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martedì 17 marzo 2015

Verso il quarantennale del terremoto

Terremoto: sarà la Regione a coordinare gli eventi per il 40°


UDINE - Sarà la Regione a coordinare le celebrazioni per la ricorrenza del quarantennale del terremoto del 1976, come richiesto dall’Associazione dei Comuni e dei sindaci della ricostruzione. Lo ha reso noto la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, a conclusione dell'incontro svoltosi a Udine, nel palazzo dell'amministrazione, con il direttivo del sodalizio presieduto da Fabio Di Bernardo, al quale è stata anticipata la costituzione di una commissione dedicata all'evento.

GLI EVENTI PER I 40 ANNI - L'Associazione, come hanno chiarito
Ivo Del Negro, Ezio Cozianin, Guglielmo Biasutti e Franceschino Barazzutti, sindaci della ricostruzione, assieme a Di Bernardo, attuale primo cittadino di Venzone, intende tra l'altro realizzare un volume che attraverso articoli giornalistici e fotografie ripercorra le emozioni e aiuti a riscoprire i valori che hanno caratterizzato l'esperienza della rinascita. Nel frattempo, si stanno valutando altre iniziative per la valorizzazione del museo Tiere Motus, di Venzone, quale strumento per ricordare una tappa importante che ha consentito di valorizzare l'autonomia del Friuli Venezia Giulia con l'apporto di molteplici enti e istituzioni, e si intende organizzare, a Roma, una presentazione della testimonianza della ricostruzione che rechi anche il significato dell'esperienza di allora. Ci sarà, quindi, una cabina di regia della quale faranno parte, nella prima fase che servirà a mettere a punto il programma, Regione, rappresentanti dell'Associazione dei Comuni e dei sindaci della ricostruzione, l'Anci, gli ordini professionali e la Curia.
LE PAROLE DI SERRACCHIANI E BARAZZUTTI - «Il nostro obiettivo - ha affermato Serracchiani - sarà quello di assicurare un corretto contenuto di carattere scientifico, culturale e umano agli eventi celebrativi, coinvolgendo anche le istituzioni che, per prime, all'epoca della tragedia che colpì il Friuli, vollero essere vicine alla nostra Regione, manifestando tangibilmente la loro solidarietà. Il modello Friuli - ha aggiunto la presidente Serracchiani riferendosi all'esempio unico della ricostruzione – non costituisce un elemento statico, ma si è evoluto nel tempo e adeguato ai cambiamenti, e dev'essere fatto conoscere a vantaggio di tutti i cittadini, non soltanto del Friuli Venezia GiuliaLa celebrazione della ricorrenza - ha concluso Serracchiani -non dovrà essere costituita dalla semplice rievocazione di quanto accaduto nell'emergenza, ma dovrà rappresentare la sintesi di tutto ciò che è nato da quell'esperienza».
Questo il commento di Franceschino Barazzutti, sindaco all'epoca del terremoto: «Noi ci stiamo muovendo per tempo, partendo dal principio che la ricostruzione è stata caratterizzata da un apporto corale di tutte le componenti della società friulana allora impegnate e ha visto l'impegno dell'intera Italia e di Paesi esteri».







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