"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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martedì 14 aprile 2015

Tagliamento, timori per gli argini tra Braulins e Osoppo

Rischio esondazione: appello di 5 Comuni


Messaggero Veneto, 12 aprile 2015

GEMONA. Una verifica tecnico-scientifica sull’alveo del Tagliamento per evitare che, in caso di una grossa esondazione, diversi borghi vadano sott’acqua. La richiesta è indirizzata all’Autorità di bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico e alla direzione centrale ambiente ed energia della Regione: ad inviarla il Comune di Gemona, che ha chiesto la sottoscrizione anche degli altri Comuni vicini lambiti dal fiume, ovvero Osoppo, Bordano, Trasaghis e Venzone.
«Dopo diverse segnalazioni giunte in municipio - spiega il sindaco Paolo Urbani - da parte di cittadini residenti nelle vicinanze del Tagliamento e dunque buoni conoscitori di quel territori, e interpretando i loro timori, crediamo sia corretto sollecitare le autorità competenti in materia affinché si facciano delle verifiche, per evitare possibili brutte conseguenze in futuro. Inoltre, può essere un contributo per il piano di gestione del rischio alluvioni che si sta realizzando da parte del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali».
Il documento trae spunto da quanto accadde in occasione della piena del 1966 quando le acque del Tagliamento non tracimarono solo per pochi centimetri. A distanza di quasi 50 anni ci si chiede se gli argini siano ancora sufficienti vista l’imponente mole di ghiaia che si è accumulata nel letto del fiume nel corso degli anni, ma anche di alcune opere che sono state realizzate dopo il terremoto del 1976, in particolare le due soglie di muro realizzate a pochi metri a valle del ponte di Braulins e a quello dell’autostrada, insieme con le arginature predisposte a destra a sinistra e a monte del ponte autostradale per un tratto di due chilometri, con l’obiettivo di difendere la pianura da possibili esondazioni. Secondo le osservazioni dei tecnici comunali le due soglie avrebbero di fatto alzato il livello delle acque di circa 4 metri rispetto al ponte autostradale e di 2 su quello di Braulins, mentre gli argini non sono stati rialzati rispetto al 1966. Non solo: nel corso dei decenni il deposito ghiaioso del fiume ha innalzato quasi ovunque il livello dell’alveo con isolotti di sovralluvionamento e la nascita di veri e propri boschi all’interno dell’alveo. Da qui, il timore che in caso di un’esondazione come quella del 1966 borghi come Ospedaletto e Campagnola, a Gemona, Pineta a Osoppo e la stessa Braulins a Trasaghis possano essere a rischio.
Piero Cargnelutti
                                                  Risultati immagini per tagliamento + braulins

1 commento:

  1. Arrestarli e'poco,con il disastro che hanno fatto.....non hanno tenuto conto dell'innalzamento dell'alveo !!!!!che si e'alzato di molti metri rispetto a un tempo quando non c'erano le (briglie) a Trasaghis e Braulins ,se nel 66' mancava pochissimo per lo straripamento,ora E' CERTO al 100%essendo molti metri piu'alto il livello delle ghiaie. A Braulins mancavano 2mt perche'uscisse con una piena che in confronto a quella del 1966 e'niente....dovrebbero abbassare subito tutti i muri,almeno 2 metri a Braulins sotto il ponte , e demolire lo scempio di muro sotto l'autostrada !!!! abbassarlo fino a livello di ghiaia almeno in modo che il materiale transiti bene e non cosi'....pensare che e'anche la causa della distruzione della fauna ittica perche'nulla riesce a risalire ....opere costruite da tecnici ....aggiungo solo sulla carta PERO!!!

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