"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

lunedì 31 ottobre 2016

Il râf dai muarts. Ecco il "nostro" Halloween

Stasera si rinnoveranno i "riti" consumistici della festa di halloween.
Come fatto anche diverse volte negli scorsi anni, dal Blog si rinnova l'invito a riflettere sulle motivazioni più antiche che stanno alla base di tale ricorrenza. Questa volta facciamo riferimento a una ricerca dell'Isis "Fermo Solari" di Tolmezzo, che ipotizza anche si debba fare una riscrittura, nella tradizione friulana ed europea, del principale simbolo della festa: plui che une côce, un râf!

Tra il X e VII sec a.C., molte popolazioni nomadi provenienti dalla Mesopotamia migrarono verso Occidente, diffondendosi prevalentemente nel Nord d'Europa. Una parte di essi, chiamata Celti, popolava un territorio vastissimo e, nel corso dei secoli, una parte di essi (i Gallo–carni o Carno-Celti) abbandonò la Baviera per spostarsi in zone alpine più protette e si stabilì così definitivamente nell'odierna Carnia. La ricerca storica su queste antiche popolazioni comandate da un Re e da una casta di sacerdoti chiamati druidi ha fatto emergere vari rituali di origine celtica tra i quali l'antica Festa dei Morti o Capodanno Celtico chiamato Samhain.
Samhain segna la fine dell'annata agraria, una festa molto lunga e molto sentita con rituali suggestivi che comprendevano fuochi, falò e frutti oppure ortaggi intagliati con all'interno una candela. In Carnia, questi ortaggi erano presumibilmente proprio le rape, che costituivano il prodotto agricolo in quel momento dell’anno maggiormente disponibile (patate e zucche giunsero in Europa molti secoli dopo!).
Ai festeggiamenti di Samhain i Celti dedicavano undici giorni: dal 31 ottobre fino a quello che poi è diventato il giorno di S.Martino e che è ancora oggi ritenuto la conclusione dell’annata agraria. Un tempo, infatti, l’11 novembre era la data di inizio dell’attività dei tribunali, delle scuole e dei Parlamenti, inoltre si tenevano le elezioni municipali, si pagavano fittanze, rendite e locazioni e venivano rinnovati i contratti agrari.
Perchè allora Samhain un tempo era cosi importante? I Celti erano un popolo dedito all'agricoltura e alla pastorizia e questa ricorrenza aveva una rilevanza particolare. Infatti, la vita quotidiana intorno a questa data, cambiava radicalmente: le greggi venivano riportate giù dagli alpeggi e dai pascoli estivi, terminava la raccolta dei prodotti agricoli e i terreni venivano preparati per le nuove semine, le persone iniziavano a trascorrere più tempo al chiuso dedicandosi a costruire utensili e ad altri lavori artigianali raccontando storie e leggende. Insomma, una festa che toccava nel vivo tutta la comunità e che ha permesso la costruzione di molte leggende celtiche ambientate nella notte di Samhain. Queste leggende si ricollegavano ai cicli di fertilità della Terra e all'inizio del regno semestrale dell’Oscurità.
(http://www.isisfermosolari.it/news/1461-halloween-nostran)


Per una diffusione dei rituali nell'area friul-carnica, con riferimento anche alle tradizioni legate al Monte San Simeone, potete leggere anche:
https://vienichetiporto.wordpress.com/2016/10/31/la-notte-in-cui-i-morti-ritornano/

Come sempre, il Blog ospiterà volentieri commenti e valutazioni sull'argomento.

domenica 30 ottobre 2016

Via i resti dell'aereo dalla cresta dei Palez

Portati a valle i resti dell’aereo caduto 23 anni fa sul Piciat

Dopo 23 anni la vetta del Piciat sopra Cavazzo Carnico è stata finalmente ripulita dai resti dell’areo da turismo caduto in quel punto nel 1993
CAVAZZO CARNICO. Dopo 23 anni la vetta del Piciat sopra Cavazzo Carnico è stata finalmente ripulita dai resti dell’areo da turismo caduto in quel punto nel 1993.
Una squadra composta da rappresentanti del Soccorso alpino e del Cai Tarvisio, con la collaborazione della Protezione civile regionale e del Comune, è salita sulla montagna e ha portato a terra i resti metallici che in tutti questi anni erano rimasti lì: l’aereo, infatti era precipitato in quel punto nel marzo del 1993 portando con sé un coppia di austriaci che non sono sopravvissuti all’impatto.
La vetta del Piciat è considerata un percorso selvaggio nelle guide Cai, ma tuttavia più di qualche appassionato ha segnalato quella presenza di lamiere nell’ambiente incontaminato a oltre 1600 metri: «Negli scorsi mesi - spiega Pietro Del Negro del Commissariato di Polizia di Tolmezzo - ci sono arrivate diverse segnalazioni, e per questo motivo abbiamo cominciato a interessare gli enti proposti.
Da parte sua, la Protezione civile negli scorsi mesi ci aveva assicurato che avrebbe messo a disposizione l’elicottero entro la fine dell’anno nel corso di una esercitazione, mentre il Comune ha permesso che utilizzassimo i magazzini comunali per sistemare i resti».
Erano un dozzina le persone che si sono ritrovate a Cesclans alle 7.40 per essere in seguito portate sulla cima del Picjat dove nel giro di un paio d’ore hanno provveduto a raccogliere i pezzi di lamiera che sono stati tagliati con l’uso di una flex per facilitare le operazioni.
Verso le 11 i lavori di ripulitura erano terminati ma i volontari hanno dovuto attendere le 16 perché l’elicottero della Protezione Civile, impegnato durante la giornata in diverse operazioni sul territorio regionale, tornasse a prenderli. A quel punto sono stati necessari cinque viaggi a terra: tre per portare giù le persone e due per il materiale raccolto, nel quale c’era anche il motore dell’aereo che pesa alcuni quintali. Tutti quei pezzi raccolti sono stati infine sistemati nei magazzini comunali e presto si potrà procedere al loro smaltimento. 
Di certo, la buona volontà dimostrata dai 12 volontari che sono intervenuti, oltre a dare un buon segnale rispetto alla tutela dell’ambiente, ha permesso un notevole risparmio ai Comuni della Val del lago, per i quali un’operazione di quel tipo avrebbe rappresentato un costo consistente: «Sarebbe stato un peccato - spiega ancora Pietro Del Negro, che è anche membro del Cai Tarvisio - lasciare quei resti in quel posto e del resto è proprio uno degli obiettivi del Cai tenere la montagna pulita. Abbiamo passato diverse ore in cima alla montagna senza poter scendere, ma l’importante è stato essere riusciti a portare a termine quanto ci eravamo prefissati».
Dal Messaggero Veneto del 29 ottobre 2016
Sulla pagina web del giornale, anche altre  foto  delle fasi di recupero:

Ripulito il Palâr nel tratto tra Alesso ed il Leale

Ultimate le pulizie nel torrente Palâr


TRASAGHIS. Sono stati ultimati in queste settimane i lavori di messa in sicurezza idrica che hanno interessato il corso del torrente Palâr ad Alesso. I lavori sono stati realizzati direttamente dal servizio regionale competente su segnalazione e in collaborazione con il Comune. L’alveo del fiume è stato ripulito dai depositi accumulati negli anni, in particolare nel suo tratto dalla località di Alesso fino alla confluenza con il Leale, ed è stata rifatta una traversa. «Avevamo notato l’innalzamento delle acque - spiega l’assessore Roger Stefanutti - e abbiamo segnalato la problematica agli uffici competenti della Regione, che ringraziamo per il tempestivo intervento prima dell’arrivo delle piogge. È un lavoro che completa quanto realizzato l’anno scorso sul torrente Leale che mette in sicurezza il territorio dal rischio esondazioni». Un ulteriore intervento interesserà presto il lago dei Tre Comuni dove, grazie a un contributo di 30 mila euro dalla Comunità montana, sarà rimesso a posto il pontile di attracco sulla riva ovest. (p.c.)



(Messaggero Veneto, 29 ottobre 2016)

sabato 29 ottobre 2016

I Comitati chiedono, per l'ospedale di Gemona, la revisione della riforma sanitaria

I Comitati  gemonesi a difesa del San Michele hanno diffuso una dura nota dopo l’incontro con il dottor Benetollo, Direttore generale della Azienda sanitaria n. 3 "Alto Friuli - Collinare - Medio Friuli" che inizia con "L’iniqua riforma sanitaria targata Serracchiani/Telesca, deve essere rivista anche per quanto riguarda l’Ospedale San Michele di Gemona".  Per questo si citano i  14600 accessi al Pronto Soccorso gemonese nel 2015, ora ingiustamente declassato a Punto di Primo Intervento, seppur sempre sulle 24 ore.,Inoltre la a scelta della Giunta regionale di eliminare l’Area d’ Emergenza e i posti di osservazione temporanea (OBI) del Pronto Soccorso di Gemona è stata completamente “politica” e non basata su scelte tecniche.
A riguardo di tale decisione si ricordano i numeri delle emergenze per il Pronto Soccorso di Gemona “completamente sbagliati” forniti nel novembre 2014 dall’attuale Direttore Generale Regionale dott. Adriano Marcolongo in un incontro pubblico, in presenza della Presidente Serracchiani e dell’Assessore Telesca, .
Allora dichiaro’ 29 codici rossi in 1 anno al posto dei “veri” 116 in solo 6 mesi.
La nota prosegue: "Di tale grave errore di valutazione purtroppo la Giunta regionale non ha mai dato ne’ rettifica ne’ comunicazione ufficiale anche se il dott. Marcolongo alla fine ha dovuto ammettere il proprio grave errore davanti alle numerose proteste di cittadini presenti in sala.
Cio’ nonostante che in Regione altri nosocomi, con numeri minori e poco distanti da altri, hanno mantenuto il loro Pronto Soccorso!
Oggi osserviamo che spesso le ambulanze fanno da taxi dal nostro territorio verso altri ospedali, con, secondo noi, un pericoloso allungamento dei tempi dei soccorsi e andando inoltre a aggravare il carico di lavoro di altri pronto soccorso.
Al nostro territorio, sempre per Legge,  è stato tolto il reparto di Medicina sostituito da una nebulosa Struttura polifunzionale che tratta la riabilitazione cardiologica, traumatologica e marginalmente quella neurologica.
Nel contempo molti anziani del comprensorio del gemonese e pedemontano, attualmente vengono ricoverati a Tolmezzo e San Daniele con grandi difficolta’ per i loro parenti sia nei trasporti e che nell’assistenza verso i propri cari.
Per questo i Comitati chiedono di avere nuovamente un vero reparto di Medicina (SOC) al San Michele per fornire questo indispensabile servizio a una vasta comunita’ regionale".
Si è sottolineato inoltre la necessità di potenziare a Gemona l’ambulatorio di Cardiologia, ponendolo alla pari con Tolmezzo e San Daniele, aumentando il personale e acquistando un nuovo ecocardiografo, visto che quello esistente è stato portato a Tolmezzo.
Questo nell’ottica anche di potenziamento della riabilitazione cardiologica. Inoltre per il miglioramento della sanità territoriale è stato suggerito all’Azienda l’acquisto di strumenti utili alla telemedicina. Ombre anche sugli interventi di cataratta, che secondo le promesse della Presidente Serracchiani avrebbero dovuto vedere Gemona in prima fila in Regione. Promessa non mantenuta, come purtroppo gia’ osservato in altre parti della regione, come il mantenimento della Medicina.
Oggi infatti per l’intervento bisogna aspettare 6 mesi, salvo spendere qualche migliaio di euro nel privato.
I Comitati hanno dimostrato inoltre un carattere propositivo suggerendo all’Azienda  la realizzazione di una elipiazzola al San Michele, nello spazio già esistente, già prevista dal Piano Urgenze/Emergenze, anche con l’abilitazione notturna. Cio’ in considerazione della baricentricità dell’Ospedale, rispetto alle molteplici linee di comunicazione che si intersecano una vasta zona della Regione.
Si tratta di suggerimenti che i Comitati auspicano trovino spazio nel PAL 2017 che l’Azienda presenterà nei prossimi mesi.


Fonte: nota dei Comitati in difesa del San Michele

venerdì 28 ottobre 2016

Lunedì ad Alesso la notte di Halloween

La Pro Loco di Alesso e il "Grop Trasagan" propongono per lunedì 31 la festa della "notte di Halloween". Si inizia alle 16 nella sala dell'ex asilo di Alesso con letture animate, alle 19 con la pastasciutta e, a seguire, la sfilata dei ... mmmmostri a Delés!!!.



giovedì 27 ottobre 2016

Domenica a Trasaghis la "pasta di solidarietà"

Domenica il "Grop Trasagan" (col patrocinio del Comune ed il sostegno delle altre associazioni locali) propone "la pasta di solidarietà"per riaccogliere fondi per le popolazioni terremotate del centro Italia.
L'appuntamento è per le 12 di domenica in piazza 6 maggio (in caso di maltempo, al Centro "Don Celeste")


mercoledì 26 ottobre 2016

Val del Lago, sabato festa per una stagione "col botto"



Dopo una stagione indimenticabile conclusasi con il 6° posto in campionato, la vittoria della COPPA CARNIA, la vittoria della SUPERCOPPA, la  A.C.D. "Val del Lago" invita tifosi e sostenitori a festeggiare tutti insieme presso la sala dell'Ex-Asilo ad Alesso sabato 29 ottobre a partire dalle 18




martedì 25 ottobre 2016

Quando ad Alesso arrivò l'ambasciatore dell'Urss

Una lettera del sig. Carlo Pellegrini pubblicata dal MV rimanda alla memoria un evento degli anni '80, quando addirittura l'ambasciatore in Italia dell'Urss venne ad Alesso a ricordare la figura dei combattenti sovietici nella Resistenza friulana.

L'OMAGGIO La resistenza italiana e i partigiani russi 
Egregio direttore, ho letto e apprezzato i due articoli del 27 settembre e dell'11 ottobre riguardo ai partigiani russi nella Resistenza italiana in relazione alla mostra che si tiene nelle sale del palazzo Di Toppo-Wasserman a Udine. 
Nel visitare la mostra, della quale condivido le motivazioni in quanto un tempo dirigevo la sede locale dell'associazione Italia-Urss, ho rievocato due importanti aspetti. In primo luogo la figura di Danijl Avdeev, sepolto in Friuli all'esterno del cimitero di Clauzetto, ricordata in passato da una delegazione dell'ambasciata dell'Urss e in seguito dal console generale sovietico Pavel Medvedovskij. 
Risultati immagini per Nikolaj LunkovIl secondo ricordo è quello della visita dell'ambasciatore dell'Urss in Italia Nicolaj Lunkov, il 16 novembre 1986 ad Alesso, per presenziare a una grande manifestazione partigiana durante la quale fu scoperto un mosaico a ricordo di tutti i combattenti sovietici caduti nelle fila del Movimento di liberazione in Friuli. Il mosaico è nato da un'idea del console sovietico di Milano Medvedovskij ed è stato realizzato dalla scuola del mosaico di Spilimbergo, sulla base del disegno del pittore Nicola Alexandrovic Bemois, al tempo scenografo del teatro La Scala di Milano. Inizialmente il mosaico doveva essere posto in un sito nel comune di Trasaghis, un gesto significativo in onore di una zona partigiana. Per scelte, che non conosco, ho saputo che in seguito l'opera d'arte approdò nelle sale del comune di Treppo Carnico, dove oggi è ancora possibile ammirarla
Carlo Pellegrini, Udine
(Messaggero Veneto, 24 ottobre 2016)

Dalla lettera traspaiono alcuni elementi di riflessione (le caratteristiche della manifestazione del 1986, la sorte del mosaico...) che potranno, se i lettori vorranno, essere ripresi e approfonditi.

lunedì 24 ottobre 2016

Casa delle Farfalle di Bordano, stagione positiva

Chiude con 40 mila visite la Casa delle farfalle


La stagione della Casa delle farfalle si conclude anche quest’anno positivamente, e ora si attende l’esito della gara avviata qualche mese fa per sapere chi sarà il nuovo gestore. La struttura museale ha chiuso  i battenti dopo l’ultima iniziativa chiamata Mariposa in programma domenica, ma i numeri sono positivi: quest’anno sono stati infatti 40 mila i visitatori della casa delle farfalle, in linea con gli scorsi anni. «Siamo soddisfatti - dice Stefano Dal Secco, presidente della coop Farfalle nella testa che gestisce la struttura - dei numeri raccolti, anche perché abbiamo registrato discreti aumenti da parte dei visitatori stranieri tra cui russi, lituani e ucraini. Inoltre, quest’anno è stato possibile programmare bene l’attività didattica tanto è vero che da noi sono venuti 5 mila bambini: alcune iniziative, come le notti al museo dedicate proprio ai più piccoli hanno registrato il pieno e molto spesso non siamo riusciti ad accogliere tutte le richieste».
Insomma, chi prenderà in mano la Casa delle farfalle dopo che la commissione di gara si sarà espressa troverà una struttura ben funzionante: «Per essere una piccola località - aggiunge Dal Secco - Bordano offre molto ai suoi visitatori sul fronte ambientale e sportivo, tanto è vero che abbiamo cominciato a collaborare con maggiore intensità con le realtà associative della zona che sul nostro territorio organizzano numerose attività». Negli impegni di Farfalle nella testa, ora c’è l’apertura a novembre del centro Naturama nei locali del Cittàfiera di Martignacco: «Anche in quel caso - dice Dal Secco - continueremo a lavorare molto con le scuole e devo dire che registriamo molto interesse. Sarà una serra da 600 metri quadrati che fungerà da vero laboratorio». (p.c.)
(Rielaborato da: Messaggero Veneto, 23 ottobre 2016)

domenica 23 ottobre 2016

Acquedotti, si cambia

Dal prossimo gennaio sarà operativa la fusione tra Carniacque ed il Consorzio Acquedotto Friuli Centrale (Cafc).
Il Cafc subentrerà dunque nella gestione di 37 comuni: Amaro, Ampezzo, Arta Terme, Bordano, Cavazzo Carnico, Chiusaforte, Comeglians, Dogna, Enemonzo, Forni di Sopra, Forni di Sotto,  Lauco, Malborghetto, Moggio, Montenars, Ovaro, Paluzza, Paularo, Pontebba, Prato carnico, Preone, Ravascletto, Raveo, Resia, Resiutta, Rigolato, Sauris, Socchieve, Sutrio, Verzegnis, Villa Santina e Zuglio. 
A dichiarazioni favorevoli (p. es. quelle del sindaco di Tolmezzo), si sono affiancati pareri negativi, per esempio quelli dei Comitati che lamentano come la gestione dell'acqua risulti "sempre più lontana" dalla gente.


venerdì 21 ottobre 2016

In bici a cercar "pavees"

ALLA “CASA DELLE FARFALLE” IN BICICLETTA




Hanno approfondito “sul campo” alcuni argomenti di ecologia affrontati nel programma di scienze: sono gli studenti della classe 3Als, che nei giorni scorsi hanno visitato  la “Casa delle Farfalle” di Bordano.  E per essere coerenti con l'intento ecologico, insieme agli insegnanti hanno percorso in bicicletta il tratto di strada dalla scuola alla struttura (e ritorno). La “Casa delle Farfalle”, che trasporta i visitatori in ecosistemi per noi inusuali, ricchi di meraviglie naturali, rappresenta un'importante risorsa per il nostro territorio.
Al suo interno i ragazzi hanno visitato le sale espositive e, di seguito,  tre serre, che ricreano  gli ambienti della foresta tropicale africana,  asiatica ed amazzonica.  Passando da una serra all’altra si spazia attraverso i continenti, e in pochi passi si attraversano habitat distanti migliaia di chilometri. Anche per chi c'è già stato, la visita è sempre una scoperta e un'emozione.  La gran quantità di farfalle e altri animali, oltre alla varietà di piante e di ambienti, ha permesso agli studenti di comprendere appieno il concetto di biodiversità. Nelle serre le farfalle volano libere sfiorando i visitatori, che ne restano affascinati. La curiosità degli studenti si è concentrata soprattutto su esemplari dai colori spettacolari, o specie che rappresentano straordinari esempi di mimetismo (insetto stecco, insetto foglia secca, etc.).
A guidare la classe nella visita è stata Rossella Crescente: con competenza e passione ha guidato i ragazzi nella scoperta di bellezze naturali inaspettate e li ha indotti a riflettere su vari aspetti della biologia. 

(dal sito dell'Isis Magrini - Marchetti. Vedi tutte le foto su: http://www.isismagrinimarchetti.it/alla-%E2%80%9Ccasa-delle-farfalle%E2%80%9D-bicicletta)

mercoledì 19 ottobre 2016

Cavazzo lascia Sportland per uno "sgarbo istituzionale" ricevuto

Dopo Artegna anche Cavazzo abbandona il progetto Sportland


Il progetto Sportland, cavallo di battaglia del sindaco Urbani, perde ancora un pezzo e ora dopo Artegna è la volta di Cavazzo Carnico. Di fatto, il sindaco Gianni Borghi nelle ultime settimane ha inviato una lettera al collega di Gemona Paolo Urbani in cui manifesta la volontà di uscire dal progetto a cui aveva preso parte ancora nel corso dell’amministrazione precedente.
Stavolta, tuttavia, tale decisione non è dovuta alla questione Uti (tanto più che Cavazzo non fa riferimento direttamente all’area gemonese bensì a quella carnica), ma al recente grande raduno degli alpini che si è svolto a Gemona lo scorso 18 settembre
«Ricordo – scrive Borghi a Urbani – con sufficiente lucidità quando durante le diverse riunioni per la programmazione delle varie manifestazioni riguardanti la celebrazione del 40° anniversario del terremoto, abbiamo condiviso l’idea di non creare sovrapposizioni. In quei contesti abbiamo anche condiviso che per tutta l’area della Carnia, Cavazzo avrebbe fatto da capofila con una serie di eventi locali che si sarebbero conclusi con una giornata commemorativa di tutti i Comuni disastrati e gravemente danneggiati dell’area montana da farsi il 17 settembre. Ebbene, ciò premesso abbiamo avuto ulteriore prova che nonostante questo il tuo Comune ha egemonizzato anche la ricorrenza del 17 settembre».
In quella data a Gemona si è svolta l’assemblea nazionale dell’Ana, conclusa verso mezzogiorno con la deposizione di una corona di fiori alla caserma Goi-Pantanali. A Cavazzo, l’amministrazione guidata da Borghi ha ricevuto 18 sindaci, i rappresentanti della Prefettura e anche l’assessore regionale Santoro e il presidente del consiglio regionale Iacop ma nel Comune della val del Lago ci si aspettava probabilmente una maggiore presenza di autorità che invece sono andate a Gemona.
Di fronte a ciò, la lettera di Borghi si conclude con l’annunciata volontà di recedere dal progetto Sportland.
«Sono dispiaciuto – dice il sindaco Urbani che ha già risposto con una lettera a Borghi – e spero in un ripensamento da parte di Cavazzo ma l’evento del 17-18 settembre era stato organizzato dall’Ana. A Gemona, in quel pomeriggio di sabato non c’era niente di particolare e io stesso ho fatto visita nel corso della giornata a Majano, Buja e Montenars». (p.c.)
(Messaggero Veneto, 18 ottobre 2016)


Come sempre, i lettori possono intervenire esprimendo un parere sulla questione.

martedì 18 ottobre 2016

Far sinergia tra Casa delle Farfalle di Bordano e Centro Visite di Interneppo

La pagina delle lettere del MV ha ospitato una riflessione di Enrico Rossi il quale auspica un coordinamento ed una sinergia tra le attività svolte dalla "Casa delle Farfalle" di Bordano e quelle svolte al "Centro Visite" di Interneppo, sulla riva est del Lago, nella struttura in gestione all'Auser che rappresenta una delle "cellule" operative dell'Ecomuseo [e dove, per inciso, sono già state attuate iniziative di concerto tra le due istituzioni].

A Bordano non ci sono solo farfalle 

Risultati immagini per Interneppo + Centro VisiteEgregio direttore, ogni Comune avrebbe il diritto di farsi conoscere per almeno un polo d'attrazione, e nel caso di Bordano a svettare è sicuramente la Casa delle Farfalle, museo vivente a tutti gli effetti. Ma, a mio parere, anche ove ci sia già una realtà così affermata ci sarebbe bisogno di rendere varia e soprattutto nota la gamma delle offerte didattico-divulgative. Andando, infatti, nella frazione del Comune, Interneppo, forse ci si accorgerà che tra l'abitato e il Lago di Cavazzo trova sede il Parco Botanico. Proprietà dell'U.T.I. del Gemonese, ha raccolto l'eredità del precedente Giardino Leskovic, fondato negli anni '30 dallo studioso di ambiente e cultura locale Sabino Leskovic, il quale vi piantò esemplari raccolti in giro per il mondo e costruì un porticciolo. Ora tassello fondamentale del sistema dell'Ecomuseo della Valle del Lago, ha visto la costruzione nel 2002 di un centro visite polifunzionale e negli anni successivi la realizzazione di un percorso didattico, nonché il recupero degli elementi costitutivi dell'antico giardino, in quella che risultò anche un'attività di tipo archeologico oltre che naturalistico. L'ottimo lavoro di pulizia e ripristino dei volontari dell'associazione "Auser" ha permesso un primo incremento di visite da parte di scolaresche e privati. Il duo Casa delle Farfalle – Parco Botanico risulterebbe sicuramente vincente per un ulteriore sviluppo turistico di questi piccolo Comune tra montagna e pianura. 
Enrico Rossi - Udine 

(Messaggero Veneto, 17 ottobre 2016)

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