"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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sabato 7 giugno 2014

Quell'acqua che esce dal Lago ....

Lo scorso 26 maggio si scriveva sul Blog:

Come è stato più volte  ricordato sul Blog (v. p. es. i link riassunti inhttp://cjalcor.blogspot.it/2012/08/lacqua-del-lago-contro-la-siccita-una.html ) dopo le proteste popolari della fine degli anni '80, Coldiretti e i Consorzi  sono già riusciti ad ottenere dalla Regione il parere positivo sulla realizzazione di un collegamento tra l'emissario del lago e le prese dei Consorzi. La novità avanzata dalla Commissione regionale, pare di capire, è che  la quantità d'acqua prelevata dall'emissario dovrebbe assicurare sia "il maggiore deflusso lungo l'alveo del Tagliamento" sia "la portata di concessione al Consorzio". Ugualmente "rivoluzionario" è l'assunto della integrazione tra i due lavori (acqua al Consorzio e al Tagliamento fornita dal by-pass dalla centrale) in una ipotesi da prendere "in considerazione" "mediante studi e valutazioni necessarie". 

Ma il mont al va indavant .... Oggi sia il "Messaggero Veneto" sia il sito della "Vita Cattolica" riportano le dichiarazioni del Consorzio Ledra Tagliamento che se da un lato rassicurano sulla quantità delle riserve idriche disponibili, dall'altro ricordano che sta andando avanti "la pratica"

il Consorzio di Bonifica Ledra-Tagliamento nell'ultima riunione della sua Deputazione, prevede per l'imminente stagione estiva che «non ci saranno particolari problematiche nell'attingimento della falda freatica, anche se a priori non si possono escludere situazioni di deficit idrico», ha affermato il direttore generale del Consorzio, Massimo Canali. 

L'ente si sta comunque «attivando per realizzare la condotta di collegamento tra lo scarico del lago di Cavazzo e il sistema derivatorio Ledra-Tagliamento, che - ha spiegato il presidente Dante Dentesano - permetterebbe di ottimizzare i sistemi idroelettrici con quelli irrigui per rilasci che assicurano il deflusso minimo vitale». 

E' il caso quindi che l'argomento diventi davvero punto prioritario in agenda di tutte le parti coinvolte (Amministrazioni comunali in primis ma anche Comitati, associazioni etc.) perché il "contestualmente" contenuto nel verbale della Commissione regionale si trasformi in pratica operativa.



14 commenti:

  1. Per riprendere un'espressione di Dino Rabassi, possiamo dire che se "la solita solfa" è partita a proposito dello sfangamento del Lago di Verzegnis, in merito all'utilizzo a fini irrigui dell'acqua del Lago di Cavazzo, la stessa "solfa" non si è mai interrotta anzi, procede incessante. Come ho già avuto modo di dire poco tempo fa, i vari soggetti interessati (Regione, Consorzio di Bonifica Ledra-Tagliamento, ecc.) esprimono posizioni diverse, per certi versi addirittura contrastanti. Da un lato, la Commissione Regionale (con il plauso dei Comitati) riconosce che le quantità d'acqua captabili da parte del Consorzio (approssimativamente dai 22 ai 28 metri cubi/secondo, a seconda dei periodi), vanno garantite, anche con opere diverse da quelle attualmente esistenti. Garantire, però, è cosa diversa da aumentare. Tanto vero, che la stessa Commissione condiziona eventuali nuove autorizzazioni al rilascio di una maggiore quantità d'acqua, lungo l'alveo del Tagliamento, aumentando, così il livello di deflusso minimo vitale. Dall'altro, il Consorzio di Bonifica Ledra-Tagliamento continua pervicacemente a sostenere esclusivamente i propri interessi, non tenendo in alcun conto quanto affermato dalla Commissione Regionale e facendo finta di non capire che la stessa Commissione gli ha praticamente detto che la quantità d'acqua captabile sarà la stessa o quasi e che tutto il di più dovrà essere lasciato al Tagliamento. In questa battaglia tra sordi, si sostiene tutto ed un attimo dopo, il suo esatto contrario. Si sostiene per esempio che "per l'imminenente stagione estiva non ci saranno particolari problematiche nell'attingimento della falda freatica" ma un attimo dopo si afferma che "a priori non si possono escludere situazioni di deficit idrico"; si sostiene che grazie alla particolare piovosità invernale, le falde freatiche sono più alte di almeno due metri, rispetto allo scorso anno che, non era stato particolarmente arido e contemporaneamente si conferma che ci si sta "attivando per la realizzazione della condotta di collegamento tra lo scarico del Lago di Cavazzo e il sistema derivatorio Ledra-Tagliamento". Ricordo a me stesso, che si sta parlando di un Bene Pubblico e che la sua tutela spetta ad ogni cittadino ma, soprattutto alle Istituzioni (Stato, Regione, Comuni) che lo rappresentano. Di fronte al problema, è possibile porsi molti interrogativi; comincio con uno, neppure il più importante. Se la quantità d'acqua captabile dovesse rimanere la stessa o quasi, quale convenienza avrebbe il Consorzio a realizzare la condotta di collegamento ?
    Mandi.

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  2. No ai la rispueste a la otime domande fate culì sore di Giacomo De Vita. Ma forsit par rivâ a di une rispueste al è ben savei che il consorzi Ledre-Tiliment, al dopre le aghe cjapade dal Tiliment\Taiament, no dome par bagnâ i cjamps da furlanie, ma ancje par produsi eletricitât cu lis sôs centralinis.

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  3. Semplice. A volte la portata del Tagliamento, causa le derivazioni a monte, all’altezza della presa di Ospedaletto, non è sufficiente a garantire il prelievo previsto da parte del Consorzio e il deflusso minimo vitale nel tratto sottostante (dalla presa allo scarico del lago/ Leale).
    P.S. Leggete Polano, ogni estate, sul Messaggero Veneto.
    Questo è uno dei motivi. Mandi
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  4. Tutto ruota attorno a "quell'acqua (in più) del lago di Cavazzo" che viene chiesta dagli anni '80 e che da allora si cerca di dimostrare non esista. Quel che esce dal canale emissario è "figlio" dei piani edipower e dei capricci meteorologici. Con quell'acqua si dovrebbero garantire centraline comunali, centraline private, deflusso minimo vitale del Tagliamento ed esigenze dei Consorzi: very difficult!

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  5. L'acqua c'é, esiste. E' il lago che non è un serbatoio...

    Basta cumò!

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  6. scusate la domanda e l'ignoranza .
    L'acqua che viene "tolta" al lago non darebbe problemi al lago stesso ? Non andrebbe ad abbassarsi il livello del lago ?

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    1. Mi scuso se mi sostituisco al Blogger, ma sento il bisogno di puntualizzare un concetto. Non c'è nessun bisogno di scusarsi, nè per la domanda, nè per "l'ignoranza"; l'importante è PARTECIPARE.
      L'acqua che viene tolta non è quella del lago (che, quindi non avrebbe alcun abbassamento di livello) ma, quella che entra nel lago dalla centrale idroelettrica di Somplago (che non la prende dal lago ma, da opere esistenti a monte dello stesso).
      Spero di essere stato sufficientemente chiaro.
      Mandi.

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    2. ... ma non sarebbe comunque acqua che entra nel lago ? Non riesco a capire la differenza tra "togliere da quella del lago" e "non far arrivare quella della centrale" , in termini di volume d'acqua del lago intendo . Sono solo i piccoli rii che mantengono il livello attuale ?

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    3. Ovviamente se si "lavora" con l'acqua che esce attualmente dal canale emissario artificiale, una maggiore richiesta (per esempio in condizioni di siccità) porterebbe a diminuzione del livello (e del volume) del lago. Ipotizzando di "lavorare" solo con quanto scaricato dalla centrale in una opportuna condotta, il Lago non ne risulterebbe interessato. [per cortesia, Anonimo, nei prossimi auspicabili interventi fìrmati almeno con uno pseudonimo, per "smistare" i messaggi. Grazie]

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  7. Una precisazione, magari per chi si è perso qualche passaggio, all'ottimo intervento di De Vita. egli tratteggia una auspicabile "soluzione finale", quella verso cui bisognerebbe punatre, nell'ottica della realizzazione di un by-pass che consenta di utilizzare le acque di scarico della centrale senza che queste si mescolino a quelle del Lago. Allo stato attuale, però, i Consorzi - forti di vecchie concessioni - premono per la realizzazione di una derivazione che dal canale Sade porti le acque in uscita a Ospedaletto e da qui ai campi del Medio Friuli (con tutti i rischi che sono stati paventati per il Lago a seguito delle oscilllazioni imposte dalla centrale o dalle eventuali crisi idriche).
    Sta quindi alle forze "valdelaghine" in campo cercare di ottenere "la quadratura del cerchio" che consenta di garantire "contestualmente" la salvaguardia del lago, la tutela del deflusso minimo vitale tilaventino, l'eventuale realizzazione di centraline gestite dalle comunità locali, le esigenze agricole dei Consorzi.
    E' altresì evidente che di questo si dovrà parlare ancora parecchio, nei prossimi mesi (o anni?). Non ha senso quindi dire "ora basta". E' un tema di viatle importanza che va dibattuto in tutte le sue componenti.
    Un rinnovato grazie comunque a tutti coloro i quali stanno intervenendo nella discussione, estremamente utile.

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    1. Grazie sig. De Vita. Sig. Blogger “Alesso e dintorni”, (ma perché non si firma con nome e cognome), non la giri più di quanto necessiti. Da storico, come suole proclamarsi in certe occasioni, veda, piuttosto, senza perdersi nel Tilaventum o nelle “Valdelaghine quadrature del cerchio", da dove nasca l’ “ipotetico diritto” del Consorzio Ledra-Tagliamento di derivare l’acqua direttamente dal Lago, troverà qualche sorpresa.
      “Ora basta …” me lo son detto a me stesso.
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    2. A "Wiki" (che non è evidentemente un nome di battesimo). Il Blogger ha cercato, sulla base degli elementi in suo possesso, frutto anche di un discreto lavoro di ricerca di documentazione, di illustrare, per quanti magari non ne sono a piena conoscenza, lo "stato dell'arte" della questione "richiesta di prelievo" dalle battaglie degli anni '80 ad oggi. Se lei è a conoscenza di altri elementi che non sono ancora emersi, mandi una ricostruzione completa al Blog, che la pubblicherà volentieri.

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    3. Credo sarebbe sicuramente interessante aggiungere qualche altro elemento alle ricostruzioni storiche sul perchè e per come 20,30 o 40 anni fa siano state fatte determinate scelte, per cui, resto in attesa.
      Ritengo, tuttavia, che a distanza di così tanto tempo, molte situazioni siano cambiate; c'è una ben diversa consapevolezza ed attenzione ai problemi, si sono aggiunte nuove esigenze e priorità, non ultime quelle ambientali, anche gli strumenti tecnici e legislativi si sono notevolmente evoluti. Non mi scandalizzerei, quindi, se si procedesse ad una rivisitazione di certe scelte, proprio per adeguarle alle mutate condizioni. Credo, perciò, che sarebbe più opportuno rivolgere il proprio sguardo al presente e prendere atto che il tempo è trascorso anche per le scelte e per le autorizzazioni.
      Ed è proprio guardando al presente, credo, che la Commissione Regionale Permanente si è spinta a dire "Da più parti viene auspicata la realizzazione di un collegamento tra il canale emissario del Lago di Cavazzo Carnico con il sistema derivatorio irriguo del Consorzio
      Ledra-Tagliamento. Tale fonte di approvvigionamento alternativa consentirebbe di diminuire la portata prelevata dal Tagliamento in corrispondenza dell’opera di presa di Ospedaletto, in comune di Gemona del Friuli, e garantire un maggiore deflusso lungo l’alveo del Tagliamento, con un notevole miglioramento dello stato ambientale
      del fiume garantendo allo stesso tempo la portata di concessione del Consorzio di Bonifica Ledra Tagliamento". Ma, sempre guardando al presente, la stessa Commissione si è spinta molto più in avanti, affermando: "Tuttavia, viene segnalato che anche il Lago di Cavazzo si
      trova in condizioni di criticità ambientale, a causa dell’avanzata modificazione dello stato di qualità delle sue acque, dovuta alla pluridecennale immissione delle acque di scarico della centrale
      idroelettrica di Somplago, provenienti dalla Carnia tramite il sistema derivatorio ex ENEL, ora Edipower, e quindi da ecosistemi profondamente diversi da quello originario del lago. Al fine di mitigare il progressivo snaturamento dell’ambiente lacustre, viene contestualmente chiesto che sia presa in considerazione la possibilità di realizzare un canale di by-pass che convogli le acque della centrale
      direttamente all’emissario del lago per recuperarlo ad una condizione di naturalità. La Commissione ravvisa una possibile utilità nell’integrazione delle due soluzioni sopra prospettate, al fine di conseguire la salvaguardia ambientale sia del Tagliamento a valle di Ospedaletto
      che del Lago di Cavazzo. Pertanto, ritiene opportuno che
      negli indirizzi del PRTA sia presa in considerazione tale
      possibilità, mediante gli studi e le valutazioni necessarie”.
      A fronte di una visione così attuale ed orientata al futuro, trovo sconcertante la posizione del Consorzio di Bonifica Ledra-Tagliamento, ostinatamente fossilizzata sulla richiesta di un maggiore quantitativo di acqua (magari, promessagli 30 anni fa) e senza alcuna attenzione nei confronti dell'ambiente e di chi in quei territori vive e lavora. Per non parlare del fatto che il Consorzio di Bonifica è:
      1) un Ente Pubblico Economico;
      2) subordinato agli altri Enti Pubblici a lui sovraordinati, come ad esempio la Regione;
      3) Percepisce dalla Regione notevoli quantità di denaro pubblico.
      Non può, quindi, comportarsi come un privato e pensare solo ai propri interessi.
      Scusatemi per le lungaggini. Mandi.

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  8. E' vero, non è il mio nome, ma è tanto vero che io non sono il blogger.
    Wiki

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