"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

martedì 30 giugno 2015

Trasaghis e Bordano tra i Comuni più "ricicloni" del FVG

Rifiuti, Legambiente premia 46 Comuni friulani “ricicloni”

Messaggero veneto, 29 giugno 2015
UDINE. Secondo Legambiente, ben 46 dei 52 Comuni serviti da A&T 2000 spa sono meritevoli di ricevere l’attestato di “Comune riciclone 2015”. La premiazione si terrà a Roma il 7 luglio.
A ricevere l’importante riconoscimento a livello nazionale sono Artegna, Basiliano, Bertiolo, Bordano, Buttrio, Camino al Tagliamento, Campoformido, Codroipo, Colloredo di Monte Albano, Corno di Rosazzo, Coseano, Dignano, Fagagna, Flaibano, Forgaria, Gemona, Lestizza, Lusevera, Majano, Martignacco, Moimacco, Montenars, Mortegliano, Moruzzo, Nimis, Osoppo, Pagnacco, Pasian di Prato, Pavia di Udine, Pozzuolo, Pradamano, Premariacco, Ragogna, Reana del Rojale, Remanzacco, Rive d’Arcano, Rivignano Teor, San Daniele, San Giovanni al Natisone, San Vito di Fagagna, Sedegliano, Taipana, Trasaghis, Treppo Grande, Varmo, Venzone. Per entrare nella classifica di Legambiente, i Comuni devono raggiungere una percentuale di raccolta differenziata di almeno il 65% (obiettivo minimo stabilito dall’articolo 205 del Testo unico ambientale).
«La stragrande maggioranza dei Comuni di A&T 2000 – dice l’amministratore unico della società, Tullio Picco – raggiungono in realtà percentuali ben maggiori al minimo stabilito, con una media nel 2014 pari al 77,19% e con picchi dell’85. Risultato accompagnato da una qualità eccellente dei materiali raccolti e da una riduzione al minimo della produzione pro-capite di rifiuto indifferenziato, con punte inferiori ai 50 chili annui per abitante». (...)

lunedì 29 giugno 2015

Trasaghis, il fûc e l'Ancòna

Serata intensa, quella di sabato a Trasaghis: è stata  infatti celebrata una Santa Messa e impartita la benedizione all'Ancòna "là da rosta", il manufatto ricostruito dalla Amministrazione comunale sulle fattezze di una analoga struttura esistente in via De Luca sino al terremoto. L'ancona originaria conteneva al suo interno degli affreschi, andati perduti dopo il crollo e la successiva demolizione. Grazie alla documentazione fotografica reperita (da singoli, dalla Parrocchia, dal Centro di Documentazione sul Territorio) è stato possibile ricomporre la composizione del principale affresco, che un artista veneto (su incarico della Parrocchia che ha sostenuto le spese grazie al contributo del Comune e di tanti parrocchiani)   ha realizzato su tavola. L'originale rimarrà nella chiesa parrocchiale per tutelarla da eventuali danni dovuti al tempo o da male intenzionati; all'interno dell'ancòna di via Roste nuove, nella cerimonia di sabato,  è stata collocata una riproduzione, fatta realizzare e donata dal "Grop Trasagan".






Dopo la santa messa, rinnovata, nonostante il tempo non favorevole, l'accensione del "fûc di San Pieri", che il "Grop Trasagan" ha proposto anche quest'anno riallacciandosi a una vecchia tradizione diffusa in paese  nei decenni passati.






Ai partecipanti, ai "trasagans pal mont" l'invito a raccontare al Blog impressioni e sensazioni sui due importanti momenti.
(Foto del "Grop Trasagan")

domenica 28 giugno 2015

"Il Giro di Kika" torna mercoledì sul Lago

Torna sul Lago "Il giro di Kika", in un percorso di solidarietà partito dall'Olanda

Ben 140 ciclisti olandesi faranno tappa il prossimo 1. luglio al lago dei Tre Comuni. 

Il Giro di Kika, manifestazione sportiva solidale nata in Olanda finalizzata alla raccolta di fondi per la lotta contro il cancro dei bambini, farà infatti tappa quel giorno al lago dei Tre Comuni dove si fermerà per una notte e ripartirà il giorno successivo. I 140 ciclisti olandesi (che arriveranno con altre diverse centinaia di persone al seguito) stanno infatti seguendo un percorso iniziato in Olanda e lungo ben 995 chilometri. Nel dettaglio, attraverseranno tutto il nord Italia e il lago dei Tre Comuni è una delle prima tappe italiane. La Fondazione KiKa è la più grande organizzazione no profit olandese di raccolta fondi per la ricerca specifica, indispensabile per aiutare i bambini a battere il cancro. L'obiettivo di KiKa è quello di aumentare le possibilità di recupero fino al 95% entro il 2025. Nel corso dell'ultimo anno sono stati completati 13 studi scientifici. (p.c.)
(Messaggero Veneto, 25 giugno 2015)



Nella tappa che prevede l'arrivo presso il Lago 3 Comuni, musica e chioschi a partire dalle 19 nell'area tra il campo sportivo e lo stagno ecologico


sabato 27 giugno 2015

Domenica a Cavazzo si accende "il fûc di San Pieri "

Domenica 28 giugno, vigilia della festa dei Santi Pietro e Paolo, a Cavazzo, dopo le nove e mezza, verrà acceso nel Rio Faeit il falò rituale in onore dei sopradetti Santi.
La popolazione è invitata a partecipare e a contribuire alla buona riuscita della manifestazione nel corso della quale verrà anche allestito un rinfresco. L’iniziativa è promossa dalla parrocchia di san Daniele Profeta e dalla Associazione”Milleunastorie”. 

Remo Brunetti spiega la particolarità dei fuochi cavazzini: "secont il Perusini, la frazion di Pascuel a faseve il so fûc la dì di San Zuan. Là che invessit Vile lu faseve par San Pieri. No cognos la date precise, ma un biel moment a àn tacât a fâ i fûcs ai 29 di jugn, la dì di San Pieri che la glesie compagne a San Pauli. Ma cemût che i doi sants a vevin ideis difarentis tal evangjelizâ, ancje Vile e Pascuel a cirìvin di fâ ognidune il lôr fûc difarent e miôr , dimût che al risultas plui vivarôs e lusorôs. E si tiràvin ancje une sorte di cidulis. A nassè cussì une competizion sui cuei di Vile e di Pascuel che a durà par agnorums, fintremai a pôs agns prin dal taramot. Al sares stât un pecjât pierdi dal dut cheste usance cussì dal 2006 in ca, il fûc si lu fâs tes gravis dal riu Faeit."

                                                       

Domenica al Centro visite di Interneppo, incontro con mammiferi vecchi e nuovi

Ultima proposta del mese di giugno da parte di "Farfalle nella testa" in collaborazione con l'Ecomuseo della Val del Lago: una serata per conoscere "vecchi e nuovi" mammiferi che si trovano a vivere oggi in Friuli.

Cos'è
È un "aperitivo naturalistico", vale a dire che ci si incontra davanti a un bicchiere e qualche stuzzichino, per ascoltare e raccontare storie e condividere informazioni su un tema specifico. Il secondo appuntamento tratterà di piccoli e grandi mammiferi del Friuli Venezia Giulia, animali che ritornano dopo un bel po', animali che se ne sono andati (in collaborazione con i nostri partner di Therion Research Group). Non si tratta di una conferenza dove il relatore parla e tutti gli altri ascoltano, ma di un incontro informale in cui il moderatore introduce l'argomento e indirizza la discussione ma tutti possono portare le proprie esperienze e i propri racconti. (L'evento è progettato e realizzato da FNT per conto dell'Ecomuseo Val del Lago / Comunità Montana).

Dove
Al Centro Visite del Parco Botanico di Interneppo. Per raggiungerlo avete due possibilità (entrambe a piedi): 1) si prende dall'alto la stradina che parte da Interneppo, di fronte al ristorante “La Terrazza” e al di là dell'incrocio;
quando si arriva al livello del lago si gira a destra (circa 10 minuti); 2) oppure si parte dalla discoteca “Al Lago” e si segue il sentiero lungo la riva est del lago (15/20 minuti).

Orario
Domenica 28 giugno, dalle ore 17.

Durata
Circa 1 ora e mezza.

Costo
La partecipazione è gratuita.

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA
telefonando alla Casa delle Farfalle (0432 16 36 175)
scrivendo un'email a info@bordanofarfalle.it

venerdì 26 giugno 2015

"Per il Lago si è aperta una nuova fase"


Dopo la settimana di studi scientifici sul Lago avviati dall'ISMAR-OGS-CNR, i Comitati hanno diffuso un manifestino nel quale sintetizzano l'importanza della iniziativa e la necessità che anche da parte della Regione si compiano passi concreti verso la rinaturalizzazione del Lago:

D’intesa con i Comuni di Bordano, Cavazzo Carnico, Trasaghis ed i Comitati per la difesa, la
rinaturalizzazione e la valorizzazione del lago, da lunedì 25 a venerdì 29 maggio compresi
un gruppo di ricercatori dell’ ISTITUTO DI SCIENZE MARINE (ISMAR) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dell’ OSSERVATORIO GEOFISICO SPERIMENTALE (OGS) di Trieste ha eseguito gratuitamente con moderni strumenti una campagna di rilievi geofisici del lago per compilare una mappa morfobatrimetrica di dettaglio del fondale e una mappa dello spessore e della distribuzione dei sedimenti, a cui seguiranno altri studi.
I risultati saranno resi pubblici appena disponibili.
Comuni e   Comitati hanno compiuto questo primo passo per acquisire dati scientifici sullo stato del lago al fine della sua rinaturalizzazione.
La Regione faccia anche lei i passi avanti necessari per tradurre in realtà quanto prevede il Piano
Regionale di Tutela delle Acque (PRTA): “dovrà anche essere valutata la fattibilità tecnico - economica di realizzazione di un canale di by – pass che convogli direttamente le acque della centrale di Somplago all’emissario del lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso”.
PER IL LAGO SI E’ APERTA UNA NUOVA FASE:
UNITI E DETERMINATI POSSIAMO RECUPERARLO ALLE SUE “CONDIZIONI DI NATURALITA’


Sabato a Bordano per conoscere la “Svizzera dell’America Centrale”

Una nuova proposta della Casa delle Farfalle di Bordano:


Cosa
"Gusta la foresta" è il titolo sotto il quale la nuova Casa delle Farfalle raccoglierà ogni anno una piccola serie di eventi che mescolano il cibo e la natura. Si parte con il Costarica, un paese che alla Casa delle Farfalle conosciamo bene perché da lì arrivano tutte le nostre farfalle americane. Il Costarica (o il Costa Rica? o la Costa Rica? sembra che nessuno lo sappia) occupa uno dei primi posti nella classifica dei paesi più felici del mondo. Una natura spettacolare e rispettata, un’innata propensione alla convivenza pacifica fanno di questo paese la “Svizzera dell’America Centrale”. Spiagge tropicali, vulcani attivi, torrenti tumultuosi dalle acque cristalline, foreste nebulari, lo rendono uno dei paesi più ricchi in termini di biodiversità. Per la maggior parte della sua storia la Costa Rica è stata una nazione di contadini e le loro tradizioni si ritrovano nella cucina. Si tratta di una cucina semplice e saporita, con un’originale mescolanza di influenze indigene, africane ed europee. Si cenerà dunque, si guarderanno foto e filmati
spettacolari, si ascolteranno le storie dal Costarica.

Dove
Nelle sale della Casa delle Farfalle.

Orario
Sabato 27, dalle ore 20.

Altro
La cena sarà anche l'occasione per presentare ufficialmente il progetto DANAUS, una nuova sfida che ci vede impegnati: oltre a portare i tropici in Friuli Venezia Giulia ci proponiamo ora di portare i cittadini della nostra regione direttamente ai tropici, con un catalogo di viaggi naturalistici verso destinazioni affascinanti ed esotiche, in compagnia di scienziati ed esperte guide naturalistiche, con l'avvallo di importanti istituzioni scientifiche.

Costo
35 euro a persona, da pagare al momento dell'arrivo.

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA
telefonando alla Casa delle Farfalle (0432 16 36 175)
scrivendo un'email a info@bordanofarfalle.it

giovedì 25 giugno 2015

Venerdì a Trasaghis serata di solidarietà per il Nepal

Dopo la raccolta di fondi indetta dalle scuole dell'infanzia, elementari e medie dell'Istituto Comprensivo di Trasaghis, un'altra significativa iniziativa a favore delle popolazioni del Nepal colpite dal recente, devastante terremoto. A Trasaghis, al Centro Don Celeste, venerdì 26, alle 20.30, una serata di solidarietà incentrata sulla testimonianza di  Roberto Foglietta che racconterà il suo viaggio in quelle meravigliose, sfortunate  terre. Le offerte raccolte saranno destinate alla onlus "Friuli Mandi Nepal Namastè" per interventi diretti a sostegno delle popolazioni colpite.
L'iniziativa viene proposta dall'Auser Val del Lago, dal gruppo "Mamme di Avasinis" e dalle Parrocchie di Alesso, Avasinis e  Trasaghis-Braulins-Peonis.



mercoledì 24 giugno 2015

Si riaccende sabato a Trasaghis il "fûc di San Pieri"

Il Grop trasagan, con la collaborazione dell'Amministrazione comunale,  ripropone l'accensione del "fûc di San Pieri" nella tarda serata di sabato 27.
La manifestazione sarà preceduta, alle 19.30, "lì da rosta", dalla Santa Messa e dalla benedizione dell'Ancona, il manufatto, ricostruito dall'Amministrazione comunale,  che ripropone la struttura della analoga costruzione religiosa presente fino al terremoto in via De Luca.



Per qualche notizia in più sulle origini storiche della tradizione dei fuochi di fine giugno, v. l'articolo pubblicato sul Blog lo scorso anno:
http://cjalcor.blogspot.it/2014/06/i-fucs-di-san-pieri-tornano-illuminare.html

martedì 23 giugno 2015

A Bordano si parla di tradizioni popolari di fine giugno, tra fede e magia

Interessante proposta da Bordano: venerdì prossimo un itinerario sulle tradizioni di fine giugno, dai riti di San Giovanni a quelli di San Pietro, tra falò e divinazioni.
                                               Risultati immagini per Mac di San Zuan

Tra Sant Zuan e Sant Pieri
un viaç a torzeon tes tradizions furlanis in dôs des zornadis plui straordenaris dal an

Vêso mai sintût a fevelâ de vele che si forme te tace cul blanc dal ûf, la gnot di Sant Zuan? E des cidulis che a iluminin la gnot cun strichis di lûs come cometis tal cîl? E dal fûc di Sant Pieri? E ce plantis coventino par fâ il Mac di Sant Zuan? No us àno mai contât dai gjeranis, dal gri, dai fasûi o dal noglâr che in chê gnot ti palesavin la identitât dal om che tu varessis maridât?
Po ben, se no vês mai sintût a fevelâ o se alc si visais ma o varessis gust di savênt di plui,
us spietìn in cheste serade “magjiche” e plene di storiis, di ricuarts e di imagjins di viodi, di scoltâ e di condividi

Sale Consiliâr Municipi di Bordan
Vinars ai 26 di Jugn dal 2015 aes 20.30


La proposta viene dallo Sportello intercomunale del Gemonese  per ila lingua friulana, dal Comune, e dalla Biblioteca di Bordano e dalla Cooperativa "Farfalle nella testa"

lunedì 22 giugno 2015

Avasinis, 5000 grazie dagli amici dello chef Matteo (II)

Raccolti cinquemila euro nel ricordo di Matteo Rodaro


Messaggero Veneto, 20 giugno 2015

TRASAGHIS. Cinquemila euro da “Matteo chef giramondo” all’Associazione oncologica Alto Friuli (Aoaf). La donazione è stata effettuata nei giorni scorsi ed è il frutto del concerto organizzato alcune settimane fa dall’associazione “Matteo chef giramondo” per ricordare Matteo Rodaro, cuoco di Avasinis venuto a mancare due anni a causa di una malattia che non perdona.
Il concerto era stato organizzato nel parco ex Colonie di Osoppo e si erano esibiti, tra gli altri, Maurizio Solieri (già chitarrista di Vasco Rossi) e i Creedence Clearwater Revived per una serata che ha registrato una grande partecipazione. Con quei fondi, l'Aoaf potrà ora rafforzare le sue attività: di assistenza psicologica, di trasporto alle strutture di cura, l’acquisto di nuove strumentazioni per la cura e la diagnosi dei tumori, e avviare un progetto innovativo per la somministrazione di cure palliative al domicilio. L’associazione “Matteo chef giramondo” e la famiglia Rodaro si ritengono più che soddisfatti di questo risultato ed annunciano nuove iniziative per il 2015 . (p.c.)

Matteo Chef Giramondo

domenica 21 giugno 2015

Dal Bim 228mila euro da investire in Val del Lago

Boccata d'ossigeno ai Comuni del Bim

Il Bacino imbrifero montano del Tagliamento distribuirà quasi 2,4 milioni di euro ai consorziati


di Alessandro Di Giusto

Risultati immagini per B.I.M. carniaRisultati immagini per B.I.M. carnia
Ammontano a 2 milioni 390mila 690 euro i finanziamenti che entreranno a breve delle casse dei 49 comuni della montagna friulana e pordenonese grazie al riparto consorziale 2015 del Bim, il Bacino Imbrifero montano del Tagliamento, operante tra le Province di Udine e Pordenone. Risorse importanti che serviranno a molti municipi per affrontare interventi in opere pubbliche, acquisto d’attrezzature, progetti integrati.
Tali risorse sono incamerate dal Bim per la
gestione dei sovra-canoni idroelettrici, consistenti in una sorta di indennizzo versato dai concessionari di derivazioni idroelettriche a fronte del consistente sfruttamento delle risorse idriche montane. A ruota il Consorzio, perseguendo i propri fini di sostegno all’economia e al progresso sociale delle popolazioni locali, effettua i riparti in favore degli enti locali.Secondo quanto stabilito dall’assemblea, il riparto dei fondi prevede una quota fissa a tutti i Comuni consorziati per un importo pari al 21,41% della somma da ripartire (10.355 euro a testa); ai Comuni danneggiati dalla presenza degli impianti (Forni di sopra, Forni di Sotto, Sauris, Ampezzo, Socchieve, Preone, Enemonzo, Raveo, Villa Santina, Lauco, Ovaro, Tolmezzo, Verzegnis, Cavazzo, Amaro, Venzone, Bordano, Trasaghis, Gemona ed Osoppo spetterà un ulteriore storno, pari al 55,50% della somma da ripartire (65.770 euro a testa); i Comuni rivieraschi d’impianti idroelettrici che non hanno subito gravi danni dalla sottrazione delle acque invece (Comeglians, Sutrio, Forni Avoltri, Rigolato, Prato Carnico, Arta Terme, Cercivento, Paluzza, Paularo, Chiusaforte, Dogna, Malborghetto, Moggio Udinese, Pontebba, Clauzetto e Resia), riceveranno un surplus del 13,09% (20.682 euro a testa); la restante quota del 10% sul totale da ripartire sarà suddivisa in base alla superficie territoriale dei vari comuni. 
Il 31 agosto prossimo scadrà il termine per la presentazione dei piani di proposta per l’utilizzo dei fondi da parte dei municipi; “Una volta ricevuto il via libera della verifica di conformità da parte delle Comunità montane di competenza - spiega Domenico Romano, presidente del Bim Tagliamento - le somme messe a disposizione dal nostro Consorzio saranno immediatamente spendibili dalle amministrazioni comunali, e con le ristrettezze economiche che continuano a patire le casse dei Comuni questo provvedimento riveste importanza primaria, un sollievo per i sindaci chiamati quotidianamente a far fronte a crescenti difficoltà”.
"Avendo superato la normativa regionale sull'utilizzo del personale - conclude poi il presidente Romano - quest'anno sarà riproposto lo stanziamento del fondo di 304mila euro pari a quello concesso lo scorso anno, relativo all'acquisto di voucher così come concordato nell'ultima Assemblea generale".

                                                 Risultati immagini per B.I.M. carnia

sabato 20 giugno 2015

Con l'Ecomuseo, un restauro che profuma di storia e di poesia


Il primo corso proposto dall'Ecomuseo della Val del Lago per il restauro di mobili ed oggetti in legno destinati a spazi espositivi del territorio, previsto nel progetto pluriennale “musei attivi”, è terminato positivamente. Il corso che si è svolto in un laboratorio allestito nel fabbricato messo a disposizione dal Comune di Bordano era rivolto alle persone ed agli appassionati che volevano apprendere o perfezionare vecchie tecniche di restauro e, al tempo stesso, rendersi utili alla collettività. Gli oggetti da restaurare sono stati messi a disposizione dal Comune di Cavazzo Carnico (in gran parte provenienti dalla casa natale di Siro Angeli a Cesclans) e dalla Latteria turnaria di Alesso. Anche se i corsisti si sono dimostrati entusiasti ed appassionati non è stato possibile portare a termine nessun restauro (se si esclude uno stampo per burro che non presentava alcuna difficoltà) a causa di alcune difficoltà iniziali dovute al trattamento di sverniciatura (davvero impegnativo, come possono testimoniare gli stessi corsisti) o allo smontaggio delle singole parti e la riparazione degli oggetti presi in considerazione. Per un tavolo ed una cassapanca appartenuti a Siro Angeli e per un tavolo della Latteria di Alesso comunque manca solo la verniciatura mediante gomma lacca e quindi alla prima lezione del prossimo corso verrà completato il restauro.
Alla consegna degli attestati di partecipazione, avvenuta sabato 13 giugno alla presenza del Presidente dell’Ecomuseo, Augusto Picco, e dell’Assessore del Comune di Bordano, Ivana Bellina, il Responsabile del corso, Vanes Venerus di Cordenons, si è dichiarato molto soddisfatto dell’approccio dei partecipanti, della loro determinazione e della coesione che si è creata nel gruppo, sebbene fosse eterogeneo.
Il prossimo corso sarà presumibilmente realizzato nei mesi di settembre ed ottobre, ci sono già nuove adesioni e quindi bisognerà che tutti si diano da fare per cercare nuovi oggetti da restaurare.





venerdì 19 giugno 2015

Lunedì a Trasaghis si incontrano i "Muinis"

Ogni paese ha, nel proprio "bagaglio collettivo" delle figure di riferimento. Se parliamo del "muinis", i sempre attivi sacrestani, il ricordo può andare a Ferdinando di Cjavaç, Pieri Culau di Tarnep, Agnul di Vanta e Pieri Cheton ad Alesso, e a tanti altri. Figure importanti che ora stanno scomparendo o trovano delle nuove connotazioni. 
Per fare il punto anche su queste situazioni, è in calendario per lunedì 22 giugno alle ore 10.00 a Trasaghis, la terza edizione della “Fieste dai muinis” della Forania di Gemona.  Il Parroco di Trasaghis don Fausto Quai ha così spiegato alla "Vita Cattolica" le caratteristiche della iniziativa: "E' un appuntamento lkanciato tre anni fa che abbiamo voluto istituire quale momento di preghiera e di incontro per ringraziare tutti coloro che rendono un prezioso aiuto con il proprio servizio nelle parrocchie della Forania". Dopo un momento di incontro e preghiera, in chiesa, i partecipanti condivideranno insieme il pranzo e un momento conviviale.


giovedì 18 giugno 2015

Domenica a Bordano i "cacciatori di bufale"

"Non è vero ma ci credo" è la nuova proposta dell'Ecomuseo e della Casa delle Farfalle per domenica 21:


Cos'è
Sono molte le dicerie e i falsi miti che circolano intorno al mondo naturale. Alcune sono innocue, altre possono far nascere superstizioni e credenze, assurde e pericolose, e causare anche un vero e proprio sterminio di alcune specie animali e vegetali. È vero che la polverina delle ali delle farfalle è ciò che permette loro di volare? È vero che si possono catturare i serpenti utilizzando il latte? L’elefante ha veramente paura dei topi? E le piante crescono meglio se parliamo con loro? Incontri con esperti e "cacciatori di bufale", per rispondere a queste e molte altre domande e affrontare in maniera razionale queste “leggende metropolitan-naturalistiche”. In collaborazione con il CICAP Friuli Venezia Giulia (il CICAP – che a livello nazionale conta soci e sostenitori del calibro di Piero Angela, Umberto Veronesi, Umberto Eco, Carlo Rubbia, Edoardo Boncinelli – è un'organizzazione fondata nel 1989 per
indagare sul paranormale e le pseudoscienze).

Dove
Nell'area antistante la Casa delle Farfalle di Bordano.

Orario e durata
Dalle 11 alle 17 le nostre guide racconteranno ai visitatori incredibili storie di credenze e baggianate a cui tutti quanti crediamo. Alle 17 si terrà una conferenza, in collaborazione con il CICAP.

Costo
La partecipazione è gratuita.


Appuntamento alla Casa delle Farfalle
via Canada 5 // 33010 Bordano (UD)
tel. 0432 1636 175 // 344 2345 406
info@bordanofarfalle.it // www.bordanofarfalle.it

                                                     Risultati immagini per cacciatori di bufale

mercoledì 17 giugno 2015

In riva al Lago, con tutti i sensi

Sabato 20 giugno la Casa delle Farfalle e l'Ecomuseo della Val del Lago propongono "Al gusto di bosco"



Cos'è
È un’escursione naturalistica davvero particolare, per immergersi nella natura utilizzando tutti i sensi: osservando, ascoltando, toccando, annusando e assaggiando. Oltre a camminare e ascoltare i racconti degli esperti che raccontano la flora, la fauna e la storia del Lago, di tanto in tanto si interrompe la passeggiata presso alcune “postazioni gastronomiche”, dove verranno proposti i cibi del nostro territorio o proprio di quello specifico ambiente. (L'evento è progettato e realizzato da FNT per conto dell'Ecomuseo Val del Lago / Comunità Montana).

Dove
La passeggiata sarà sul sentiero intorno Lago dei Tre Comuni. Il ritrovo è davanti alla discoteca "Al Lago".

Orario
Ritrovo alle ore 11.

Durata
Circa 3 ore, metà impegate a camminare, l'altra metà a mangiare.

Percorso
Il percorso è pianeggiante e molto facile.

Costo
La partecipazione è gratuita.

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA
telefonando alla Casa delle Farfalle (0432 16 36 175)
scrivendo un'email a info@bordanofarfalle.it

martedì 16 giugno 2015

Un Lago by-night. "Su le soglie del bosco non odo parole", ma ... (II)

Il sito "Nordestnews" ha appena pubblicato un bell'articolo sulla escursione notturna in riva al Lago proposta dalla Casa delle Farfalle e dall'Ecomuseo e svoltasi il primo sabato  di giugno. L'articolo è brioso, inframezzato da simpatiche "furlanadis" che rendono l'atmosfera della suggestiva iniziativa.

L’ ACCALAPPIAFARFALLE!.


CINQUANTA-BIEL-LANT-INTERNEPPO-2015No, no, non temete! Se è senza dubbio vero che siamo all’insegna della flessibilità e della formazione permanente e che, par tirâ indenant il cjaruç, ci dobbiamo “inventare il lavoro”, come dicono gli esperti (molti di essi disoccupati, ahinoi!), è altrettanto vero che lasciamo a chi ne sa ben più di noi il mestiere di …catturar farfalle.
Ci accontentiamo – si fa per dire – di far cordata e di approfittare degli allettanti appuntamenti progettati dalla Coop. “Farfalle Nella Testa” per conto dell’Ecomuseo Val del Lago/Comunità Montana.
Chi non conosce la Casa delle Farfalle di Bordano vada innanzitutto a visitarla. Siamo sicuri, però, che la nostra domanda è retorica e che molti, anche a più riprese, abbiano già avuto l’occasione di farvi una capatina. Adesso è’ ora di esplorare un po’ più a fondo il territorio e proprio il ricco calendario di uscite delle FNT costituisce la giusta occasione di approfondimento.
Una delle date risale a un paio di sabati fa, una benedetta sabida in cui ator no svolava una moscja perché c’era la partita di balòn di qualche Squadra con la “Esse” maiuscola. Serata calda, quella. C’era un caldo così denso da portelo tagliare col coltello, con gran disorientamento di noi Furlani, così avvezzi al golfùt cuant ch’al va ju il soreli e alla rassicurante compagnia dell’ombrello che fa timidamente capolino dalla borsa.
Qui, però, si sta facendo riferimento a uno di quei giorni con temperature che nus vèvin cuèts ancor prima di consentirci di ultimare il cambio del guardaroba. Date le condizioni climatiche favorevoli, in quel fatidico sabato chi non era incollato davanti a mega o microschermi azzurrognoli era uscito ben volentieri per respirare un po’ di brezza e andare a ingrossare il drappello di camminatori notturni radunati per l’occasione in quel di Interneppo.
Ad accompagnare e illuminare con torce e sapienza il cordone umano c’era un valente e sapiente staff di guide delle FNT.
L’ora era davvero quella dei gnòtui: luce crepuscolare dolce e morbida spegneva languidamente il profilo sempre incantevole del nostro amato Lago di Cavazzo che, ancora una volta, dimostrava la sua poliedricità offrendosi a noi da un’angolazione insolita, colto sul far della tenebra.
In lontananza, in alto sulla collina, man mano che il buio ci avviluppava, cominciava a brillare sorridente e un po’ tremula come un astro la Pieve di Cesclans, riaccendendo nella nostra mente bei ricordi di passate escursioni e la promessa di rinnovarle la visita.

Domanda ovvia sgorga nonostante il quadretto appena dipinto: cosa si va a vedere di notte??? Una bella nottolata estiva racconta con parole differenti quanto normalmente ci circonda: sono parole fatte di sussurri e canti, più che di grida e proclami; son contorni e profili abbozzati, più che figure iperrealistiche; sono supposizioni provvisorie più che verità assiomatiche. Così anche a Tarnèp by night: le voci degli animali notturni, gli spot delle lùsignis, lo scricchiolare dei rami sotto ai nostri piedi incerti nel cammino e le forme espressionistiche delle sedimentazioni rocciose illuminate dai led bislacchi. La incredibile numerosità e il frastuono dei canti degli uccelli andava a sfatare il mito che di gnot dut al è cuièt…
Lasciamo l’abitato di Interneppo alle nostre spalle e le suggestioni della sera, attraversiamo la provinciale e imbocchiamo il sentiero attrezzato che, scendendo, costeggia il lago. Ne percorriamo un tratto: l’intento è arrivare a casa. Sì, perché Val del Lago un domicilio ce l’ha, anche se – per definizione – Ecomuseo non necessariamente deve identificarsi con quattro mura e un civico: Ecomuseo è come lo spirito di una nazione secondo romantica memoria: è quel comune denominatore che permea di sé un luogo e vi rimane nonostante l’avvicendarsi delle generazioni dei sui abitanti. E’ cultura e natura insieme, è l’Ambiente che convive con l’Uomo in uno scambio che, nel tempo, diviene patrimonio da custodire e alimentare perché non si spenga e si disperda. Tuttavia, per motivi simbolici e scopi pratici, Ecomuseo Val del Lago un suo nido ce l’ha e si trova proprio lungo un tratto del sentiero su nominato. Il buio rotto appena dalle pile e da qualche lampada lasciava, infatti, intuire una bella struttura in legno con ampie e luminose vetrate, una sorta di foresteria adatta ad ospitare mostre, convegni, serate divulgative. Una alta torre osservativa rivolta verso il lago prometteva appaganti panorami e la comodità di poterli osservare a lungo per carpirne i segreti.
L’attività, però, più facile a farsi in orario da gufo era non tanto il birdwatching quanto il cjapâ – pavèis. Attrezzatura di basso costo – un linsuli, tre bostòns in crôs, una lampadina taglia extra large tal mieç: in men che non si dica nugoli di besteutis attratte dalla luce cominciavano a popolare il lenzuolo e a chiedersi quale fregatura fosse mai quella. Nel variegato gruppo si stagliava, ben evidente, un farfallone notturno con una punta di ala andata perduta e un altro farfallino verde e molto simile a una foglia di pioppo.
E noi? Noi divertiti a guardar besteutis e ad ascoltare i racconti ironici e scientifici allo stesso tempo del Dott. Francesco e degli altri nostri studiosi.
Noi beati e contenti in mezzo alla natura, nel cuor della notte; noi, lì a cavare i grilli dal buco e a contemplare il miracolo del Creato con occhi adulti che vogliono, però, cercare ancora di stupirsi e di lasciarsi cogliere dalla sorpresa.
Elisir par cirî di restâ zovins, amancul dentri.
(http://www.nordestnews.com/2015/06/16/puntata-numero-cinquanta-l-accalappiafarfalle/)

E sull'argomento, è stato anche pubblicato da Luigi Stefanutti per l'Ecomuseo un video su youtube:
https://www.youtube.com/watch?v=HHy_d0N1fig


lunedì 15 giugno 2015

Alcuni punti fermi su Peonis e la fine di Bottecchia

Alcuni punti fermi su quel che lega Peonis e la fine di Bottecchia
(e un chiedersi perché le fantasie abbiano maggior presa della pur banale realtà)

Oggi, 15 giugno, viene ricordato l'88° anniversario della morte di Ottavio Bottecchia, il primo ciclista italiano capace di vincere il Tour de France (nel 1924, bissando l'impresa l'anno successivo).
Sulla morte di Ottavio Bottecchia si sono diffuse negli anni tante voci (incidente, malore, aggressione per futili motivi, aggressione politica, vendetta della malavita…), di fronte alle quali risulta arduo e difficoltoso rintracciare un filo coerente, privo di contraddizioni.
Nel tentativo di delineare qualche elemento capace di contribuire alla definizione del caso, per anni ho cercato di raccogliere informazioni, notizie, testimonianze. Oltre ad aggiornare la documentazione bibliografica sono andato alla ricerca degli ultimi testimoni diretti dell'episodio, trovando, tra Peonis e Gemona, alcune persone che potevano ricordare di aver visto "qualcosa", in quelle concitate giornate del giugno 1927: ne è emerso il quadro, abbastanza nuovo, delle "operazioni di soccorso" seguite da un discreto numero di persone, della presenza, accanto ai soccorritori ricordati in tante ricostruzioni, di uomini, donne e - soprattutto - bambini che hanno seguito lo svolgersi dei fatti, annotato l'accaduto, parlato e discusso nelle ore e nei giorni immediatamente successivi.  E’ stato importante quindi scoprire come le fasi del soccorso a Bottecchia ferito, proprio quelle che la stampa e la memorialistica hanno tramandato come un esempio di solitudine, circoscritto a poche delimitate persone (i due soccorritori, la levatrice - infermiera, il carrettiere) sia stato in realtà un episodio dai contorni assai più vasti, quasi corali: un incidente partecipato, seguito dalla curiosità della gente e da una sorta di coinvolgimento collettivo, dapprima determinato dall'eccezionalità dell'evento, poi dallo scoprire le caratteristiche del personaggio coinvolto.
E' seguita poi la delicata fase del raffronto delle diverse ipotesi, l'analisi delle versioni, la ricerca dei punti caratterizzanti da approfondire e verificare, l'accertamento relativo alla "primogenitura" dell'avanzamento delle ipotesi  e il lavoro di confronto sulle diverse versioni, individuando, talvolta, il sorgere di evidenti travisamenti e la proposta di elementi non fondati su un'analisi obiettiva delle fonti.
Risultati immagini per bottecchia + peonisIl risultato? Un articolo pubblicato con risalto sul Messaggero Veneto del 13 giugno 2000 e, soprattutto, il libro "Ottavio Bottecchia, quel mattino a Peonis", edito dal Comune di Trasaghis ed uscito nel 2005.

Quali gli elementi di maggiore novità emersi nel percorso di ricerca? Sono parecchi.
Prima di Peonis. Nel suo allenamento solitario, la mattina del 3 giugno 1927, Bottecchia arrivò a Cornino, e fece una sosta all'osteria di "Zuan dal Niti" (ora "Ristorante Ai Glicini"). Qui consumò una bevanda (secondo don Marcuzzi, che raccolse la testimonianza dei gestori dell'epoca, si trattò di una birra fredda), probabilmente causa concomitante del successivo malore. E' importante sottolineare che quel giorno non ci fu alcuna rissa o colluttazione né all'osteria né nelle immediate vicinanze: il presunto riferimento alla testimonianza del parroco dell'epoca, don Nigris, pubblicata nel 1973 sul Bollettino Parrocchiale di Peonis, cui fanno riferimento vari ricercatori, non ha in realtà fondamento. Don Marcuzzi ha infatti più volte precisato in seguito che in realtà le notizie fornite da don Nigris sono state differenti e che una mancata revisione delle bozze prima della stampa del Bollettino e quindi l’uscita con diversi tagli, errori di forma e contenuto ha impedito la corretta trasposizione del pensiero del vecchio sacerdote. Don Nigris aveva raccolto sì la voce di una colluttazione avuta da Bottecchia con dei fascisti, ma il fatto non avrebbe avuto alcuna relazione con le ultime ore del campione, essendo accaduto settimane, se non mesi, prima, in un periodo quindi anteriore al 3 giugno; d’altronde questo episodio non dovette essere particolarmente significativo, se il campione continuò a seguire quell'itinerario nei suoi allenamenti.
L'ipotesi "contadino". La versione dell'aggressione da parte di un contadino cominciò a diffondersi, parecchio tempo dopo la morte di Bottecchia, trovando un rilevante spazio sulla stampa. Alcuni anziani  di Peonis ricordano che  la "leggenda" dell'aggressione da parte di un contadino nacque dalla presunta auto-confessione rilasciata sul letto di morte da un  vecchio emigrante, ormai in preda al delirio ("al 'zavariava", vaneggiava): un'auto-attribuzione oltretutto inverosimile, poiché l'uomo, nel 1927, quando Bottecchia morì, lavorava in Francia ed era quindi materialmente impossibile potesse essere stato in qualche modo coinvolto nell'episodio e tanto meno avesse potuto averne responsabilità. Del resto - aggiungono gli anziani di Peonis - l'uomo non aveva alcuna proprietà nei pressi della strada per Cornino dove trovarsi a lavorare o a "difendere" i prodotti agricoli.
L'ipotesi dell'aggressione politica. La tesi dell'assassinio di Bottecchia per motivi politici circolò all'estero negli anni '30 negli ambienti del fuoriuscitismo antifascista e riemerse negli anni '70. Un'aggressione per motivi politici trova però difficile spiegazione a causa della complessa personalità di Bottecchia. Chi può dire infatti quale potesse essere il credo politico del campione? Sembra che egli sia stato infatti iscritto al PSI, poi, probabilmente nel periodo francese, vicino alle frange anarchiche. Di Bottecchia si parla anche di una iscrizione ad una loggia massonica e, infine, dell'iscrizione al Partito Nazionale Fascista, in quel di Vittorio Veneto, avvenuta il  30 luglio 1923. Pare insomma di poter dire che Bottecchia, politicamente, sia stato tutto e il contrario di tutto, così da far ritenere improbabile l’ipotesi di un’aggressione per motivi politici.
L'ipotesi "malavita". Altrettanto fumosa e improbabile appare l'ipotesi del "killer sardo" impegnato addirittura a liquidare i due fratelli Bottecchia, senza contare che dubbia e indimostrata rimane la stessa esistenza fisica del sardo citato, Berto Olinas.
Il diario ospedaliero: una rilettura. Per giungere a delle conclusioni, si sono cercati elementi per un'analisi del "diario ospedaliero" che attesta le condizioni di Bottecchia all'ingresso in ospedale. Questi dati sembrano escludere la tesi di una colluttazione, di un pestaggio: le ferite sono localizzate tutte sulla parte destra del corpo, elemento inconciliabile con l'ipotesi di un'aggressione che avrebbe visto una reazione, anche solo istintiva, della vittima ed una conseguente "polidirezionalità" delle contusioni, dei colpi, delle ecchimosi. Per cercare di giungere a una qualche risultanza, anche alla luce delle valutazioni attuali della scienza medica, sono stati consultati, in maniera distinta, tre medici legali, ai quali è stato chiesto di “commentare” il diario ospedaliero. Tutti, analizzando i dati,  hanno escluso l'eventualità che le lesioni siano conseguenti ad una colluttazione,  riconducendo  la causa di morte alle lesioni cerebrali correlate al trauma conseguente alla caduta.
Nessun giallo, dunque: probabilmente in conseguenza ad un malore, Bottecchia ebbe una rovinosa  caduta per essere stato violentemente disarcionato all'atto di sganciare i puntapiedi dei pedali.
Il libro uscito nel 2005 è stato accolto con interesse e attenzione: Lucia Burello, per esempio, sul 'Messaggero Veneto' ha scritto che "Non è più un giallo la misteriosa fine di Ottavio Bottecchia" e Claudio Gregori sulla 'Gazzetta dello Sport' ha espresso l'opinione che ora "Il mistero è svelato".
A dieci anni dall'uscita del libro tocca constatare però come le voci fantasiose non si siano affatto sopite, basti citare l'articolo  sul "Corriere della sera" del 2 giugno 2013  dove veniva   descritta la caduta di Bottecchia in termini  palesemente errati (" Lo trovano riverso in un canale tra Peonis e Trasaghis, qualcuno lo ha colpito alla testa e lo ha lasciato lì, portando via la bicicletta per inscenare un furto ")… o del pullulare su Internet di fantasiose ricostruzioni dove si ribadisce che il campione sarebbe stato aggredito per aver rubato dell'uva (in giugno!).
Tocca interrogarsi allora su quali siano e quali possano essere le vie migliori per fare arrivare al grande pubblico il senso e le conclusioni di ricerche laboriose condotte sul campo, dal momento che nemmeno parecchie segnalazioni inviate ai giornali dal Comune di Trasaghis per segnalare la palese approssimazione di alcuni articoli usciti non hanno avuto esito alcuno.
Sarà magari logico che, come ha scritto Bruno Roghi, "Una morte per incidente stupido pareva troppo mediocre e insignificante per essere accettata supinamente dagli ammiratori di Ottavio: una tragica sventura si addiceva meglio a  quel cavaliere di grandi avventure ch’era stato", ma sicuramente non è più possibile accettare passivamente versioni palesemente inventate. La voce della aggressione per futili motivi, infatti,  ha avuto una rilevante diffusione a livello di "immaginario collettivo" (da cui l'ingiusta  definizione, tante volta sentita, anche in tempi recenti, di "chei che an copât Bottecchia" riferita agli abitanti della zona). E' il caso invece che venga dato atto della immediata azione di soccorso avviatasi a Peonis in quel mattino di giugno del 1927.

                                                                        Pieri Stefanutti

domenica 14 giugno 2015

Bordano, fine settimana con volo, bike & fun

Ritorna anche quest’anno la mitica Volkswagen CUP !!
Divertimento alle stelle in una tre giorni a tutta manetta!



Durante tutte le giornate sarà possibile effettuare voli in parapendio e deltaplano biposto tandem,
saranno presenti fornitissimi chioschi nella splendida cornice del grandissimo atterraggio di Bordano del Monte San Simeone,
intrattenimento per grandi e piccini assicurato!

sabato 13 giugno 2015

Lunedì a Peonis il ricordo di Bottecchia

Torna lunedì il tradizionale appuntamento con la commemorazione di Ottavio Bottecchia. La data coincide con l'anniversario della morte del campione ed ha luogo al cippo fuori dell'abitato di Peonis.

Trasaghis: lunedì l'omaggio alla memoria di Bottecchia

Messaggero Veneto, 13 giugno 2015

Si terrà lunedì  alle 18.30, a cura dei comuni di Trasaghis e di Colle Umberto (TV), in collaborazione con  l’Udace, la cerimonia in ricordo di Ottavio Bottecchia a 88 anni dalla morte . 
Era il  3 Giugno 1927 quando Bottecchia, primo corridore italiano  ad aver vinto il Tour de France nel 1924 e 1925, veniva trovato esanime sulla strada di Peonis, in un itinerario di allenamento ben conosciuto. Prontamente soccorso da alcuni abitanti di Peonis e ricoverato all’ospedale  di Gemona, il grande campione vi  sarebbe morto da lì a pochi giorni,  il 15 giugno 1927. A 88 anni di distanza, i Comuni di Trasaghis e Colle Umberto (paese natale del campione), organizzano una manifestazione per  ricordare la figura e i successi sportivi di Ottavio Bottecchia.
Dal 1974, quando in occasione del 50° dalla vittoria di Bottecchia al Tour de France, gli amministratori di Trasaghis, in accordo con quelli di Colle Umberto, fecero progettare un monumento con una bicicletta stilizzata,  ogni anno gli amministratori dei due Comuni depongono una corona in ricordo del grande ciclista, mentre al monumento non si interrompono le visite di sportivi e ammiratori. 
                                               Risultati immagini per Peonis + Bottecchia

----------
Si può aggiungere anche che recentemente i Comuni di Trasaghis eColle Umberto hanno proposto che Ottavio Bottecchia venga universalmente riconosciuto come “Patrimonio etico sportivo, autentico esempio per le nuove generazioni di sportivi”.
Nella commemorazione di lunedì sono previsti gli interventi dei sindaci di Trasaghis Picco e di Colle Umberto  Scarpis.
Come ogni anno l'appuntamento riveste un particolare interesse per gli sportivi (diverse le associazioni  ciclistiche che vi convengono, tra cui gli "Aquilotti" dalla lontana Cervia) e per le associazioni dei bersaglieri (Ottavio Bottecchia militava in quel corpo e venne anche decorato nel corso della prima guerra mondiale)

                                                        Risultati immagini per Peonis + Bottecchia

venerdì 12 giugno 2015

Non solo pavees. Domenica, sot Tarnep, si parla di animali velenosi

Proseguono le proposte della Casa delle Farfalle in collaborazione con l'Ecomuseo della Val del Lago: domenica, al Centro Visite di Tarnep, ....  animali velenosi!


Cos'è
È un "aperitivo naturalistico", vale a dire che ci si incontra davanti a un bicchiere e qualche stuzzichino, per ascoltare e raccontare storie e condividere informazioni su un tema specifico. In questo caso il tema saranno gli animali velenosi delle nostre zone, per capire quali sono e se sono davvero pericolosi per l'uomo. Non si tratta di una conferenza dove il relatore parla e tutti gli altri ascoltano, ma di un incontro informale in cui il moderatore introduce l'argomento e indirizza la discussione ma tutti possono portare le proprie esperienze e i propri racconti. (L'evento è progettato e realizzato da FNT per conto dell'Ecomuseo Val del Lago / Comunità Montana).

Dove
Al Centro Visite del Parco Botanico di Interneppo. Per raggiungerlo avete due possibilità (entrambe a piedi): 1) si prende dall'alto la stradina che parte da Interneppo, di fronte al ristorante “La Terrazza” e al di là dell'incrocio; quando si arriva al livello del lago si gira a destra (circa 10 minuti); 2) oppure si parte dalla discoteca “Al Lago” e si segue il sentiero lungo la riva est del lago (15/20 minuti).

Orario
Dalle ore 17.

Durata
Circa 1 ora e mezza.

Costo
La partecipazione è gratuita.

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA
telefonando alla Casa delle Farfalle (0432 16 36 175)
scrivendo un'email a info@bordanofarfalle.it

giovedì 11 giugno 2015

"Immergiti nel Lago", una proposta per la promozione (III)

Un progetto per lo sviluppo del lago

Un momento della presentazione (foto Luigino Ingrassi)
TRASAGHIS Un progetto per lo sviluppo del lago di Cavazzo con finalità turistica da realizzare in lotti e su cui investire diversi milioni di euro, ma anche un cambio di mentalità nell'affrontare il turismo. Sono le premesse nella presentazione dello studio di fattibilità per lo sviluppo del lago dei tre Comuni, tenutasi venerdì sera in sala consiliare, ha registrato una grossa partecipazione da parte di cittadini e amministratori della zona, fra i quali il consigliere regionale Roberto Revelant (Ar), mentre a presentare il progetto c'erano il sindaco Augusto Picco, l'assessore Roger Stefanutti, con la progettista Veronica Rossi e il presidente del consiglio regionale Franco Iacop. «La ricerca di fondi con il coinvolgimento di enti, dalla Regione alla Comunità europea - ha spiegato Stefanutti - per lo sviluppo del progetto sarà il nostro impegno da domani, ma è chiaro che ci vuole anche un cambio di mentalità». «Il turista - ha aggiunto - deve essere visto come un'opportunità e non come un peso: al momento, le strutture presenti si stanno dando da fare e anche i commercianti di Alesso tengono aperto la domenica, ma le attuali ricadute non sono ancora sufficienti». Se da parte sua il presidente del consiglio regionale Iacop ha ricordato la prossima apertura del nuovo settennato di contributi europei come occasione per cercare risorse, il progetto di Veronica Rossi prevede la strutturazione del lato sud del lago in varie "porte" di accesso, tenendo presente le attività sportive e no che già si realizzano, e punta alla organizzazione per lotti che comprendano tanto la presenza di servizi per chi arriva quanto strutture per la pratica dello sport e il tempo libero. «Pensiamo solo ai matrimoni - ha detto Veronica Rossi -: oggi si viene qui a fare le foto e poi si va a pranzo altrove. Bisogna invece far sì che il lago diventi il protagonista di questi eventi». (p.c.) 
(Messaggero Veneto, 9 giugno 2015)

mercoledì 10 giugno 2015

Avasinis, 5000 grazie dagli amici dello chef Matteo

Matteo Chef GiramondoDopo il concerto di Osoppo dedicato alla memoria di Matteo Rodaro, l'associazione "Matteo Chef giramondo" propone un incontro, sabato 13  alle 20 ad Avasinis: in questa occasione il ricavato della manifestazione verrà ufficialmente consegnato all'Associazione Oncologica Alto Friuli .