"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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mercoledì 30 luglio 2014

Somplago caput mundi. Il ministero dà parere positivo alla Valutazione di Impatto Ambientale dell'elettrodotto (II)

Il Blog ne aveva già dato la notizia domenica; martedì i giornali hanno dato con rilevanza la notizia del via libera all'elettrodotto Wurmlach Somplago da parte dei Ministeri romani.

Un ampio resoconto è stato pubblicato dal "Gazzettino" del 29 luglio:

Wurmlach-Somplago, da Roma
arriva il via libera definitivo

di David Zanirato
UDINE - Pratica conclusa. A sei anni di distanza dal deposito dell'istanza, il 3 luglio scorso si è conclusa "con esito positivo a Roma la procedura di Valutazione di Impatto ambientale relativo al progetto di elettrodotto a 220 kV "Somplago-Würmlach" per quanto riguarda il tratto italiano compreso tra la stazione elettrica di Somplago e il confine di Stato, presentato dalla Società Alpe Adria Energia Sp a (cordata Pittini-Fantoni-Burgo). Ok definitivo dunque alla compatibilità ambientale dell'opera che però dovrà sottostare, per essere realizzata, a ben 51 prescrizioni emanate dai Ministeri dell'Ambiente e dei Beni culturali, parte delle quali recepiscono quelle già a suo tempo segnalate dalla Regione Friuli Venezia Giulia. La principale di esse riguarda "l'interramento dei cavi nel tratto finale dell'elettrodotto, da Malga Pramosio al confine di Stato, per l'attraversamento della Zona di protezione speciale Alpi Carniche". (...)

Subito, comunque, è partita la protesta:

Nuovo elettrodotto Italia-Austria da 45 km. Falò contro la nuova opera

Dopo il via libera, tornano le polemiche sull'elettrodotto Wurmlach - Somplago. Il popolo della Carnia protesterà con una manifestazione in programma il 9 agosto.


Il ministero dà il via libera all'elettrodotto Wurmlach - Somplago, un'opera che costerà 11 milioni di euro, lunga 45 chilometri, 34 in territorio italiano, il restante in quello austriaco. 84 i tralicci previsti con un tratto interrato da malga Pramosio al confine.L'autorizzazione è arrivata 3 giorni fa. E la Carnia si è già mobilitata per l'occasione, come ci ha confermato Marco Lepre della segreteria di Legambiente FVG: "Il 9 di Agosto ci saranno dei falò lungo tutto l'arco alpino per testimoniare la contrarietà della popolazione rispetto a questo progetto, devastante dal punto di vista del paesaggio. In piazza ci saranno sindaci, associazioni e cittadini."
somplago-wurmlach-2
L'annuncio è arrivato nel corso della conferenza stampa di Legambiente che ha assegnato come ogni anno le bandiere nere e verdi alle opere considerate dannose o vantaggiose per la montagna friulana. La prima segnalazione è andata a Edipower per il progetto di sfangamento del lago di Verzegnis. "Si rischia di riproporre quello che è avvenuto nel febbraio 2013 a valle del lago di Sauris - avverte Lepre -  cioè una colata di denso fango che rischia di compromettere le qualità ambientali di un corso d'acqua che è l'Ambiesta". (...)

Il Messaggero Veneto  di oggi  si occupa soprattutto delle dichiarazioni preoccupate di sindaci e comitati carnici:

(...) Dopo sei anni, ecco, dunque, la rivincita di Alpe Adria Energia, che aveva chiesto questo elettrodotto per diminuire le spese energetiche per le fabbriche degli industriali che compongono la società. A suo tempo c’erano state manifestazioni di piazza contro il progetto e il parere contrario dei consigli comunali. Da allora alcune amministrazioni sono cambiate, ma il fronte del no è rimasto unito. Francesco Brollo, sindaco di Tolmezzo, ha indetto una riunione di giunta per valutare l'impatto che l'elettrodotto avrà sul territorio della città carnica.
«Naturalmente - afferma - ci confronteremo con le altre amministrazioni per fare fronte comune». Non cambia rotta Cercivento, uno dei comuni più agguerriti nell’avversare il progetto. Luca Boschetti, subentrato nella carica di sindaco a Dario De Alti, non ritorna indietro. «Prenderemo atto - dice - delle disposizioni del ministero e concorderemo un’azione insieme con gli altri comuni e con i comitati del fronte del no».
Proprio a Cercivento Renato Garibaldi ha fondato il Comitato contro l'elettrodotto, che a suo tempo aveva portato migliaia di cittadini a manifestare in piazza. «Hanno dissotterrato l'ascia di guerra - afferma -, ma noi non ci stiamo. Val di Susa non ha insegnato nulla, si preferisce dare ascolto ai potentati finanziari ed economici e non alla gente. Qui, a differenza che in Val di Susa, non esiste alcuna pubblica utilità dell’opera, ma solo una speculazione privata di un gruppo di industriali. Non siamo disposti a sopportare e reagiremo di conseguenza».
Non manca un accenno all'Austria. «Verbund, l'ente energetico austriaco, ha respinto l'elettrodotto interrato, vedremo come accoglierà il fatto che il tratto di elettrodotto sul confine sarà sottoterra».
A sostegno della propria battaglia, il Comitato anticipa che il 9 agosto ci sarà una manifestazione della gente carnica e di quella carinziana. «Accenderemo dei fuochi - spiega Garibaldi - da Somplago fino a Wurmlach lungo il tragitto che dovrebbe avere l'elettrodotto, per dimostrare che la montagna è viva».
(da: Gino Grillo, Sì all'elettrodotto. E la gente si ribella, Messaggero Veneto, 30 luglio 2014

    1 commento:

    1. Alore culì a son 11.000.000 di euros, ma tal articul culì sot a erin 35.000.000 che vuei cul coeficent ISTAT 1,096 a saressin 38.360.000 euros. cemût mai?
      • > Elettrodotti in Carnia: s...
      Elettrodotti in Carnia: si decide
      TOLMEZZO. Oggi riunione in Regione tra il governatore Renzo Tondo, l'assessore Riccardo Riccardi e i proponenti dei due elettrodotti di Alpe Adria Energia e Burgo. Nell'incontro ricognitivo, voluto dallo stesso presidente del Fvg e previsto per la giornata odierna, non si esclude che la Regione esplori il tentativo di chiedere ai proponenti di unificare i due elettrodotti. Il progetto di elettrodotto aereo Pittini-Fantoni, di 220 kV, è stato riformulato e ripresentato dopo le osservazioni avanzate dai soggetti e dal pubblico interessato che sono state in parte recepite. Già nel 2004 le due società avevano presentato due progetti distinti e autonomi, quello del gruppo Fantoni scendeva dalla Val Aupa, quello di Pittini da Wurmlach.
      In seguito si è optato per la realizzazione di un'unica infrastruttura, l'eletrodotto Wurmlach-Somplago, da parte dei gruppi Pittini e Fantoni attraverso la società controllata Alpe Adria Energia. Dopo 4 anni di confronti e modifiche l'iter autorizzativo è ripartito nell'autunno scorso ed è ora sul tavolo del Ministero dello Sviluppo economico e del Ministero dell'ambiente. Il progetto prevede per il proponente un intervento del costo di 35 milioni di euro. Alcuni comuni reputano in parte soddisfacenti le modifiche apportate al tracciato che ha accolto le loro richieste, altri segnalano invece ancora gli elevati impatti specie sul piano paesaggistico (come per esempio alla foresta di Pramosio). Dal canto suo il proponente si rende disponibile in questo iter a incontrarsi con i comuni per approfondire le ricadute economiche sul territorio. In queste settimane Comuni e soggetti interessati potranno esprimere fino al 9 marzo le loro osservazioni allo Studio di impatto ambientale inviato a ogni comune. A ciò seguirà la valutazione di impatto ambientale (Via), la conferenza di servizi e l'intesa Stato-Regioni, dove il parere positivo della Regione farà la differenza, in quanto la procedura richiede l'assenso regionale per la realizzazione dell'infrastruttura.
      L'elettrodotto Burgo, lungo 40 km da Wurmlach a Tolmezzo-Somplago, con 220 kV di potenza, con costo previsto prossimo ai 100 milioni di euro, è un'ipotesi progettuale più recente, ma in stadio avanzato per quanto riguarda l'iter, che è comunque meno complesso, essendo l'infrastruttura interrata. La proposta di tracciato interrato vede comitati e sindaci più favorevoli, ritenendo tale elettrodotto meno impattante. Su questo fronte si segnala tuttavia la vertenza amministrativa con il ricorso al Tar del Gruppo Burgo contro la Regione che aveva subordinato l'ammissibilità in Fvg di progetti di elettrodotti interconnessi con altri Stati a criteri ritenuti poi in parte illegittimi dal Tar: la Regione non poteva valutare il progetto per la parte riguardante il versante austriaco e, quindi, in territorio estero. La Regione ha quindi revocato in seguito la delibera oggetto del contendere. Ad ogni modo si attende ora l'intesa Stato Regioni e quindi sarà anche qui il parere regionale a decretare la sorte anche di questo elettrodotto. Comuni e Comunità Montana intanto segnalano l'assenza di una pianificazione regionale che individui in maniera concertata i corridoi energetici.
      Tanja Ariis
      03 febbraio 2009 sez.

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