"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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venerdì 10 giugno 2016

Avasinis e le indagini dell'ispettore Drago Furlan

Si è già parlato sul Blog della presentazione, ad Avasinis, del libro "La primavera tarda ad arrivare", di Flavio Santi: un "giallo friulano" che trae spunto dalle vicende del 2 maggio 1945.

Al romanzo ha dedicato una riflessione anche Andrea Valcic, sulla sua rubrica settimanale del Messaggero Veneto:

Risultati immagini per Flavio SantiHo da poco terminato il simpatico e accattivante libro di Flavio Santi dal titolo "La primavera tarda ad arrivare", edito da Mondadori. Già dal nome del protagonista, l’ispettore Drago Furlan, dai luoghi dove la trama si svolge, il paese di Montefosca, nelle valli del Natisone, e per il fatto che il poliziotto sia un tifoso sfegatato dell’Udinese, chiarisce come il Friuli sia il quadro in cui il giallo tesse la sua tela di morti sospette e omicidi da risolvere. Una sorta di Montalbano nostrano insomma, dove spiagge e mare sono sostituiti da boschi e colline, le fritture di pesce, da frico, salame, polenta. Grappetta finale e colesterolo alle stelle.
Un filone, quello del “noir” che sembra essere divenuto una sorta di contenitore di “storia”, nel quale il delitto, l’inchiesta, l’indagine sono spesso solo il paravento, la scusa per descrivere tratti della società. Peccato che, in questo gioco delle parti, vicenda poliziesca e contorno antropologico, a farne le spese siano i due partecipanti, privati entrambi di una più complessa articolazione.
Ci manca, eccome ci manca, il romanzo friulano, ancor più quello contemporaneo, capace di muovere sentimenti e pensieri, in grado di raccontare, in termini letterari la realtà odierna. Il povero ispettore deve risolvere un caso che trae origini dall’eccidio tedesco di Avasinis: siamo nel 1945. Le opere come “Prime di sere” di Carlo Sgorlon o “La meglio gioventù” di Pasolini fanno riferimento al primo dopoguerra. Sembra quasi che la storia, per tanti nostri scrittori, si fermi a quel periodo, con la splendida eccezione del compianto Franco Marchetta e del suo attualissimo “Camaleonti e porcospini”. Per altri ancora il serbatoio da cui attingere è il mondo dei Celti, di monaci ed eremiti, dove streghe e benandanti si rincorrono tra le pagine, sotto l’occhio vigile di malefici inquisitori.
Avete poi notato come, tra le decine e decine di pubblicazioni con tema il terremoto, in mezzo a saggi, ricerche e poesie spicchi la totale assenza di un romanzo?
Pudore? Timore di apparire “provinciali” o retorici? Fate voi, basta che, come motivo, non si adduca "la mancanza di materiale" su cui lavorare.

(Romanzo cercasi, di Andrea Valcic, "Messaggero Veneto", 15 maggio 2016)

Risultati immagini per Flavio SantiE recentemente, anche la pagina culturale del sito della Rai ha dedicato un articolo al libro di Santi, citando "Drago Furlan [che] incappa nella Storia con la s maiuscola riportando alla luce quell’eccidio di Avasinis, avvenuto a guerra da poco conclusa in questi luoghi, e poi rimosso" con una intervista all'autore che, nel descrivere il personaggio dell'ispettore Furlan, fa esplicito riferimento alla strage di Avasinis, rimarcando come essa sia ben poco conosciuta al di fuori dei confini del Friuli.

Per leggere l'articolo e vedere il video dell'intervista, clicca su:

http://www.letteratura.rai.it/articoli/drago-furlan-ispettore-friulano-di-flavio-santi/33528/default.aspx

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