sieda ad un tavolo con Edipower invitandola a versare le imposte nella nostra Regione, come accaduto eccezionalmente prima dell’assestamento di bilancio 2013 da un’altra azienda italiana, visto che da anni una parte dei suoi utili proviene proprio dallo sfruttamento ai fini idroelettrici delle nostre acque: versando nella nostra Regione, sul territorio resteranno i decimi in virtù della specialità». 
Piero Cargnelutti

Giacomo De Vita ha subito fatto notare:

Il Consigliere Regionale Roberto Revelant si esprime, tra l'altro, a favore della realizzazione del collegamento tra il Canale Sade e il sistema derivatorio irriguo del Consorzio Ledra-Tagliamento (cosa, mi pare, non contestata da nessuno). Ciò che lascia perplessi, però, è che anche lui, come il Consorzio, consideri tale opera come il mezzo per poter concedere più acqua per l'irrigazione, garantendo il livello di deflusso minimo vitale per il Tagliamento. Il Consigliere Revelant dovrebbe sapere, visto che ne è anche Vice-Presidente, che il parere espresso dalla IV Commissione Consiliare Permanente va in senso diametralmente opposto; ad essere garantita è la quantità di acqua concessa per il prelievo irriguo, mentre a dover essere aumentato è il livello di deflusso minimo vitale. La differenza non è di poco conto ed applicare il concetto di garanzia ad un concetto, anzichè all'altro, è fuorviante. Sarebbe opportuno che anche i Comitati ribadissero una chiara presa di posizione al riguardo. 
Ma, forse, ha inteso male il giornalista.

Ed anche i Comitati hanno subito preso posizione, segnalando "luci e ombre" dell'intervento:

Dalle recenti dichiarazioni sul lago di Cavazzo del gemonese consigliere regionale Revelant di Autonomia Responsabile si evince una sua presa di posizione per una rapida realizzazione del progetto del Consorzio Ledra Tagliamento che prevede il prelievo a scopo irriguo dallo scarico del lago nei pressi del bivio per Avasinis ed il convogliamento nel canale del Consorzio. Tale progetto già negli anni ’80 fu respinto con estrema decisione dalle popolazioni e dai Comuni rivieraschi.
    Queste dichiarazioni, che peraltro trascurano del tutto le criticità del lago che pur gli sono ben note, sono stupefacenti poiché vengono da un consigliere che ricopre la carica di vicepresidente della IV Commissione Permanente del Consiglio Regionale, la quale lo scorso gennaio in sede di esame del Piano Regionale di Tutela delle Acque, dopo aver preso atto che la previsione della citata derivazione del Consorzio Ledra Tagliamento è già contenuta negli indirizzi del Piano,  si è espressa, senza voti contrari, come segue:

Tutela del Lago di Cavazzo Carnico e del Fiume Tagliamento a valle di Ospedaletto.
 Tuttavia, viene segnalato che anche il Lago di Cavazzo si trova in condizioni di criticità ambientale, a causa dell’avanzata modificazione dello stato di qualità delle sue acque, dovuta alla pluridecennale immissione delle acque di scarico della centrale idroelettrica di Somplago, provenienti dalla Carnia tramite il sistema derivatorio ex ENEL, ora Edipower, e quindi da ecosistemi profondamente diversi da quello originario del lago. Al fine di mitigare il progressivo snaturamento dell’ambiente lacustre, viene contestualmente chiesto che sia presa in considerazione la possibilità di realizzare un canale di by-pass che convogli le acque della centrale direttamente all’emissario del lago per recuperarlo ad una condizione di naturalità.
 La Commissione ravvisa una possibile utilità nell’integrazione delle due soluzioni sopra prospettate, al fine di conseguire la salvaguardia ambientale sia del Tagliamento a valle di Ospedaletto  che del Lago di Cavazzo. Pertanto, ritiene opportuno che negli indirizzi del PRTA sia presa in considerazione tale  possibilità, mediante gli studi e le valutazioni necessarie.

Così stando le cose, s’impongono alcune considerazioni e una domanda:
1) non pensiamo che il consigliere Revelant sia smemorato, ma farebbe bene a rileggersi e a tenere bene in testa il verbale della Commissione a cui è allegato il citato parere verso il quale, per quanto risulta, egli non ha opposto alcun voto contrario;  
2) mentre la Commissione si è espressa per la contestualità tra la derivazione del Consorzio e la  realizzazione di un canale di by-pass che convogli le acque della centrale direttamente all’emissario del lago per recuperarlo ad una condizione di naturalità, il consigliere accelera il progetto del Consorzio e tace sul by-pass. Lo invitiamo ad una pubblica assemblea in Val del Lago per spiegare questo suo cambio di opinione.
La domanda: Revelant, gemonese, eletto consigliere regionale nel collegio montano dell’Alto Friuli, quali interessi difende? Gli interessi del territorio di cui è espressione  o quelli del Consorzio?
I Comitati non si oppongono alla derivazione del Consorzio, ma solo se contestualmente viene realizzato il by-pass che porti lo scarico della centrale di Somplago direttamente fuori dal lago  Diversamente sarà lotta dura. Lotta della montagna e della sua gente che vogliono sopravvivere ben conoscendo lo strapotere e gli interessi che li vorrebbero obiettivo dell’ennesimo sopruso. 
Diventerebbe uno scontro tra la montagna e la pianura. È questo ciò che Revelant vuole? Pensiamo di no.
Delle dichiarazioni di Revelant i Comitati invece apprezzano la proposta di avviare un concorso di idee internazionale a cui partecipi una pluralità di soggetti pubblici e privati per la elaborazione di un progetto di valorizzazione turistica ed ambientale, recuperando – aggiungiamo noi - la naturalità del lago che, diversamente, finirebbe riempito tra poco più di 100 anni dal fango apportato dallo scarico in esso della centrale, come dimostrato da recenti studi. 
       Tale proposta, con l’attenzione rivolta anche ai finanziamenti dei programmi europei, era già stata avanzata dal consigliere regionale Di Piazza, già sindaco di Trieste, capogruppo di Autonomia Responsabile nel corso di un incontro con i Comitati sulla riva del lago.      
Comitato difesa e valorizzazione del lago – Alesso
Comitato tutela acque del bacino montano del Tagliamento – Tolmezzo

A questo punto sembrano necessarie alcune precisazioni da parte del consigliere gemonese, per chiarire la sua corretta posizione e le prospettive che vengono a porsi.
Come sempre, il Blog è disponibile a offrire ulteriori occasioni di chiarificazione e confronto.

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