"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

domenica 14 dicembre 2014

Per l'Acu non si fece l'autodromo a Bordano solo perché non c'erano soldi. E la protesta popolare?

Come pubblicato nelle scorse giornate, nei primi anni '80 vi fu una ampia discussione sulla possibilità di realizzare un autodromo tra Bordano e Trasaghis. Il clima di quei mesi è stato richiamato di fronte al dibattito attuale sulla possibile realizzazione di un autodromo a Mortegliano. Ora il presidente dell'Acu, schierandosi a favore di questa realizzazione, aggiunge anche che se l'autodromo in Alto Friuli non venne fatto fu solamente per il fatto che "non si riuscirono a coagulare sufficienti energie economiche". A mancjavin dome i beçs, insome.  In verità, come è stato ricordato dalla produzione di documenti e dalle testimonianze di varie persone, primo fra tutti Emi Picco, il clima di opposizione alla realizzazione della struttura fu allora ampio e diversificato. Anche ammesso che la "cordata" avesse trovato i fondi necessari, dunque, non è affatto pacifico che le cose sarebbero andate lisce e rombanti...

Caso autodromo, l’Acu “promuove” la super pista

Il presidente Romanelli: «Darà nuova linfa all’economia locale. Noi siamo pronti a fare squadra»
MORTEGLIANO. L’Automobile club di Udine scende in campo per appoggiare il progetto dell’autodrodromo di Mortegliano ultimamente tornato d’attualità suscitando un acceso dibattito. «Seguiamo quello che sta accadendo con grande attenzione e interesse perchè crediamo nell’iniziativa dei privati che vogliono investire proprie risorse per realizzare questo sogno» afferma il presidente dell’Acu, Gianfranco Romanelli.
Un sogno accarezzato e inseguito da oltre 30 anni e che vide, nel 1979, proprio l’Acu, allora guidata da Gianni Asquini, in prima fila quando fu creata l’Anfri srl “Autodromo nel Friuli”, una società con oltre 24 soci che voleva costruire un impianto a Trasaghis. «Allora, purtroppo, non si riuscirono a coagulare sufficienti energie economiche e il progetto rimase sulla carta come altri che seguirono» ricorda Romanelli, successore proprio di Asquini, e che da quasi sei anni è al vertice dell’Automobile club che in provincia di Udine conta 12 mila soci.
Le proteste e le perplessità della gente che vive dove dovrebbe sorgere l’autodromo sono tante.
«Ne sono consapevole ed è un problema che va affrontato. Però, è anche vero che tutto va bene se non accade accanto al mio giardino, allora qualsiasi iniziativa dà fastidio».
Già, ma se lei anzichè a Udine abitasse a Mortegliano cosa penserebbe?
«Mi dimostrerei disponibile e pretenderei tutte le garanzie possibili perchè il progetto fosse il meno invasivo e impattante possibile».
Ritiene che l’autodromo rappresenti un’occasione?
«Senza dubbio e per questo motivo bisognerebbe essere grati a coloro che si stanno impegnando per la realizzazione dell’impianto, offrendo anche alla nostra regione l’opportunità di avere un circuito omologato e rispettoso di tutte le norme in materia, offrendo un’infrastruttura ricettiva alla quale possano rivolgersi piloti, case costruttrici, collaudatori, addetti ai lavori e in genere tutti gli appassionati di sport motoristici, locali e stranieri: sarebbe nuova linfa per l’economia locale, da mettere a sistema con tutte le altre iniziative in corso e future».
Altri vantaggi?
«Nel nostro territorio manca un luogo dove le autoscuole e gli istruttori possano svolgere i corsi di guida sicura o difensiva per le aziende, le istituzioni e i privati che vogliano migliorare le loro performance, soprattutto in condizioni non ottimali di aderenza o in caso di situazioni critiche. L’esperienza di Austria e Svizzera dimostra che una formazione pratica sotto la guida di istruttori esperti, non solo è opportuna ma garantisce una riduzione sensibile degli incidenti dovuti a imperizia e imprudenza: fondamentale è che i corsi si svolgano in luoghi dove le manovre possano essere fatte in assoluta sicurezza e con le migliori condizioni».
L’Acu, dunque, si è schierata...
«Noi ci siamo, pronti a fare squadra».

1 commento:

  1. Come ho già ricordato nel precedente intervento riguardo alla mancata costruzione dell'autodromo a Bordano ,mi sembra strano che in quel tempo "siano mancate le energie per la sua realizzazione" ..ricordo che c'era di mezzo Acu , la Regione e tante altre realtà.. comunque "ognuno conosce le sue tasche "..forse si dimentica la volontà popolare della popolazione bordanese ..A quei tempi la gente di Bordano viveva ancora nelle baracche e certamente non aveva alcun interesse a dare ascolto a quei signori che con la costruzione dell'autodromo garantivano quasi a tutti un posto di lavoro ..Ormai la gente era stanca di questi portatori di civiltà. . Per chiarire ulteriormente le idee..io abito a 400 passi dalla pista di guida sicura di Tolmezzo costruita dal comune di Tolmezzo , e destinata a iniziative di guida sicura per le autoscuole etc,, ma in realtà viene usata come banco di prova per auto e moto ,naturalmente anche da gente che vuole "provare l'ebrezza della velocità su di una pista piuttosto ,giustamente ,che sulla strada" .dimenticavo di dirvi che la pista è gestita da una società extraregionale.. Capito il perché la gente di Bordano ha detto no alla costruzione dell'autodromo del Friuli.." Patate o patacche" si intitolava un volantino circolante a quei tempi.. Io mi auguro che Mortegliano "il pais da buine blave" sappia decidere in merito alla costruzione di questa opera apportatrice di civiltà e di posti di lavoro ,trenta due anni fa la gente di Bordano ha detto no ! >( Questa è solo una testimonianza a ricordo di quei periodi )Mandi

    RispondiElimina

Ogni opinione espressa attraverso il commento agli articoli è unicamente quella del suo autore, che conseguentemente si assume ogni responsabilità civile, penale e amministrativa derivante dalla pubblicazione sul Blog "Alesso e Dintorni" del testo inviato.
OGNI COMMENTO, ANCHE NELLA CATEGORIA ANONIMO;, DEVE ESSERE FIRMATO IN CALCE, ALTRIMENTI NON SARà PUBBLICATO.
Grazie.