"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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mercoledì 22 febbraio 2017

Ecomuseo e comunità locali

Linda Picco è intervenuta su facebook per analizzare l'importanza della proposta ecomuseale della "Mappa di Comunità" di Bordano e suggerire alcune strategie atte a favorire la partecipazione: 


"Bellissima l'idea di una mappa di comunità, ma ciò presume che in effetti di comunità si parli. Ma è proprio così? Oggettivamente, le persone che girano attorno ai progetti, culturali, ludici o didattici sono sempre le stesse. Da anni. Occasionalmente, ci si imbatte in qualcuno che si aggrega, ma il ricambio o il supporto necessario non c'è. In questo caso, il progetto dovrebbe riuscire a coinvolgere fasce diverse della popolazione, ognuna invitata ad esprimersi sui contenuti da condividere. Ho cominciato ad occuparmi di ricerca in modo sistematico e scientifico nel 1997 con l'ateneo friulano, anche se da appassionata autodidatta lo facevo da ben prima. La cosa più importante che ho imparato in questi anni è che il biglietto da visita, il contatto iniziale, le motivazioni da trasmettere nelle persone che dovrebbero partecipare ai progetti di ricerca si rivela essenziale ed imprescindibile. E onestamente, questa cosa non è facile da capire per chiunque non sia esperto della materia, e in qualche modo sembra quasi spaventare (o anche solo non interessare) i più. Personalmente, di questa riunione ho ricevuto comunicazione via mail non più di un paio di giorni prima, con le conseguenti difficoltà ad organizzare una variazione nei miei impegni lavorativi. Ma non voglio parlare di me. Voglio dire che la cosa non è stata nè spiegata e introdotta bene né tantomeno annunciata per tempo. La riunione fatta in comune una settimana fa era in un orario non consono a chi lavora, soprattutto se distante da Bordano. E il sabato pomeriggio, non è certo giornata ottimale per riunioni di questo tipo. Non lo dico io, ma la evidenza manifestatasi in anni e anni nella metodologia e nelle modalità di approccio con il pubblico o con utenti in generale. È vero che chi non vuole partecipare troverà sempre una scusa è riterrà qualsiasi orario o giornata impossibili, ma è anche vero che se si cerca la massima adesione, bisogna fare delle scelte comunicative e di coinvolgimento più efficaci. Personalmente credo che sarebbe buona cosa organizzare riunioni serali, ma assolutamente anticipate da una promozione FACILE ed efficace sugli argomenti da trattare, per rendere "appetibile" l'evento. Ed è molto probabile che si debba uscire dall'"assemblea" per raggiungere fisicamente persone interessantissime ai fini della buona riuscita del progetto ma che per pudore, senso di inadeguatezza o semplicemente mancata abitudine alla partecipazione intesa in questo senso, non si farebbero mai avanti."

Dopo che il commento di Linda era stato pubblicato anche sul Blog, il Coordinatore dell'Ecomuseo ha inviato al Blog alcune considerazioni al proposito:


Nella mia veste di Coordinatore dell'Ecomuseo non sono incline ad intervenire a livello personale, ma cerco di essere funzionale all'iniziativa ecomuseale nel suo insieme o in particolare, come in questa occasione.
Nella logica dell’Ecomuseo le comunità locali sono i protagonisti irrinunciabili per ogni azione di salvaguardia, trasmissione e conservazione del patrimonio culturale locale, quindi, oltre all’ascolto, cerchiamo di cogliere gli input che ci arrivano dal territorio mediante le iniziative che realizziamo. Per questo, tutte le proposte e i suggerimenti che riceviamo sono utili e importanti, a maggior ragione se c’è la disponibilità alla collaborazione per la loro realizzazione.
In questa ottica anche il commento di Linda è apprezzabile, denota attaccamento al territorio, esprime idee e non chiude ad una ipotetica collaborazione, peccato non sia riuscita ad essere presente agli incontri perché così avrebbe avuto le risposte che cercava. Le ricordo però che è ancora in tempo, il prossimo appuntamento, quello di approfondimento delle tematiche emerse, è infatti il 4 marzo, sempre alle 15,00 presso la Biblioteca di Bordano. Quale occasione migliore per portare il proprio contributo e magari iniziare a conoscere le logiche ecomuseali!
Nella sua lucida analisi Linda coglie in parte nel segno, ci sono ancora delle resistenze all’iniziativa ecomuseale che provengono soprattutto (purtroppo) da quelli che dovrebbero, per condizione e capacità, contribuire a realizzarla. La comunità nel suo insieme non è prevenuta, al massimo è diffidente nei confronti di qualcuno che non conosce, per questo motivo è importante che le “persone conosciute” (per meriti sociali acquisiti, naturalmente) siano presenti alle iniziative. Non ci pare un problema di comunicazione, bensì di disponibilità, se si considera che le e-mail sono state mandate a molti e per tempo, dalle associazioni alle persone presumibilmente interessate che avessero indirizzi o contatti telefonici conosciuti. In ogni caso, oltre alle locandine affisse, per pubblicizzare l’evento era stata inviata una comunicazione anche ad un corrispondente locale del Messaggero, che purtroppo non è riuscito a pubblicare l’articolo. La nostra esperienza ci dice che la comunicazione migliore, alle nostre latitudini, è sempre quella porta a porta, il passaparola, la comunicazione diretta, sicuramente preferibile ad es. ai “social”, che per loro natura non consentono di rappresentare le persone ma solo presunti “portatori di verità”.
Per quelli che non lo sapessero, si informa che alla presentazione dell’iniziativa sulla mappatura culturale di Bordano erano presenti 18 persone (esclusi i rappresentanti ecomuseali), non tanti ma neppure pochi in rapporto alla popolazione da coinvolgere e alla novità. Le giornate e gli orari degli incontri successivi sono stati richiesti dai presenti, incontrando la nostra massima disponibilità a soddisfare la richiesta.  
Concordo che si debba anche provare ad “uscire dall’assemblea" per raggiungere il più alto numero di persone, in tal senso sono state realizzate le mappe con i bambini e ragazzi delle scuole. Realizzare una mappa di comunità non ha mai una fine, queste attività di approfondimento hanno un senso se vengono ripetute nel tempo, sia per intercettare più persone possibili, anche con modalità differenti, ma anche per verificare l’evoluzione di società e territorio.
Sabato 18 febbraio sarebbe stato utile essere presenti per rendersi conto che forse a qualcuno interessa il destino di questo territorio ed intende condividere analisi e soluzioni dei problemi. Non tarderemo ad informare gli assenti con resoconti puntuali, quindi vi suggeriamo di leggere le news sul sito dell’Ecomuseo e anche i post su questo Blog per avere le informazioni che vi possono interessare.
Grazie per l’ospitalità


Luigi Stefanutti

Le tematiche sono dunque interessanti e corpose, e abbracciano tanti aspetti della "politica culturale" della Valle del Lago: ai lettori, quindi, l'invito a intervenire con ulteriori contributi.

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