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venerdì 12 gennaio 2018

Somplago, una centralina a San Cjandit?

Il Comune di Cavazzo realizzerà la centralina


L’impianto garantirà all’ente circa 25 mila euro l’anno e non sarà visibile dalla strada Il vicesindaco Iuri: preleveremo l’acqua nei punti di presa del vecchio acquedotto CAVAZZO CARNICO. Il Comune di Cavazzo Carnico realizzerà la mini centralina idroelettrica ai piedi della rocca di San Candido. Sorgerà sotto il vecchio lavatoio in disuso, situato tra il muro sorto nel post terremoto a difesa dell’abitato di Somplago. Avrà una potenza minima che consentirà al Comune di ricavare 20, 25 mila euro l’anno dalla vendita dell’energia elettrica. E nel torrente ai piedi del lavatorio scorrerà l’acqua tutto l’anno. Lo assicura il vicesindaco, Dario Iuri, rispondendo al sindaco del terremoto, Franceschino Barazzutti, che quando è venuto a conoscenza del progetto ha scritto anche alla presidente della Regione, Debora Serracchiani, per tentare di bloccarlo.

«La centralina – spiega Iuri – non sorgerà ai piedi della chiesetta bensì in fondo al declivo per sfruttare il massimo salto dell’acqua. L’insieme delle risorgive resterà integro visto che preleveremo l’acqua riguarderà quasi esclusivamente dai punti di presa del vecchio acquedotto di San Candido, di cui il Comune è in possesso della concessione regionale». Il vicesindaco spiega, inoltre, che il progetto «ha subito incontrato il favore dell’agenzia regionale Alterenergy proprio perché prevede una centralina di ridottissime dimensioni, non impattante e in grado di assicurare un ritorno economico certo».

I tecnici stanno ultimando il progetto definitivo e stimando il costo dell’investimento per autorizzare poi l’avvio dei lavori. L’intervento sarà completato entro l’anno. «In periodi di siccità, al Comune nessuno vieterà di chiudere il rubinetto», insiste il vicesindaco per ribadire che l’acqua nel rio non verrà mai meno. Insomma, il Comune di Cavazzo interpreta la mini centralina idroelettrica come una fonte di finanziamento. Non è escluso, infatti, che parte del ricavato venga destinato alla manutenzione della viabilità nelle frazioni. «Dalla strada la centralina non sarà visibile», ripete Iuri escludendo l’impatto ambientale dell'impianto comunale.

Cavazzo a parte, le centraline trovano resistenze un po’ ovunque. Il motivo è presto detto: nella stragrande maggioranza dei casi vengono realizzate dai privati a fronte del pagamento di canoni irrisori ai Comuni

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